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Dragons´ Lair

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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 11/06/2016 in tutte le aree

  1. Ispirato da queste magnifiche immagini (1 e 2), ho creato questo oggetto magico. Balestra del drago Arma (balestra), molto raro (richiede sintonia) Questa balestra ha una finta testa di drago montata sulla parte anteriore, per cui le frecce passano tra le sue fauci; inoltre i flettenti assomigliano a delle ali. Le frecce, quando vengono scagliate, vengono avvolte da un particolare tipo di energia elementale, in relazione al colore delle scaglie del drago: Rosso: fuoco. Bianco: ghiaccio. Blu: elettricità. Verde: acido. Nero: necrotico. Giallo: radiante. Viola: sonico. Il danno delle frecce è raddoppiato (1d6 diventa 2d6, 1d8 diventa 2d8, 1d10 diventa 2d10); un dado indica il danno perforante, l'altro dado indica il danno elementale.
  2. Io piacio un sacco alle donne giapponesi ....w chiudo qui il discorso xD
  3. Dite che ho parlato abbastanza per bloccare Ninmo sulla porta? XD Ed Aleksi ha già provato più volte ad insegnare ad Urghor a contare... ma spesso come esempi usava alcol e droghe e dopo il 5° iniziava a faticare pure lui @Master: Sì, dobbiamo ancora cenare, ed Aleksi ha intenzione di sfruttare l'halfling per farlo gratis XD
  4. Non sono in disaccordo, ma per me la cosa è una feature, non un difetto: le regole base sono poche, così chi vuole il gioco semplice può leggersi poche pagine ed essere a posto, mentre a chi lo vuole complesso basta scegliere una classe apposta, o magari introdurre le regole sulla DMG. Ho avuto giocatori che si sono divertiti tantissimo con un Barbaro o un Champion proprio perché la classe era semplice: se avessimo introdotto un sottosistema macchinoso come quello dei punti maestria di cui parli, si sarebbero divertiti di meno. Seriamente, non capisco dove stia il problema: se non vuoi un gioco lineare, non scegliere una classe lineare (oppure punta sull'improvvisazione).
  5. Secondo il principio retributivo della pena è senz'altro giusto che la pena sia proporzionata alla lunghezza della vita. Si noti che questo non è applicato nel nostro mondo, poiché la persona che infrange un limite di velocità paga sempre la stessa multa, sebbene ciò sia un colpo significativo per il povero e sia insignificante per il ricco. Ciò porta a un secondo limite della pena fissa, ovvero la sua efficacia variabile come principio di dissuasione. La persona che non riceve un danno significativo dalla pena sarà meno dissuasa a commettere il crimine. È per questo che, tornando all'esempio di prima, sono stati inseriti dei correttivi come la patente a punti. Infine c'è il principio della pena come rieducazione e riabilitazione (dove il criminale è visto come vittima della società). In questo caso la durata della pena dovrebbe essere calibrata su molti parametri, non sulla sola durata della vita. Ma si ricordi che questo è un principio molto moderno, che non è stato usato per la maggior parte della storia, e che viene prontamente interrotto in caso di emergenza (per esempio in guerra).
  6. Se un personaggio possedesse anche più di una resistenza conto un attacco/incantesimo ne applica solo una, come specificato a pag 197 del PHB "Multiple instances of resistance or vulnerability that affect the same damage type count as only one instance. For example, if a creature has resistance to fire damage as well as resistance to all nonmagical damage, the damage of a nonmagical fire is reduced by half against the creature, not reduced by three-quarters" Il TS per dimezzare insito di base in un incantesimo è invece un discorso ulteriore. Nel caso quindi di un personaggio con due resistenze adatte (di cui conterà quindi solo una) contro un incantesimo con TS dimezza potrebbe, se supera il TS, ridurre il danno ad un quarto del totale.
