
Tutti i contenuti pubblicati da Ghal Maraz
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Beyond the Pale
Josek Lasczarny Dal sindaco "Bene, allora", dico, soddisfatto: "Chiedo a loro. Tagliavo la legna per vivere, in Polonia. Con chi di loro devo parlare, per iniziare?".
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Capitolo 8. L'ora più buia
Ghal Maraz ha risposto a AndreaP a un discussione Libro 1 - Il Nemico nell'Ombra in das Neue Feind im InnernDieter Resosi conto che Octo aveva sbloccato l'accesso, Dieter propose di entrare e esplorare, in primo luogo, l'ambiente. "Diamo un'occhiata in giro e valutiamo se appostarci dentro. Però, dobbiamo anche tornare a chiudere il lucchetto... o capiranno qualcosa di sicuro, se e quando arrivano".
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Capitolo 7 - Destini Lacerati
Victor "Direi di procedere nella direzione che sembra portarci più lontano da dove ci trovavamo prima", Victor propose allora a Dop.
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Capitolo 3 - La valle perduta di Hutakaa (parte 7)
Arn Arn, libero dal suo avversario, mosse subito in supporto di Illius, cercando di distogliere l'attenzione della statua dall'incantatore. Se arriva a contatto e ha modo di fare altro Attacca la statua numero 3.
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Capitolo 4 - Londra 1923: Les Fleurs Du mal
Carter Grant "Uniamo l'utile al dilettevole, in realtà", rispose Carter, prontamente: "O, quantomeno, nel mio caso. Sono un archeologo di epoca classica e mi hanno riferito di scoperte rilevanti a Costantinopoli. Ho deciso di compiere quindi il viaggio fin lì nella maniera più elegante, se non proprio la più rapida, in compagnia di questi fidi amici".
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Capitolo 1 - Fire in the Mountains
Torum "Bof. I mercenari avrebbero volentieri estratto le lame, per mostrarci il loro senso del rispetto. Il che, ovviamente, sarebbe stato controproducente per loro stessi", commentò Torum, scrutando la mappa con un certo interesse. "Possiamo provare a valutarne l'efficacia con il primo punto di sosta. Poi, però, mi sa che ci tocca proprio quella noiosa foresta...".
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TdS
Non ti devi scusare perché vai in vacanza! Però... ... ti devi scusare perché non ci hai portato con te!
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TdS
@SNESferatu sei ancora in viaggio?
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Capitolo 4 - Power Behind the Throne
Mìa Tutto quel mistero non piaceva a Mìa che, anzi, lo trovava abbastanza irritante. Inoltre, era ancora preoccupata dal recente, nuovo palesarsi dei cultisti, quindi il suo desiderio di farsi condurre altrove, da uno sconosciuto titubante, era ancora minore. Si rivolse a Jacob: "Andate tu e il ragazzo. Magari con Djmitri, se è interessato ad accompagnarvi".
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Capitolo 1. Nest of the Eldritch Eye
Alystar Durindiel Luogo del delitto Mentre i miei compagni si danno da fare, ognuno a modo suo, mi metto un poco in disparte e osservo la scena, sempre mantenendo la mia vista arcana, per cercare di capire, in contemporanea, se qualcuno ci sta osservando in maniera eccessivamente curiosa e se si manifesta altra magia.
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Puntata 2: L'Esercitazione.
Trysh Tarn Questa situazione proprio non mi piace, Lamar sembra al centro di attenzioni indesiderate. "Perché no?", faccio eco alla proposta di Moreyn, tutto sommato sensata. "Però l'idea di tirarlo giù continua a piacermi".
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Capitolo 3 - La valle perduta di Hutakaa (parte 7)
Arn "Almeno si infrangono...", commentò Arn, spostandosi verso la statua più vicina, che bloccava il passaggio, e menando un fendente.
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Capitolo 4 - Londra 1923: Les Fleurs Du mal
Carter Grant "Ah, Milano. Dicono sia bella. Conoscete qualcuno là?", chiese Carter, per tenere viva la conversazione, senza che Partridge si mettesse ad indagare troppo la loro effettiva conoscenza dei treni.
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Capitolo 1 - Fire in the Mountains
Torum "Buon viaggio e buona fortuna", concluse Torum, per poi bofonchiare, una volta allontanatosi: "Bofffff! 'Ragazzo'! A me!?! Che halfling sfrontato...".
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Capitolo 8. L'ora più buia
Ghal Maraz ha risposto a AndreaP a un discussione Libro 1 - Il Nemico nell'Ombra in das Neue Feind im InnernDieter "Sì, sta bene. Grazie. Io resterò in zona ancora un poco. Se senti strane storie, torna qui a cercarmi", Dieter congedó poi il vecchio, sganciandogli infine le monete promesse.
