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I guadi del Celduin


L_Oscuro

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Germonth, il sognatore

La mischia va male e i miei compagni si feriscono gravemente.

Perché tutto questo? Penso tra me e me.

Vedo che Caranthiel si stacca dalla sua compagna di conversazione per dirigersi verso i due amici feriti.

Ecco! Penso Forse è veramente lei la nostra speranza. Ora più che mai comprendo come l'elfa più volte ci ha aiutato a rimanere uniti dandoci forza e speranza nel momento del bisogno.

Perché è bastato si distraesse perché noi ci dividessimo. Ora lei va ad aiutare e io mi sento spinto ad aiutarla.

Mi alzo e cerco di raggiungerla.

Posso aiutarti con quei due? Le chiedo un po' imbarazzato sapendo che non posso fare molto e indicando i due amici feriti

 

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Beli

La battaglia è più caotica di quanto potessi immaginare. Mi guardo intorno e vedo nemici ovunque, i nani formano un muro di scudi, mi trovo davanti. Avrei preferito restare indietro a tirare frecce ma non posso disobbedire.

Subito si entra in mischia, blocco un paio di colpi ma lo scudo comincia a pesarmi nella mano.

Dalla direzione opposta di dove sto guardando una freccia mi prende la spalla, non posso non mollare lo scudo, il mio braccio non lo regge più.

Indietreggio e barcollo, mi serve solo un attimo per riprendermi e posso tornare... vengo preso a forza e portato via.

No! Posso ancora combattere! Protesto inutilmente.

Vedo che non sono l'unico che viene portato via. Lifstan stesso mi raggiunge poco dopo. Ehi! Tutto bene? Lo vedo col sangue che gli esce dalla testa, non sembra proprio in forma.

Una cosa è certa, non siamo i campioni dei nostri popoli! Dico ridendo. Spero Lifstan non se la sia presa male, so quanto è patriotico e non è riuscito a mettersi in mostra quanto voleva oggi.

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Lifstan (bardiano guerriero)

La mischia di una battaglia è qualcosa di tremendo, nulla a che vedere con ciò che ho affrontato fino ad ora. Di situazioni brutte ne ho viste parecchie, alcune davvero critiche, ma ho sempre dovuto affrontare combattimenti uno contro uno o quasi, con ampio spazio per muovermi ed agire. Combattere irregimentati è qualcosa di diverso, sei completamente addosso ai tuoi compagni, perfino dietro, e vieni investito da altrettanti nemici tutti ammassati, tutti che si intralciano a vicenda volenti o nolenti, colpi che arrivano non solo da chi stai affrontando, ma anche dai vicini, spesso per sbaglio intenzionati a colpire il tuo commilitone vicino o deviati da lui stesso. Vedo gli altri uomini coordinarsi, combattere ben conoscendosi e come una macchina oliata ed addestrata, io invece mi sento allo sbando e faccio fatica a vedermela con i miei avversari che non reputo certo pericolosi come gli uruk-hai che ho affrontato alcuni mesi fa. Ad un certo punto ricevo un colpo talmente forte dal campione beorniano del torneo lotta che non riesco del tutto a deviarlo e finisce contro la mia testa, subito la vista mi si tinge di rosso e bagliori balenano casualmente davanti ai miei occhi. Cerco di tenere duro e di a rialzarmi nonostante sia completamente stordito, ma sono i giudici a decretare, date le mie condizioni, che io non sia più abile a combattere e vengo portato via dal campo di battaglia.

Mi sento nuovamente umiliato dal fato e dalle mie prestazioni, non riuscendo affatto a dimostrare qualcosa e a distinguermi se non per la mia ripetitiva e costante capacità di fallire. Forse è un bene che sia andato lontano da Valle, cosicché la vergogna per le mie mediocri capacità ed i miei fallimenti non affliggessero la mia famiglia e la rispettabile nomea che da sempre l'accompagna. Forse dovrei andarmene stasera stessa, senza guardarmi più indietro, decidendo di abbracciare definitivamente una vita altrove, in viaggio, perennemente straniero in terra straniera. Forse mio padre farebbe meglio a riporre fiducia nel suo figlio minore, ancorché ragazzino, piuttosto che in me. Evidentemente sono un fallito. "Hai ragione Beli. Non lo sono." dico tetramente mesto senza raccogliere la sua battuta ed anzi facendomi serissimo seppur perso fra i miei pensieri che vorticano confusi rimbombando vuoti nella mia testa ancora stordita dalla botta.

