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Showing content with the highest reputation on 12/05/2025 in Messaggi

  1. Bhalasar - guerriero bronzo Guardo uno ad uno i miei compagni. Sconfiggere il portavoce verde è un obbiettivo importante, ma assicurarci un'alleanza con i draghi metallici sembra ancora più urgente. Io dalla mia parte sono d'accordo che un'alleanza sarà fondamentale contro il nemico comune. Se fosse per me partirei anche subito, ma mi chiedo cosa pensano i miei compagni di viaggio e avventure.
  2. Torum "Boffa boffa boffaffero, oggi non c'è il sol!", canticchiò Torum, sempre più a suo agio in quei tunnel. "Molto bene, molto bene. Proseguiamo?".
  3. @Ghal Maraz Nathan Clark Affronti la campestre con l’aria svogliata e un’espressione rassegnata, come se il solo fatto di essere lì fosse già una punizione sufficiente. L’unica, magra consolazione è che una parte del percorso attraversa il tuo elemento naturale: il bosco. Almeno lì, in mezzo agli alberi, ti senti un po’ meno fuori posto. Ti trascini a un ritmo costante, calcolato con la precisione di chi vuole fare il minimo sindacale per la sufficienza e nient’altro. I primi due giri scorrono senza intoppi: respiro regolare, muscoli caldi, tempo sotto i 12 minuti. Ci sei. A metà del terzo giro, però, giunto nel tratto più profondo del bosco, quello in cui la luce filtra appena tra i rami fitti e la terra è morbida sotto le suole, il cuore ti fa un improvviso balzo nel petto. Più per lo spavento che per la fatica. Tra gli alberi, qualche decina di metri più avanti, ti pare di scorgere una figura femminile sottile, immobile. I lunghi capelli neri le ricadono sulle spalle, mossi da una brezza che tu non senti. La pelle è diafana, quasi luminescente contro l’ombra della vegetazione. Tiene lo sguardo basso… finché, all’improvviso, non lo solleva su di te. Due occhi completamente neri, come la notte più profonda, ti trafiggono lo sterno come lame gelide. È come se ti avessero visto fino in fondo, fino a dove nemmeno tu osi guardare. Un fruscio. Uno schiocco secco, come un ramo spezzato pochi metri dietro di te. Ti volti di scatto, istintivamente. È Sasha che sta sopraggiungendo. Quando torni a guardare verso l’ombra tra gli alberi… la figura è svanita. Come se non fosse mai stata lì. "Che ti prende, Clark? Rimasto senza fiato?" Sasha ti supera con passo pesante ma deciso, e anche lei ormai sembra alla frutta. "Dai, forza che ci siamo quasi!" aggiunge con un sorriso, allungando la falcata e lasciandoti qualche metro indietro. @TheBaddus Scarlett Bloomblight Ti metti a correre al meglio delle tue possibilità, affondando ogni passo nel terreno come se potessi calpestare via la rabbia che ti brucia dentro. Corri con i denti stretti, col fiato corto, con la testa piena. E per un po’, sorprendentemente, funziona: i primi due giri scorrono lisci, e per un tratto riesci persino a stare davanti a Tyler ed Emily, i due più atletici della classe. Una piccola, fugace vittoria. Poi il ritmo comincia a cedere. Il fiato si fa pesante, le gambe iniziano a bruciare, i pensieri tornano a farsi sentire. Uno dopo l’altro, anche Nathan e Sasha ti sorpassano, prendendosi quei metri che non riesci più a difendere. E poi, la scivolata. Un piede messo male, un angolo infido di fango, ed è fatta. Finisci distesa nella melma, con la faccia e i vestiti imbrattati, l’umidità che ti penetra fin sotto la pelle. Per un secondo resti lì, ferma, immobile nella rabbia. È una rabbia feroce, brutale, viscerale. Una rabbia che, se avesse un colore, sarebbe il rosso acceso dei tuoi capelli al naturale. Il rosso di tua madre. Chiudi gli occhi. Solo un momento. Solo per respirare. Ma l’oscurità dietro le palpebre non è silenziosa. Avverti una specie di scossa, come un brivido che attraversa l’aria stessa. Un’immagine ti esplode dentro senza preavviso: una creatura gigantesca, maestosa, scaglie rosso fuoco che riflettono una luce che non c’è, fauci spalancate che sussurrano parole in una lingua che non conosci… È solo un istante. Un flash. E poi niente. Quando riapri gli occhi, c’è solo il bosco. Umido, silenzioso, uguale a prima. Ti tiri su a fatica, cercando almeno di ripulirti il viso con le mani. Intorno a te, altri compagni passano oltre, alcuni ti lanciano uno sguardo fugace, un misto di imbarazzo e colpa per non essersi fermati ad aiutarti. Poi, mentre stai per ripartire, qualcosa ti fa voltare. Con la coda dell’occhio, più indietro sul sentiero… vedi Noah. È chino, sta apparentemente allacciandosi una scarpa. Ma il modo in cui si guarda intorno ti fa aggrottare le sopracciglia. Non ti sembra si sia accorto di te. E