  7. Aleksi de'LaRouge Stiamo ancora decidendo cosa fare di Gerom quando ovviamente arriva Ninmo. Certo che se qualcosa può andar male si può star sicuri che andrà anche peggio! Annuisco quindi alle parole di Daedhelon, avvicinandomi alla porta. Arriviamo piccoletto. Dico senza aprire subito la porta, per dare più tempo agli altri per portare il cadavere verso l'armadio. Il tempo di renderci presentabili! Mentre parlo, sfruttando le proprietà del cappello magico cambio i miei vestiti, in modo da far apparire una sorta di pigiama estremamente elegante, in seta rossa con rifiniture dorate. Solo dopo un altro minuto apro la porta, senza aprirla del tutto, in modo da coprire la visuale verso il corpo. Et voilà! Eccomi in tutto il mio splendore! Commento con un sorriso smagliante. Vedo con piacere che le guardie non sono state un problema per te! Non che ne dubitassi, per carità, ma capirai anche tu che un po' di ansia si aggirava nel cuore. Ci conosciamo sicuramente da poco ma mi stai simpatico nanerottolo, mi sarebbe dispiaciuto vederti dietro le sbarre. Di sicuro suppongo non si mangi come sei abituato in prigione non credi? Rido. Non mi sposto mai dalla porta, assicurandomi che Ninmo non possa entrare ne sbirciare finché Gerom non è nell'armadio. E lo so, avremmo dovuto vederci al Mandragora, ma come vedi qui fuori si sta scatenando un diluvio che presto prenderà proporzioni epiche e sinceramente volevamo evitare di ritrovarci come pulcini bagnati. Le mie vesti sono seta pregiata, saprai sicuramente cosa succede alla seta se sporcata da fiumi di acqua piovana. Ci sono abbastanza affezionato, ai vestiti s'intende, e mi sarebbe dispiaciuto doverli buttare. Per non parlare del costo di nuovi abiti! Solo gli Dei sanno se in una città come Reth sarei riuscito a trovare abiti di qualità. Qui sembrano tutti interessati solamente alla praticità ed alla robustezza dei vestiti, come se lo stile non fosse importante. Gente strana quella di Reth, te lo dico io. Lascio che le parole scorrano come un fiume, senza dare il tempo all'halfling di ribattere o di interrompermi. Per quanto Avadal e Daedhelon non la sopportino, la mia parlantina si rivela sempre utile. Vorrei proprio vedere come avrebbero fatto a nascondere il cadavere senza che io lo bloccassi sulla porta. Ma sto blaterando! Suppongo non ti interessino i miei gusti in fatto di moda, per quanto dovrai ammettere che sono decisamente eleganti e ricercati. Tornando a noi: vero, non ci siamo fermati al Mandragora per evitare la pioggia, ma sapevamo che ci avresti rintracciato senza troppi problemi. In fondo è proprio in questa locanda che ci siamo incontrati per la prima volta. Quasi poetico no? Qui è dove ci siamo incontrati e sempre qui è dove ci reincontriamo. Quasi fosse un punto fermo, uno scoglio nelle vorticanti onde del mare del tempo, dello spazio e soprattutto del caso. Certo, il servizio non è dei migliori e le cameriere, per quanto di una bellezza grezza ed intrigante, non sono degli esempi di dolcezza e squisita eleganza, però tutto sommato non è male come locanda. La colazione perlomeno era gran buona. E chissà che non riesca ad ottenere pure una cena gratuita. Purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di cenare. Avrai visto la sala comune, gremita di gente. Ci hanno detto, senza troppa grazia, credo per colpa di questa mattina, del mio amico grosso, che dovremo aspettare se vorremo poterci nutrire. Ma dimmi, tu hai già cenato? Perché in caso non fosse così potremmo andare a mangiare tutti assieme. Si parla meglio a stomaco pieno, e so che sei d'accordo con me. Magari qualcuno con la tua reputazione potrebbe farci ottenere un tavolo senza dover aspettare gli avanzi degli altri. So che sembra che voglia approfittarmi di te ma ti assicuro che non è così. Noi siamo nuovi di qui, tu conosci certamente meglio i locali, e la fame è una brutta bestia. Soprattutto dopo una giornata intensa come oggi. E poi potremmo parlare anche un po' della città, devo ammettere che non mi dispiacerebbe addentrarmi un po' nel giro delle arene. Penso che Urghor potrebbe avere qualche possibilità, è stato adocchiato anche da un certo Barone, o qualcosa di simile, e penso si divertirebbe... è sempre stato un ragazzo semplice, gli piace menare le mani e basta poco per farlo contento. Continuo a parlare finché non mi accorgo che gli altri sono riusciti a nascondere il corpo. Solo allora mi permetto di prendere un respiro più lungo, per permettere all'halfling di intromettersi e, solo se necessario, permettergli di entrare nella stanza.
  8. Dalamar vi dice che non lo sapeva minimamente.. Comunque da ora in avanti lo considererò In ogni caso... (rullo di tamburi).... Eluf è libero dallo Charme!!!
