Trull Tanner con lo gnomo Hourglass.
Scegliere il momento ed il modo adatto per presentarsi allo gnomo non era facile, per il nanelfo. Vederlo in conversazione con una... femmina, dal momento che non poteva sapere altro di lei, lo lasciava ancora più in bilico.
Si avvicinò alla coppia, in modo plateale, a favore degli occhi di lei e leggermente alle spalle di lui, perché lei potesse decidere di sospendere la conversazione, se lo desiderava, prima del suo arrivo.
"Buonasera, signor Hourglass, e buonasera anche alla sua accompagnatrice mascherata, che mio malgrado non ho il piacere di riconoscere. Sono Trull Tanner, Cavaliere di Firedrakes e già nano di Huruk-Rast. Vi chiedo scusa se ho interrotto qualcosa, ma ho avuto l'ardire di presentarmi perché sono venuto a sapere che lei, Signor Hourglass, é una vera autorità nel campo del collezionismo, e mi piacerebbe scambiare qualche parola in merito a questa passione che ci accomuna."
Fece un inchino ai due, e nel rialzarsi si rivolse alla donna.
"Mi lasci dire, tuttavia, mylady, che la sua maschera ha i baffi felini più eleganti che io abbia mai veduto. Probabilmente sarebbero addirittura in grado di suscitare il verde sentimento dell'invidia del mio altrimenti algido, nonchè felinide amico, Tom Po, anch'egli eroe di Firedrakes e maestro della SACRA SCUOLA DI NANDO, e attualmente in missione in altri lidi."
Se avesse avuto la loro attenzione ed il loro permesso, Trull avrebbe fatto parlare lo gnomo delle sue collezioni, del piacere di rincorrere i pezzi più rari correndo tuttavia lo spiacevole rischio di incappare in elementi fasulli, tali da ingannare lo sguardo ed invalidare un'intera raccolta se non individuati per tempo. Da lì, a parlare della 'collezione' di nobili presenti in sala sarebbe stato solo un passo in più, ma l'avrebbe fatto solo se gli fosse divenuta nota l'identità della 'gatta' con cui lo gnomo si accompagnava, e se lei si fosse nel frattempo allontanata.
Quanto alla propria attività di collezionista... lo era stato davvero, in passato. Per ben otto mesi, tanto da essere nominato 'Collezionista dell'anno', sebbene la rivista avesse voluto adottare il termine di Gigolò. Collezionista di 'farfalle', naturalmente, col doppio scopo di non scandalizzare nessuno e di usare un termine da gentiluomo in un contesto tanto nobile.
Era stato costretto da sopravvenute necessità, con grande rammarico, a dismettere la collezione, ma conosceva l'ubicazione, si potrebbe dire la residenza, di ogni singolo pezzo della propria passata collezione, e appena possibile avrebbe 'riallacciato i rapporti' con i più rari di quei pezzi.