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[Inchiesta Seconda Parte] Ambientazione Classic Fantasy


Giocheresti l'ambientazione descritta nel post?  

74 voti

  1. 1. Giocheresti l'ambientazione descritta nel post?

    • Si! Mi piace.
    • Si, soprattutto con il motore alternativo descritto nel precedente sondaggio!
    • Si, ma con un motore diverso da D&D (True20, GURPS, ecc)
    • No! Non mi piace per nulla/La trovo banale
    • No! Mi piace ma preferisco ambientazioni differenti (specificare, ove possibile)
    • No, invento sempre da solo le mie ambientazioni.


Messaggio consigliato


Ho votato si molto, probabilmente perchè non c'era il si, moltissimo.

Apprezzo molto le campagne low magic ma non sono tanto d'accordo con chi sostiene che l'idea non siano innovativa. Forse in se non lo è, perchè l'origine del GDR è proprio in ambientazioni di questo tipo, ma allo stato attuale delle cose non ho memoria di una ambientazione analoga a quella da te descritta, almeno all'interno del panorama WoTC. I Forgotten Realms ed Eberrron perlomeno, mi sembrano notevolmente discosti dal modello che hai indicato.

Personalmente continuo a credere che, ad esempio, se nel signore degli anelli Frodo si fosse fatto caricare di spell da Gandalf e poi avesse zampognato Sauron con due artefatti in pieno schwarzy style il romanzo ne avrebbe perso un pò. E' invece la lotta tra i protagonisti, con pochi mezzi e grande forza di volontà ed inventiva da un lato, e le apparentemente inaffrontabili forze del male dall'altro, questo Davide contro Golia, che regala il suo fascino al fantasy.

Mi spiace di sapere che greyhawk non è stata resa disponibile in alcun modo per la 3rd edition, ma se mi dici che la sua struttura di base è quella che descrivi, vedrò di procurarmela e riadattarla.

:bye:

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Ho risposto "si, mi piace" dato che le mie ambientazioni fantasy tendono a essere, per usare una definizione che rubo a Rich Burlew, low magic-high fantasy. Il progetto sembra molto interessante, riuscire a realizzarlo cogliendo lo spirito giusto penso sia davvero difficile. Ma non posso che farti i migliori auguri :-)

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  • 2 settimane dopo...

Riferito alle modifiche dentro lo spoiler di lopippo...

Scommettiamo che i divinatori avventurieri spariranno dalla faccia di quell'ambientazione?

Scommettiamo che il druido sarà leggermente troppo sgravo a causa della forma selvatica?

Scommettiamo che il chierico sarà invece sottopotenziato rispetto al druido?

Il druido lancia evoca alleato naturale, cura, si trasforma, e fa tutte quelle cose che fa evocazione. Il chierico, se sceglie evocazione per fare il guaritore sarà castrato.

Scommettiamo che il bardo sarà ancora più ingiocabile di quello che è?

Secondo me state facendo peggio di prima, in quanto in questo modo il bilanciamento sarà ancora più precario.

Se volete fare una ambientazione del genere, personalmente credo che sia meglio usare un'altro sistema piuttosto di D&D. Non è adatto per il below-zero. Il sistema, comunque, potrebbe reggere massimo fino al 6° livello.

Comunque, se volete giocare a P&M (Pietosi e Menomati), sono cavoli vostri :lol:

P.S.: scherzo ovviamente :-)

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in quanto in questo modo il bilanciamento sarà ancora più precario

Il "bilanciamento" e' quella cosa introdotta da D&D per rendere il GdR come un videogioco.

Ho sempre giocato nani guerrieri e barbari umani, i due tipi di pg che preferisco. TI dico che E' GIUSTO che uno dotato di magia sia più potente di uno che non lo sia. Il Metallo non potrà MAI eguagliare la magia!

I guerrieri sono l'ANIMA del combattimento, gli incantatori sono le punte.

Proprio per questo mi piacerebbe un'ambientazione dove non si abusi della magia: un parti classico non dovrebbe contare di un druido/chierico, un mago un ladro e un guerriero (se vogliamo parlare alla D&D), perché E' OVVIO che quest'ultimo risulti (soprattutto con l'andare avanti nel migliorare le rispettive abilità) più "scarso" (poi va beh il ladro in D&D se impostato correttamente è più potente di un guerriero ma questa è un'altra storia).

Se con "l'aumentare dei livelli" un tanker fosse continuamente potente quando un incantatore (per non parlare del druido) allora non sarebbe un tanker ma... un mostro!

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Non ho votato, in realtà avrei voluto votare "con un sistema diverso da d&d", ma conosco solo d&d e sarebbe ipocrita da parte mia dire che un altro sistema sarebbe migliore, non conoscendo l'altro sistema, comunque penso che non si accoppierebbe bene a d&d.