poi, improvvisamente, si alza e si allontana dal tracciato, infilandosi tra gli alberi. Non fai in tempo a pensare troppo. Ti rimetti in moto, rabbiosa e infangata, e prosegui con passo nervoso. Corri a tratti, cammini a lunghi passi per riprendere fiato. Ti supera anche Harper, silenziosa come sempre. Alla fine, quando giungi al tracciato ti senti gli occhi di tutti addosso. Sei chiaramente oltre il tempo della sufficienza. @Theraimbownerd Orion Kykero Corri. Con tutta la determinazione che riesci a raccogliere, corri. Ogni falcata è un affondo nei tuoi stessi limiti, e il binder ti stringe il petto come una maledizione cucita addosso. All’inizio il ritmo tiene, le gambe rispondono, la rabbia è carburante. Per un attimo quasi riesci a illuderti che ce la farai senza pagarne il prezzo. Ma già verso la metà del secondo giro il respiro comincia a diventare un lusso. L’aria non entra più come dovrebbe. La vista si increspa ai lati, il battito martella nelle orecchie. Ti sorpassano in diversi, e a un certo punto passi anche accanto a una figura coperta di fango. Sei troppo stanco per riconoscerla davvero. Non importa. Continui. È solo ostinazione, ormai. Tagli il traguardo e crolli contro un albero, le spalle che si sollevano a scatti sotto la stoffa bagnata di sudore, la bocca aperta nel tentativo disperato di richiamare ossigeno. La vista ti si sfoca appena, ti costringe a socchiudere gli occhi. “Ehi, Kykero,” ti dice la voce squillante del coach Moss, che ti raggiunge e ti fissa con quell’aria da telecronaca sportiva. Poi dice altro, ma le orecchi ti fischiano e non riesci a capire cosa ti stia dicendo. Ti lascia lì, con una pacca energica sulla spalla e lo sguardo già su un altro studente. Alice ti raggiunge poco dopo. È accaldata, i capelli raccolti alla meglio, ma si abbassa subito vicino a te, cercando il tuo sguardo. “Ehi… Orion. Tutto bene? Hai l’aria di uno che ha visto il proprio spirito lasciare il corpo.” Il tono è scherzoso, ma non nasconde l’apprensione. Ti porge la sua borraccia, tenendola salda anche mentre la sua mano, leggera, ti sfiora un braccio come a controllare che tu sia reale, presente, sveglio. @SNESferatu Ana Ribero Hai un corpo perfetto.. una macchina perfettamente funzionante di cui non conosci i limiti.. e decidi di usarlo alle tue condizioni, nel modo in cui vuoi tu e non in quello che si aspettano gli altri. La tua corsa campestre somiglia più a una danza anarchica che a una prova scolastica. Parti lenta, quasi svogliata. Poi, senza preavviso, scatti in avanti con la potenza di un predatore. Ancora una pausa. Poi di nuovo un’accelerazione, fulminea, precisa. Un’andatura impossibile da interpretare. Chi ti osserva, come Eliza, non può fare a meno di rimanere interdetto. È evidente che ti sta studiando, sguardo scettico ma incuriosito. Se il tuo intento era attirare nuovamente la sua attenzione, anche solo per provocarla, beh… missione compiuta. Non senti fatica durante la corsa, non sudi… o forse si? C’è stato un breve momento, durante il terzo giro, nel quale hai avvertito come un brivido e la tua pelle è sembrata per un attimo come imperlata dal sudore.. ma poi è passato, come se fosse stato solo un po’ di umidità. Alla fine arrivi proprio allo scoccare dei 20 minuti, precisa e perfetta come un orologio! @Voignar Darius Whitesand Non è che la corsa ti interessi più di tanto. Anzi, diciamola tutta: se non fosse per l’incubo costante che è tua madre quando si tratta di voti, probabilmente ti saresti fermato al primo giro per contemplare le nuvole. Hai cercato di dare un minimo di supporto a Ben all’inizio, con una parola d’incoraggiamento lanciata al volo… ma lo sapevi fin da subito che non ce l’avrebbe fatta a tenere il passo. Nessuna colpa, solo realtà. Tu, dal canto tuo, non sei un maratoneta, ma hai testa e fiato quanto basta per restare in zona sufficienza. È nel bel mezzo del terzo giro che qualcosa però ti spiazza. Ti trovi nel tratto più fitto del bosco, quando, con la coda dell’occhio, noti qualcosa. Una roccia, poco fuori dal sentiero tracciato… ma non una roccia qualunque. Su di essa sembrano incisi dei simboli. Antichi. Sottili, intrecciati. La lingua… ti è ignota, ma non ti pare casuale. C’è uno schema, un’intenzione. E per un solo istante, ti sembra quasi che quegli intagli brillino leggermente, come se riflettessero una luce che in realtà non c’è. Non fai in tempo ad avvicinarti. Un tonfo attira la tua attenzione: davanti a te, Scarlett è finita dritta nel fango, nel punto più scivoloso della curva. Istintivamente rallenti appena, per non scivolare anche tu e per valutare se stia bene. La superi e riprendi il passo. Il