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Ithiliond

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Tutti i contenuti di Ithiliond

  1. Ithiliond

    Warlock

    1. L'essenza modifica la tua deflagrazione, non bersaglia il nemico direttamente, per cui non concede RI (ma la concede l'eldritch blast) 2. Perché dovrebbe essere una per tipo, non è specificato da nessuna parte. La tabella ti dice il numero di invocazioni conosciute, se non è scritto che quel numero va moltiplicato per le varie categorie di invocazioni chiaramente non è così 3. Credo sia parte dell'azione usata per eldritch blast, ma vado un po' di fretta e non posso controllare 4. Credo rimangano modificate, nel testo specifica che fare un dismiss richiede una standard
  2. Nessuno si sfoga? Io purtroppo sono buddista e quando mi viene da insultare la gente, mi ricordo anche che pure loro hanno delle qualità e una vita con problemi di sorta. Non voglio trasformarmi in un paladino acchiappa-farfalle, aiutatemi!
  3. Credo di poter trarre una conclusione sulla base di quanto riportato da questo campione di utenti. Si continua a giocare alla 3.5 perché ci si trova bene con la 3.5 (alla faccia, che non me ne vogliano le categorie, dei fondamentalisti OS, indie e forgiti), e le alternative non offrono vantaggi realmente indispensabili. Forse questa percezione è solo illusoria, perché si tende a minimizzare i difetti del gioco per via del fatto che si è affezionati e che comunque imparare a padroneggiare un sistema richiede un certo di impegno. Ma di base, la soddisfazione c'è.
  4. Anche io voglio multiquotare! Ho sempre giocato a D&D 3ed, è stato il mio primo GdR preso sul serio e ho imparato a conoscerlo bene in 13 anni (molto più negli ultimi 6 da quando sono qui su D'L), il che mi permette di velocizzare le sessioni e saperne abbastanza da poter sempre trovare (e se non c'è, la si crea) la build, la regola o l'opzione che mi serve al momento giusto. Ho provato agli inizi (quando ancora c'era poco materiale) Pathfinder in pbf. Mi è piaciuto qualcosa, e altre cose di meno (evito di citare quello che non mi va giù senno rischiamo il flame ). Nella sostanza a parte il flavour di alcune classi e l'eleganza di alcune opzioni, come dice l'Ancora sopra di me non c'è un vantaggio significativo. Un tempo poteva vantare di essere più semplice e bilanciato se limitato al core, e quindi più adatto a campagne di un certo tipo. Ormai non è più così, e se si vuole limitarsi al core per semplicità e bilanciamento, meglio la 5ed. Principalmente non ho voglia di dargli alcuna possibilità perché sarebbe uno sforzo che mi porterebbe a un risultato mediocre. Non mi va di dovermi buttare in un sistema che comunque conosco discretamente (per quanto simile alla 3ed) e di cui non conosco quasi nessuna opzione, se non c'è un reale profitto in termini di giocabilità e divertimento. Quello che ho nella 3ed mi sembra piuttosto vasto e soddisfacente, ma soprattutto mi sono "sudato" la conoscenza del sistema. Riguardo la 5ed ho giocato allo starter set, e mi piacerebbe giocarci una campagna. Attualmente comunque la cosa non è possibile. Per fare un esempio pratico e forse significativo, la precedente campagna 3ed con i miei amici si è conclusa la settimana scorsa. Abbiamo già parlato della prossima, e ho proposto la 5ed. La proposta è stata rifiutata, perché