[*]Ambientazione di stampo low-magic: la magia sarebbe certo presente e a tratti molto potente, ma non dovrebbe essere la norma per la gente comune. Pensate al ruolo della magia nell'immaginario collettivo e nei miti del nostro mondo: mostri, divinità, oggetti ed armi magiche, forze sovrannaturali, sortilegi e divinazioni sono sempre stati presenti, ma costituivano l'eccezione leggendaria, origine o destinazione di ogni epica mitologica.

In che senso low magic?

Su higth magic e low magic se ne dicono di tutti i colori, ma sinceramente mi sembra ci sia una gran confusione in giro.

Eberron viene definito "low magic" perché la magia di basso livello e molto diffusa, ma quella di alto livello è praticamente assente (dato che i mezzi a propulsione planare vengono considerati di medio potere).

In altre ambientazioni la magia di basso livello è poco diffusa (nei FR si può ancora impressionare qualcuno con "prestigiazione"), ma quella di alto livello è molto diffusa (sempre FR, ponti invisibili, intere città protette da magie ecc.).

Ho voluto porre questi esempi perché sono sotto gli occhi di tutti, e anche per provocare un po' (dato che a mio avviso c'è molta confusione su cosa si intenda per low e higth magic)

Mi pare di capire che per low magic intendi bassa diffusione sia della magia di alto che di basso livello. E questo si sposa poco con il sistema di classi di d&d, escluso il guerriero, il ladro, il monaco e il barbaro tutte le classi hanno un loro rapporto con la magia. Chierici, druidi, maghi e stregoni nemmeno li spiego, ma addirittura anche i paladini, i ranger e i bardi hanno accesso alla magia. Il sistema delle classi ne uscirebbe sconvolto. Tanto vale cambiarlo completamente.

[*]Differenze religiose etniche e sincretismi: a differenza di molte ambientazioni fantasy dei giorni nostri, dove i pantheon sono diffusi in modo uniforme e comunque universalmente riconosciuti sul mondo di gioco, questa ambientazione dovrebbe presentare differenti approcci alla religione a seconda dei popoli e delle etnie (o razze). Immaginate la convivenza di tre o quattro confessioni religiose, come l'Europa pre-cristiana (Paganesimo, mitologia nordica e religione celtica, ad esempio) dove l'una non negava l'altra ma ognuna conservava una forte individualità, fino al punto da ricercare delle similitudini tra le figure divine piuttosto che accettare passivamente la coesistenza di altri dèi (per i Romani era uso identificare gli dèi estranei con i propri a seconda di caratteri e precetti).

Volendo il sistema esiste già, è in Eberron. Dove oltre a esistere il solito pantheon politeista esistono altre religioni che si basano su concetti completamente diversi, alcune sono molto simili alle filosofie orientali del nostro mondo (il sentiero della luce), altre venerano creature che normalmente non verrebero definite divinità (fiamma argentea). Il sistema è molto complesso e ben studiato. Anche perché in Eberron non esistono prove tagibili del divino (avatar, miracoli ecc.), anche gli incantesimi dei chierici non provano nulla, visto che un chierico continua a lanciarli anche quando perde il favore della sua divinità (o quando non ne ha una...).

Insomma, una buona idea, ma non credo che giustifichi una nuova ambientazione.

[*]Forte componente avventurosa e narrativa: l'ambientazione dovrebbe incentivare il divertimento basato sulla trama creata dal DM, e non solo sulla spettacolarità dei singoli eventi.

Questo punto credo che dipenda dal dungeon master, e non dall'ambientazione. Qualunque essa sia, se il DM è bravo riesce nel suo intento con qualunque ambientazione, se non lo è puoi dargli la migliore ambientazione immaginabile, non riuscirà a concludere niente.

[*]Stile classico del romanzo d'avventura: lande inesplorate, antiche leggende, meravigliosi tesori... insomma tutti i cari, vecchi, semplici moventi della narrativa d'avventura, riproposti nel loro sapore più classico.

Direi che in tutte le ambientazioni è presente uno spunto per creare avventure di questo tipo, ti cito di nuovo Ebrron con il suo Xen'drik e i FR con Matzica. Anche questo un bel punto, ma che non giustifica una nuova ambientazione.

[*]Antimodernismo e mito: come per la religione, il carattere socio-culturale di questa ambientazione prenderebbe un forte spunto dalla mitologia e dai cicli eroici più che dalla storia vera e propria. Questo anche per evitare contaminazioni "moderniste" (oggi come oggi apparentemente presenti in quasi tutte le ambientazioni fantasy in commercio) quali l'uso della polvere da sparo, o altri elementi tecnologici propri del basso medioevo o epoche persino successive. Carrozze settecentesche, galeoni pirata o lanterne ad olio sono esempi di tali elementi, abbastanza comuni nelle ambientazioni fantasy attuali.