tempo stringe. Non puoi permetterti un’insufficienza, e lo sai. Ma ti segni mentalmente quel punto nel bosco dove hai visto. incisioni. Arrivi al traguardo con il fiato spezzato e le gambe di piombo, ma un’occhiata rapida all’orologio del coach ti conferma che sei appena sotto i diciotto minuti. X TUTTI Siete tutti arrivati al traguardo, chi coperto di fango, chi più morto che vivo, chi come se non avesse neppure corso e chi semplicemente stanco ma soddisfatto. Chi per orgoglio, chi per disperazione, chi per testardaggine, ognuno ha chiuso la corsa a modo suo. Vi radunate attorno al coach, ansimanti, e vi legge i vostri risultati. I minuti passano lenti. Poi, finalmente, spunta anche Ben. Il volto completamente arrossato, la maglietta madida di sudore, il respiro spezzato. Avanza lentamente, quasi trascinandosi, ma non si ferma. È ampiamente fuori tempo massimo, ma è arrivato. “Bravo Flores! L’importante è che tu non abbia mollato!” esclama Coach Moss, dandogli una pacca sonora sulla spalla che per poco non lo fa vacillare. Un piccolo sorriso si accende tra i volti dei compagni, qualcuno applaude piano. State quasi per dirigervi verso gli spogliatoi quando la voce del coach vi ferma di nuovo. “Manca solo Davis!” Solo in quel momento vi accorgete che Noah non è tra voi. Moss guarda il gruppo, poi punta gli occhi su Emily. “Reyes, fammi un favore. Vai a cercarlo e assicurati che non sia scivolato anche lui da qualche parte.” Poi si gira verso gli altri, battendo le mani una volta. “Gli altri, via a farvi una bella doccia! Vi siete guadagnati ogni goccia d’acqua calda! Tranne tu, Ribero. Voglio parlarti un attimo.” Il suo sguardo si posa fisso su Ana.
  4. Jay Il consiglio del marine mi pare sensato... probabilmente l'ho giudicato male, ed è più sveglio di quello che pensavo. "Guardate, sono d'accordo con Johnny... se non vogliamo campeggiare quà davanti tutta la notte, abbiamo solo due possibilità: scalare il muro ed entrare di nascosto nel tempio, o tornare domani ed entrare come persone normali. Personalmente preferisco la seconda opzione... sono quì per visitare posti interessanti, e commissariati e prigioni NON rientrano nella lista!" Guardo in particolare Eleanor. "Elly, da quello che mi pare di capito ti è capitato qualcosa di strano, che ti ha spinto a venire quì... non sò gli altri, ma in effetti anche io sono quì per cercare di risolvere un "mistero"... se ti fidi, possiamo riunirci tutti in un posto tranquillo e parlare della cosa. Ti giuro che, per quanto la tua storia possa essere strana e assurda, non riderò di te... anche perchè difficilmente potrà essere più bizzarra della mia!" Poi osservo di sottecchi le nostre misteriosi "guide" giapponesi; quando riprendo a parlare, lo faccio quasi sottovoce. "Se poi il problema è che non ti fidi di loro, possiamo benissimo rifiutare il loro invito... per quanto non credo che siano pericolose, rispetto la tua decisione..."
  5. John Jericho Hauser "Mettiamo una Tenda davanti al Portone e Campeggiamo qui. . .?? In base a quanto Io conosco delle Leggi Nipponiche OGNI forma di Accattonaggio, Campeggio Fuori dai Limiti Consentiti, Pernottamento SENZA Strutture Adeguate ed altre Tipologie di Camping Improvvisato è SEVERAMENTE punito. . .!!" "Anche avessimo una Roulotte od un Camper NON potremmo certo parcheggiarlo qui davanti al Templio. . .!! Sarebbe Occupazione Abusiva Di Suolo Pubblico, e per giunta anche davanti ad un Santuario Religioso. . .!!" "Cerchiamo di essere ragionevoli un attimino e RISPETTARE gli Usi, Costumi e SOPRATTUTTO le Leggi Vigenti di una Cultura Straniera che stiamo visitando. . .!!" "Magari ci potrebbe essere qui nelle IMMEDIATE Vicinanze delle Strutture apposite, oppure altre Opzioni, ma A PRESCINDERE se poi NON vogliamo seguire i Garbati, Cortesi e Gentili Consigli DISINTERESSATI delle Signorine qui presenti, ho l'impressione che stare qui davanti al Portone TUTTA LA NOTTE ed attendere che aprano sul Presto quantomeno lo vedo POCO Pratico. . .!!" Nonostante il Tono Conciliatorio l'Ex MArine tira fuori lo Smartphone e si concentra sulle Opzioni, e SOPRATTUTTO le Notizie, riguardanti la Zona Immediatamente circostante Zenkoji. . . Se CONTINUANO a NON esserci Notizie CHIARE e PRECISE sul fatto che il Santuario NON sia accessibile in ogni caso diventa tutta una altra cosa. . .!! Che diamine di Organizzazione dovrebbero avere alle Spalle le Ragazze. . .!! Son entrate di soppiatto nel Templio ed hanno legato, imbavagliato ed immobilizzato i Bonzi Custodi. . .?? Sta diventando tutto assurdo. . .!! QUASI rimpiange le Imboscate di Falluja oppure ripulire i Tunnels di Abu-Ghrahib. . . . .!!!
