Sandrine Alamaire
Guardo la mia interlocutrice. La osservo e la vedo, finalmente, con occhi diversi. Risveglia in me quel senso mai sopito di estasi e di passione per la bellezza del mondo, che a malapena soffoco, per rispetto nei confronti di un simile momento. Questa donna, misteriosa come il cielo stellato, antica più delle querce secolari nel giardino privato di Chateaux-Blanc, sta provando ad intaccare la maschera di algidità e freddezza che lei stessa ha costruito, per offrire a me, perfetta nessuno, uno squarcio del suo cuore.
Prendo le sue mani tra le mie e faccio un cenno ďassenso con la testa: "Lo cercherò, Lady Naesala.
Ho... motivo di credere che percorreremo quelle rotte...", lascio andare la sua mano sinistra per portare il mio indice a tagliare la linea del mio volto, tra labbra e naso. "Ssshhh... no, no, purtroppo non c'è nulla di definito e non posso avanzare promesse o rivelarvi come mai lo penso, ma...
lo cercherò, madonna, e farò l'impossibile per scoprire ogni traccia del suo passaggio.
Sarà il nostro segreto condiviso, mia signora", sussurro, mentre, in maniera simile ma significativamente diversa da quanto successo con Barbara, prendo le sue bianche dita, sottili ed armoniose, e me le porto al petto.
Ancora una volta, il mio cuore, insaziabilmente goloso di emozioni vere, accelera il battito, scoppiando di condivisione.
"Non abbiate timore. Le parole dette in questa stanza resteranno qui.
Vi sono grata dell'onore che mi avete dato: questa vostra fiducia in me è un regalo pari a pochissimi altri nell'interezza della mia vita.
Sappiate che io non parto per non tornare. Attendetemi, mia signora.
Perché Capo Ventura rivedrà la Settima Spedizione nel corso di questa vita mortale!".