Durdan
Il tono inquietante di Void, unito al suo strano atteggiamento quasi sovrannaturale mi fanno decisamente svanire quel vago senso di appagamento e tranquillità che mi stavo godendo nella serata. A questo mancano decisamente molte rotelle, va ancora a finire che una di queste sere ci sgozza nel sonno...
Mi schiarisco la voce dopo il racconto di Void e mi faccio spazio sul tavolo in fronte a me, per prepararmi a mimare mosse e movimenti con le braccia Dovete sapere che Bremer dar Gorst è un nome molto famoso nei circoli di combattimento, un maestro delle due lame, grosso e robusto come un macigno ma anche agile come un puma di montagna. Il suo lavoro ufficiale è di guardia del corpo del re Orso dan Luthar, ma di tanto in tanto si cimenta in dei tornei di spada che si organizzano sotto banco. E quando lo fa è il vincitore scontato. Un paio di anni fa mi ero iscritto in uno di questi tornei in un posto veramente sperduto ed infame, sicuro di arrivare almeno secondo se non primo, mi sarei fatto due soldi facili e un po' di reputazione. Ma la mia sfortuna ha voluto diversamente, per puro caso era di passaggio in quelle zone Bremen e decise di partecipare, per "sgranchirsi un po' le ossa". Me lo sono ritrovato come primo avversario e appena l'ho visto entrare nell'arena non ci credevo, era come vedere una volpe bianca su una spiaggia d'estate. Ma quella vocina stridula su quel corpo massiccio è inconfondibile. Quando ci siamo avvicinati l'ho salutato, confermando che fosse davvero lui, e a quel punto ho capito che potevo fare solo una cosa: limitare i danni. Ma non potevo nemmeno arrendermi subito, un minimo di orgoglio che l'aveva ancora Non appena l'incontro è iniziato mi è scattato addosso come un toro infuriato, silenzioso come una tomba e letale come la morte. Non so come, sono riuscito a parare i primi due fendenti e anche se mi stava mettendo all'angolo speravo almeno di riuscire a strappargli un tocco prima di essere sconfitto. Quindi ho scartato di lato, per un affondo leggero al suo fianco...ma quel maledetto omone di un quintale e mezzo ha fatto una piroetta che neanche una ballerina professionista e con un calcione mi ha fatto volare per tre file su per gli spalti. Mi sono spaccato tre costole e mi hanno dichiarato sconfitto, ma almeno sono riuscito ad andarmene in piedi da quell'incontro. Ho pure potuto stringergli la mano, anche se non mi ha detto più altro dopo il primo scambio di parole. Ha ovviamente demolito ogni altro avversario quel giorno, vinto il premio che poi ho saputo ha regalato ad una cameriera della locanda del post.
Non sarà stata una grande storia immagino, poco eroica, non suscita chissà che gran sentimenti, ma per me è solo l'ennesimo modo per ribadire che il mondo è sempre pronto a *******, l'unica cosa che possiamo fare è sopravvivere meglio che riusciamo, strapparsi pure qualche soddisfazione qua e là è roba non da tutti.