  6. 1 punto
    Ah giusto, sempre la solita chicca della portata che mi scordo. Penserò una volta ad Ylonia come risolvere la porta, per ora mi devo arrangiare cambiando il bersaglio, virando sul tizio di fronte a me, quello illeso per capirci
  7. Scheda fatta su Mythweavers, stats le tiro io (te le metto qui sotto), pf massimi a livello 1, media per eccesso ai livelli pari e per difetto ai livelli dispari, per l'equipaggiamento potete prendere qualsiasi equipaggiamento mundane che volete, avrete l'equivalente di 1000 monete d'oro a testa appresso e io vi fornirò gli oggetti magici. 9 12 12 13 15 15 Vedi qui sopra
  8. Don prende il suo libro legge una formula e impone le mani verso la porta e la stanza un energia biancastra si sprigiona dalle mani del mago e si dirama in tutta la stanza per un instante la stanza sembra come comprimersi per poi tornare a come era prima. Dissolvi magie 6+10 = 16 Fallito CD 23 Dissolvi magie 2+10 = 12 Fallito CD 21
  9. Tds

    1 punto
    Io posso usare Dissolvi magie, prima di entrare nella stanza ovviamene se volete.. magari riisolve tutto
  10. ecco il bg. Caelthar Vel’Enar Caelthar Vel’Enar nacque in una nobile casata del Cormyr, una famiglia conosciuta per la sua devozione a leggi severe, una moralità antica e rigida. Il padre, Thaeven, era un magistrato imparziale e temuto; la madre, Serayna, una studiosa di retorica e politica, nota per la sua lingua tagliente e la sua onestà. Ma tra gli alti ranghi della società, la verità può essere una condanna più che una virtù. Quando Serayna scoprì una rete di corruzione legata a un influente consorzio mercantile, che includeva membri della nobiltà, ufficiali militari e persino ecclesiastici, insistette per rendere pubblico ciò che aveva appreso. Suo marito la sostenne, ma la giustizia, nel mondo reale, raramente premia i giusti. Quella stessa estate, Serayna morì in un “incidente” di caccia, e Thaeven fu accusato di eresia, di aver falsificato documenti e pronunciato menzogne contro la Corona. Nessuna prova concreta fu mai presentata, ma le voci e le accuse bastarono: fu imprigionato a vita nella prigione del regno, dove finì per impazzire. Caelthar, all’epoca ventenne e appena ordinato come cavaliere, cercò di intervenire, convinto che la verità avrebbe trionfato. Sbagliava. Fu umiliato pubblicamente, espulso dal suo ordine, e marchiato come fanatico, instabile e pericoloso per la pace del regno. Sua sorella, Lyrielle, fu costretta a rinnegare la famiglia per essere accolta in un'altra casata. Non l'ha più rivista. Fu in esilio che Caelthar, distrutto ma vivo, vagò senza meta, portando con sé più rabbia che fede. Per mesi, sopravvisse solo grazie a piccoli lavori e duelli clandestini, poi una notte sognò un tribunale spettrale in rovina, illuminato da una luna che piangeva sangue. Al centro, un trono vuoto. Una voce parlò: “Tu sei giudice. Tu sei sentenza. Tu sei condanna.” Hoar, il dio della vendetta e della giustizia, gli offrì uno scopo: non redenzione, non gli chiese nemmeno di perdonare. Gli chiese di vedere ogni atto come una bilancia da equilibrare. E Caelthar accettò. Così nacque il suo Giuramento. Ora lui non cerca vendetta contro una sola persona, ma contro un intero sistema marcio da epurare. Ha un taccuino, una lista di nomi e diverse piste da seguire per portare a termine il suo compito. ESTRATTI DEL DIARIO DI CAELTHAR Il vento freddo del mattino mi ha sussurrato, cerca di graffiarmi il cuore. Le stagioni passano come respiri affannati, eppure ogni giorno mi sembra uguale: vuoto, lento, pesante. Dicono che il mio sangue porti una scintilla divina, che dovrei essere un faro, ma la luce che ho dentro brucia, non illumina. Non mi ha mai salvato da nulla. [...] Ho visto il viso di mia sorella una sola volta dopo la sentenza. Lei stava zitta, Io no. La nobiltà del Cormyr ha i suoi giochi, le sue corti, i suoi peccati nascosti tra gli arazzi. Quando nostra madre ha parlato troppo, l’hanno fatta sparire. Quando mio padre ha cercato giustizia, l’hanno fatto impazzire. Quando io ho chiesto la verità… mi hanno marchiato. “Un fanatico. Una minaccia.” Ma Hoar ha visto...E ha risposto. [...] Da allora porto la spada non come un cavaliere, ma come un giudice. Non ho un regno, non ho un nome che conti. Ho solo la lista, i nomi...e le visioni. Quando dormo, vedo i corrotti, i colpevoli, coloro che si credono intoccabili. Le mie mani bruciano di luce quando li trovo. Ma io non mi sento più puro. Solo… più vuoto. [...] A volte prego, ma non cerco conforto, solo direzione. Hoar non mi parla come un padre, non mi consola. È come un eco dentro le ossa: “Agisci. Non tremare. Non fermarti.” Io obbedisco. E quando avrò finito…non resterà nulla in me che meriti salvezza. [...] La gente mi guarda con speranza. Dicono che sono un angelo, che la mia spada è salvezza. Loro però non vedono i miei sogni, non sentono le urla nei corridoi vuoti del mio cuore. Io non salvo. Io giudico...ed ogni