Ghal Maraz

Leonardo Pieri Ricomincio a respirare regolarmente e mi sposto verso Matteo, per aiutarlo a risistemarsi. Non oso avvicinarmi più di tanto a Ecate, ma dobbiamo iniziare a raccattare i cocci. La palla, d'altronde, è adesso in mano a Chiara.

@SNESferatu ? Di nuovo in vacanza?😁

Arn "Sono d'accordo con te, Vass. Fermiamoci, ormai. Io controllo che non giungano gli Hutakaan. Voi fate ciò che sapete compiere con perizia", Arn fece eco alle parole dell'amico.

Carter "È un buon consiglio", commentò Carter: "Non mi ricapiterà a breve di mettere piede nella Vecchia Europa. Sebbene mi sembra purtroppo ovvio che si debba ancora riprendere per bene dalla ferite dello scorso lustro".

Korshek "Capisco...", borbotto, a mezza voce. "Basta così", aggiungo poi, parlando chiaro: "Direi che non c'è nulla da aggiungere. Passiamo oltre".

Eccoli! Beccati! Maledetti compagni di classe!

Dieter Piano di sotto "Ben poco di interessante. Ma almeno questa non è una bugia", commentò Dieter, che avrebbe volentieri assaggiato il contenuto di una bottiglia, ma che era trattenuto dalla paura di lasciare tracce visibili.

George Anti-troll "E vediamo di dare un valore reale a questi tuoi convincimenti. Tu ci osservi con una vista capace, ma con gli occhi quasi chiusi. O sapresti riconoscermi", aggiungo alle parole di Amy, dispiaciuto che questo ragazzo si stia facendo divorare dalla proprie ossessioni.

Mìa Gli Idealisti "Ah, sì, certo. Credo che questo Carnevale abbia ancora molto con cui sorprendermi. Finalmente una parvenza di civiltà", Mìa annuì a Varian. Il Nord era comunque meno acculturato del Sud; tuttavia, in quel momento le sarebbe dovuto bastare. Era già molto più di quanto avessero potuto apprezzare negli ultimi mesi.

Josek Lasczarny Senza Rivka "Sei mai andato in un bosco sconosciuto, ragazzino? Un bosco serio, non gli alberi vicino alle case? Non si entra senza stare attenti", faccio presente a Skinny, che mi sembra troppo entusiasta e ben poco attento.

Nathan Clark Cambio d'ora Faccio un cenno alla Morris: è un goffo incrocio tra un saluto e un gesto di ringraziamento, con una punta di assenso in riferimento a quanto mi ha consigliato. Ho ancora parecchie perplessità, soprattutto in riferimento ad Alice: non sono sicuro che lei sia tanto ben disposta verso un discorso di amicizia, ma qualcosa dovrò ben dirle. Una cosa la so, per certo, comunque: lei è troppo fragile ed empatica, perché io possa trattarla in modo incerto. Ma adesso, mi rendo conto, la voce dentro la mia testa mi crea solo confusione. Varco la soglia e faccio un respiro profondo. Riprendo in mano il telefono, per gettare uno sguardo allo schermo: Blabber è ancora lì, in background, ma con le notifiche generali disattivate. Non voglio sapere null'altro, di quel vociare. I pettegolezzi mi erano estranei nella mia vita precedente e adesso mi irritano soltanto. Mi interessano, invece, eventuali messaggi. Devo fare qualcosa; per Alice, forse. Ma, di certo, per Noah e per... il Bosco. Cavolo. Me ne ero quasi dimenticato, in tutto questo. La visione di ieri pomeriggio. Mi affretto verso la classe, ignorando gli sguardi che potrei incrociare.

Leonardo Pieri Per fortuna, la Manifestazione è estremamente benigna e, addirittura, con un carattere a tratti infantile (in accezione positiva). Faccio un inchino a Ecate, poi taglio corto alle questioni dei due "guariti": "Vi aggiorneremo meglio dopo. Solo... siete stati benedetti. Tenete ben presente questo. Siete stati salvati dall'intervento di Ecate. Siatene grati".

Dieter No Grut "Maus, Lulù. Date un'occhiata di sopra. Octo, Andimus, aiutatemi a controllare le casse", Dieter abbaiò qualche ordine, come era solito fare nei momenti di tensione. Nessuno mai lo aveva identificato come quello a cui spettava prendere le decisioni, ma lui era troppo egocentrico per poterla vedere diversamente.

Victor "Potrebbe essere una voliera fatta quasi al contrario. I rapaci liberi e il loro cibo in gabbia", Victor si unì al pensiero di Dop. Cominciò ad avanzare accovacciato, riportando alla mente e ai muscoli l'addestramento dell'accademia. Contava su quello, e sul ferro ancora poco familiare nel pugno.

Trysh Tarn "Troppe coincidenze, però, fanno un indizio...", commento, cercando conferma negli sguardi dei miei compagni, soprattutto di quelli con cui ho condiviso l'ingiusta punizione del primo giorno di scuola.

Finn'iann "Bene. Allora, la soluzione è semplice. Tornate là con noi. Affrontiamo la questione ed evitiamo inutili violenze", dico, prontamente, considerando le loro parole. Facciamo incontrare le diverse verità.

Torum "Ci saranno già dei maledetti abbraccia-alberi?", Torum espresse il pensiero di molti di loro. "Chi va a dare un'occhiata? Yuki? Durk? Edwarf?".

Alystar Durindiel Luogo del delitto Per non attirare ancora più attenzione di quanto già fatto, Alystar prese a camminare in mezzo alle gente, spostandosi nel mezzo della via.

Arn Ritirandosi istintivamente dalla direzione del colpo, che gli avrebbe certo lasciato un livido laddove le maglie della cotta avevano scavato il cuoio sottostante, Arn tentò un nuovo colpo contro il costrutto animato.

Josek Lasczarny Tutti tranne Rivka "Non ancora. E tu? Che hai fatto? Qualche guaio?", ribatto a Skinny, impertinente come sempre.

Josek Lasczarny Con Bayla "C'è sempre un problema con tutti", rispondo, guardando avanti. "Non solo coi gentili. Ma io so fare un lavoro e quel lavoro qui serve. Ho bisogno di soldi. I miei non sono tanti e finiscono in fretta, se voglio mangiare e dormire. Sono venuto via dal mio paese non per cercare grande fortuna, ma per non morire. E non voglio morire di fame, ora che sono arrivato qui".

Nathan nuovo oggetto del desiderio della scuola? Orion spodestat*? (Spoiler: no, Nathan morirà male e basta)

Nel frattempo, quel cipollone di Nathan che non solo ha gli sbalzi di umore di un mercuriale, ma che è l'unico ancora convinto di essere il solo "mostro" della scuola. Prevedo un simpatico bagno di (ir)realtà. Ed è tutta colpa vostra!!!

Torum "E se ci avessero assalito? E se il tuo amato cuginetto Yuki fosse morto nello scontro? Siamo Nani e portiamo rancore, ma non estraiamo le armi a meno che non ne valga davvero la pena", Torum fece allora presente. "Adesso datevi la mano e giurate di non scontrarvi mai più. Comportatevi da figli delle montagne".

Josek Lasczarny Dal sindaco "Ah, sì. Molto bene. Grazie. Lo faccio subito, signore. Con permesso, a dopo", saluto e mi congedo, smettendo finalmente di pensare a come dover parlare. Dopo tutti questi viaggi, ho bisogno di un lavoro in fretta.