il tipo di gioco che aveva in mente il master (e che noi appoggiamo) non è adatto all'equilibrio della 5. La campagna è high magic FR ed è una "mezza" prosecuzione (nel senso che è la stessa timeline) di una vecchia campagna già conclusa. Tra le varie cose, è necessario che si possa volare ed essere invisibili, combinare effetti magici, e chi più ne ha più ne metta. Aggiungiamo che al mio gruppo piace ottimizzare, e che il master ha creato una serie di HR che vuole testare con noi. Generalizzando dal caso particolare, il problema è che a "noi" piace l'aspetto di character building, piace la combinazione di effetti e che ci si possa fondare la strategia di combattimento di un singolo personaggio, e piace un minimo di complessità meccanica dovuta alle interazioni delle regole. Forse la WotC ci ha visto lungo volendosi ispirare a M:tG, e anche se il risultato non è stato per nulla ottimale, mi sento in grado di "metterci una pezza", come si dice dalle mie parti. Questi nostri interessi meccanici li facciamo funzionare senza (o con pochi) bug grazie alle nostre HR e al nostro buon senso guidato dalla conoscenza della 3ed, ma in 5ed andrebbero proprio contro molti principi attorno a cui è stato ideato il sistema. Quello che a me piace è un po' la fonte di molti problemi della 3ed, che la 5ed ha (forse giustamente) risolto con un taglio netto e lavandosene le mani, ma così facendo ha anche tagliato fuori la possibilità di giocare in un certo modo. (la 5ed) Rimane comunque un sistema valido per un certo tipo di gioco, e magari le cose cambieranno quando usciranno nuovi manuali e opzioni. Ho poi provato giochi diversi dal classico D&D, come Vampire e altri giochi WoD (Mage, Werewolf), Dungeon World, qualche altro gioco indie/homebrew/sci-fi, ma sono sempre stati "tappabuchi". Vampire ogni tanto continua a saltar fuori ma con scarso successo, secondo me ha qualcosa di poco funzionale alla base (la scheda porta in una direzione, lo svolgimento del gioco in un'altra). L'interesse per i giochi di ruolo si trasmette da persona a persona. Nessuno inizia perché ha visto una pubblicità in giro, perché fa figo giocare di ruolo, o perché ha guardato TBBT. Che la 3ed continui ad essere una delle favorite dipende da quanto valide saranno le alternative. Non escludo che in futuro la 5ed potrebbe portarmi non solo a preferirla alla 3ed, ma a ritenere quest'ultima superflua. La 3ed comunque continuerà ad avere un certo appeal, e se anche venisse soppiantata ci saranno i nuovi "old-schooler" che continueranno a giocarci per nostalgia e partito preso. P.S. Papaz non hai capito niente, NJC vuole bene all'incantatrix. La sua affermazione era tragico-nostalgica.
  5. A sorpresa annuncio la mia partecipazione, la mia proposta è quasi ultimata. Stay tuned
  6. Cose che non vedo e che metterei sono: unto, great thunderclap (Spell Compendium), tentacoli neri, shadow evocation, overland flight, arcane fusion (rotd o dragon magic credo), suggestione di massa. Heart of water è di 3 non di 2. Armatura magica superiore la sacrificherei per armatura magica, comunque la tua CA farà pena ai poveri. Vertigo field è scenico ma meh. Orb of fire ha l'effetto secondario migliore, orb of acid praticamente non viene mai ridotto. Telecinesi è scenico e carino ma secondo me di 5° c'è di meglio. Un bloodline feat dal Dragon Magazine Compendium può prenderlo?