Anche qui, quello che cerchi c'è già, non vedo la necessità di una nuova ambientazione.

Come per il sistema di gioco descritto nel precedente sondaggio, una simile ambientazione si prefiggerebbe lo scopo di riportare a galla il sapore del fantasy più classico e meno spettacolare, dove un drago non sia "il solito drago" ma un mostro immane e spaventoso, custode di un grande tesoro; o ancora dove gli eroi non conquistino una "spada +3 anatema dei non morti" ma "la leggendaria spada di cui parlano le leggende elfiche, che rende invincibile chi la impugna e protegge dalla corruzione delle forze malvage".

Quando ho letto questo pezzo mi sono entusiasmato, poi ci ho pensato un pochino su e mi sono reso conto che la cosa non si può fare.

D&D si basa su alcuni semplici concetti, come la progressione delle sfide, dell'equipaggiamento. Come fa il drago ad essere "il vero drago"? Se non hai mai incontrato nessun nemico non avrai l'esperienza necessaria a sconfiggere un drago, e non credo che sia plausibile un arrivare ai livelli alti sconfiggendo solo Orchi di GS 1/2. E come giustificheresti le imprese i questo eroe dal punto di vista regolistico? Mi sembra di capire che vuoi un mondo dove uccidere un drago sia quasi impossibile per tutti, ma allo stesso tempo possibile per tutti. Mi spiego: un mondo dove il drago può uccidere anche il più grande cavaliere, ma alo stesso tempo può essere ucciso dal giovane avventuriero intraprendente e fortunato. Per ottenere una cosa del genere ci vorrebbe una fortissima componente casuale negli incontri! Cosa che sbilancerebbe tutto il gioco, perché se il drago deve essere fortissimo ma non invincibile, vuol dire che si ha la possibilità di ucciderlo anche senza essere un guerriero epico, ma che per la stessa componente casuale un eroe può morire combattendo contro uno scoiattolo!

Per quello che riguarda l'equipaggiamento il discorso è diverso, anzi sono pienamente favorevole.

Sono stato un po' troppo polemico, e un po' mi dispiace perché dalla cura che hai messo nel post si vede che è un progetto che ti sta a cuore, e che è motivato da un senso del gdr che condivido.

Ma a mio avviso sarebbe preferibile prendere un'ambientazione già esistente e depotenziarla secondo i gusti del master, ma lasciando intatta la sostanza, l'idea di base di un d&d più eroico e meno epico (ovvero delle grandi gesta degli uomini, e non delle piccola gesta degli eroi) mi piace, ma con il il sistema di regole e di bilanciamenti di base non si può realizzare, se non in minima parte, quello che hai in mente.

PS: rileggendo il post mi sono accorto che può nascere un'incomprensione. Quando dico che non se ne può fare un'ambientazione intendo che non se ne può fare un'ambientazione ufficiale, ovvero qualcosa di pensato per tutti i livelli, per tutti i gruppi, e per mille avventure. Ma sarei favorevole a delle campagna "pensate apposta", ovvero che non prevedano alcune classi e la prograssione per tutti e 20 i livelli.

Poi volevo aggiungere una cosa scontata, ma che secondo me non viene detta mai abbastanza spesso, quello che ho scritto è una mia personale opinone, potrei dire delle enormi castronerie!

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Mi pare di capire che per low magic intendi bassa diffusione sia della magia di alto che di basso livello. E questo si sposa poco con il sistema di classi di d&d, escluso il guerriero, il ladro, il monaco e il barbaro tutte le classi hanno un loro rapporto con la magia. Chierici, druidi, maghi e stregoni nemmeno li spiego, ma addirittura anche i paladini, i ranger e i bardi hanno accesso alla magia. Il sistema delle classi ne uscirebbe sconvolto. Tanto vale cambiarlo completamente.

Bè, basta mettersi d'accordo nella fase iniziale dell'avventura che si ha intenzione di giocare.

Io mi sto apprestando a masterizzare una campagna di DragonLance, ambientazione sicuramente LowMagic. Il fatto che ci siano comunque classi di incantatori tra i personaggi non inficia al sistema in alcun modo. In questa ambientazione ufficiale, a seconda del periodo giocato, sono posti molte limitazioni alle varianti dei personaggi che si possono fare. Gli incantatori spontanei non esistono, i bardi non hanno poteri (ma c'è una CdP da chierico che offre poteri similari al bardo, chiaramente meno forti), dei ranger è gradita la variante combattente piuttosto che quella incantatore, i maghi non possono multiclassarsi...