sentenza mi costa un pezzo dell’anima. [...] Un giorno, la lista finirà. Il sangue verrà versato, il sistema epurato. Quel giorno, lo so, io non sarò più niente. Non avrò più uno scopo. Non un nome. Solo silenzio. E allora, sotto un cielo senza stelle, mi sdraierò tra le foglie d’argento. E svanirò, per Sempre... Scusate, mi sono fatto prendere un pò la mano, è liberamente tratto da una canzone che ascolto spesso :P Ad ogni modo, come già detto in precedenza, @Alonewolf87 se dovessero servirti i nomi di eventuali obiettivi di Caelthar posso fornirli. Non li ho messi perché magari per fare dei collegamenti vuoi carta bianca. Dimmi tu. per quanto riguarda la scheda, forse me lo sono perso. Mi servirebbe sapere il metodo per le stat e come regolarci per l'equip.
  11. Burnon Bearded Boston, nano barbaro Mi porto tutti un po' più in là. "Certo, certo. Abbiamo un patto." Spiego velocemente agli altri "Lui ci portava dalla strega elfica, e io non lo ammazzo. Ora ci farai entrare qui dentro, poi potrai andartene. Il nostro amico Gottri verrà con te per un po', per assicurarsi che non ti metti a scatenare il caos, e non ti verrà torto un capello." Tutti Pensi sia un buon compromesso per entrare e soprattutto lasciare fuori Gottri come PNG, no?
  12. Andimus Le parole di Dieter risvegliarono dallo stato semi catatonico in cui Andimus versava. "Sì. Certo, l'ingresso dei garzoni! Deve essere vicino alla cucina!" Uscì nel corridoio, cercando di orientarsi a naso, dove potesse essere la cucina, e sicuramente lì vicino l'ingresso che solitamente i garzoni usavano per rifornita di cibo.
  13. alcune migliaia di "unità", ma quasi sempre "di sfondo", il gruppo si muoveva per azioni e attacchi mirati
  14. Goldmoon Le parole non erano servite. Nemmeno la dimostrazione dei poteri degli dei era servito! Cos'altro avrebbero potuto fare? Goldmoon osservò Riverwind scuotendo il capo. "Il guardiano... Attacca solo i nemici... Loro..." Stava cercando di giustificarsi, ma era inutile, quindi non proseguì. Continuò invece ad occuparsi dei morenti, con sapienza e incanto. "Nessun altro deve morire. Se non riusciamo a unirci contro un nemico comune, che speranze abbiamo?" Fece eco a Sturm.
  15. Sturm "Io non ucciderò nessun prigioniero inerme", ribattè Sturm. "E nemmeno lascerò che lo faccia qualcun altro".
  16. Konigstaga 27 Sommerzeit 2512 i.c. - mattino [sole - inizio estate] Mentre i compagni parlavano tra di loro, Djmitri e Varian continuavano a dialogare con la nuova venuta "Parlate per enigmi, caro Dimitri. In questo nostro Impero, l'ombra del Chaos è molto diffusa e il nemico è anche fra di noi: tutto sa vederlo. E non penso che si sia fermato per il nostro Carnevale." fece una pausa "In bocca al lupo per la vostra cerca allora: se volete venite pure a trovarmi al collegio di magia qui in città" aggiunse
  17. Pronto anche il mio, anch io mi sono tenuto sul vago. @Alonewolf87 come dobbiamo regolarci per PF ed equipaggiamento? BG Fezzik, il Gigante di Downriver Nato tra le aspre e nebbiose montagne del Nord, Fezzik non ha mai conosciuto i suoi genitori. Abbandonato in fasce tra le rocce, fu costretto fin da piccolo a sopravvivere da solo, nutrendosi di bacche, radici e ciò che riusciva a sottrarre a branchi di lupi o viaggiatori sfortunati. Crescendo tra i silenzi selvaggi e i venti taglienti dell’altopiano, il giovane Fezzik sviluppò una forza fuori dal comune e un istinto animale che lo rese presto temuto dai predatori e rispettato dai pochi nomadi che lo intravedevano tra le nevi. Fu un vecchio cacciatore di nome Orwin a cambiare il suo destino. L’uomo, colpito dalle dimensioni e dalla resistenza del ragazzo, decise di non lasciarlo al gelo e lo portò con sé nel villaggio di Downriver, un remoto insediamento di frontiera. Qui Fezzik imparò il linguaggio degli uomini, il valore dell'onore e la disciplina della caccia e del combattimento. Sebbene rozzo nei modi, mostrò fin da subito un cuore gentile e una volontà incrollabile di proteggere i più deboli. Negli anni, la sua mole divenne leggendaria: Fezzik superò i due metri di altezza, con muscoli come tronchi d’albero e una voce che sembrava rimbombare come tuoni tra i monti. Quando bande di orchi e predoni iniziarono a tormentare le terre di confine, fu lui a difendere Downriver, brandendo un'ascia grande quanto un uomo e respingendo ogni minaccia con furia e coraggio. Col tempo, la fama del "Gigante di Downriver" si sparse oltre le valli: contadini, mercanti e persino nobili iniziarono a cercare i suoi servigi, offrendo oro e provviste in cambio della sua protezione. Fezzik, pur restando fedele al suo villaggio, accettò queste richieste, divenendo un mercenario rispettato, seppur riluttante. Ora, Fezzik vaga tra villaggi e città, spinto non tanto dalla sete di ricchezza quanto dal desiderio di dare un senso alla propria forza, nella speranza di scoprire, forse un giorno, chi era prima di diventare Il Gigante di Downriver.
