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Capitolo 3 - Death on the Reik (Parte 3)


AndreaP

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Sera [pioggia fine - inizio estate]

Gudrod si chinò provando a togliere l'elmo all'uomo. Il tentativo fu però inutile: la carne pareva appiccicata al ferro quasi quest'ultimo si fosse fuso con la pelle. Anche il resto dell'armatura pareva in pari situazione. 

Intanto Mìa e Ludwig raggiunsero la fine del corridoio dove Ludwig ascoltò alla porta per poi fermarsi: ci mise un attimo a capirne il rumore ma poi si convinse che al di là vi erano dei gatti

@all

 

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Ludwig

Il giovane mozzo accosto' l orecchio una prima volta. Confuso tento' una seconda volta ma con lo stesso risultato.

Guardo' la sacerdotessa non sapendo esattamente cosa dire

"Signora qua sono tutti matti...sento dei miagolii...come se ci fossero dei gatti la dentro"

commento'

"Facciamo irruzione?"

Memore dello scampanio degli orologi , adotto' un approccio piu cauto ed attese il comando prima di entrare

 

 

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Sera [pioggia fine - inizio estate]

Gudrod controllo il cadavere: con se aveva solo un coltellaccio, un'ascia ad una mano e uno scudo di pessima fattura.

Intanto presso la porta Mìa ascoltò e confermò quanto Ludwig aveva sentito

Preso coraggio la sacerdotessa aprì la porta

AL di là vi era una grossa camera da letto con camino e finestra sul cortile interno. I mobili erano sfarzosi seppur antichi e rovinati: un letto a baldacchino a quattro posti, un grosso armadio, una scrivania e alcune poltrone

Alle pareti vi erano appese molte teste intagliate di trofei di caccia ciascuna con un'etichetta indicante la creatura e la data della caccia. Vi animali erano animali e esseri della foresta: Alci, orsi, cinghiali, e pure goblin ed un bestman dalle lunghe corna (del 2493); a questi si affiancavano alcune teste chiaramente umane: Contadino (del 2490), RoadWarden (del 2492), mentre il posto di onore era tento da un esattore delle tasse (del 2496)

Nella stanza vi erano molti gatti, una dozzina o più, che subito si mossero ringhiando verso la porta. Tutti gli oggetti ed i mobili della stanza erano segnati dalla presenza dei felini che parevano qui dentro completamente in libertà

Vicino al fuoco acceso, su una poltrona sfarzosa quasi da sembrare un trono, sedeva un'anziana signora con i capelli bianchi pallida e magra ma con un'aria nobile. Portava abiti ricchi seppur sporchi  e rovinati e collane, orecchini bracciali ed anelli. La donna teneva in braccio un gatto

Appena i due si affacciarono alla porta, la donna li squadrò e chiese con tono imperioso "Chi siete voi che entrate nelle mie stanze private?"

@all

Mappa
https://drive.google.com/open?id=10aKrX5-YFlOJs0xTZWduiwnivmIJhfrD&usp=drive_fs
 

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Jacob

Seguo i miei compagni mentre ci muoviamo. Non bado più alle voci

" ... quando usciremo da qui le voci spariranno ... lo sento ... "

Entro armato e con lo scudo pronto alla battaglia quando la vista degli animali impagliati e della vecchia mi lasciano senza parole. Sussurro ai miei compagni

Che sia anche lei una strega?

AdG

Spoiler

Perception per capire se è armata e se ci sono uomini armati nascosti.

 

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Gudrod

Rassicuratosi che non aveva possibilità di recuperare nulla di utile lasciò il cadavere nella stanza senza prendere nulla se non la pelliccia di lupo e si mosse in direzione del gruppo. Solo quando udì voci di un'estranea si fermò per non rovinare l'effetto sorpresa e rimase all'angolo del corridoio a 'guardia' delle scale.

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Sera [pioggia fine - inizio estate]

La donna non era chiaramente armata e rispose subito a Mia: "Mia figlia vi avrebbe invitato qui della gente comune come voi, dei villani? E perché mai lo avrebbe fatto? Non c'è motivo di accogliere gente  della vostra risma nel nostro palazzo" disse con supponenza.