  7. Come scritto nel regolamento di sezione dovresti anche dirci: Quali manuali usi? Come è composto il party? Che tipo di campagna è e quanto potete ottimizzare? Che arma intendi usare? Per sbilanciare sarebbe meglio avere un'arma con portata, ma se non è una catena chiodata ti servirà un modo per minacciare i quadretti adiacenti (chiodatura dell'armatura, oppure Colpo Senz'Armi Migliorato). Alternativamente potresti prendere un'arma senza portata e il talento Deformity (Tall) su Heroes of Horror, anche se non è proprio la stessa cosa (soprattutto se conti di aumentare la tua taglia). Di build da tripper ne trovi tante in giro, sostanzialmente ti serve Riflessi in Combattimento e in base a quanto vuoi ottimizzare ci sono i talenti che "completano il pacchetto" e sono Robilar's Gambit (oppure Karmic Strike) e Knock Down. Sempre nell'ottica dell'ottimizzazione medio-alta, per impedire passi da 1,5 metri e ostacolare Acrobazie dovresti prendere un livello da crusader o comunque un talento Martial Stance per avere accesso a thicket of blades, o in alternativa almeno usare qualcosa come Earth Devotion. Il talento Stand Still non è male come aggiunta alla build, soprattutto se non puoi aumentare di taglia (non puoi sbilanciare creature troppo più grandi di te). Attacco Poderoso è il migliore amico dei combattenti con armi a due mani. Per combattere in sella i talenti sono sempre quelli relativi alla carica. L'obiettivo è avere un buon moltiplicatore dei danni. Per combinare tripper con il combattimento in sella consiglierei a prescindere di usare due armi diverse. Carichi con la lancia da cavaliere, poi estrai l'arma che sbilancia (Estrazione Rapida, o qualche oggetto magico sostitutivo) e rovini l'esistenza e il fegato ai tuoi avversari.
  8. Dipende dal contesto in cui la vuoi valutare. Per una campagna? Per una TO numerica sulle stats? Per uno scontro tra personaggi? Prima considerazione (che immagino faccia prudere le mani a molti utenti di questo forum): I talenti eroici, ma soprattutto i Voti, RAW rendono quasi impossibile interpretare il personaggio. Chiaramente si può refluffare tutto, ma comunque è da tenere a mente questa cosa. Seconda considerazione: Il pg punta ad alzare valori numerici, e ottiene spell di nove, ma la spell list è limitata, e in ultima analisi non vedo action economy di alcun tipo. Non sfrutti neanche le swift. La cosa potrebbe essere "incoerente" nel senso che stai chiaramente ottimizzando molto sui numeri, ma poi rischi di essere inutile all'atto pratico in una qualsiasi campagna moderatamente ottimizzata.
  9. In realtà non vorrei uno standard più alto di diritti o dignità (che probabilmente comunque non farebbe male), ma mi piacerebbe comprendere e far comprendere la differenza che intercorre tra il rispettare perché esiste una normativa che ce lo impone, e il farlo perché ci si sente parte di qualcosa e si da valore all'altro e alle differenze. Probabilmente come fai notare tu, l'individualismo è un'ottima base per raggiungere questo obiettivo. Però spesso quando si parla di "estremizzazione" dell'individualismo (magari è solo una mia percezione) si tende a pensare all'egoismo e all'indifferenza nei confronti del prossimo, che rispettiamo appunto solo perché si deve fare; anche comprendendo la necessità della limitazione in virtù del principio "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te", comunque vedo l'approccio come qualcosa di freddo e distaccato. Mi sembra un po' il motivo per cui esistono le "prevaricazioni", si pensa ai propri diritti, si cerca di rispettare le normative, ma quando posso fregare qualcuno lo faccio. Ripeto, non è che l'individualismo non va, semplicemente per me andrebbe integrato per evitare rischi di questo genere (parlo a livello teorico). Dimmi cosa pensi di questo punto Riguardo la definizione di un obiettivo, hai ragione. Come avevo premesso, scrivo anche non essendo pronto per trattare l'argomento, perché scrivendo ed esprimendo quello che ho in testa riesco a fare ordine. Mi pare quindi che concordi con me con il dividere l'analisi astratta dall'applicabilità (che non significa che non vadano poi messi in relazione).
  10. Comunque rileggendo il tutto e ripensandoci credo che una volta delineata la "linea guida" dell'ideologia finale, andrebbe fatta una distinzione tra concezione astratta e realizzazione pratica, affrontando direttamente entrambi i temi. Appena ho più di un secondo di tempo libero riprendo in mano il discorso con più calma. @Blood_of_demon commenti e suggerimenti?