...un mago defe far affidamento solo sulla propria magia. (valido in relazione a maghi con incantesimi pari o superiore al terzo livello)

Ora sto divagando, ma quello che voglio dire, è che è inevitabile che per giocare il sistema di DnD in un mondo low magic, si debbano porre delle limitazioni. Sarà inoltre inevitabile, che i PG non troveranno negozi di oggetti magici, negozi di pergamene e quant'altro. Molto spesso tali oggetti sono ricompensa di un "dungeon" per dirla in modo brutto. Saranno oggetti che hanno una storia, e non oggetti anonimi...

...almeno per la maggior parte di essi.

Considera poi che LowMagic non significa assenza di magia, ma poca diffusione della stessa, quindi incantatori potenti esisteranno comunque (in numero chiaramente minore), ma saranno più eremitici, diffideranno di mostrare troppo i loro poteri, perchè hanno imparato a lore spese che la gente teme quello che non conosce.

Quindi per quanto riguarda la mia risposta su...

...DnD low magic si può? E' sicuramente SI!

Quando ho letto questo pezzo mi sono entusiasmato, poi ci ho pensato un pochino su e mi sono reso conto che la cosa non si può fare.

D&D si basa su alcuni semplici concetti, come la progressione delle sfide, dell'equipaggiamento. Come fa il drago ad essere "il vero drago"? Se non hai mai incontrato nessun nemico non avrai l'esperienza necessaria a sconfiggere un drago, e non credo che sia plausibile un arrivare ai livelli alti sconfiggendo solo Orchi di GS 1/2.

Qui credo che Hiade intenda qualcosa di diverso, di più metafisico e trascendente.

Molti di noi per come sono abituati a giocare, conoscono le peculiarità del mostro incontrato. Non sono sorpresi nel vedere un drago soffiare, volare o attaccare in picchiata.

Quello che manca quindi è il fattore sorpresa!

Se ci abituassimo a sconfiggere creature potenti, una più o una in meno non farebbe molta differenza. Ma se fossimo abituati a sconfiggere bande di briganti (cosa assai più rognosa e impegnativa di sconfiggere orchi GS 1/2, perchè ti ricordo che ci sono i livelli di classe), trovarci molti livelli più tardi di fronte ad un drago, ne decreterebbe una sessione memorabile, piuttosto che "la sessione in cui abbiamo sconfitto uno dei tanti mostri forti che ci si sono parati dinnanzi".

Avendo giocato a Lupo Solitario inoltre, posso affermare come alle volte, sia stato molto più divertente trovare soluzioni alternative a quelle che magari avrebbero potuto essere risolte facilmente con qualche incantesimo bla bla...

...una volta ad esempio, per salvare una città assediata, tenendo conto della direzione da cui soffiava il vento, abbiamo eretto dei falò per affumicare gli assedianti. Tutta la pianificazione dietro a questo è stata più esaltante del...

...lancio Nebbia.

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EDIT: cavolo, mi hanno preceduto! :-D

Mi ergo a difesa di Hiade, sperando di interpretare al meglio il suo intento.

Non ho votato, in realtà avrei voluto votare "con un sistema diverso da d&d", ma conosco solo d&d e sarebbe ipocrita da parte mia dire che un altro sistema sarebbe migliore, non conoscendo l'altro sistema, comunque penso che non si accoppierebbe bene a d&d.

Su questo hai pienamente ragione, D&D 3.x ci ha "viziato", per così dire, regalandoci quella potenza che in realtà pochi eroi hanno. Non perché sui manuali ci sia scritto qualcosa che ci ha portato a questo risultato, ma "tra le righe" traspira la possibilità di avere pg potenti come niente fosse. Per carità, è normale volere il proprio personaggio invincibile, ma anche gli eroi sono esseri umani, mortali. E questo in D&D non succede (almeno non agli alti livelli).

In D&D 1° edizione, invece, la paura di perdere il proprio personaggio, di morire, c'era sempre (o almeno io la percepivo :-D), e lo stacco tra i due sistemi si sente.

In che senso low magic?

Su higth magic e low magic se ne dicono di tutti i colori, ma sinceramente mi sembra ci sia una gran confusione in giro.

Eberron viene definito "low magic" perché la magia di basso livello e molto diffusa, ma quella di alto livello è praticamente assente (dato che i mezzi a propulsione planare vengono considerati di medio potere).

In altre ambientazioni la magia di basso livello è poco diffusa (nei FR si può ancora impressionare qualcuno con "prestigiazione"), ma quella di alto livello è molto diffusa (sempre FR, ponti invisibili, intere città protette da magie ecc.).

