Ron Edwards nel lontano 1999 se ne uscì con articolo che parlava di editoria e in particolare di editora nei gdr: The Nuked Apple Cart
L'articolo, per comodità, lo riporto sotto, è stato tradotto da Ezio Melega e Mattia Bulgarelli.
Consiglio di rileggerlo se l'avete già letto. Consiglio di leggerlo per capire di cosa si stia parlando e di come, da quel 1999 le cose siano cambiate, ma allo stesso tempo il fatto di interrogarsi sulla validità dei metodi di produzione legati all'editoria tradizionale siano tutt'ora in fase di forte cambiamento e modificazione.
Ron non è di certo il primo a porsi dei dubbi quella che riporto sotto spoiler è la lettera (tratta da una tesi di laurea di Ivano Piva (rintracciabile qui) e parla degli ultimi giorni della TSR ed è scritta niente popodimenoche Ryan Dancey
Se avete letto tutto, avete letto molto. Magari avete voglia di commentare, ma ricordate l'argomento di questo topic: i kickstarter.
Rispetto ai punti messi in evidenza dall'articolo di Ron, le cose sono cambiate in questa maniera: 1. Ad oggi con un pc da ufficio (o quasi) è possibile utilizzare programmi di grafica e videocomposizione, il che non significa saperli usare, ma con il giusto ammontare di ore si impara, pertanto sacrificare la grafica non è più necessario; servizi POD sempre più economici e sopratutto la diffusione di formati digitali e di device comodi da trasportare e da leggere, sta cambiando le cose;
2. Ad oggi sembra la strategia adottata dalla WotC per D&D5, fai i supplementi, ma fanne uscire meno;
3. Ad oggi un sistema di ordini e ordinazioni è alla portata veramente di chiunque, la restante parte, cioè la protezza e la cortesia nel rispondere non sempre;
4. La pubblicità cartacea non se la fila più nessuno da tempo, sul discorso delle convention, immagino si riferisse alle convention del periodo, a che mi risulta poi la postazione Indie alla GenCon era molto frequentata, quindi, probabilmente, una volta creata la possibilità di avere abbastanza visibilità, le cose sono poi cambiate, del resto la presenza costante, anche se in separata sede di Coyote Press e altri a Lucca Comics, ci da un idea di come, ad oggi, in Italia, mancare le fiere sarebbe suicidio, ma ovviamente Ron parlava del 1999 e degli stati uniti;
5. SEMPRE VALIDA E DA RIBADIRE A TUTTI
Manca un ultimo pezzetto, che probabilmente assorbito dal punto 1: i costi di produzione.
Come faccio a fare il gioco che voglio e farlo bene? Cioé con un ottima/buona produzione editoriale? La risposta arriva negli ultmi anni con i kickstarter.
Premetto che non ho alcuna intenzione di spiegare l'abc. Chi vuole googla e troverà tutte le spiegazioni che vuole. Kickstarter il lato chiaro della forza
I Kickstarter si stanno dimostrando la via per pubblicare prodotti indie di alta qualità, riuscendo a proporre progetti sostenibili, senza il volontariato (si in alcuni casi, nelle produzioni indie i professionisti che lavoravano ai prodotti lo facevano gratuitamente), il che è un bene per gli autori, che hanno pieno controllo della loro produzione e possono proporre delle "ricompense" di valore, senza contare che, di fatto, risolvono alla radice il problema pirateria, visto che il breakeaven point, a meno di cialtroni (di cui parleremo sotto) , sarà probabilmente raggiunto già raggiungendo la quota minima per entrare in produzione.
Come cliente spesso mi trovo con un pdf, spesso aggiornato all'ultima versione, se ho finanziato a sufficienza anche un mauale cartaceo, a volte in edizione speciale ed eventualmente altri gadget.
Parliamo di numeri
Esempi pratici:
Numenera $517,255 - 4,658 finanziatori;
FATE $433,365 - 10,103 finanziatori; -> versiona italiana: €6.184 - 158 finanziatori.
Dungeon World $82,879 - 2,455 finanziatori; -> versione italiana: €12.359 - 267 finanziatori.
Mica male direi. Kickstarter il lato oscuro della forza
Il lato oscuro della forza per me ha un nome e un cognome: la localizzazione di Dungeon Planet.
Raccolti 1376€ da 64 sostenitori.
Iacopo Benigni scompare.
L'incubo di ogni kickstarter.
Perché ha ferito molti questa storia? Perché iacopo era un ragazzo della comunità indie, per molti (non per me, visto che eravamo consocenti) anche un amico.
La mia posizione è stata semplice, del kickstarter non me ne frega nualla, ho perso 20€? Quando ero giovine fumavo e ne ho sprecati molti di più. Però questa persona deve essere emarginata dalla comunità: quella persona dovrebbe essere considerata persona sgradita almeno alle convention, altrimenti il kickstarter non hanno alcun senso.
La reazione di alcuni amici, persone eccezionali fra cui Daniele Di Rubbo (capite perché lo santifico ) hanno fatto in modo di prendere in mano il progetto, aiutare Jacopo e arrivare fino alla fine, servivano solo i soldi per pagare artisti e la stampa.
I soldi Icopo non li ha mai dati.
Ovviamente chi è andato a lui in aiuto si è dissociato dal progetto.
Non è possibile rivalersi, perché si sta dando, in pratica, un finanziamento alla persona per realizzare i propri scopi, senza alcuna garanzia, questo è il rischio, ma per me è stata sufficiente l'emarginazione della persona.
Devo dire che, invece, altri casi, come DW per Narrattiva e FATE sono state gestite in maniera esemplare e sopratutto da persone corrette.
That's all folks
Alla prossima