  11. Grazie per la risposta. Premetto che sebbene ci siano dei riferimenti alla società e all'economia, il discorso voleva essere sui concetti generali che si configurano come "ideali" (e qui le virgolette; ribadisco di usare i termini in modo improprio, perché chiaramente non c'è un modo univoco di intendere individualismo e collettivismo, ma sicuramente esiste un'intersezione nelle varie e rispettive concezioni dei termini, e a quell'intersezione faccio riferimento) da abbracciare o meno e in una certa misura in base alle proprie preferenze. Detto questo, con "trattamento giusto" in relazione al collettivismo intendo un trattamento che tiene in considerazione le esigenze di tutti contemporaneamente. Questo assicura (almeno in teoria) che non ci siano dinamiche di prevaricazione. Chiaramente, come detto prima, il concetto è vago e non univocamente definibile. Gli esempi negativi che porti mostrano proprio questo. Però quello che tenevo a sottolineare è che il fatto di porsi il problema dal punto di vista della collettività, significa avere dei presupposti positivi in un certo senso, che poi difficilmente si riflettono nella realizzazione. La stessa idea intendevo esprimerla nel caso dell'individualismo. Non è che individualismo="prendo la prima strada che mi capita", ma questa è sicuramente una possibilità. Quello su cui volevo porre l'accento sono i pregi dell'avere l'individualismo come presupposto, ma le difficoltà di realizzazione. Per cui la mia conclusione vede entrambe le concezioni in armonia tra di loro. Facendo un passo indietro per confrontarmi con le tue conclusioni, penso che quello che manca all'individualismo è forse una maggiore attenzione al valore del prossimo rispetto a quanto è "sufficiente" per non ledere la sua libertà. Dall'altra parte (collettivismo) c'è una carenza in termini di valore del singolo individuo. In realtà non è che questo valore sia negato, ma non è garantito, ed è proprio questo il (mio) punto.
  12. PREMESSE Mi ero ripromesso di iniziare questo blog con un altro argomento, che ritengo alla base del processo conoscitivo. Purtroppo la vita quotidiana ci propone altre tematiche su cui riflettere, e poiché da probabilista e buddista attribuisco un significato diverso dall'usuale al termine "caso", ho deciso che invece di continuare ad attendere il momento giusto e la perfezione, come in molte altre occasioni della vita sarebbe stato meglio lanciarsi e imparare dai propri errori strada facendo. Questo blog nasce come spazio di riflessione "aperto" sulle tematiche più disparate, ma principalmente di natura etica ed epistemologica. Apro questo blog qui, su D'L, per due motivi fondamentali: prima di tutto perché questo forum è un diventato un po' una mia "casa" virtuale: qui sono cresciuto, ho conosciuto persone di valore, ho litigato e imparato a gestire me stesso, le relazioni umane, la mia conoscenza e il lavoro; In secondo luogo perché sono convinto (ma la mia convinzione è il frutto di un'inferenza induttiva basata sulla mia esperienza personale ) che chi gioca di ruolo abbia una marcia in più in termini di empatia e ragionamento. Ogni intervento di questo blog esporrà un mio ragionamento in fase di sviluppo, per cui richiedo necessariamente che venga messo in discussione o quantomeno che mi si diano dei feedback. L'obiettivo del blog è la trasposizione di tematiche che hanno origine dalla mia sensibilità religiosa, in termini razionali e potenzialmente condivisibili da chiunque. INDIVIDUALISMO e COLLETTIVISMO In questa sezione parlerò, forse impropriamente, di concetti culturali e filosofici complessi cercando di semplificarli e collegarli con l'attualità. Prima di iniziare inizierò con l'elencare alcuni articoli la cui lettura ha parzialmente ispirato questo intervento: Siamo abituati a considerare due grandi paradigmi della società e dell'economia umana: Capitalismo e Comunismo, accomunati rispettivamente a Individualismo e Collettivismo. Da un lato c'è il riconoscimento del valore del singolo individuo, delle sue libertà, dei suoi interessi e del riconoscimento dei suoi meriti. Dall'altra la consapevolezza che ogni individuo è un Rousseau-iano "animale sociale", per cui la collettività viene messa al centro e da essa dipende tutto il resto. Apparentemente ognuna di queste due posizioni ha i suoi pro e i suoi contro. Se da un lato dare valore all'individuo significa liberarlo da costrizioni e permettergli di esprimere la propria individualità liberamente, condizionatamente solo alla libertà degli altri individui, dall'altro c'è il rischio della prevaricazione (non forzata, ma meritocratica), dell'egoismo, dell'apatia e dello smarrimento. Lo vedo ad esempio nei miei nonni, e in chi mi circonda; troppe persone corrono, si buttano a capofitto nel loro lavoro e, complice la logica del guadagno e dell'interesse personale, si preoccupano di loro stessi e non fanno molto altro. Poi ci si ritrova a 60-70 anni che non si sa cosa fare della propria vita, diffidenti verso tutti, verso le novità, gli estranei e perfino gli amici, e si vorrebbe continuare a lavorare perché quella è l'unica cosa che si sa fare. Perché? Perché nessuno ci ha mai detto quale strada seguire, e abbiamo preso la prima che ci si è presentata davanti. Parallelamente se da un lato mettere al centro la collettività significa promuovere un trattamento giusto, dare una direzione e promuovere la nostra parte più umana, dall'altro c'è il rischio della costrizione e la svalutazione del valore dei singoli, dell'appiattimento delle diversità. Ci sono tanti esempi attorno a noi, e vediamo fin troppo bene i rischi del promuovere la collettività a scapito di sé stessi. Ma chi si è posto il problema almeno una volta sa che non si può liquidare la questione con qualche parola. Fino a che punto è giusto togliere a sé stessi in favore del prossimo o meglio del gruppo? La risposta è rimessa alla soggettività di ciascuno di noi. Se è vero che non è tutto bianco o nero, la società occidentale mescola un po' di elementi dell'uno e dell'altro, anche se l'ago della bilancia pende più verso l'individualismo. Ma analizziamo il discorso dal punto di vista personale, che soggiace alla sensibilità di ciascuno di noi. In ultima analisi tutto si riduce a chiedersi chi va messo al primo posto: io o la collettività? Può sembrare una domanda semplice, ma in realtà è forse un po' troppo complicata. A primo impatto direi "dipende". Ma dipende da cosa? E in che modo? C'è modo e modo di mediare tra due parti, di trovare la Via di Mezzo. Si può provare a fare "un po' e un po'", e si può cercare di prendere il meglio da ogni parte. UMANESIMO come VIA di MEZZO La mia idea (e non solo mia) è che bisogna dare valore all'individuo, alle sue particolarità e alle sue esigenze, ma inserendolo in un contesto di interdipendenza e rispetto reciproco. Rispetto in senso ampio, di dare valore all'altro al pari di sé stesso, e non di semplice astensione dalla lesione dei suoi diritti e libertà. Interdipendenza intesa come la percezione di appartenenza a un gruppo più ampio della propria famiglia, della propria curva, della propria nazione, della propria cultura; appartenenza al grande gruppo degli esseri viventi, collegati come per la rete di Indra, in cui ogni gioiello riluce della luminosità riflessa da tutti gli altri. L'alternativa al "sentirsi parte di" è il "sentirsi separati o diversi da", che è il motore da cui si generano tutti i conflitti che sperimentiamo a livello locale o macroscopico. Un Umanesimo così inteso può essere la Via di Mezzo più corretta, intesa come unione e non come intersezione, che nasce dalla consapevolezza di poter mettere insieme cose completamente diverse rispettandone la natura essenziale, senza doverle snaturare in un tentativo disperato di farle combaciare.
  13. Il God non è uno che fa "un po' di tutto". Un God è un personaggio che tramite i suoi incantesimi "altera" l'esito degli scontri per farlo volgere a vantaggio dei suoi alleati in ogni situazione. Può fare questo tramite incantesimi di controllo del territorio, buff e debuff. Talenti utili per un druido generico sono: Forma Selvatica Veloce (Perfetto Sacerdote), Iniziativa Migliorata, qualche talento di metamagia (Incantesimi Estesi, Incantesimi Concatenati, Incantesimi Rapidi), eventuali talenti per le evocazioni.
