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[Ambientazione 5e] Annunci di Chris Perkins


Messaggio consigliato

Chris Perkins partecipa a una video-intervista e rilascia alcune indiscrezione in merito al modo in cui stanno pensando di trattare le Ambientazioni nella 5a Edizione di D&D:

http://www.enworld.org/forum/content.php?2504-Chris-Perkins-Reintroducing-Settings-in-Ways-that-Suprise-People#.VR1-cY6dfwo

I punti salienti dell'intervista sono:

  • Chris Perkins non può parlare di prodotti che non sono ancora stati annunciati
  • Nonostante questo, rivela che stanno dando grande valore a tutte le Ambientazioni, perchè ognuna di esse possiede "tonnellate" di fan.
  • Perkins e il suo team, il cui compito è lavorare sull'aspetto narrativo di D&D e delle sue ambientazioni, si stanno focalizzando su specifiche aree all'interno dei vari setting e le stanno "codificando" attraverso le Bibbie di Storyline (raccolte di tutte le informazioni che serviranno a creare nuove Storyline come la Tirannia del Drago o il Male Elementale, NdSilentWolf).
  • Il loro obbiettivo è "sfidare le aspettative della gente" in merito al modo in cui i setting verranno rilasciati.
  • Non sono interessati a rilasciare libri al solo scopo di rilasciare libri (insomma, non vogliono pubblicare tanto per pubblicare, NdSilentWolf).
  • Vogliono che il rilascio di un manuale sia un evento in grado di "sorprendere e deliziare la gente"; vogliono inoltre rilasciare libri che la gente effettivamente userà, piuttosto che manuali che saranno semplicemente messi su uno scaffale "per stare lì e semplicemente ammuffire".
  • "Una delle nostre sfide creative è di creare materiale d'ambientazione - reintrodurre fatti e dettagli importanti riguardanti i nostri mondi - in modo da sapere che saranno usati da DM e giocatori, che li emozionerà e che li sorprenderà. Possiamo rilasciare quel tipo di contenuti, ma non posso garantire che saranno presentati sotto forma di libri. Non posso garantire che avranno la forma di qualcosa che abbiamo visto fin ora. Ma sarà qualcosa".

IN SINTESI: MIA RIFLESSIONE PERSONALE

In sintesi che cosa è possibile dedurre da queste dichiarazioni?

Che la Wizards ha intenzione di rilasciare in qualche modo tutte le Ambientazioni di D&D per la 5a Edizione, ma che questo tipo di release non avrà necessariamente la forma di libri. Il modello che più probabilmente possiamo aspettarci è quello che ormai sta iniziando da un po' ad emergere: documenti PDF (magari gratuiti, come il Basic D&D o l'Elemental Evil Player's Companion), articoli scritti da designer o autori su internet. Tuttavia è ancora presto per esserne sicuri. Ciò che è certo è che le ambientazioni di D&D verranno tutte trattate.

Semplicemente è possibile che questo tipo di materiale non sarà rilasciato sotto forma di manuali cartacei come in passato.

La logica di questa scelta è comprensibile. Già da un po' i designer hanno fatto capire che la nuova strategia della Wizards è rilasciare pochi manuali ma buoni, più specificatamente rinnegando la logica a Splatbook delle ultime edizioni (in particolare 3.x). Non solo bisogna ricordare, infatti, che la 5a Edizione non ha System Mastery (non spinge, insomma, alla ricerca delle migliori combinazioni con la collezione del più alto numero di manuali), ma anche che produrre tanti manuali è un costo notevole per un'azienda, soprattutto se poi quei supplementi non vengono acquistati. E' ragionevole, quindi, che con questa nuova edizione i designer preferiscano puntare più sulla qualità, che sulla quantità.

Questo significa automaticamente che avremo poche opzioni per giocare?

Non è detto.

La Wizards, infatti, sta iniziando a dare forma, consapevolmente o inconsapevolmente, a un modello molto interessante riguardo al rilascio di nuove regole: ovvero quello legato appunto a materiale gratuito online. Compendi e manuali PDF gratuiti online, nuove regole a Playtest Pubblico tramite l'Unearthed Arcana: si tratta di un ottimo modo per accontentare la fame di opzioni dei giocatori, senza rischiare di tornare a un modello di vendita (quello degli Splatbook e dei 2 miliardi di supplementi del passato) che oggi giorno sarebbe solo un rischio - causa la crisi economica, la crisi dell'editoria e chi più ne ha più ne metta.