  18. Ecco il bg, mi sono tenuto sul leggero. Poi magari lo estendo un po'. Sono rimasto fullchierico. BG Zendo Sleid ha passato quasi tutta la vita come membro del clero di Selune, seguendo le orme dei genitori. Coinvolto in un conflitto con dei seguaci di Malar ha finito per entrare a far parte della rete degli Arpisti prima come alleato, poi come membro a tutti gli effetti. Negli anni ha partecipato a sempre più missioni finendo per allontanarsi dalla propria comunità, diventando un girovago e una sorta di prete errante. La sua fede non l’ha mai abbandonato, e anzi è cresciuta con le imprese che ha compiuto tanto da fargli avere alcune visioni mistiche. Le ha interpretate come il volere della dea di farne un messaggero, così egli ha deciso di portare la luce di Selune nei luoghi più impervi. Quando gli Arpisti gli hanno proposto una missione nel Sottosuolo ha accettato volentieri: doveva trattarsi per forza di un segno della volontà divina. Zendo non nasconde la sua identità da sacerdote, mentre lascia alla libera interpretazione del prossimo la sua possibile affiliazione con gli Arpisti. Considera il suo ruolo come sacerdote quello di una guida e attribuisce scarsissima importanza alle regole del clero, alla liturgia e all’ortodossia. Frequenta poco i templi e le altre persone di fede, preferisce avventurieri e gente di strada, persone che condividono il suo spirito libero. In quanto Arpista è un pragmatico, disposto ad usare ogni mezzo lecito per togliere di mezzo chi se lo merita. Uccide se necessario, anche se non gli fa piacere, e usa minacce e inganni quando serve.
  19. Sostanzialmente ottieni una risorsa (la Stamina) che puoi usare per aumentare gli effetti di alcuni talenti. Se spendi tutti i punti diventi Affaticato fino a che non recuperi almeno un punto. I benefici sono indicati su Archives of Nethys sotto ai vari talenti.
  20. Chiesa Rimanete abbastanza circospetti di fronte alla sacrestia e alla sua strana emanazione di potere, finché Oisin non decide di prendere in mano la situazione. Vedete il bardo sbiancare per qualche istante quando si avvicina alla sacrestia, ma si riscuote rapidamente e stringe i denti per farsi strada all'interno della stanza. Non è un'ambiente molto grande o decorato: è abbastanza spoglia, se si escludono gli armadi che contengono gli abiti sacerdotali e una cassetta chiusa a chiave che ospita, probabilmente, il calice. L'energia sembra però provenire dalla porta sull'altro lato della stanza, una porticina di legno apparentemente trascurabile. Oisin si fa forza ancora una volta, superando la sensazione di fastidio crescente che prova per girare la maniglia: dietro alla porta vede una stanza più ampia, con dei tavoli e delle sedie ben tenuti. È probabilmente lo spazio comune di cui parlava l'annuncio ed è proprio questo luogo che sembra essere "protetto" dalla barriera, la cui energia è molto più flebile all'interno. Obitorio Vi congedate dai due agenti, con William che lancia un cenno all'ispettore prima di salutarvi, e vi dirigete verso la chiesa che vi è stata indicata dai vostri compagni, dove secondo le informazioni di Petras si riunivano i Cavalieri di San Giorgio. Nota Postate pure senza spoiler, soprattutto se il gruppo dell'obitorio vuole entrare in chiesa.
  21. Quelli per i quali la logica lo richiede direi. Come dice @Alonewolf87 non serve una regola
  22. Mah in realtà la gente si offende Comunque, non dipende dal fatto che ci sia una storia più o meno lunga o bella. Esatto, anche per un motivo molto chiaro. Scrivere un'avventura Railroad è molto più facile che scriverne una sandbox. Nella prima hai delle connessioni logiche (in teoria) e consequenziali. Prima fai A poi B poi C. Nella seconda pur avendo A, B e C non hai un solo modo per raggiungere i nodi e devi prevedere varie strade (A->B->C, C->B->A, B->A->C, B->C->A, A->C->B, C->A,->B). Molto lavoro in più, più possibilità di finire in zone non previste. Il problema di fondo è, appunto la storia Comunque, che può essere bella anche nelle avventure railroad.