  9. Vale sempre, ora provvedo, grazie della segnalazione. EDIT: ecco il nuovo topic.
  10. Lame, cappelli, pappagalli, grog ed oro. E polvere da sparo...
  11. Siete pirati...carte segnate e grog per tutti!
  12. Non appena il capitano riesce a rimettersi in piedi scuote la testa sconsolato. I suoi occhi sI socchiudono cercando qualcosa di invisibile nella bruma pomeridiana. Vedete quella torre? Sopra c'è un trabucco molto potente. Magari non ci colpirà al primo colpo, ma prima dell'attracco sì. L'unica possibilità è aspettare. Se Li Gua, il capodoganiere, è strafatto, potrebbe decidere che non è colpa nostra e lasciarci proseguire. Se invece è lucido, manderà due inquisitori a bordo a cercare tracce del colpevole. I wojiek non amano la magia non autorizzata o usata contro di loro. Se è incazzato per motivi suoi, potrebbe farci scaricare tutti i passeggeri al mercato degli schiavi. Se è davvero incazzato, non lascerà ripartire nemmeno noi. Chiunque fosse quel Mor, spero per lui che a quest'ora sia molto lontano da noi... E da Kug.
  13. Seguo molto interessato, se non avessi già preso parecchi impegni per tutta l'estate mi proporrei come giocatore. Ti faccio comunque i miei complimenti per l'ambientazione e non vedo l'ora di leggere il webcomic Ti dispiace se riciclo la tua ambientazione per qualche progetto personale? Tipo per un paio di giocate con amici?
  14. A 236 Supponendo stiate parlando della capacità di 14° livello di usare alter self a volontà. Alter self in questa edizione non permette di trasformarsi in una creatura ma offre tre opzioni; adattarsi ad ambienti acquatici, mutare aspetto esteriore ma entro alcuni limiti e senza modifiche alle statistiche, farsi crescere un'arma naturale. Se invece state parlando della "forma selvatica" il druido della luna, per quanto possa trasformarsi in CR più alti, è comunque limitato alle creature del "tipo bestia", che non è un termine generico che indica ogni possibile creatura, ma solo quelle che nei bestiari sono segnate appunto come "beast" (quindi animali e dinosauri essenzialmente). C ir c l e Fo r m s The rites o f your circle grant you the ability to transform into more dangerous animal forms. Starting at 2nd level, you can use your Wild Shape to transform into a beast with a challenge rating as high as 1 (you ignore the Max. CR column of the Beast Shapes table, but must abide by the other limitations there). Starting at 6th level, you can transform into a beast with a challenge rating as high as your druid level divided by 3, rounded down.
  15. 1 punto
    Se ti interessa utilizzare anche il compagno animale potresti pensare anche di prendere al posto di estrazione rapida il talento legame naturale in modo da rendere il compagno animale un po' più competitivo.
  16. Beh, se prendi l'ardent al primo livello, quando sei al quarto puoi manifestare poteri di 2 livello? Teoricamente si, in pratica non ne conosci nessuno quindi no, a meno che qualcuno non ti faccia una rieducazione psichica, direi... Il fatto è che aumentare un potere non lo rende di livello più alto, mi pare, quindi non rispetti la condizione manifestare poteri di secondo livello.
  17. In realtà buona parte delle opzioni dei dadi di superiorità esiste già. Sono azioni che richiedono una prova di Atletica contrapposta. Ce ne sono alcune nel Manuale del Giocatore e altre nel Manuale del Master. Non infliggono danni, ma se infliggessero danni non avrebbe senso usare il Battle Master come classe, e dare a tutte le classi Dadi di Superiorità all'inizio di ogni combattimento non fa altro che rallentare il gioco. Io boccerei una proposta simile. Senza contare che niente vieta a un giocatore di chiedere al master "posso fare X?" e provare ad eseguire manovre complesse. Poi ovviamente se il master non consente di fare nulla perchè non è bravo a improvvisare o ha questa mentalità che se non c'è scritto nelle regole non lo puoi fare (cosa che non si applica alla 5E, visto che è previsto che si possa improvvisare una mossa), allora ovviamente, non funziona. Ovviamente questo NON vuol dire che non si può creare un sistema simile a quello del ToB per la 5E, con boost, strike, counter e stance, ma non credo ce ne sia realmente il motivo. Le classi sono più o meno bilanciate tra loro e tutte in grado di essere interessanti in combattimento. E un sistema simile richiederebbe un grosso lavoro per essere bilanciato, a meno che, ovviamente, non si dia la possibilità di creare una mossa come si consente ai maghi di scrivere incantesimi sul proprio libro o come attività di Downtime. Quella sarebbe sicuramente un'aggiunta interessante.