Perchè mai rilasciare materiale gratuito quando la Wizards potrebbe tranquillamente farci dei soldi?

Perchè l'obbiettivo della Wizards e della Hasbro sembra proprio che sia cambiato. Mentre un tempo il fulcro degli incassi legati a D&D erano i manuali stessi (Core, supplementi e, soprattutto, Avventure), oggi la strategia di mercato è stata spostata in direzione del Brand in generale: Gdr cartaceo, miniature, videogiochi, giochi da tavolo, romanzi e in futuro magari altro. Come faccio a saperlo? Mike Mearls ha pubblicamente ammesso l'anno scorso che questa è e sarà la nuova strategia commerciale della Wizards. Il nuovo modello commerciale riguarda l'idea di vendere D&D non solo come un Gdr cartaceo, ma come un brand intero, composto da numerosi tipi di prodotti. Il ricavo economico ricercato dalla Wizards/Hasbro con questa edizione non riguarda semplicemente il gdr cartaceo, come un tempo, ma anche e soprattutto i vari prodotti connessi al marchio "D&D". Questo permetterà alla Wizards di sostenere la produzione e il rilascio di materiale per il Gdr cartaceo tramite gli incassi ottenuti con i prodotti derivati. Alla Wizards interessa decisamente vendere il gdr cartaceo, ma più di tutto gli interessa che in qualche modo la gente compri prodotti di D&D.

Ecco perchè la Wizards potrà permettersi più facilmente di rilasciare regole gratuite: perchè con questa edizione ciò che non si ricava con i manuali viene e deve essere ricavato con gli altri prodotti. Questo da ai designer maggiore libertà d'azione. Possono, permettersi di non far pagare delle regole in più; in cambio, però, devono riuscire a costruire qualcosa che sia in grado di tenere i giocatori sempre più legati a D&D come marchio commerciale e a far loro sentire che D&D è molto più di qualche regola, ma una vera e propria esperienza narrativa. Ed è qui che entrano in gioco le Storyline alla Tirannia del Drago.

In soldoni, tutto ciò significa che la Wizards sembra si stia muovendo nel modo giusto.

E' possibile che i più nostalgici fra voi sentiranno la mancanza dei manuali d'ambientazione cartacei. In realtà, il fatto che le ambientazioni saranno rilasciate magari solo in versione digitale è decisamente positivo. Perchè in un tempo in cui pubblicare manuali cartacei è un serio rischio, il rilascio in versione digitale significa che le Ambientazioni almeno saranno sicuramente supportate. Al contrario, manuali d'Ambientazione cartacei avrebbero maggiore probabilità di essere esclusi dalla pubblicazione, se non economicamente sostenibili. Quindi conviene festeggiare. ^ ^

Magari non sfoglierete con le vostre mani la vostra Ambientazione preferita, ma almeno la vedrete e la potrete giocare. ;-)

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Principali partecipanti

La preferisco di gran lunga come strategia di mercato quella di rilasciare materiale gratuito e creare invece un mondo intorno al brand, ottima direzione, si evitano manuali con roba sgrava messa dentro per poter vendere il manuale.

L'unica cosa che mi dispiace di queste affermazioni è che ormai al 99% a meno di clamorosi miracoli non vedremo mai una traduzione italiana dei manuali e dubito che avvenga il miracolo che qualche casa italiana acquisisca i diritti per la traduzione :(

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anche io preferisco al 1.000% questa tattica anche perché poi i manuali sgravi e supplementi non glieli compravo, mi limitavo ai manuali base ambientazione e giusto qualche modulo geografico o avventura ben fatto. Il resto finisce sempre per sbilanciare troppo.

Per la traduzione avevo capito che fosse dichiarato che non vendessero i diritti per le traduzioni, ma forse avevo capito male io.

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Sulla traduzione, la posizione ufficiale della Wizards è "Non le abbiamo escluse, ma stiamo discutendo il da farsi".

