Snorri Laikarakkin
"Non siete miei fratelli, così come non lo sono gli Uma. Mio fratello è un dwir che fa il banchiere a Josnaal, forse qui potrei avere qualche cugino, al massimo." Dico con un sorrisetto, "Chazia, penso che le parole vadano scelte con cura. Da quando sono qui, sei l'unica Dwira che definisce un intero popolo come la propria famiglia. Non ho sentito molti nani fare lo stesso e quindi io non sono tenuto a farlo."
"Ciò che mi lega a Kel Boldar e a Kel Kadhar sono, in primo luogo, il mio status di cittadino e, in secondo luogo, di membro del consiglio. Ciò comporta una serie di privilegi per i quali sono grato, ed una serie di doveri ai quali intendo adempiere in segno di riconoscenza o di responsabilità. Credo che questa sia l'unico vero legame che unisce i wandak come noi agli altri nani, visto che non possiamo dire di conoscere o di comprendere appieno la cultura millenaria dei nostri avi e degli altri."
"Detto questo, io ho in grande simpatia gli Uma perché li capisco. Comprendo la loro indole apparentemente capricciosa, le loro nevrosi, la loro fame, le loro paure, il loro modo di concepire lo scorrere del tempo... Penso che ci sia anche molto da imparare da loro, e annuncio già che, consiglio permettendo, mi piacerebbe provare a... Sperimentare un pò, riformare. Non penso che sia una proposta assurda, né credo mi renda un traditore della mia razza. D'altronde Chazia non stai forse facendo qualcosa di simile? Non stai forse inaugurando il culto di una divinità che viene principalmente venerata fuori da queste montagne, sia da Uma che da Urkyr? In questo dovremmo sentirci simili."
Do anche un occhiata al resto del consiglio, cerco di cogliere reazioni... Aggressive.