Kazuo "Spectre" Takahashi
Ruolo: Mago cibernetico, specialista in guerra cibernetica, arcane cyber-infiltrazioni e field and mind control.
Livello: Technomancer ( Mago Liv 10 )
Kazuo alza un sopracciglio e schiude le braccia. Un suono metallico accompagna il suo movimento. I tautaggi che spuntano dalla veste raccontano la mitologia della sua terra. La voce e' bassa, melodiosa e precisa:
Quando mi sono nascosto dalla corporazione, ho scoperto che ci sono oscurità più profonde di un semplice conglomerato corrotto. Esistono creature che la stessa notte teme di evocare. Inizia tutto con una storia antica, una leggenda, un nome sussurrato in lingue perdute e mai veramente dimenticato...
Luna-Di-Sangue: La Fata Malvagia dell'Alchimia Sanguigna
Luna-Di-Sangue... La chiamano così per il colore del cielo ogni volta che appare almeno cosi raccontano le storie. La luna stessa diventa rossa, e si dice che non sia il riflesso del sangue versato, ma del sangue che ella desidera. Una fata, sì, ma non lasciatevi ingannare. È una strega antica, immortale e perversa, maestra in una disciplina che pochi comprendono davvero: l’Alchimia Sanguigna. Quello che voi chiamate vita, lei lo vede come reagente.
Non crea pozioni curative, né elisir d'amore. No, trasforma il sangue in veleno, in incubi liquidi, in vincoli invisibili. Ogni ampolla che porta al collo contiene una parte di anima rubata, un ricordo infranto, una promessa di morte.
Sembra che sia stata la Luna-Di-Sangue ad aiutare la strega Obaba Sama, una delle più temute del Giappone antico a creare i primi Gaki, vampiri ninja silenziosi, assassini che si muovono nell’ombra, nutrendosi di sofferenze più che di sangue. Le dicono strega, le dicono alchimista, ma io la chiamo solo "Madre dell'Oscurità".
Gulthias: Il Vampiro Stregone
Se c’è una creatura che può raggirare la morte stessa, quella è Gulthias. Un vampiro antico, ma con l’astuzia di uno stregone. È stato impalettato con un paletto di frassino, tre volte benedetto. Non è morto. È caduto in una sorta di stasi, un torpore che sembrava eterno. Ma i mostri come Gulthias non riposano, non veramente. Trasformano la loro prigione in una nuova forma di maledizione.
Si sussurra che da quel paletto sia nato un Albero Vampiro, una creatura immonda che si nutre delle anime e delle speranze di chiunque osi avvicinarsi. L'albero produce le sue famose Mele Sanguigne, frutti che sembrano guarire le ferite, ma in realtà corrompono l’anima. Gli sventurati che le mangiano finiscono per diventare doppelganger lignei, automi senza volontà, controllati dallo spirito malvagio di Gulthias.
Ashardalon: Il Drago Rosso Vampiro
Questa è una storia a cui nemmeno io volevo credere mentre m'infiltravo nelle infinite librerie virtuali dei reparti Ombra. Ashardalon. Non è solo un nome, è un incubo sussurrato nei venti. Si dice che fosse un Drago Rosso antichissimo, una bestia così potente che nemmeno gli Dei potevano ucciderlo. Così, invece di distruggerlo, lo maledissero.
"Non potrai crescere, Ashardalon. Non potrai diventare più grande né più antico."
Così dice la leggenda. Ma lui non si è rassegnato.In preda al livore, Ashardalon si è strappato il cuore e ha inserito al suo posto un Balor Supremo, un demone del fuoco e dell’odio puro. Da allora, è diventato qualcosa di più di un drago, qualcosa di diverso. Una divinità oscura, un Vampiro Drago, il progenitore di tutte le stirpi vampiriche. Lo chiamano il Primo Vampiro del Multiverso, ma ci sono storie che dicono che anche lui teme qualcun altro: Lilith, l’angelo caduto che è stata la prima a bere il sangue degli innocenti, irretita da Orcus, il signore dei non morti.
Queste non sono solo storie. Sono tracce, segnali di un mondo sotterraneo, di un’oscurità che si muove appena sotto la superficie. Non erano solo leggende quando servivo la Corporazione. Loro sapevano. Hanno tentato di controllare queste creature, di manipolarle. Io stesso ho dovuto... collaborare con uno dei seguaci di Ashardalon. E ora sono un fuggitivo, inseguito da uomini e mostri. Eppure, anche nell'oscurità, c'è un barlume di luce. E quel barlume, per quanto tenue, è abbastanza per mantenere accesa la mia volontà di combattere. Perché se loro sono i mostri, io sarò il loro incubo.
Conclude quel lungo monologo Kazuo, e gli altri si possonpo rendere conto come egli si sia completamente assente, distante da loro e da quel luogo. Le sue memorie, richiamate dalle sinapsi aumentate lo avevano trasportato di nuovo nella sua terra.