Insomma, al momento è sospesa in attesa che decidano qual'è la strategia migliore da seguire in riguardo. Quindi la traduzione è in forse indipendentemente dal fatto che i manuali siano o meno rilasciati solo in versione PDF.

Detto questo, non è vero che il rilascio di regole solo in PDF significa automaticamente la fine di qualunque traduzione.

Anzi: in linea teorica potrebbe invece agevolare questo tipo di soluzione.

Una delle maggiori problematiche dei distributori stranieri, da come ho capito, è infatti il costo della stampa e della distribuzione di prodotti in mercati più piccoli di quello americano (l'Italia, ad esempio, non genera di certo una mole di vendite minimamente paragonabile a quella americana, quindi è molto più difficile recuperare i costi).

Tradurre e rilasciare manuali e compendi in PDF sarebbe più convienente per un distributore italiano, perchè si troverebbe a dover pagare solo la traduzione e i diritti della licenza, risparmiando sulla stampa e sulla distribuzione.

Questo in linea teorica.

Perchè in pratica tutto dipenderebbe, non solo dal rilascio della licenza di traduzione, ma anche dalla capacità delle case di distribuzione locale di modernizzarsi (questione, quella della modernizzazione, tradizionalmente problematica per un paese come l'Italia).

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NEXT è una risorsa comoda per chi con l'inglese non ha la minima dimestichezza, ma vista la semplicità del linguaggio dei manuali originali e, soprattutto, l'approssimazione con cui Editori Folli ha tradotto il materiale (mi riferisco a termini classici resi inservibili proprio dalle stesse persone che li avevano tradotti per la 3.5, traduzioni non richieste e dati riportati in maniera errata -acid splash ha creato problemi a più di un utente - oltre a traduzioni che sono brutte e basta), non è uno strumento che si possa utilizzare sul lungo termine, in particolare se si intende servirsi di forum o altre community online per aiutarsi nel gioco.

Insomma, è normale che la gente auspichi una traduzione ufficiale: NEXT è solo una pezza, e nemmeno tanto buona.

Detto questo, mi sento pessimista riguardo il discorso traduzione ufficiale.

Per come si sta muovendo ora, la WotC non pare avere la minima intenzione di fare qualcosa a riguardo, e il mantenere la possibilità in sospeso mi sembra più un voler evitare di chiudere la porta, alienandosi eventuali acquirenti che "iniziamo a giocare sperando che traducano", più che una seria intenzione.

Poi sarei contento di essere smentito, eh (più per la community che per me, in realtà, visto che io continuerei a comprare i manuali in inglese per averli prima e per evitare traduzioni rovesciate stile 3.5).

Sulle ambientazioni, parole molto belle come sempre, ma non commento fino a che non le vedo messe in pratica, visti i precedenti (tre pilastri, guardo voi).

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Detto questo, mi sento pessimista riguardo il discorso traduzione ufficiale.

Per come si sta muovendo ora, la WotC non pare avere la minima intenzione di fare qualcosa a riguardo, e il mantenere la possibilità in sospeso mi sembra più un voler evitare di chiudere la porta, alienandosi eventuali acquirenti che "iniziamo a giocare sperando che traducano", più che una seria intenzione.

Poi sarei contento di essere smentito, eh (più per la community che per me, in realtà, visto che io continuerei a comprare i manuali in inglese per averli prima e per evitare traduzioni rovesciate stile 3.5).

Realisticamente parlando, in effetti attualmente la cosa non è tra le necessità primarie della Wizards.

Quindi aspettarsi una traduzione in tempi brevi è impensabile e, in generale, conviene che i giocatori incrocino le dita perchè una traduzione veda effettivamente la luce prima o poi. La Wizards ha fatto abbastanza bene capire che il suo obbiettivo primario è la vendita del prodotto inglese e che si muoverà in direzioni secondarie solo se e quando avrà la sicurezza di poterlo fare.

Detto questo, io in merito non sono ne ottimista ne pessimista...perchè, di fatto, semplicemente nulla è definitivo e nulla è escluso nel futuro.

Se c'è una cosa che ho imparato di questa nuova Wizards (quella che si è risvegliata dalla 1a caduta di D&D dal piedistallo del Gdr più venduto al mondo) è il fatto che ha deciso di seguire una pianificazione in grado di adattarsi.