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Puntata 2: L'Esercitazione.
Trysh Tarn "Sì", rispondo all'interrogativo di Percy: "E pare proprio stare riprendendo Lamar". Mi giro all'indietro: "Gaw, riesci a portarlo a terra?".
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I Figli di Za'ia - TdG
Finn'iann "Non siamo qui per giudicarvi, ma per evitare ulteriori problemi. Parlarle con onestà e trasparenza", faccio eco alla parole di mia sorella.
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Capitolo 7 - Destini Lacerati
Victor "Si stanno... riposizionando?", fece Victor, guardandosi attorno. "Stiamo pronti: forse si apriranno le porte alle due nuove estremità. Dovremo capire se i nuovi passaggi saranno entrambe liberi".
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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte
Nathan Clark Infermeria "B-bene?", balbetto, scombussolato. Non dovevo venire qui, non dovevo. "Sì... io, cioè. Sto bene. Non... non mi manca l'aria, o... cosa. Non mi gira la testa o... niente come ieri", aggiungo, e faccio l'errore di guardarla. Mi blocco e vorrei smettere di parlare. Distolgo gli occhi, puntando verso il basso. "Lei... ieri ha detto che... forse ho capito male... che potevo parlarle se... se c'era qualcosa che non andava", riprendo, dopo qualche istante. "Ecco, io... io sono... non so cosa fare. Cioè... mi sembra di stare... perdendo il controllo. Sbaglio tutto. Non... capisco cosa dovrei fare. E...", non posso parlarle della Fata nella mia testa (e nel mio corpo): mi prenderebbe per matto. Ma forse lo sono? Forse mi sono solo perso nel bosco, ho perso conoscenza e sono... matto? Avrebbe più senso, in fondo. "Mi... mi sembra che... ci sia un altro me, dentro di me. Non ha molto senso detto così, lo so. Ma... non mi riconosco più e faccio cose... senza pensarci, che fanno solo casino (si può dire "casino"?) e poi... Non so con chi posso parlare... lo psicologo della polizia mi metteva solo a disagio e sembrava... che fosse colpa mia", dico finalmente, ammettendo che tutto parte da quel momento e indicando il proverbiale elefante nella stanza. Non ho mai parlato con la Morris di quella storia, ma tanto lo sanno tutti. Cavolo, nemmeno capisco come faccia la Morris a ricordarsi il mio nome, visto che, prima di ieri, non ero quasi mai venuto. Quindi, certo che anche lei conoscerà quella storia. "Non... non ho modo di parlare coi miei. Non capirebbero nemmeno perché vorrei parlare con qualcuno. Non sono cattive persone: sono oneste, hanno sempre lavorato (come meglio possono), non mi hanno mai picchiato... solo che loro non mi dicono mai nulla di importante. Hanno le loro convinzioni - le loro fissazioni - e c'è solo quello, per loro. Dopo l'episodio del bosco... loro non mi hanno detto nulla, a parte il fatto che avevano pregato per me e che erano grati che io fossi vivo. Loro... non credono alla psicologia e non vorrebbero che andassi da qualcuno di diverso del tizio della polizia. Io...", mi blocco, e capisco qualcosa. Se non sono matto, allora adesso so perché hanno scelto me, quelle Fate. Perché nessuno poteva proteggermi e capire il cambiamento. "Non è una scusa. Cioè... per quello che ho fatto, per quello che sta succedendo. Ieri, oggi, negli ultimi giorni", respiro forte e torno a guardarla negli occhi, cercando di sopprimere il disagio, la rabbia, l'impotenza e la frustrazione. Allontano l'odore di questo luogo dalle mie narici. "Possiamo... parlare?". Ma conosco già la risposta, è lì nei suoi occhi. È come se lei avesse già provato tutto questo, per quanto possa sembrare assurdo. Io lo so che molti la chiamerebbero solo adolescenza: crescere, diventare grandi, diventare adulti. Il mio "coming of age". Ma è mio, è solo mio, e mi sta riempiendo la testa di m€rd@. E allora ricomincio a raccontare; prima piano, poi sempre più veloce. Senza pause, senza balbettii. Le racconto di Cory e di Ben, di come mi ha fatto sentire, di cosa ho combinato. Della mia rabbia e della mia paura. E del mio senso di colpa. Le parlo del male che ho fatto a Tyler e ciò che ne è seguito: l'episodio in mensa, la perdita di controllo, gli sguardi, i sorrisetti, le accuse. Le mie scuse e di come non mi abbiano fatto sentire meglio. Le spiego di Noah - guardo fuori dalla finestra mentre lo faccio - e di come mi ha fatto sentire debole, incapace e solo. Le dico di quello