Ho voluto porre questi esempi perché sono sotto gli occhi di tutti, e anche per provocare un po' (dato che a mio avviso c'è molta confusione su cosa si intenda per low e higth magic)

Mi pare di capire che per low magic intendi bassa diffusione sia della magia di alto che di basso livello. E questo si sposa poco con il sistema di classi di d&d, escluso il guerriero, il ladro, il monaco e il barbaro tutte le classi hanno un loro rapporto con la magia. Chierici, druidi, maghi e stregoni nemmeno li spiego, ma addirittura anche i paladini, i ranger e i bardi hanno accesso alla magia. Il sistema delle classi ne uscirebbe sconvolto. Tanto vale cambiarlo completamente.

Anche su questo hai ragione, per questo Hiade proponeva, in linea teorica, un nuovo sistema di regole D20 (discusso nell'altro sondaggio), da sposarsi con l'intento di questa ambientazione. Sempre di D20 si parla, ma accuratamente modificata allo scopo. Low magic, almeno secondo me, si traduce in magie rare e potenti, maghi ancor più rari, temuti, rispettati, popolani impauriti o in venerazione, leggende antiche e storie per bambini con protagonisti maghi eroi o nemesi del cavaliere di turno. Insomma, la magia è qualcosa di raro, studiarla e comprenderla pericoloso. Se in questo nuovo sistema/ambientazione i maghi fossero come quelli di D&D, allora ci sarebbe una corsa a chi vuole fare il mago, ci saranno gruppi di soli incantatori, "perché è più potente". Ovviamente questo non è possibile, e quindi il sistema "magia" va ovviamente adeguato in tutte le sue parti.

Volendo il sistema esiste già, è in Eberron. Dove oltre a esistere il solito pantheon politeista esistono altre religioni che si basano su concetti completamente diversi, alcune sono molto simili alle filosofie orientali del nostro mondo (il sentiero della luce), altre venerano creature che normalmente non verrebero definite divinità (fiamma argentea). Il sistema è molto complesso e ben studiato. Anche perché in Eberron non esistono prove tagibili del divino (avatar, miracoli ecc.), anche gli incantesimi dei chierici non provano nulla, visto che un chierico continua a lanciarli anche quando perde il favore della sua divinità (o quando non ne ha una...).

Insomma, una buona idea, ma non credo che giustifichi una nuova ambientazione.

Certo, non giustifica una nuova ambientazione, ma ne è una parte. Se prendiamo una parte da Eberron, due da FR, tre da Dragonlance, ecco che abbiamo fatto una nuova ambientazione. Ovviamente è un copia-copia, a questo punto facciamone una nuova e risolviamo il problema. :-D

Questo punto credo che dipenda dal dungeon master, e non dall'ambientazione. Qualunque essa sia, se il DM è bravo riesce nel suo intento con qualunque ambientazione, se non lo è puoi dargli la migliore ambientazione immaginabile, non riuscirà a concludere niente.

Anche su questo hai ragione, ma avere gli strumenti per ottenere più narrativa meno "picchiaduro a scorrimento" è sicuramente più utile. Mehtyrfall trasuda narrazione, rimanendo comunque un manuale D20 di un'ambientazione.

Direi che in tutte le ambientazioni è presente uno spunto per creare avventure di questo tipo, ti cito di nuovo Ebrron con il suo Xen'drik e i FR con Matzica. Anche questo un bel punto, ma che non giustifica una nuova ambientazione.

Conosco solo FR quindi posso parlare solo a metà. In FR (e ci gioco da cinque anni) non ho mai avuto l'impressione di andare in un luogo inesplorato. Pericoloso si, ma viaggiare in lande desolate, questo no. Non che sia un punto importante del gioco di Ruolo, ma è un aspetto che è rimasto trascurato da tempo. Segregare un tipo di gioco a qualche luogo in un'ambientazione gigantesca non rende giustizia a questo tipo di avventura. Allo stesso modo non può essere l'unico tipo di avventura giocabile, ma darle più spazio è l'intento di quest'ambientazione, così come la caccia di tesori perduti, guidati da una leggenda millenaria, per metà falsa.

Anche qui, quello che cerchi c'è già, non vedo la necessità di una nuova ambientazione.

Dove? Non conosco un ambientazione con questo "ritorno alle origini", ma ne conosco poche, quindi non posso parlare. Già che in FR e Eberron esistono navi volanti, non possono essere.

Quando ho letto questo pezzo mi sono entusiasmato, poi ci ho pensato un pochino su e mi sono reso conto che la cosa non si può fare.