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Caranthiel

"Ti chiederei di tenerli fermi, mentre li redarguisco, Germonth, ma vedo che non ce n'è bisogno", rispondo al Beorniano.

"Allora, magari, tienili in piedi e controlla che non perdano conoscenza... perché sul senno, invece, c'è poco da fare", aggiungo, ma già li sto controllando, cercando di valutare il peso delle loro ferite. 

"Sembra che anche oggi sopravviverete, sebbene abbiate fatto di tutto per dimostrarci il contrario...", nascondo un sorriso. 

"Spero che ora, dunque, siate soddisfatti: vi prego dunque di smettere di mettere a rischio la vostra vita per un premio e la gloria, perché abbiamo altro a cui dedicarci, che richiede di essere non solo arditi, ma persino in salute. Qualunque trofeo fosse in palio qui, non potrà mai valere l'incolumità delle nostre terre!".

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Beli

Ho sottovalutato quanto Lifstan sia stato colpito dalla sconfitta. Invece di accogliere la mia battuta, sembra prendersela male.

Sempre troppo serio! capita a tutti di avere brutte giornate. Vedrai che tra un anno ci rideremo sopra.

Caranthiel ci raggiunge e ci riporta al presente.

Incolumità? Di che parli? Novità su quello spettro maledetto? Le chiedo, preoccupandomi del tono della sua voce.

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Lifstan (bardiano guerriero)

Le parole e lo sguardo severi e critici di Caranthiel nei confronti miei e di Beli, sono come un'altro duro colpo ma stavolta allo stomaco, l'ennesima delusione completamente a carico mio. Capisco bene il suo atteggiamento, abbiamo messo in pericolo la nostra vita, combattendo una battaglia inutile sotto moltissimi punti di vista, e deve essere molto preoccupata per le nostre ferite. Non ho parole per scusarmi e mi limito a restare, umiliato, in silenzio accettando che ci redarguisca.

Poi ad un certo punto ci parla di qualcosa che necessiti del noi e che di molto coraggio, qualcosa che sembra, suppongo, doverci condurre altrove, probabilmente lontano da qui. Quelle parole sono come acqua fresca, la possibilità di allontanarmi da Valle, lontano dal fallimento e dalla possibilità di provocare ulteriore dispiacere alla mia famiglia, la possibilità di avere una qualche rivalsa che possa portare in dote alla mia famiglia ed al Re. "Non mi interessano i dettagli, possiamo pure partire domani stesso. Anzi sarebbe l'ideale." dico tetramente.

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Caranthiel

"Ma sorridi un po', Lifstan, ché stai riempendo il tuo cuore di Ombra solo per una semplice competizione. Solo gli animi senza Speranza trovano il loro unico ristoro nella fama effimera", cerco di rincuorare il Bardiano, comprendendo quanto stia vivendo questa situazione in maniera esagerata.

"Vi ho rimproverati con la stessa preoccupazione che proverebbe una madre per i suoi figli, non perché io vi consideri sciocchi, ma solo perché vi ho visti ancora ingenui rispetto al mondo. Rincuorati, amico mio, perché avrai ben presto modo di provare il tuo vero valore, quello che mantiene le Terre Selvagge al sicuro".

Mentre termino di ispezionare le loro ferite, aggiungo: "Non ho novità sullo Spettro che stiamo cacciando, ma ho parlato con Galia, ľElfa che ha vinto nella gara di tiro: mi ha così prospettato un'altra Avventura, anch'essa assai terribile e spaventosa. Però, prima di parlarvene, preferirei cercare anche quel lupo solitario di mio cugino, poiché sono certa che lui possa essere interessato alla questione molto più di me. Io lo farei per dovere, lui... per istinto".

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Caranthiel è prodiga di cure, ma anche di occhiatacce. Di consigli, ma anche di rimbrotti.

Mentre ci riprendete, notate come la mischia sia giunta al termine... Un malconcio e ferito Elstan si erge vittorioso su un incredibilmente sconfitto Gerold.

La folla è in delirio, tutta Valle acclama il suo capitano vittorioso!

Lo portano in gloria verso il banchetto sorreggendolo, mentre gli altri partecipanti si avviano zoppicanti o aiutati da altri compari.

