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Combattimento e metagaming


Jouzas

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Secondo voi, se durante gli scontri si danno consigli (da giocatori e non da pg) tattici tipo "vai in quel quadretto anzichè quell'altro così mi dai il contrapposto" oppure "ricorda di fare acrobazia o becchi l'ado", è da considerarsi metagaming?

Io ho sempre pensato che nella fasi non esplicite dei dialoghi tra pg (es. in taverna, durante i viaggi ecc.), questi parlino anche delle loro tattiche in combattimento, e ciò giustificherebbe la coordinazione nelle tattiche.

O in alternativa come proponete di risolvere la cosa senza trasformare il momento del combattimento in un banale gioco da tavolo? Si potrebbero anche ruolare e interpretare i consigli, facendo si che vengano dal pg e non dal giocatore, ma in tal caso si sarebbe limitati nel darli solo nel proprio round, parlando come azione gratuita, o sbaglio? Voi come gestite la cosa?

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In genere lascio che i giocatori si aiutino a vicenda su cosa fare per il proprio pg. Beh in un arco di tempo ragionevole, in genere molto breve. La ragione è semplice. C'è chi conosce meglio le regole e chi meno. Allora lascio che i giocatori si aiutino tra loro.

Ma solo su come fare al meglio quello che ha pensato di fare il giocatore che interpreta il personaggio. Non permetto invece agli altri giocatori di suggerire cosa possono fare gli altri personaggi. Cosa fare lo decide solo il giocatore che interpreta il personaggio, a meno che il pg non chieda espressamente ad altri pg cosa deve fare.

Poi va beh se c'è un giocatore che ha poca esperienza va beh li sono molto meno fiscale :)

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In teoria io se posso chiedo ai giocatori di pensare alle loro strategie in gruppo. Spesso si trovano davanti al dungeon e si chiedono in che formazione devono muoversi e come devono combattere.

Se poi il giocatore è nuovo qualche aiuto è ben accetto!

Se poi dopo mesi il giocatore X fa sempre e solo quello che gli viene detto, beh dico a gli altri di stare zitti

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Io direi che non c'è nulla di male se i giocatori si consigliano sulla tattica: considera che, ai differenza dei giocatori i, i PG

-Sono avvezzi al combattimento, quindi sanno, se non hanno int3, quale sia la mossa più valida in certe situazioni

-Vivono nel mondo di gioco, quini sono "abituati a pensare secondo le regole". (non nel senso che conoscono le regole, ma nel senso che il guerriero sa che, se riensce a distrarre il nemico, il ladro lo colporà col pugnale in un punto vitale)

-Hanno una chiara idea di cosa accade attorno a loro a differenza dei giocatori che stanno osservando una mappa.

Poi certo se cominciano a fare il gran consiglio di guerra è un altro discorso...

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Di solito lascio correre discorsi da metagaming in combattimento "vai attacca ora che sei super combizzato!" "Aspetta, lanciami prima arma magica superiore...ritardo l'azione!"

Però non sarebbe male trasformare questi discorsi in frasi che dice il PG "vai Tizio, attaccali ora che sei aiutato dai miracoli di Caio e dalle arti arcane di Sempronio!" "Ehy tu, fai quella cosa dei gesti e rendi la mia arma più forte"

Suonerebbero certo meglio, ma nella foga del combattimento di solito non ci si pensa.

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concordo con la linea di pensiero generale. A malincuore, perchè mi piacerebbe che ognuno giostrasse il pg come meglio crede e si decidessero le azioni insieme giusto quando bisogna veramente coordinarsi ma purtroppo se si gioca con gente non brava bisogna aiutarli più o meno sempre

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In un gruppo dove masterizzo pensate c'è un giocatore che anche se gioca da 3 anni alla terza fa ancora fatica a distinguere tra azione rapida, gratuita, standard ecc... Si perde nel verificare le eventuali aree soggette ad attacchi di opportunità, insomma con le regole non riesce a venirne a capo. Ogni volta che il suo pg deve fare qualcosa si impappina e alla fine dice "ascolta chi se ne frega faccio così succeda quel che succeda". Viene dalla 2nd edition di d&d. Uè non c'è niente da fare. Ormai il suo cervello è settato sul regolamento della seconda edizione. Non ne verrà mai fuori :)

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sono daccordo che è bello vedere i giocatori crescere, con uno del mio gruppo è successo, adesso è ottimo sul regolamento e sulla parte interpretativa. Ma ce ne sono altri che le regole proprio.... come nel post sopra. il problema è che durante il combattimento sono luuuuuunghi e ogni tanto (spesso) bisogna dirgli cosa fare.

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A meno che non stiano mezz'ora a discutere su cosa fare in un round li lascio fare...credo che sia normale che durante un combattimento ci siano dei "dialoghi"...tipo il guerriero che si trova in difficoltà durante il combattimento e chiede "lancia blocca persone che mi sta ammazzando" e cose del genere :D

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il problema è che durante il combattimento sono luuuuuunghi e ogni tanto (spesso) bisogna dirgli cosa fare.

Mi è successo con la quarta edizione :P

Con tutte quelle schede di poteri scelti la sera prima, prima partita già all'11esimo livello... E quindi uso... ehm... quest... no... ah, ma allora faceva... aaaah non avevo letto bene! e quindi adesso... no, aspett... uso...?

*facepalm generale*

U_U

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In generale non ho nessun problema se i giocatori fanno questo tipo di metagame, finché si tratta di chiacchiere di gioco. Non tutti hanno la stessa disinvoltura con le regole. Invece non ammetto il metagame tattico.

Esempio di metagame che va bene: il ladro si sposta in una certa casella; un altro gli fa notare che sarebbe meglio si spostasse in quella vicina, perché così potrebbe fiancheggiare insieme al paladino che è già posizionato. E' un consiglio di gioco, che il ladro poteva benissimo pensare da solo.

Esempio di metagame che non va bene: il ladro si sposta in una certa casella per fiancheggiare; lo stregone gli fa "nooo! Volevo lanciare proprio lì la palla di fuoco..." e il giocatore del ladro dice "no allora mi sposto da un'altra parte". Questo è metagame negativo, perché il ladro cambia la sua azione per motivi tattici che non può conoscere.

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