Come tante aziende del gdr oggi, anche la Wizards ha abbandonato finalmente la via della rigida pianificazione in anticipo che si faceva una volta: niente più decisione anticipata sulla traduzione per poi vederla interrotta a metà, niente più mille mila manuali in calendario che poi non si riesce a far uscire nei tempi dichiarati, ecc..

La "nuova" Wizards ha capito che deve aprirsi alla comunicazione con il suo pubblico (Playtest pubblici e costante rapporto con i giocatori via Social Network, tipo Twitter) e che non può più permettersi di prendere decisioni drastiche fin dall'inizio senza sapere di poterle rispettare. Questa "nuova" Wizards decide di volta in volta, osservando il modo in cui il suo prodotto e i suoi acquirenti si comportano nel tempo.

Questo, è vero, può significare che certe cose a cui eravamo abituati in passato potrebbero non ricomparire...

Ma è altrettanto vero che d'ora in poi possiamo finalmente aspettarci 2 cose:

1)Nessuna decisione sarà definitiva e in futuro ci si può aspettare che la Wizards cambi prospettiva su alcune cose, in base a come vede reagire il mercato.

2) Le cose che promesse tenderanno ad avere una maggior probabilità di concretizzarsi (il bidone potrebbe sempre essere dietro l'angolo, ma almeno le probabilità di trovarsene uno saranno più basse).

Questa Wizards, insomma, almeno è finalmente più onesta con sè stessa e con i suoi acquirenti.

Meglio poco ma buono. Meglio andare cauti, che fare i gradassi e poi rilasciare schifezze o robe a metà.

Meglio non essere sicuri che ci sia una traduzione e magari averla quando si è sicuri che possa valere la spesa, piuttosto che la promessa di una traduzione certa che, poi, si trasforma in solo 1 decimo di manuali tradotti.

Sulle ambientazioni, parole molto belle come sempre, ma non commento fino a che non le vedo messe in pratica, visti i precedenti (tre pilastri, guardo voi).

Più che giusto.

Come detto più su, il realismo vuole che si aspetti di vedere i risultati prima di festeggiarli.

La cosa positiva della scelta della Wizards è che almeno aumenta drasticamente la probabilità che ciò che promesso avvenga. La probabilità che non si realizzi è sempre presente, ma è più probabile che le Ambientazioni escano davvero se non sono manuali cartacei. Se l'idea della Wizards fosse stata quella di farne manuali - scelta più costosa e rischiosa - la probabilità sarebbe stata più bassa.

Riguardo ai 3 Pilastri...ma sono davvero l'unico che li nota in maniera palese? ^ ^

Attenzione, che perchè una cosa esista non è necessario che siano titaniche quantità di regole loro riguardanti. ^^

A volte, infatti, basta un semplice cambio di approcio nella presentazione del gioco. A volte basta "far notare" ai giocatori che esistono vari aspetti del Gdr invece di uno solo, per far loro iniziare a notare che esistono.

E da lì i giocatori inizieranno a fare cose che prima non facevano, solo perchè non le vedevano e non le ritenevano esistenti.

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In pratica la nuova Wizards è la Paizo.

Che mi va benissimo, sia chiaro. Per come l'hanno impostata ora, la linea editoriale di D&D 5 mi va benissimo (anche se non sono soddisfatto al 2000% di Elemental Evil).

Per chiarire riguardo ai tre pilastri: premesso che a me va benissimo così e che non avrei voluto vedere le cose diversamente, il regolamento è almeno al 50% destinato al combattimento, con il rimanente 50% diviso tra flavour, idee e i rimanenti due pilastri.

Ripeto, non avrei voluto che avessero fatto in altro modo, visto che non tollero le regole per interpretazione ed esplorazione, ma l'hanno menata tanto con questa benedetta trinità per poi limitare due dei pilastri a tanti spunti e tre regole e mezzo.

Cosa ottima per i neofiti, ma poco utile per gli esperti, e sicuramente diversa da quella che avevano promesso.