D&D si basa su alcuni semplici concetti, come la progressione delle sfide, dell'equipaggiamento. Come fa il drago ad essere "il vero drago"? Se non hai mai incontrato nessun nemico non avrai l'esperienza necessaria a sconfiggere un drago, e non credo che sia plausibile un arrivare ai livelli alti sconfiggendo solo Orchi di GS 1/2. E come giustificheresti le imprese i questo eroe dal punto di vista regolistico? Mi sembra di capire che vuoi un mondo dove uccidere un drago sia quasi impossibile per tutti, ma allo stesso tempo possibile per tutti. Mi spiego: un mondo dove il drago può uccidere anche il più grande cavaliere, ma alo stesso tempo può essere ucciso dal giovane avventuriero intraprendente e fortunato. Per ottenere una cosa del genere ci vorrebbe una fortissima componente casuale negli incontri! Cosa che sbilancerebbe tutto il gioco, perché se il drago deve essere fortissimo ma non invincibile, vuol dire che si ha la possibilità di ucciderlo anche senza essere un guerriero epico, ma che per la stessa componente casuale un eroe può morire combattendo contro uno scoiattolo!

Per quello che riguarda l'equipaggiamento il discorso è diverso, anzi sono pienamente favorevole.

Il fatto che il drago sia "il vero drago" non significa che il resto dei mostri deve essere di GS 1/2. Gli altri mostri continuano ad esistere, ma non c'è l'inflazione di GS enormi man mano che il livello dei PG aumenta. Ovviamente anche questo spunto può essere facilmente realizzato dal DM, ma il problema rimane lo stesso: deve essere realizzato. Perché quindi non fare un ambientazione che lo faccia per il DM? ;-) Se ai giocatori piace l'old-fantasy, diamoglielo.

Rendere il drago "un nemico mortale" non significa renderlo invincibile, ma un sistema adeguato di regole, bilanciato e corretto, può rendere quella che ora è una scaramuccia una vera sfida degna di canti e inni, da scrivere nella storia.

Sono stato un po' troppo polemico, e un po' mi dispiace perché dalla cura che hai messo nel post si vede che è un progetto che ti sta a cuore, e che è motivato da un senso del gdr che condivido.

Ma a mio avviso sarebbe preferibile prendere un'ambientazione già esistente e depotenziarla secondo i gusti del master, ma lasciando intatta la sostanza, l'idea di base di un d&d più eroico e meno epico (ovvero delle grandi gesta degli uomini, e non delle piccola gesta degli eroi) mi piace, ma con il il sistema di regole e di bilanciamenti di base non si può realizzare, se non in minima parte, quello che hai in mente.

Le critiche sono sempre accettate, permettono di migliorare. Se a Leonardo Da Vinci non avessero detto "Secondo me la Gioconda è meglio vista dal davanti che di profilo" non avremo l'opera d'arte che abbiamo. :-D

Per quanto riguarda modificare un ambientazione, perché mettersi li a cambiare tutto, rischiando problemi di "portabilità" (e chi fa informatica mi capisce), quando se ne può creare una da zero, con tutti gli elementi che ci piacciono, come ci piacciono?

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EDIT: Battuto da Leonard!!! :-)

Zandramas e Leonard hanno percepito lo spirito che intendevo mettere nella discussione.

In particolare, faccio notare che un sondaggio non si configura come una discussione ma come una votazione, con la differenza che puoi esplicitare i motivi del tuo voto.

Ad esempio, posto che tutti i commenti di jls-sensei sono stati ben accetti, credo che disquisire se

  1. la cosa si possa fare o non si possa fare
  2. qualcosa di simile esista già o meno
  3. il master abbia o meno la responsabilità del risultato
  4. il sistema di DnD si adatti o meno ad un simile progetto
non ha senso. Infatti, posto con le dovute accortezze si può fare tutto, posto che ho specificato che non mi interessano raffronti con l'esistente (peraltro trovo Eberron l'antitesi di quanto da me descritto: Kalamar è certamente più vicino al concetto), posto che un coltello in mano ad un bambino è pericoloso, i primi tre punti non rientrano nell'argomento del sondaggio.

Per quanto riguarda l'ultimo punto, il sondaggio chiede appositamente se una simile ambientazione sarebbe gradita con o senza il sistema di regole di DnD 3.5. (il tè con o senza zucchero? :rolleyes: ).

Questo non per invalidare i commenti di jls, ma per puntualizzare che non è quello il piano di discussione su cui intendevo muovermi.

Il sondaggio tenta di far emergere i gusti più narrativi, meno tecnici del DnD. Proprio sulla tecnica mi pare che DnD si sia impantanato e un post come quello di jls, ne è una delle dimostrazioni. Non perchè non sia utile, anzi!!! E' un'ottima analisi del perchè tecnicamente non ci sia necessità di materiale simile.

Un po' come sulle auto di fascia alta non ci sia necessità di cruscotti in radica... :rolleyes: chiaro l'esempio?

A volte il feeling prevarica il contenuto tecnico. A volte lo fa al punto da incalzare ed aiutare master e giocatori a vedere il gioco sotto una certa ottica. Si dice che non è il sistema o l'ambientazione che possono, ad esempio, evitare il powerplaying.

Ed è vero, non puoi evitarlo.