Vi rendete conto, a giudicare dalle medicazioni e dalle stampelle, che ve la siete cavata anche bene.

Qualcuno rimarrà con vistose cicatrici, qualcuno menomato a vita...

"Forza! Al banchetto!"

Urlano tutti.

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Beli

Ringrazio Caranthiel, generosa come sempre. Purtroppo i miei compagni perdono la sfida. Almeno avete vinto. Dico a Lifstan, il suo comandante sembra aver trionfato. Gioisci, poiché hai contribuito a questa vittoria.

Da parte mia, la notizia del banchetto mi solleva della perdita del bottino.

Quanto è urgente? Chiedo a Caranthiel. E quanto è segreto? Possiamo parlarne al banchetto? Non voglio perdere l'occasione, ma sembra che questa discussione sia importante.

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Germonth

Aiuto Caranthiel a curare i miei compagni ma, a differenza sua, non parlo più fino a che lei non menziona l'opportunità di un avventura.

A quel punto annuisco e le dico Se c'è qualcosa che possiamo fare insieme sarò felice di farlo. Noi non siamo campioni dei nostri popoli ma non bisogna essere campioni per sconfiggere l'oscurità che si annida tra i popoli.

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Caranthiel

"È urgente... nella misura in cui si desidera perdere la vita per mancanza di buon senso", spiego. 

"Non c'è fretta assoluta, perché la fretta assoluta ci condurrebbe solo scioccamente nei guai. Dobbiamo incontrare Galia dopo il banchetto: lei possiede i dettagli su quello che ci si prospetta, quindi potete certamente gustarvi le libagioni e la quiete dopo la concitazione odierna... anzi, vi esorto a farlo, perché non abbiamo idea di cosa ci accadrà.

Ma sappiate questo: Smaug non era l'unico Grande Verme vivo, nelle Terre Selvagge. Galia, per conto di Thranduil, si è messa sulle tracce degli altri ed adesso pare avere circoscritto le sue attenzioni su uno di essi. 

Il suo nome è Kibilunzm, l'Ombra Argentea, e si è fatto rifugio e roccaforte della Perduta Torre di Guardia, nelle Valli di Gunbad. Attorno a lui ha cresciuto una corte di meschine, rapaci creature, mentre accresce il suo potere.

Galia pare essersi messa in contatto con un mercante in possesso di un artefatto che potrebbe dimostrarsi preziosa nell'affrontare il Drago, sebbene il suo racconto, al riguardo, mi abbia lasciata perplessa... vedremo. 

Ed ecco, ora sapete, a grandi linee, tutto quanto ho appreso".

Modificato da Ghal Maraz
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@brunno

Spoiler

Quando Caranthiel nomina Kibilunzum, inizialmente non ti dice nulla, ma Ombra Argentea ti fa decisamente suonare un campanello.

Ci rifletti su, mentre la tua compagna elfa prosegue con l'esporvi i fatti, e finalmente ricordi di alcune dicerie che girano tra i raminghi e i cacciatori che vengono dal nord.

Un drago al comando di un piccolo esercito di goblin annidati in tunnel, grotte e complessi sotterranei infiniti, ringraziamenti dalle scaglie argentee: deve essere lui.

Hai sentito che al contrario di Smaug che sputa fuoco, questo grande verme emette un pestilenziale gas acido e venefico, ma nel momento in cui lo fa, diventa vulnerabile...

Spoiler

Meccanicamente, quando effettua l'azione soffio, i suoi nemici hanno diritto ad un'azione gratis per attaccarlo.

Per quell'attacco è vulnerabile ai danni da pinta, da taglio e da impatto.

Le nube venefica richiede TS su costituzione, e se riesce impone comunque la condizione di avvelenato, in caso di fallimento avvelenato ed accecato.

 

 

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Germonth 

Caranthiel inizia a parlarci di questa nuova minaccia che all'inizio non riconosco fino a che lei stessa non dice "ombra argentea". Attendo che lei finisca di parlare per dire a lei e agli altri.

Conosco questa bestia, me ne hanno parlato, vive in grotte senza fine e non sputa fuoco ma gas velenoso. Si dice però che quando lo fa è più vulnerabile

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Beli

Il mio sangue mi si gela mentre Caranthiel parla. Un... drago? Hai detto drago?