  23. Certo non mi pare problematico. Non scali se tieni uno scudo con un braccio. In ogni caso non trovo nemmeno utile meccanicamente distinguerlo. Mentre scali non lo usi lo scudo indipendentemente dal fatto che tu abbia una corda in mano.
  24. Come no? Con il trasporto hai un valore (x15 in libbre), con sollevamento/spinta/ecc... ne hai un altro (x30 in libbre). Quindi si, sono trattati diversamente dal regolamento. RAW non si capisce bene come gestirle, ma RAI secondo me l'interpretazione giusta è che il secondo tipo è uno sforzo di breve durata, altrimenti si finisce con personaggi che anziché mettere l'equipaggiamento nello zaino vanno in giro sollevandolo sopra la testa. Vabbè ma questo è il tipico caso in cui il personaggio ha preso un talento per fare cose che gli altri non riescono a fare 😋 Questo secondo me è "pericoloso". Si rischia di creare uno strato aggiuntivo al gioco dove i giocatori imparano quello che secondo il master rende le cose più o meno facili così da avere dei bonus aggiuntivi. A compiere le azioni non sono i giocatori, ma i personaggi. E iI personaggi sanno sicuramente meglio dei giocatori come fare le cose per le quali hanno esperienza e competenza. Questo significa che il modo in cui i giocatori descrivono le azioni non influenza le probabilità di riuscita, può essere un modo per il giocatore di dare colore all'azione o per il master per mostrare il risultato di una prova di abilità. Al più si potrebbe considerare un malus se il giocatore decide di autosabotarsi (se devi fare una gara di flessioni e il giocatore decide di che il proprio personaggio le farà con una mano sola per fare lo sborone o per nascondere una ferita al braccio, sarà più difficile), altrimenti le azioni vengono già svolte al meglio delle possibilità del personaggio. Questo perché molte scelte nel regolamento sono fatte con davvero poca logica. E questa secondo me è una pecca maggiore rispetto all'avere un regolamento un po' carente. PS: la discussione è interessante, ma mi sa che stiamo uscendo dal format Q/A in cui dovrebbe mantenersi il topic. Si potrebbe spostare la discussione in un topic apposito?
  25. Infatti come scritto ci sono tabelle apposite (ufficiali) nel manuale da cui prendere le varie CD al posto di inventarle a sentimento. esatto Come detto il manuale da alcune informazioni su cui basare la CD. Se piove a dirotto o c'è olio consideri parete più scivolosa e dai una CD più alta. Ma, parere personale, se ti metti a valutare ogni singola cosa e modifichi ogni volta secondo la tua personale valutazione, stai applicando un gioco tuo personale. Per chiare il tutto. Se tu giocatore che ti siedi al mio tavolo e conosci le CD (come avviene per i mostri che non si dovrebbero conoscere ma li conosci) saprai di base quanto è la CD di scalata: superficie con appigli 10 corda +2 ecc ecc Se il master invece (cosa purtroppo molto diffusa, che credo sia sfuggita di mano) valuta e varia ogni singola volta la CD allunga solo una parte del gioco con del "brodo" che non occorre. come detto sopra ci sono dei parametri nel manuale da prendere come base. perchè quando avviene un combattimento, visto che la 5 nonostante lo permetta viene giocata con la griglia, come lo definisci? Il fatto che a livello regolistico la 5 sia molto povera di regole, purtroppo è una pecca. Ma che restare dentro le regole quando si utilizza la parte meccanica del gioco sia errato, no. Come dicevo purtroppo quando mischi logica nella realtà in un GDR fantasy come D&D rende solo più complicata una situazione e nulla di più.
  26. Pienamente d'accordo con CASA è tipo la base dei GDR ma di tutti i GDR dare delle CD, o difficoltà o bonsu/malus ecc in base alle regole di gioco. Arrampicarsi ha una difficoltà base, usare la corda ti da un bonus base. Ma se ti arrampichi su una parete liscia? Se la parete ha molti appoggi? Se puoi usare una mano sola? se da sopra ti gettano del grasso o olio? Se devi farlo di corsa? Se c'è un temporale e piove che il cielo la manda? Se vuoi scalare la corda a testa in giù? e più di mille altre considerazioni. Un manuale non può metterti tutte le spefiche per questo c'è un master che modifica la CD di una determinata prova oppure da vantaggio/svantaggio, sta al master gestire la situazione, non c'è nulla di arbitrario fa parte del 100% dei GDR adattare le situazioni e le difficoltà al momento. Altrimenti fai prima a giocare ad un board game dove le regole sono quelle e non puoi fare altro.
  27. Ok, ma che il dm debba stabilire le CD del caso è una regola ufficiale e non capisco perché non debba essere applicata in tutti i casi in cui il manuale stabilisce delle CD sue.