  18. La capacità di manifestare poteri di un certo livello è indipendente dal ML e viene dato esclusivamente come privilegio di classe, esattamente come la capacità di lanciare incantesimi di un dato livello è un privilegio di classe e non una conseguenza del CL. Per esempio uno Psion acquisisce la capacità di manifestare poteri di secondo livello a livello di classe 3, mentre un Wilder la acquisisce al livello di classe 4. L'unica eccezione è l'Ardent per il quale il livello dei poteri manifestabili dipende direttamente dal ML.
  19. Grazie per l'attenzione, spero ci saranno altre occasioni per giocare assieme. Ti faccio i complimenti perchè dall'ambientazione le premesse per una bella avventura ci sono tutte!
  20. Prendi il GS attuale del mostro della colonna GS minore. Lo vuoi portare a 6? Sommi i punteggi delle 3 righe seguenti: pf, ca bab, danno. I preferirei aggiungere 3 livelli di classe (appropriata). Cambiare i mostri con le tabelle con tanta differenza di GS non è edificante perchè non è un metodo bellissimo e buono al 100%. Ti consiglio di non andare oltre i 5 di gs tra mostro del manuale e GS desiderato. I mostri di solito nelle mie campagne li metto di almeno 1-2 GS superiori al party. Gli incontri difficili almeno di tre, però bene o male l'istinto ti viene strada facendo e conoscendo i pg con cui giochi. Fa molto più forte giocare al massimo delle capacità e tattica mostri di gs più basso che giocare male mostri di gs più alto. Calcola che è un parametro e che il gioco non è tutta matematica.
  21. Mi spiace nel caso in cui, ancora una volta, mi trovassi a girare intorno alla domanda che ci stai facendo. Purtroppo non posso farci molto: sento sempre il bisogno di collegarmi a situazioni che siano per me il più possibile concrete e credibili, e il meno possibile astratte. Ti dico come gestirei la cosa io: inserirei entrambe le circostanze, facendo in modo che le norme e le consuetudini giudiziarie siano divere da luogo a luogo. Dopotutto è questo che in genere è sempre accaduto, soprattutto e proprio quando ci sono circostanze spinose come quella da te descritta. In una certa provincia un signore locale decide che per lui non ha senso che la comunità elfica si trovi privilegiata per via della longevità, quindi sceglie di modificare la legge in modo che ogni sentenza veda gli anni di prigionia moltiplacati per 10 quando riguarda un elfo. In una importante città vicina, invece, il Capitano di Giustizia, incaricato dal duca di gestire in maniera inopugnabile la sua legge nel luogo, decide che la sentenza deve per tutti ugualmente corrispondere esattamente alla colpa. Per questo motivo, decide che ognuno pagherà lo stesso prezzo in base alla colpa commessa, indifferentemente dalla razza della persona processata. Inserire leggi diverse in luoghi diversi può essere l'occasione di sperimentare sul campo le conseguenze di simili decisioni giudiziarie, avendo l'opportunità di ottenerne anche interessanti spunti di Roleplaying. Non solo è sensato che luoghi diversi scelgano di introdurre leggi diverse, ma il fatto stesso che esistano diversi metodi di punizione può consentire agli abitanti di quel mondo di poter confrontare le conseguenze prodotte da quei metodi. E così si ha l'occasione di trattare magari anche il tema dell'eventuale polemica raziale: che cosa direbbero gli Elfi o i nani, a scoprire che in un certo luogo i reati da loro commessi sono puniti più gravemente di quelli commessi dagli umani? Lo considerebbero giusto? Oppure lo considerebbero iniquo e offensivo? Si sentirebbero cittadini/sudditi di serie B? Si ribellerebbero all'autorità che pretende di trattarli differentemente dalle razze "giovani", oppure accetterebbero la decisione come giusta per via della loro diversa percezione del tempo? E gli umani, come reagirebbero a un comportamento violento e ribelle delle razze longeve? Gli umani che vivono nei luoghi in cui la pena è uguale per tutti, come giudicherebbero la legge di in un luogo vicino in cui alle razze longeve s'infliggono pene maggiori? Riterrebbero una simile decisione riprovevole e ingiusta, oppure la considererebbero giusta, tanto da decidere di lottare affiinchè una simile legge fosse introdotta anche dove vivono loro? Secondo me non è tanto importante discutere se sia giusto o meno introdurre un metodo o l'altro, quanto trattare in gioco le implicazioni di simile scelte, che sono più complesse e serie di quello che può sembrare al primo sguardo. Non so se, poi, queste mie considerazioni sono considerate OT. Nel caso mi scuso. Purtroppo, dare una risposta secca alla tua domanda, Ithilden, non mi viene facile, perchè in realtà per me dipende molto dalle necessità di gioco o dalle tematiche che voglio giocare. A seconda della campagna che m'interessa giocare, può essermi più utile decidere in un modo o in un altro. Posso dirti che, se l'idea è di giocare una campagna politicamente corretta come quelle tipiche di D&D, allora inevitabilmente ha più senso utilizzare il sistema tradizionale, ovvero la pena rimane la stessa a prescindere dalla razza. L'altro caso tende, invece, a introdurre inevitabilmente implicasione tipiche delle campagne politicamente scorrette: ingiustizia, rivolte, sopprusi, pregiudizi, discriminazioni, vessazioni, ecc.