Non pensavo di sentire una cosa del genere nella mia vita, il flagello del mio popolo. Smaug ha distrutto Erebor e spinto la mia gente all'esilio. Mio padre è caduto nella follia per questo. Sapere che c'è un altro grande verme che minaccia la mia casa... a così poco tempo dalla riconquista.

Non può essere! Questa Galia, l'ha visto con i suoi occhi? Come fa a saperlo?

Germonth conferma di aver sentito della creatura, rendendo molto più probabile che esista veramente.

Vulnerabile quando sputa veleno... sarebbe utile se non fossimo impegnati a farci avvelenare...

Cerco di tornare in me. Va bene, andiamo a vedere quest'arma... ma se se ne sta rintanato a Gundabad... forse è meglio lasciarlo lì. Dico, non nascondendo più la mia paura della bestia. Ricordate che quando Smaug è stato disturbato, ha distrutto Pontelagolungo. Perché andare a disturbarlo quando lo possiamo lasciare in quel covo infestato da orchi?

Speravo davvero di non aver dovuto sentire questi discorsi prima del banchetto, ora mi rovinerà l'umore per tutta la serata. Non riuscirò a pensare ad altro.

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Praticamente tutti i guerrieri, avventori e visitatori di Valle è presente al banchetto preparato da Lockmand.

C'è un gigantesco tendone nella piazza del mercato, e potete giurare che si tratta di un banchetto degno di un hobbit.

Il sole oramai è tramontato oltre la Montagna, e le botti di vino e birra sono già state aperte. Re Bard non è in vista, così come non lo è Dain Piedediferro. Di Gandalf neanche l'ombra. Bombur è già ben piazzato al tavolo più grande, il posto d'onore dove siedono i vincitori delle varie gare.

DAvanti al tavolo centrale c'è il forziere promesso al vincitore della mischia, chiuso.

Anche Lockmand è stranamente assente, e da alcune voci che sentite, soprattutto dai suoi servitori, si presume stia nelle cucine per dare indicazioni ai cuochi.

Mentre il banchetto è in pieno svolgimento, arriva il mercante, con la sua maschera. Sale i gradini in maniera teatrale e si piazza davanti al forziere. Poi si indica la gola, e fa un cenno negativo.

"Ha perso la voce!"

Urla qualcuno dalla folla, e Lockmand lo indica facendo un cenno affermativo. Si avvicina quindi al forziere e in maniera sempre plateale lo apre e affonda dentro le mani come per prendere l'oro a piene mani, quando si blocca sul momento e urla di dolore!

Vedete dei serpenti spuntare dal forziere, che si spargono tra la folla impaurita, mentre tanti sono avvinghiati alle braccia di Lockmand, e lo hanno già morso diverse volte.

Il mercante si accascia a terra in un rantolo...

  • Triste 1
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Robur

Per tutto il banchetto rimango in disparte, osservando le persone che mangiano, e guardandomi attorno. Arriva il mercante. Un uomo che ritengo spregevole. E che detesto. Ma ciò che accade, non mi impedisce di prepararmi alla battaglia

Estraggo fulmineo due pugnali, e tento di proteggere le persone, cercando con lo sguardo i rappresentanti di Bosco Atro. Caranthiel! chiamo tra la folla. Cerco di individuarla tra la gente. 

Spoiler

Se mi capitano a tiro i serpenti txc 1d20+6 danni: 1d4+4 due pugnali

 

Modificato da Azog il Profanatore
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Beli

Non riesco a godermi il banchetto con tutta la conversazione su draghi e armi magiche che abbiamo avuto poco fa. Nonostante tutto cerco di mandare giù la birra e mangiare in abbondanza.

Noto l'assenza dei sovrani, forse sono ad un incontro segreto. In ogni caso non sono neanche lontanamente importante abbastanza da saperlo.

Il cibo è buono, come sospettato, e la birra scorre giù con piacere.

La festa continua e il mercante va ad aprire il baule, ma qualcosa non va. Sembra aver perso la voce.

Ma la cosa più assurda è quello che succede dopo. Serpenti escono dal baule. Serpenti? Tradimento? Ma chi può essere stato?

Il panico prende piede nella folla, io salto in piedi e rifletto un momento. Per fortuna non mi sono cambiato dalla lotta, quindi ho ancora le armi con me, che altrimenti non avrei mai portato al banchetto.