  28. mi sembra eccessivo per il motivo (scritto sopra altri post qui) Il gioco prevede una CD per scalare e prevede un bonus se si usa la corda per farlo. (perchè cambiare o aggiungere altro?), introdurre logica (come il tuo esempio di gente senza mani che esegue nodi) crea solo confusione e (parere personale) pessimo approccio/gioco. Capisco che, visto le lacune del gioco vengano introdotte spesso, ma queste sono tue HR e non presenti nel manuale. Abbiamo sicuramente due visioni diverse. Ma quando posto qui, cerco regole ufficiali. Possono esserci proposte, idee, ma saranno (per me) sempre "sotto" una regola ufficiale ben scritta. Ad un tavolo di sconosciuti generalmente evito di far giocare "logico" come descrivi tu.
  29. Io con una mano e i denti riesco a fare un nodo! Ho visto un video dove una persona senza una mano e con l'altra con solo 2 dita cambiava un pneumatico ad una bicicletta (io faccio fatica con 2 mani) Quindi prima di dire che una cosa non si può fare pensateci bene! Scusate se mi sembra di ripetere sempre le stesse cose, ma chiedete al giocatore come intende fare una cosa e stabilite una CD di conseguenza! Il DM è lì apposta: deve stabilire delle CD!!!! Il PG vuole scalare? Chiedetegli come vuole farlo e di conseguenza ditegli che risultato deve fare!!!! Vuole scalare con 2 mani allora è una roba facile tipo CD 10. Vuole farlo con una mano sostenendosi con i denti mentre sposta la mano? Allora CD 20 Con il flauto dolce ad esempio con una mano puoi fare le note dal sol in su, quindi se vuole intrattenere con solo quelle note la CD sarà più alta che se usasse entrambe le mani. Per stappare una bottiglia di norma servono 2 mani, ma è possibile usare i denti E così via.
  30. Ma esistono due regole separate? Non mi sembra. Trasporto, spinta e sollevamento sono un unica cosa nella 5e Purtroppo. Assieme a tante altre. 😅
  31. E il dubbio credo rimanga tutto sommato, perchè trasportare e per esempio sollevare implicano sforzi differenti, uno prolungato e uno istantaneo. Per cui direi che un personaggio che supera il proprio limite di trasporto (ma non quello di sollevamente) può ancora muoversi (di 1,5m), ma non farlo prolungatamente. Questo potrebbe essere un tema di discussione interessante, immagino tu abbia esperienze a riguardo che hanno formato ques'idea.
  32. avevo il dubbio che: oltre il peso max non è consentito portare altro invece di avere solo velocità 1.5 certo, essendo in Italia, tranne che per le scritte in inglese, davo scontato i KG. CMq grazie per aver chiarito, poteva essere un dubbio lecito. Il problema è l'ipotetico giocatore che, levato lo scudo (quello che richiede X turni per essere riequipaggiato) per salire, viene attaccato arrivato in cima e lamenta "abusi" del master Certo, ogni sua "forma" ha pro e contro. Ma si risolvono sicuramente i problemi relativi a quei giocatori italiani (specifico, perché come per le avventure pre-fatte i giocatori d'oltreoceano hanno un approccio diverso), che usano la logica nel gdr con lo stesso zelo nel fare i "furbetti" nella vita reale. Personalmente mi trasmette più che "intelligenza", solo "disagio" al tavolo. Opinione personale Anche perché ormai il D&D è diviso in due distinti giochi: uno off combat ed uno on combat . Ormai quando fai un incontro sembra di vedere l'effetto dei primi Final fantasy. (transizione e combattimento). Vittoria, premi(xp e tesori) e si ritorna alla storia.
  33. Ti direi di sì, prova una volta a fare tu una cosa del genere e poi dimmi quanto ti riesce 😄 Può sicuramente funzionare ma secondo me ha le sue limitazioni e problematiche. Poi capisco che ci sono persone che preferiscono GdR più "gamisti".
  34. Quindi "teoricamente" un master deve fare riporre lo scudo se il giocatore vuole scalare oppure sollevare, trattenere un peso legato ad una corda. Sarebbe un discorso lungo ma provando due tipologie distinte, ho notato che per un gioco generico (con chicchessia) evitare la logica ed usando solo le regole "funziona".
  35. Se intendi una cosa tipo usare una corda per scalare oppure fare un nodo ecc direi che ti servono proprio due mani di base. Dipende molto dalla tipologia di gioco che persegui a mio avviso e comunque D&D in generale e la 5E in particolare si sono sempre abbastanza appoggiati sul buonsenso e sulla "logica" per gestire cose più mundane come l'uso degli oggetti.
  36. In un discorso generale concorderei. Ma visto alcuni ambiti riscontrati, sarebbe utile. Perché logica e D&D non dovrebbero "convivere" causa alcune dinamiche/problemi che può creare. Detto questo metto un esempio: Una corda? Logicamente deve cambiare a seconda delle situazioni? P.s. sembra stupida come domanda, ma ammetto d'aver apprezzato il riguardo su questo fatto da PF2
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