Ghal Maraz

Torum Ironbrow "Ecco, esatto. Quello che dice lui!", annuì Torum, in maniera fin troppo vigorosa e forzata. Ma, in fondo, si stava già sforzando oltre il limite della sua consueta apertura verso una situazione del genere!

Arn "Valeva la pena tentare...", commentò Arn, per poi aggiungere: "Magari, manipolando la statua stessa? Le braccia?".

Trysh Tarn "Io... vengo con te. Non so se sarei in grado di trattenerlo fisicamente, se provasse a allontanarsi!", spiego a Gaw, correndogli subito dietro.

Korshek "Noi non siamo il tuo tribunale. Temo che non sarà così semplice, per te. Ma desideriamo parlarti e le tue parole potrebbero esserti di ausilio, in prospettiva, quando ti troverai a confrontarti con chi ti giudicherà per davvero", prendo la parola. Sono l'unico, qui in mezzo, che non gli è "superiore" per tradizione o nascita, ma che, al contempo, lo sovrasta fisicamente. So bene quanto certi messaggi siano indipendenti dalle parole dette.

Carter Al momento della fermata parigina, Carter si rivolse nuovamente a Partridge: "Penso che seguiremo il vostro consiglio sulle fermate intermedie, proprio a partire da questa: non ho mai veduto la capitale francese, prima d'ora, e sono certo che i suoi celeberrimi musei valgano una sosta prolungata. Ma, diteci: perché non ci fornite i dettagli sulla attività milanese del vostro cugino? Magari potremmo anche avere la buona sorte di incontrarci nuovamente in Italia..."

Finn'iann Tutte queste schermaglie verbali mi danno ben poco piacere, o interesse. So bene quanto siano, invece, appannaggio dei miei fratelli. Per quanto mi riguarda, questa gente si sta mostrando ben poco riconoscente, oltre che folle: che si diano una regolata, o troveranno presto motivi per pentirsene.

Torum Ironbrow Il tepore luminoso del falò e l'odore della carne in arrostitura erano una notevole tentazione per Torum, che cominciava a sentire la mancanza di qualche comodità. Tuttavia, l'idea di mischiarsi con quella gente ancora gli soffocava il respiro: lasciò quindi che a parlare fosse il cugino. D'altronde, queste decisioni, meno militari, erano suo appannaggio.

Sturm Col Theiwar "Non sono al soldo di nessuno. Ma voi ci avete attaccati. Ora sei mio prigioniero, perché la tua alternativa sarebbe stata peggiore. Io difenderò la tua vita... se non farai sciocchezze", Sturm fece di nuovo presente al Theiwar. "Aye. Ne sono sicuro", Sturm tagliò corto, alla domanda di Arman sul suo prigioniero. Doveva essere ben chiaro come la questione non fosse in discussione.

Josek Lasczarny "Bene, allora. Vado a sentire dalla Holz. Se mi offrono un lavoro, almeno è un inizio", dico, visto che sembra che abbiamo un'idea in comune.

Nathan Clark 'No. Oh, no. No. Gli ormoni no. Ti prego. Ti prego: no. Che cosa mai ho fatto di così orribile nella mia vita per meritarmi QUESTO? Proprio ADESSO???'. I miei pensieri corrono in libertà totale, mentre cerco di dimenticarmi di esistere e di essere a scuola, in questo maledetto martedì dello strac@$$o. Mi ero completamente scordato che Brooks ieri lo avesse anticipato. Voglio fuggire. O urlare. O seppellirmi. O morire. Una qualsiasi di queste opzioni. I minuti non passano mai e io non riesco a stare concentrato. Riesco a malapena a fingere di stare attento. Sposto lo sguardo giusto tra il mio quaderno e il diagramma di geroglifici alla lavagna. Ogni tanto fisso la faccia del prof, ma giusto per dovere: è più difficile dissimulare, se lo osservo più di qualche secondo. Poi, Brooks tira la bomba panico definitiva e chiede a NOI cosa ne pensiamo. A NOI. Cioè, anche a ME. 'Se sono fortunato, magari adesso vengo ingoiato da una voragine che si crea sotto i miei piedi. Ma non sarò certo così tanto fortunato'.

Arn "Forse il medaglione? Però si sarebbe già dovuta aprire, in effetti...", Arn abbozzò, poco convinto.

Victor Lasciandosi sfuggire una imprecazione, Victor improvvisò una scarica di proiettili nel tentativo di centrare il volatile. Azione Raffica semi-automatica.

Torum "Ah! Saltimbanchi! Nani saltimbanchi! Incredibile. Non si sarebbero mai permessi, sotto le Montagne", Torum comprese un po' meglio la situazione, ma più per sentito dire, che per altro. Nei tunnel e nelle rocche sotterranee, c'era poco spazio per dei circensi girovaghi perdigiorno.

Sturm A bassa voce "Continua a comportarti così. E, se sai qualcosa di utile, ti prego di condividerlo adesso con me. Farò comunque tutto quanto è in mio potere per tutelare te e la tua vita, ma evita colpi di testa e dammi una mano a proteggerti", Sturm intanto sussurrava al suo prigioniero, dopo aver meditato sulla riflessione di Flint.

Trysh Tarn "Ottima idea", dico, cercando un sasso abbastanza pesante. "Intanto, almeno, c'è Moreyn a controllare dall'alto!".

Torum "Uhm... Uhm.. bof... bof!!! Cosa sono? Intrattenitori? O proprio dei balordi girovaghi? Non che faccia molta differenza, è ovvio. Ovvio", Torum provò a cavare fuori qualche altra informazione dal compagno.

Josek Lasczarny Ancora senza Rivka "Sì, possiamo. Non so quando. Volevo parlare con qualche uomo della Holz per un lavoro. Così magari mi fanno conoscere il bosco", rispondo a Skinny. "Bene", rispondo a Rivka, imbarazzato di vederla così sorridente: "Noi abbiamo parlato con il sindaco e ci ha dato dei consigli. Sembra gentile".

Trysh Tarn "Chissà quanti ce ne sono?", mi chiedo, incuriosita. "Dove potremmo metterci?", domando poi a Uwaine, supportando la sua idea.

Mìa Ancora in taverna "Abbiamo qualche ora libera. Non ho intenzione di incontrare Goebbels, per quanto mi riguarda. Possiamo aspettare che gli altri ritornino o continuare a seguire gli incontri del Campione", valutò Mìa, abbandonandosi alla rilassatezza festiva.

Leonardo Pieri Ricomincio a respirare regolarmente e mi sposto verso Matteo, per aiutarlo a risistemarsi. Non oso avvicinarmi più di tanto a Ecate, ma dobbiamo iniziare a raccattare i cocci. La palla, d'altronde, è adesso in mano a Chiara.

@SNESferatu ? Di nuovo in vacanza?😁

Arn "Sono d'accordo con te, Vass. Fermiamoci, ormai. Io controllo che non giungano gli Hutakaan. Voi fate ciò che sapete compiere con perizia", Arn fece eco alle parole dell'amico.

Carter "È un buon consiglio", commentò Carter: "Non mi ricapiterà a breve di mettere piede nella Vecchia Europa. Sebbene mi sembra purtroppo ovvio che si debba ancora riprendere per bene dalla ferite dello scorso lustro".

Korshek "Capisco...", borbotto, a mezza voce. "Basta così", aggiungo poi, parlando chiaro: "Direi che non c'è nulla da aggiungere. Passiamo oltre".

Eccoli! Beccati! Maledetti compagni di classe!