che provo, delle persone che mi piacciono e di come non riesco a esprimerlo; di come siano sempre quelle sbagliate: Max, Eliza e persino la Lane... Sento il volto avvamparmi e nascondo istintivamente il viso. E poi è il turno di Alice e di Kathlyn: con entrambe non sapevo cosa fare, ognuna delle due mi ha preso alla sprovvista. E ho sbagliato con entrambe. Il tutto, condito con le nuove chiacchiere di Blabber. Il tempo passa velocissimo e al rallentatore, allo stesso modo. Sento la mia voce, come se parlasse qualcun altro. E soffoco l'altra voce, perché già mi sento uno schifo così e poi ho paura di essere davvero matto. So che lei lo capisce, che capisce anche questo. E ciò mi spaventa ancora di più. Non avevo mai parlato così tanto con un adulto e, di certo, non con qualcuno del personale scolastico. Sento freddo e sono sudato. Mi sembra di avere parlato per ore e poi, invece, guardo l'orologio e capisco che sono passati solo venticinque minuti. Com'è possibile? Com'è possibile? @Loki86 off-game Ho tagliato molto a volo d'uccello, per non perderci in mille scambi, che non sarebbero finiti mai; forse è un po' troppo succinto, ma me la immagino comunque come una conversazione, in qualche modo.
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Beyond the Pale
Josek Lasczarny Col Sindaco "Sì... credo", dico, con un poco di incertezza: "Questa lingua mi è ancora... difficile". La gente ride sempre quando mi sente parlare inglese, eppure ho imparato meglio di altri. E da solo. Forse è questa la fame di cui parla il sindaco? "Mi serve un lavoro: mi hanno detto la Holz. Lei che ne pensa?". Josek Lasczarny Col Sindaco "Sì... credo", dico, con un poco di incertezza: "Questa lingua mi è ancora... difficile". La gente ride sempre quando mi sente parlare inglese, eppure ho imparato meglio di altri. E da solo. Forse è questa la fame di cui parla il sindaco? "Mi serve un lavoro: mi hanno detto la Holz. Lei che ne pensa?".
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TdS
@Loki86 nel caso tu stia aspettando una ulteriore risposta via messaggio di Nathan a Scarlett (mi è venuto il dubbio): essendo loro tardivi Gen Z, danno già per scontato di essere d'accordo così.
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Capitolo 4 - Power Behind the Throne
Mìa "Johan, ti domando scusa...", intervenne Mìa, passando a un tono più diretto e meno formale, nel tentativo di ridurre il nervosismo dell'uomo: "sarebbe il caso che tu ti spiegassi meglio. Chi è il tuo padrone? Che cosa desidera?". La sacerdotessa guardò poi Petra, rivolgendole un cenno col capo, per farle comprendere che aveva inteso le sue riserve e le trovava condivisibili.
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Capitolo 4 - Londra 1923: Les Fleurs Du mal
Carter Grant "Ah, signor Partridge, che gradevole combinazione! Giusto l'altra sera eravamo ospiti di quel gradevole club e ci è stato fatto il vostro nome! Intendiamo compiere l'intera tratta delľOrient Express, mio buon signore", Carter si fece nuovamente avanti, decidendo di mettere più carte sul tavolo in modo da conquistarsi l'interesse del loro interlocutore.
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Capitolo 1. Nest of the Eldritch Eye
Alystar Durindiel CSI Neverwinter Alystar sgranò gli occhi in un moto incontrollato di stupore, poi arretrò fino ai compagni più vicini, senza però distogliere la vista arcana dal punto preciso in cui si era rivelato ľindizio: "C'è qualcosa di fortemente inusuale. Una sorta di... impronta magica: il residuo di qualcosa che è stato lì". Indicando poi un punto preciso davanti a sé, spiegò: "Un oggetto molto piccolo, delle dimensioni forse di una noce, che non è più presente, ma che ha lasciato comunque una testimonianza del suo passaggio. La traccia ha le sfumature di una magia di divinazione, che però mi è impossibile focalizzare meglio. Però, la mera presenza di una eco arcana è indice della impressionante potenza di quell'oggetto. Normalmente, non dovrei vedere nulla, essendosi l'effetto ormai esaurito e la sua fonte allontanatasi da qui".
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I Figli di Za'ia - TdG
Finn'iann "E quindi, che avete pensato di fare? Di sottrargli un dono in modo che si infuriasse con gli altri? Nella speranza che poi vi riaccogliesse come se nulla fosse successo?", domando, riflettendo sulle parole dell'uomo.