Per questo non mi sbilancerei granché sulle ambientazioni: le premesse da cui partono, in sostanza "fare ambientazioni valide e utilizzabili", sono ottime, ma non sono che propaganda standard (chi pubblicizzerebbe qualcosa come materiale scadente e fatto tanto per vendere, dopotutto?), esattamente come lo sono i pilastri.

Che poi si sono risolti come desideravo, ma non come dicevano loro, da cui le mie riserve (e le mie speranze, per il poco che mi interessa dei setting).

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In pratica la nuova Wizards è la Paizo.

Esattamente. ^ ^

Solo che, se da un'azienda giovane, partita dal basso, come la Paizo, è possibile aspettarsi un atteggiamento più umile verso il mercato, di norma questo non è il comportamento tipico delle grandi big, le aziende abituate a macinare vendite e soldi.

Le grandi big in genere si sentono sicure del proprio successo, dunque non sentono il bisogno di cose come il "rapporto con il cliente". I recenti eventi, però, hanno costretto la Wizards a notare che D&D non è invincibile e che, soprattutto, l'interesse dei giocatori non va ritenuto scontato.

Rispetto a tante altre big di qualunque settore, comunque, la Wizards ha avuto almeno la maturità di capire che era necessaria una drastica virata nella strategia.

La Paizo, in tutto questo, di sicuro ha avuto l'importante ruolo di mostrare un modello commerciale vincente: il cosiddetto discepolo che arriva ad insegnare al maestro. ^ ^

Per chiarire riguardo ai tre pilastri: premesso che a me va benissimo così e che non avrei voluto vedere le cose diversamente, il regolamento è almeno al 50% destinato al combattimento, con il rimanente 50% diviso tra flavour, idee e i rimanenti due pilastri.

Ripeto, non avrei voluto che avessero fatto in altro modo, visto che non tollero le regole per interpretazione ed esplorazione, ma l'hanno menata tanto con questa benedetta trinità per poi limitare due dei pilastri a tanti spunti e tre regole e mezzo.

Cosa ottima per i neofiti, ma poco utile per gli esperti, e sicuramente diversa da quella che avevano promesso.

Vista l'ormai innegabile tradizione combattiva di D&D, una tradizione lunga 40 anni, non poteva essere diverso.

Come si è visto con la 4a Edizione (lo stesso Mearls ha riconosciuto l'errore, quando ammise che mentre la 4a Edizione partiva dalle scelte di design degli ultimi supplementi 3.5, sottovalutando che la maggioranza dei giocatori era ancora legata alle regole dei Core), non si può modificare nulla in maniera drastica. Un cambiamento drastico non permette al pubblico di abituarsi e, quindi, viene comunemente accolto con un altrettanto drastico rifiuto.

Se la 5a edizione avesse introdotto un cambiamento drastico come il levare significativamente il peso del combattimento da D&D, sarebbe stata rifiutata in tronco come in tronco molti hanno rifiutato la 4a Edizione.

Pertanto, è ovvio che nella 5a Edizione il combattimento abbia un grosso peso...ma non per questo gli altri 2 Pilastri non hanno un peso simile, se non identico.

Il destino degli altri 2 Pilastri nella 5a Edizione non sarà mai dettato dalla presenza di quintalate di regole e sistemi ad essi collegati, ma sarà deciso dall'impostazione del gioco. Coome sono scritti i manuali? Quali informazioni mettono in evidenza? Sono libri che evocano storie di avventurieri impegnati in pericolose spedizioni, oppure enfatizzano l'idea che giocare di ruolo sia costruire combattenti potenti? Come sono progettate le Avventure? Il centro delle quest è l'ammazzare i mostri oppure esplorare le vicende e il mondo immaginario?

E' decisamente vero che i designer avrebbero potuto partire con il piede schiacciato sull'accelleratore riguardo a questi aspetti, ma è anche vero che in questo modo avrebbero fatto storcere il naso a molti.

Nei prossimi mesi sarà fondamentale il clima che i designer saranno in grado di creare attorno alle regole e al gioco della 5a edizione.

Quale sarà l'idea di gioco che saranno in grado di trasmettere ai giocatori?

Sarà questo a decidere quale peso occuperanno gli altri 2 Pilastri nell'esperienza ludica dei giocatori con la 5a Edizione.