Ma se lo si disincentiva, probabilmente chi lo vuole fare sceglierà altri lidi in cui manifestare questa tendenza.

Viceversa, un'ambientazione piena di eroi epici e semidivinità, disincentiva i giocatori che cercano più semplicità e più eroismo... chi salverebbe mai un mondo pieno di persone invulnerabili?

Zandramas e Leo hanno capito cosa intendevo: ingegno, eroismo, narrazione, avventura pura e semplice...

D'altronde chi di voi (voi come persone, non come PG) salterebbe dentro un muro di cinta dentro al quale scorrazzano tre grossi cani da guardia molto incattiviti?

Sarebbe già un'avventura, no? Recuperare una dimensione più umana e meno "manga" dell'avventura può essere anche compito dell'impianto narrativo, e ambientazioni come DragonLance sono ottimi esempi.

Grazie a tutti per l'apporto. :bye:

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Rispondo senza quotare per evitare un mega post, e anche perché mi avete posto tutti più o meno le stesse obbiezioni.

Continuo ad avere forti dubbi, è vero che molte cose possono essere implementate con varianti alle regole, ma a questo punto mi sorge un dubbio: se cambiamo radicalmente sia l'ambientazione che le regole, stiamo ancora giocando a d&d? A mio avviso no. Comunque come ricordava Hiade (OT per curiosità, come sil legge il tuo nick? Io lo pronuncio tipo Aiade/OT) uno dei punti della discussione è se d&d sia adatto a questa nuova ambientazione, e per quanto io sia favorevole a una diminuzione del livello di potere in d&d, una diminuzione così radicale, accoppiate ad altre modifiche, cambia il gioco troppo profondamente. Quindi ripeto che a mio avviso d&d non è adatto.

Senza stare rispondere alle obbiezioni che avete posto sui vari punti(mi pare di capire che la siamo tutti d'accordo sul "Si può fare cambiando le regole"), vorrei dire come dovrebbe essere un sistema di regole per poter reggere una simile ambientazione.

- Meno classi innanzi tutto, ma più personalizzabili dal punto di vista di talenti e abilità, in un mondo del genere un chierico non ha motivo di esistere, tuttavia vedrei bene due ranger, che pur possedendo la stessa classe, sono uno votato al combattimento l'altro alla conoscenza della natura (comprese le tecniche di guarigione non magica).

- Magia solo per esperti, direi di trasformare il mago e lo stregone in CdP, con requisiti molto specifici, se i maghi ci sono, poco e potenti, la magia deve richiedere molto studio, ma una volta appresa deve essere davvero utile, quindi anche una buona revisione degli incantesimi la vedo bene.

- Niente livelli epici per nessuno (anzi, magari i livelli infimi di base). Per quanto qualcuno si possa impegnare la razza umana (e quella elfica, e quella nanica ecc.) ha dei limiti, oltre i quali non si può andare.

Tuttavia vedrei bene la possibilità di scambiare abilità nel tempo, pensate a un vecchio guerriero che con la vecchiaia e l'esperienza perde capacità come "Arma focalizzata" e "attacco poderoso" per acquisire le capacità di un generale o di guida. Resterebbe un uomo d'armi, ma col tempo il suo ruolo sul campo di battaglia cambierebbe.

Comunque resto del parere che un buon gruppo, e un buon master, riescono ad ottenere gli stessi risultati senza un nuovo regolamento e nuovi manuali.

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  • 6 mesi dopo...

Ho votato sì con il sistema da te proposto.....se leggi il mio commento cito proprio come difetto di D&D di essersi staccato da quello a cui le grandi saghe fantasi ci hanno abituato.....

unico difetto della tua ambientazione IMHO è volerla fare low-magic......

Sinceramente preferisco mondi intrinsi di magia anche se questo no vuol dire per forza che questa sia accessibile a tutti e in tutte le sue forme......preferirei piuttosto un mondo dove la magia(per fare un parallelismo) sia un pò come l'alfabeto cinese........c'è 'è una parte disponibile a molti ma + progredisci nello studio + capisci che quello che sai non è che una minima parte di un sapere + vasto........

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Sì, mi piace!

Per il primo punto: a me piacciono molto le ambientazioni low magic, le trovo molto affascinanti. Devo dire però che mi vanno bene anche ambientazioni con molta magia basta che sia trattata in modo controllato e non esorbitante.

Per quanto riguarda l'ultimo punto: a me non dispiace un mondo modernista così come non mi dispiace un mondo molto medievale... per me sono due possibilità, ognuna con il suo sapore e la sua bellezza. non vedo come il modernismo possa contrastare con lo spirito dell'avventura pura (anzi!)