  22. Se volete, visto che studio Storia, vi posso elencare come nel medioevo effettivamente punivano i colpevoli (in effetti in quel periodo non si aveva una concezione della prigione come l'abbiamo noi oggi e, spesso, i criminali venivano puniti con pene diverse dalla prigione). Questo, come spiegherò più avanti, può aiutare a saltare a piè pari il problema del più anni o anni uguali per tutti. Esilio: il modo più semplice (e più comunemente usato) per togliersi dalle scatole i criminali era cacciarli via dalla comunità, che nel medioevo significava perdere tutto. I beni venivano confiscati e tutta la comunità riceveva l'ordine di ripudiare l'esiliato, il che significava perdere amici, alleati, contatti e magari anche l'assistenza della propria famiglia. Questa pena era inflitta in genere ai criminali comuni e agli oppositori politici, mentre a coloro che commettevano atti più gravi capitava ben di peggio. Nel caso dei crimini minori, comunque, le autorità locali potevano decidere anche di infliggere pene diverse dall'esilio. Prigionia: più raramente i criminali venivano tenuti in prigione come risultato di una condanna, come succede invece al nostro tempo. Nella maggioranza dei casi i prigionieri erano tenuti in carcere semplicemente nell'attesa che fosse concluso il processo a loro carico. Non bisogna mai dimenticare che tenere un prigioniero in carcere è costoso, perchè è necessario mantenerlo. Nel medioevo non c'era il minimo interesse a tenere in vita i prigionieri, nemmeno se ancora in attesa di giudizio, proprio perchè erano costosi (e non si avevano ai tempi i soldi che si hanno oggi) e perchè li si considerava una feccia di cui si faceva volentieri a meno. Per questo motivo, era comune che le condizioni dei prigionieri fossero pessime e che essere portato in prigione fosse di fatto una condanna a morte. Non raramente, infatti, i prigionieri morivano per fame, sete, malattia o a causa dei carcerieri stessi (che, non di rado, li picchiavano), prima ancora che la loro condanna o liberazione fosse stata decisa. Caso particolare di prigionia era quello dei nobili, in genere prigionieri di guerra. A meno che disprezzati e/o condannati per qualche crimine nefando, i nobili erano tenuti prigionieri in stanze di castelli o torri, tenuti in condizioni minimamente decenti, confacenti al loro status, ed erano spesso ridati indietro alla loro famiglia o alla loro fazione in cambio di un riscatto. Altre volte, i nobili - in genere i figli di questi ultimi - erano tenuti prigionieri presso la corte nemica, cresciuti da quest'ultima e usati come ricatto per tenere a bada gli oppositori politici (o questi ultimi ubbidivano, o gli ostaggi morivano). Tuttavia, non poche volte è accaduto che anche i più grandi re siano morti di stenti in prigione, dopo essere stati catturati dai nemici. Ordalia: letteralmente "giudizio di dio" era un'antica pratica secondo la quale il sospetto criminale era sottoposto direttamente al giudizio divino. Il giudice, in accordo con il clero locale, poteva decidere di lasciare a dio la sentenza, esponendo il colpevole a una prova: se egli l'avesse superata, ciò avrebbe implicato che dio era dalla sua parte, dunque, che egli era innocente; al contrario, se la persona avesse fallito la prova, ciò avrebbe implicato che dio era contro di lui e, quindi, che egli era effettivamente colpevole. Le ordalie più tipiche nel medioevo erano quelle dell'acqua (acqua bollente gettata sulla vittima) e del fuoco (una parte della vittima esposta alle fiamme o alle braci), anche se ce n'erano di ogni tipo. Di norma, com'è ovvio, la persona risultava colpevole. Duello di Dio: era simile a un'Ordalia, ma riguardava un combattimento e la classe nobiliare. Per via delle pressioni della chiesa e della rinascita dello stato, verso la fine del medioevo questo tipo di pratica scomparve. In ogni caso, quando un nobile era accusato di qualche crimine, poteva invocare il giudizio divino e combattere per difendere il proprio