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Mìa

"Mi dispiace che la pensiate così", proseguì a mentire Mìa. 

"Le nostre condizioni sono dovute allo scontro con alcuni banditi nella foresta. Quanto al perché vostra figlia ci abbia accolto, penso che dipenda dal fatto che io sia una inviata ufficiale del mio paese natio, ľEstalia", aggiunse, facendo pesare l'accento del Sud nel finale di frase. 

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Sera [pioggia fine - inizio estate]


La nobildonna parve rimanere interdetta dalle parole di Mia

"Un'emissaria di Estalia? Suppongo siate una nobile, quindi. E perché girate armata?" chiese per poi aggiungere "Comunque dovrete parlare con me: sono io a capo dei Von Wittgenstein"

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Ludwig

Lo sguardo del giocane mozzo passava dalla vecchia alla sacerdotessa senza proferire parola, quasi temesse di rompere lo strano incantesimo che aveva congelato nuovamente la loro avanzata verso il cuore della magione.

Butto' un occhio alle sue spalle per accertarsi che nessun altra mostruosita' fosse in agguato 

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Sera [pioggia fine - inizio estate]

Nessuno si avvicinava alla stanza

"Ebbene, non hai niente da dirmi quindi?" riprese la vecchia "Forse non è vero quello che raccontavi? forse sei solo una ladruncola, come tutti quei pezzenti al villaggio, che si è infiltrata nel castello"

 

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Mìa

"In Estalia, a tutti i rampolli è richiesto di sapersi difendere. È un orgoglio del mio popolo", spiegò Mìa, in risposta alla curiosità della vecchia donna, cospargendo di finta sorpresa la sua spiegazione. "La mia è gente di onore e orgoglio: non accetto che mi si rivolga in questo modo". 

Prese poi un breve respiro, più teatrale che altro, prima di riprendere a parlare, incalzando la von Wittgenstein con un fuoco di sbarramento di insinuazioni, accuse e frecciate, il tutto teso a scoprire quante più informazioni possibili, sulla base delle loro conoscenze pregresse: "Posso comunque dirmi lieta di avervi trovata, almeno. Il vostro maggiordomo, mi duole ammetterlo, mi sembra non esattamente alla altezza del suo compito, in quanto all'accoglienza degli ospiti... in ogni caso, non sono certo qui per una visita di piacere, pertanto arriverò subito al dunque: so tutto della spedizione di Dagmar e sono venuta alla ricerca della Warpietra che aveva recuperato.

Ľuso che ne state facendo non si sta dimostrando soddisfacente per il Signore della Magia e avete persino attirato l'interesse degli uomini-ratto e di altri miserabili cultisti di secondo ordine, che sono stata costretta a eliminare, a fronte dei vostri fallimenti. Voi, qui, racchiusi a progettare e compiacervi, vessando degli sciocchi popolani superstiziosi e circondandovi di ignobili lacchè da quattro soldi, come quello spregevole e sedicente medico bretoniano.

È ora che la pietra compia il suo vero dovere.

E non provate a negare con patetiche scuse: non fatemi perdere tempo e ditemi solo dove la custodite!".

Forse aveva osato troppo, ma valeva la pena tentare, almeno. 

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Gudrod

Il norsmanno era lì, pronto al peggio... consapevole che la parlantina di Mia era per ora l'unica possibilità di recuperare le informazioni necessarie e controllare che la vecchia o qualche creatura al suo servizio non fossero pronti a giocare loro un brutto scherzo.

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Aubentag 33 Sigmarzeit 2512 i.c. - Sera [pioggia fine - inizio estate]

"Non so a cosa ti riferisca ragazza!" rispose con un tono di ira la nobildonna "Mio nonno Dagmar era un grande mago! Solo una volta qualcuno osò portare parole del genere verso di lui: era mio zio Hermann più di settant'anni fa in un pranzo di Hexentag che ricordo benissimo, e ne subì le conseguenze. Quindi pretendo le tue scuse per le tue parole! Immediate!"
 

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