Ovviamente lo "stile" di regolamento proposto nella precedente inchiesta andrebbe assolutamente bene! Perchè no? Ma come ho detto più volte andrebbe benissimo anche D&D 3.5!

per quanto riguarda la discussione che si stava creando: io credo che lo spirito di D&D non può e non deve essere voncolato a uno stile unico e stereotipato. Quindi ben vengano ambientazioni senza maghi o molto reali così come invece ambientazioni magari più futuristiche. L'importante è che ogni idea abbia un "sapore" stimolante e dei punti di forza accattivanti.

Il sondaggio tenta di far emergere i gusti più narrativi, meno tecnici del DnD. Proprio sulla tecnica mi pare che DnD si sia impantanato

Hiade, non capisco però dove vuoi arrivare...

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Un saluto a tutti quelli che partecipano a questa discussione/sondaggio.

Volevo subito pregisare che sono un forte detrattore del power player e di tutti quei sistemi di gioco (intesi come regolamenti) che spingono il gioco verso questa direzione.

Essendo un giocatore/DM ormai in pensione, le cui attività risale al periodo 1994-2000, posso affermare dal mio punto di vista che le partite più belle ed interessanti sono state giocate utilizzando una ambientazione low magic, dove gli oggetti magici erano rari, e rappresentavano per il giocatore un vero e proprio tesoro, e l'utilizzo di tali oggetti si avvertiva in modo significativo all'interno del gioco. Inoltre gli avversari/PNG/Mostri erano molto pompati e per il buon esito degli scontri occorrreva utilizzare le qualità di ogni singolo personaggio che costituiva il gruppo di gioco. (Questo premetteva al gruppo di aggreggarsi subito! Non esistevano personaggi in grado fare tutto e di non aver bisogno di nessuno in stile videogame)

La maggior parte delle mie partite si svolgeva nel mondo di Mystara ed utilizzavo il regolamento del D&D classico e successivamente del AD&D. Inoltre ho notato che i personaggi più riusciti e le sessioni di gioco più interessanti si ottenevano tra il 3°-8° livello di gioco, questo per capire il grado di potenza dei PG rispetto al mondo circostante (ambientazione).

Oggi giorno se si volesse creare un ambientazione classica low magic-high fantasy punterei su una trasposizione o cmq mi ispirerei ad una ambientazione in stile Ciclo di Shannara dove ci sono tutti gli elementi pre creare un mondo con tali caratteristiche. Il fascino del mistero, dell'inesplorato, di antichi misteri e poteri perduti, e la minaccia delle forze del male pronte a colpire. Inoltre sulla rete è possibile reperire molte immagini relativi questo ciclo che potrebbero essere utilizzate per la stesura di un ipotetico manuale.

BIE BIE

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Volevo esprimere un concetto, o meglio, più osservazioni.

Gli Eroi di D&D sono individui eccelsi, molto rari, che, ambientazione a parte, troverai in bassa quantità. Già di quelli al 1° livello ce ne sarà 1 su 1000

Questo discorso è aumentato ancora di più nella 4th edition.

In una campagna low-magic (cioè dove è raro trovare spade magiche, incantatori, mantelli fatati o quant'altro) si riuscirebbe a dare più "magia" alla magia, più fascino e incanto.

In un certo senso, è quello che ho sempre fatto nelle mie campagne, ma con gli evidenti limiti di farlo in un sistema come d&d, che prevede un'ambientazione dove di magia ce n'è eccome.

Un sistema diverso (magari l'ipotetico d&d alternativo del primo topic) sarebbe capace di supportre un simile gioco, e valorizzarlo.

Un gioco così, da come me lo vedo, conserverebbe il lato positivo di D&D, e cioè un sistema regolistico ben chiaro e vasto. Non cadrebbe nella necessità di lasciare tutto alla narrazione del master (il master non è dio. Almeno, non tutti i master :-p ) e toglierebbe molte delle "inquadrature" di D&D, dovute a un (giusto) legame con una certa ambientazione e un certo tipo di gioco.

Aggiungo sentiti complimenti a Hiade per le trovate avute e ben espresse in apertura.

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Ho votato che la trovo banale per un semplice motivo: lo è per me!

Non fraintendere, l'idea è buona e se non ci avessi mai giocato, con questo tipo di ambientazione, avrei votato 1. Il punto è che...non mi dice nulla di nuovo. Certo, rimane pur sempre il tipo di ambientazione che preferisco, ma mi pare che tu non volgia fare molto di più che una campagna low magic in cui gli eroi sono gente come tanta che ci crede sul serio! Soprattutto si capisce che vuoi eliminare quelle brutture causate da una narrazione regolistica e pessima.

"Il mago identifica per te la spada. E' +3":-(:-(

Ma per quello pui anche giocare con l'ambientazione "Topolinia e Dragoni", senza ricominciare da zero ad inventarne un'altra! Poi, magari ho capito male quello che intendevi.:bye:

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