onore (oppure nominare un campione che combattesse al proprio posto). Il vincitore sarebbe stato colui che dio aveva ritenuto nel giusto, quindi da tutti poi ritenuto innocente dall'accusa. Punizione pubblica: alle autorità pubbliche non interessava tanto il determinare un'equa giustizia, quanto il poter usare le sentenze come strumento esemplare per consolidare il proprio potere. Le sentenze, insomma, erano un modo per dimostrare a tutti chi era il capo e cosa succedeva a chi violava l'ordine sociale voluto da quel capo. Per questo motivo, nel medioevo era comune che le punizioni venissero inflitte pubblicamente, in piazza, così che tutti potessero trarne esempio e sentirsi avvertiti. Inoltre, le punizioni pubbliche erano anche un mezzo per far sentire la comunità sicura, in quanto si mostrava a tutti che l'autorità c'era, era forte ed era pronta a punire che minacciava la pace. Proprio perchè dovevano essere esemplari, le punizioni pubbliche erano spesso violente, cruente e atroci. Alcune, come la messa alla berlina (il condannato era messo ai ceppi in piazza, dove tutti potevano vederlo e deriderlo), erano punizioni relativamente lievi, anche se significa rimanere esposti alle intemperie, dunque alle malattie, e a eventuali maltrattamenti di qualche malintenzionato. Altre, invece, erano vere e proprie torture pubbliche, come il taglio di parti del corpo, lo spellamento, la fustigazione o l'utilizzo di macchine da tortura come la ruota. A praticare questo tipo di punizioni, ovviamente, era un aguzzino professionista stipendiato dall'autorità locale, il Boia. Condanna a morte: per i crimini più gravi (tra cui il tradimento politico e l'eresia), il criminale veniva spesso e volentieri condannato a morte. La sentenza di morte era pubblica, come le altre punizioni, proprio perchè doveva essere di esempio. Tra i metodi di uccisione più diffusi c'erano l'impiccagione, il rogo (tipicamente usato per punire gli eretici), la tortura fino alla morte e lo squartamento (la vittima era legata a dei cavalli, che venivano fatti correre fino a che la persona veniva fatta a pezzi). Faida: tipica delle popolazioni germaniche dell'alto medioevo, poi scomparsa perchè tendeva a provocare più caos che risoluzioni (i parenti della vittima iniziavano a covare vendetta e, presto, avrebbero iniziano una faida contro la famiglia che per prima l'aveva praticata, istingando quest'ultima a volerne eseguire un'altra ancora, ecc.). La Faida si basava sul Diritto di Soddisfazione: l'antica legge delle popolazioni germaniche riteneva giusto che ogni persona potesse pretendere soddisfazione per un torto subito dalla persona che aveva commesso quel torto o dalla sua famiglia. La comunità stessa era, in genere, giudice che avvalorava la legittimità della faida, anche se l'ultima parola spettava al signore locale. Se la faida era considerata legittima, chi aveva subito il torto o la sua famiglia potevano vendicarsi contro il colpevole o contro la famiglia di quest'ultimo, imponendo loro di pagare lo stesso prezzo del torto subito. Proprio perchè potevano coinvolgere famiglie intere, le faide potevano tramutarsi in veri e propri bagni di sangue portati avanti per generazioni. Se interessa seguire questo tipo di sistema giudiziario, anche se magari stemperandolo dai toni più crudi e violenti, si può notare come il poroblema posto in questo topic viene automaticamente meno. Si può decidere, infatti, che la prigionia sia la punizione più raramente inflitta ai colpevoli, motivo per cui diventa meno importante determinare se alle creature più longeve sia necessario attribuire più anni. Alla maggioranza dei colpevoli, siano essi umani, elfi o nani, i processi potrebbero infliggere pene come l'esilio, l'ordalia e la punizione pubblica. Anzi, introdurre un sistema giudiziario molto punitivo come quello medievale, potrebbe anche scoraggiare i PG dal commettere alla leggera azioni di cui potrebbero pentirsi.
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