Come tu stesso dici, normare eccessivamente esperienze come l'esplorazione e l'interazione sociale è in genere solo un male e non un bene. Questo significa che questo tipo di esperienze dipendono in larga misura non da regole vere e proprie, ma dall'idea di gioco che hanno i giocatori e dalle scelte che essi compiono in merito alla creazione delle loro Campagne. Ecco perchè nei loro confronti diventa fondamentale l'approcio del manuale, più che le regole: che idea di gioco insegna il manuale? Che tipo di pratiche sensibilizza nei giocatori? I giocatori saranno spinti a considerare emozionanti gli intrighi di corte alla Trono di Spade o le esplorazioni alla Colombo, oppure gli si insegnerà che la vera emozione c'è solo quando i PG si scontrano con i mostri?

Per questo non mi sbilancerei granché sulle ambientazioni: le premesse da cui partono, in sostanza "fare ambientazioni valide e utilizzabili", sono ottime, ma non sono che propaganda standard (chi pubblicizzerebbe qualcosa come materiale scadente e fatto tanto per vendere, dopotutto?), esattamente come lo sono i pilastri.

Che poi si sono risolti come desideravo, ma non come dicevano loro, da cui le mie riserve (e le mie speranze, per il poco che mi interessa dei setting).

Decisamente vero: i designer fanno il loro lavoro e fanno quello che serve per vendere il loro prodotto (anche se non bisogna dimenticare che le dichiarazioni di Perkins non erano programmate, ma sono state risposte a domande inattese durante una intervista in una sede diversa da una manifestazione ufficiale).

Le dichiarazioni di Perkins, tuttavia, non sono interessanti tanto per le promesse di qualità e usabilità (che ci si può, come dici, pienamente attendere da un designer che cerca di promuovere ciò che gli da uno stipendio). L'interessante della sua dichiarazione è ciò che si trova al di là dell'ovvia propaganda: il fatto che un'azienda come la Wizards, una delle grandi Big, stia considerando serenamente di fornire ai suoi giocatori del materiale senza curarsi del guadagno su di esso.

Rispetto al passato c'è un cambio di atteggiamento: mantenere il cliente affezzionato ad ogni costo oggi è questione vitale, quindi è necessario essere pronti a fare ciò che serve per accontentarlo.

Questo significa che, al contrario che in passato, la Wizards si mette nelle mani della sua clientela, ne diviene maggiormente dipendente. Significa che il cliente a una maggiore quota di potere contrattuale. La Wizards, in contrario che in passato, si preoccupa infatti enormente di tenersi buono il cliente, di rassicurarlo, di mostrargli attenzione. Significa che ha bisogno che il cliente sia sempre presente, sia attivo e dia costante feedback. Significa che l'azienda ha capito che se non si accontenta il cliente, si chiude baracca.

E questo significa che, se l'azienda farà promesse in futuro, farà anche di tutto per mantenerle.

Ecco perchè, nonostante il bidone possa essere sempre dietro l'angolo, è altamente probabile che faranno di tutto perchè quanto dichiarato sulle Ambientazioni diventi realtà.

Poi, beh, ovviamente, non necessariamente ciò che verrà fatto piacerà a tutti, perchè i gusti dei giocatori sono anche molto vari.

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Pdf a parte comunque, spero che almeno ciò che rilasceranno in cartaceo sia veramente maestoso. E per maestoso intendo tipo i Boxed set delle vecchie edizioni, con più manuali super curati e una o più mappe.

A quel punto potrei comprarlo pure in inglese (che poi la questione della lingua per me è anche relativa, non ho particolari problemi con la lingua d'Albione ma avere tutto in italiano sarebbe mostruosamente più comodo).

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Ospite Kaandorian

il vero dubbia comincia a essere COSA pubblicheranno: splatbook no, setting no (almeno non li pubblicheranno come prima, stando alle dichiarazioni).

pubblicheranno solo avventure con qualche pdf con materiale aggiuntivo relativo?

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il vero dubbia comincia a essere COSA pubblicheranno: splatbook no, setting no (almeno non li pubblicheranno come prima, stando alle dichiarazioni).

pubblicheranno solo avventure con qualche pdf con materiale aggiuntivo relativo?