  14. Decidi una classe e vediamo Funzionano tutti e due, io direi che è più una questione di flavour che altro.
  15. Non pubblicizzerò qui la mia guida (non so se qualcuno l'ha già fatto in realtà), comunque il discorso fondamentale è che a D&D (come in qualsiasi gioco di ruolo) ci si diverte "insieme". Questo succede se in qualche modo tutti partecipano e hanno un certo rilievo all'interno della sessione. Come questo accade ha una importanza relativa, che dipende da voi. Di base non è sbagliato avere snap kick, craven e compagnia bella; è sbagliato eliminare più di metà party nemico all'inizio di ogni scontro, mentre il resto dei giocatori sta ancora decidendo se gli conviene o meno usare maestria.
  16. Fino a che livello contate di avanzare? Possiamo vedere la questione dal livello 1 o in prospettiva per l'avanzare dei livelli. Partiamo dal presupposto che al livello 1-3 non puoi essere un god. Il chierico ha il vantaggio di poter essere bardato e fare da healbot efficientemente. Il druido ha il compagno animale, che non è da sottovalutare. Diciamo che se la campagna si svolgerà ragionevolmente spesso all'aperto, il druido potrebbe essere una scelta migliore. Poi comunque è un discorso che vedo molto legato al flavour. Riguardo l'avanzamento, il druido basta tenerlo puro e scegliere bene talenti e incantesimi (il che è un buon punto a suo favore). Per il chierico ci sono varie opzioni, e forse potresti riuscire ad ottenere una migliore action economy. Mi viene in mente il Combat Medic (Heroes of Battle) che lancia santuari con CD di tutto rispetto come azione immediata; il RKV (ToB); il Sovereign Speaker (Faiths of Eberron); qualsiasi cdp che aumenti la spell list aggiungendo domini (vedi il Perfetto Sacerdote).
  17. Per aiutarti bene sarebbe utile sapere quali manuali sono concessi nella tua campagna. Sostanzialmente dovresti cercare di lanciarti buff da combattimento con ridotto consumo di azioni, ad esempio potere divino Rapido o Persistente tramite verga metamagica o Metamagia Divina (Perfetto Sacerdote). In alternativa dovresti puntare su CdP con BAB pieno e che aumentano il livello da incantatore, magari dando capacità utili (ad esempio l'Ordained Champion sul manuale Complete Champion).Oltre a questo, in base al livello di potere, sarebbe utile se non essenziale aumentare la mobilità del personaggio. Il modo più semplice è tramite il talento Travel Devotion (Complete Champion).
  18. Ma infatti diciamo che più che identificare diverse interpretazioni della cosa, va constatato che si può essere interessati alla spiegazione "fisica" e si può non esserlo. Sicuramente il solo fatto di considerare problemi di natura "scientifica" come quello da te proposto, presuppone una complicazione della gestione del gioco (che non è necessariamente un male). Io personalmente potrei cambiare approccio alla questione in base al tipo di gioco in cui partecipo/mi cimento. Resta comunque il fatto che le regole di D&D non agevolano ragionamenti come quello da te promosso.