Tiro fuori la mia spada pronto a tagliare la testa di qualunque serpente osi avvicinarsi.

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Caranthiel

Il banchetto pare aver rasserenato gli animi, anche di quanti hanno appena preso parte alla grande mischia. 

Mancano i sovrani, ma la cosa non mi sorprende più di tanto, in fondo: avranno le loro cose di cui discutere e stare in mezzo ad una folla così grande potrebbe essere problematico. 

L'arrivo del mercante, però, porta scompiglio: dapprima pare una specie di scherzo, poi il gioco diventa improvvisamente dramma. 

Un sospetto mi attraversa: la maschera per non farsi riconoscere, il fatto che adesso - e solo adesso! - non parli e, ora, questa orribile sorpresa dei serpenti. 

La cassa la aveva fatta portare lui stesso e mi sembra davvero improbabile che qualcuno abbia avuto modo di sostituirla: è grande, difficile da spostare di nascosto e, soprattutto, presumo che le guardie bardiane la abbiano sempre tenuta d'occhio. 

"Non credo che sia il vero Lockmand! Deve essere tutta una enorme trappola!", grido, mentre sento il mio corpo lottare contro qualcosa dentro di me. 

Ho ragione? Avevo ragione anche prima, nell'essere così sospettosa?

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Lifstan (bardiano guerriero)

Flashback prima del banchetto

Caranthiel si prende cura di noi ed è quel punto che ci parla di una possibile nuova avventura assieme a Galia, l'elfa che ha vinto la gara di tiro con l'arco, e coinvolgendo anche il cugino della nostra amica, Robur. Gli altri vogliono parlarne al banchetto per non perselo, a me invece non importa molto, anzi l'idea di andarci mi infastidisce dato che servirà a celebrare i vincitori e a ricordare a me la sconfitta, ma è un evento importante e non posso mancare, soprattutto quando alcuni miei compagni sono così esaltati all'idea di presenziarvi. Ad ogni modo tali pensieri vengono subito scacciati quando Caranthiel ci parla più nel dettaglio della nuova avventura che potremmo intraprendere: accompagnare Galia ad ottenere un artefatto capace di sconfiggere un drago per poi andare ad ucciderlo. Credevo non ve ne fossero altro invece scopro che ve ne sono altri ed uno di questi ha preso casa nella roccaforte della Perduta Torre di Guardia, nelle Valli di Gunbad dove ha raccolto attorno a sé uno stuolo di vilo servitori. La cosa mi esalta subito, una missione del genere potrebbe competere quasi con la uccisione di Smaug. È proprio quello che mi serve per ottenere la tanto agognata gloria e la possibilità di diventare qualcuno, magari un giorno persino capitano a Valle, proprio come Elstan, forse persino più importante di lui. Non ho bisogno di altri dettagli, non mi importa del rischio, meglio morire provandoci piuttosto che continuare ad essere un uomo insulso ed incapace di portare prestigio alla mia famiglia.

Al banchetto

Le libagioni ed intrattenimento sono ottimi, ma quasi non ci bado interessato come sono soltanto all'occasione di andarmene da Valle al più presto e per una avventura che mi potrà ben più che riecattare dopo la deludente figura di oggi.

Ad un certo punto arriva il mercante che ha generosamente finanziato i premi di queste gare, il quale raggiunge il forziere con le monete in premio per Elstan dopo la battaglia. I presenti seguono con attenzione le sue mosse plateali, aspettandosi un qualche tipo di discorso o di celebrazione del vincitore, ma il mercante mascherato sembra aver perso la voce e si limita ad aprire il forziere ed affondare le braccia nelle tantissime monete d'oro al suo interno, forse perché tutti possano ammirarne la quantità ed il loro in invidiabile sbirluccichio, ed io sono certamente fra i tanti che avrebbero voluto fossero mie. 

Del tutto sorprendentemente e terribilmente, dalle monete del forziere emergono molteplici serpenti che mordono il mercante ed iniziano a strisciare fuori e a diffondersi fra i tavoli e le panche del banchetto. La gente fugge spaventata dalla scena e dal pericolo mentre io inizio a non sentirmi bene, forse ho bevuto troppo o forse sono le conseguenze non ancora risolte della botta in testa che ho ricevuto sul campo di battaglia.

Modificato da Pyros88
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