Sulla base delle varie dichiarazioni fatte dai designer in questi mesi, ci si può aspettare due tipi di pubblicazioni:

1. Avventure

2. Ciò che Mearls ha chiamato "Manuali di Campagna" (Campaign books). Considerato l'esempio fatto da Mearls (un manuale incentrato sui poteri psichici - tra cui gli psionici - e legato alla storyline dell'Impero Illithid), è possibile immaginare che questo tipo di Manuali si caratterizzerà come manuali di tipo tematico, connessi a una fluffa non vincolante (così come succede con il Manuale dei Mostri, la fluffa non limita e influenza le meccaniche, ma può essere completamente ignorata). Lo scopo di questi manuali sarebbe fornire tutto ciò che serve ai giocatori per giocare campagne mirate su uno specifico tema. Si può metter euna mano sul fuoco sul fatto che questo tipo di manuali sarà legato al Multiverso, quindi slegato da specifiche ambientazioni e utilizzabile in qualunque di esse. Di questo tipo di manuali è previsto che ne escano almeno 2 all'anno.

Insomma, nel prossimo futuro possiamo aspettarci l'annuncio di un manuale legato alla seconda categoria.

Considerando che lo stesso Perkins ha recentemente fatto sapere che l'ufficio Marketing della Wizards è in procinto di rivelare presto "qualcosa di grosso", è possibile aspettarsi che non ci verrà molto perchè un annuncio venga fatto. Anzi, personalmente mi aspetto che un annuncio verrà fatto entro i prossimi giorni e le prossime settimane. Infatti, l'Avventura "Princes of Elemental Evil" uscirà Martedì, evento dopo il quale aumenta la probabilità di nuovi annunci su prossime uscite.

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A dire la verità anche a me dispiacerebbe non poco non poter avere tra le mani un nuovo manuale cartaceo dei Forgotten Realms.

Sono davvero affezionato all'ambientazione e se c'è un tipo di manuali che mi piace avere cartacei sono proprio quelli di ambientazione.

Magari lo vedremo in versione cartacea..

Magari lo vedremo, ma in versione PDF....

Mah... in base a quanto si capisce pare difficile (non impossibile, ma comunque meno probabile) se ne vedrà una versione fisica.

Potrebbe comunque uscire in versione PDF? Probabile, ma davvero, non avrebbe affatto lo stesso effetto. Questione di gusti personali.

I PDF sono comodi e funzionali, ma alcuni manuali io ci terrei davvero a poterli tenere in mano.

Poi vabbè, io tendo ad essere positivo e speranzoso per carattere, perciò continuo ad incrociare le dita,

che alla fine ancora non c'è nulla di certo o sicuro. Staremo a vedere.

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Sì, è molto difficile che vedremo le Ambientazioni in forma di manuali cartacei, ma l'affermazione di Perkins è stata "non garantisco che saranno rilasciati in forma di libri". Insomma, in realtà non ha nemmeno escluso categorticamente che saranno libri. Non dico che bisogna sperarci troppo, ma che semplicemente al momento non conviene eliminare opzioni perchè non possiamo essere sicuri sul modo in cui le Ambientazioni prenderanno effettivamente forma. ;-)

Riguardo alla preferenza dei manuali cartacei o PDF, di sicuro è una questione di gusti e i gusti non si discutono. ;-)

E' più che legittimo che si preferisca l'idea di un manuale cartaceo.

Ciò che dico io è semplicemente: meglio un manuale in PDF che nessun manuale. ;-)

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A me sembra molto sensato eliminare i costi di stampa e distribuzione proprio sulle ambientazioni.

Capisco e condivido il fascino del cartaceo, ma i setting di tutto il materiale sono quello che meno necessita di aggiornamenti con il passaggio a una nuova edizione, e, di conseguenza, probabilmente quello che venderebbe meno.

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Solo io mi sono immaginato una sorta di sito/portale per ogni ambientazione che intendono sviluppare, un sito in grado di gestire i fan grazie a forum discussioni e aggiornamenti in corso che generano una sorta di cronaca dinamica degli eventi principali di una campagna? Solo io ho pensato ad uno sviluppo di un app piuttosto che un semplice pdf? un app a pagamento in grado di contenere regole e tante altre cose?

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