  19. Partiamo dal presupposto che parliamo di una realtà alternativa governata da regole inventate. Quello che conta è la sospensione dell'incredulità. Pensa che, ad esempio, Hulk nei film Marvel salta in aria, tira cazzotti a bestie che peseranno 1000 volte lui, e nonostante tutto la traiettoria del suo salto rimane inalterata (o varia di poco). A chi sta osservando la scena poco importa delle leggi della fisica violate in quella scena, che comunque sono valide nell'universo di riferimento. L'importante è che la scena sia "credibile" lì per lì. Chiaramente sono leciti diversi livelli di approccio alla coerenza fisica di un mondo fantastico, e si è sicuramente liberi di inoltrarsi in un'analisi come quella che hai esposto tu. Ma altrettanto chiaramente D&D non ha i presupposti per supportare una visione della magia consistente e coerente con le leggi della fisica. I motivi sono vari, a partire dalla complessità del gioco (libri su libri di incantesimi diversi), passando per pesanti contraddizioni presenti nel regolamento, per finire al fatto che si fa riferimento preferenzialmente alla terminologia di gioco che astrae concetti reali complessi. L'approccio più corretto è quello che crea meno contraddizioni e snellisce il gioco. La giustificazione si può trovare a posteriori. A livello di fisica, nel momento in cui il bersaglio di levitazione si stacca da terra, dovrebbe continuare il suo movimento per inerzia nella direzione in cui si muoveva la nave. In pratica tenderei a usare la nave come sistema di riferimento inerziale, a patto che la levitazione non porti il soggetto eccessivamente in alto; "scenicamente" più l'oggetto è grosso e pesante più mi sentirei autorizzato a usarlo come sistema di riferimento inerziale. P.S. Disco fluttuante non può essere direzionato se non attraverso il movimento dell'incantatore. Il disco si muove per riflesso del fatto che è forzato a restare entro 1,5 metri dall'incantatore, per cui ammesso e non concesso che ci si possa levitare sopra assumendolo come sistema di riferimento, non potrebbe comunque muoversi parallelamente al suolo.
  20. Scusami ho alcuni dubbi e considerazioni da fare: 1. Per quale motivo disco fluttuante + levitate permetterebbe di volare assumendo il disco come sistema di riferimento? Il disco fluttuante non può alzarsi a più di 1 metro da terra. 2. Le descrizioni regolistiche degli incantesimi servono alla gestione del gioco. Non esiste una "fisica della magia", perché parliamo appunto di magia. Tutto può essere possibile, a priori, per questo le regole cercano di definire cosa si può e non si può fare, al fine di mantenere un certo "bilanciamento" del gioco. Questo significa che non puoi usare una tua interpretazione delle regole (ad esempio: la staticità di alcuni incantesimi sarebbe incompatibile con la definizione di "sistema di riferimento", terminologia non presente nel regolamento) come confutazione di un'altra interpretazione delle regole. 3. Creare un sistema magico regolato da norme coerenti con le leggi della fisica è sicuramente possibile, ma rischia di essere poco funzionale allo svolgimento del gioco. Sicuramente D&D non ha un sistema magico sviluppato in questo senso.
  21. Come parte della propria attività di promozione della cultura ludica relativa al mondo dei Giochi di Ruolo, l'associazione culturale Dragons' Lair si offre di impaginare, illustrare e pubblicare materiale di natura GdR prodotto dai propri utenti, in base a valutazioni sulla qualità del prodotto e sulla disponibilità di tempo e risorse D'L. Le pubblicazioni D'L vengono inserite nella sezione Download (link) con appositi riferimenti nella Home del sito (link) e sulla pagina facebook D'L (https://www.facebook.com/dnditalia). COME COLLABORARE CON DRAGONS' LAIR Il materiale pubblicato in sezione Risorse GdR viene costantemente analizzato e valutato dallo Staff D'L ai fini di revisione ed eventualmente impaginazione, illustrazione e pubblicazione online, secondo le regole esposte nella sezione (link). Qualora un utente volesse sottoporre del materiale proprietario di natura GdR, ai fini di una pubblicazione online sul nostro sito, in maniera diversa dallo standard stabilito da Risorse GdR, può inviare un messaggio privato ad un Moderatore della Community, un Supermoderatore o un Amministratore (link). Normalmente lo Staff Dragons' Lair richiede di concordare la concessione della licenza d’uso e modifica per fini non di lucro al sito dragonslair.it, al fine di poter effettuare modifiche, correzioni e integrazioni in qualunque loro parte prima della pubblicazione sul sito.
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  23. Ithiliond

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