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Danni da impatto e cadute


Ocram

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il fatto che soppravvive è giusto,perchè è la regola di D&D... se non ha perso tutti i Pf è ancora vivo!!

sul fatto che corre io non sarei d'accordo,ma del resto queste cose non sono previste da D&D!!! infatti un guerriero con 100 pf,combatte in modo uguale anche dopo 10 round in cui ha subito 10 colpi per un totale di 80 ferite!!!

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fantastico il titolo di questo topic...sembra un articolo di focus: "png cade da 50m ma si rialza e corre.....umano o alieno?(oppure semplice eroe?)":lol:

cmq come si è già detto e ridetto, e come spiegano i manuali in modo molto esplicito, gli avventurieri di D&D (pg e png) sono persone fuori dalla norma, con caratteristiche fuori dalla norma, destinati a sconfiggere draghi, demoni e persino pp;-) , insomma sono veri e propri eroi, semi immortali.

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Vogliamo discutere su un esempio per tutti, il mitico caso della mela Marlene ?

Lo riporto qui onde evitare che poi qualcuno fa prima finta di sapere di cosa si tratta e poi mi manda MP dicendomi cose del tipo :"Ah, ma i tuoi tranelli sono schifosi !!! Non ti puoi permettere di trattare così un altro utente "(quando nel mio discorso tutto c'erano meno che tranelli).

ESEMPIO della MELA MARLENE

- Prendete 10000 uomini e posizionateli l'uno a 9 m dall'altro.

- Date in mano al primo uomo di questa catena una mela Marlene.

- Tirate l'iniziativa: chiunque vinca, ritarderà fino ad avere in mano la mela e quando l'avrà userà la sua azione di movimento per spostarsi di 9 metri (ovviamente camminando) e una azione gratuita per farla cadere nel quadratino di chi gli sta a fianco.

- A quel punto questi userà un'azione standard per raccogliere la mela, l'azione di movimento per avvicinarsi all'altro tizio che gli sta a 9m, e un' azione gratuita per farla cadere nel quadratino di questi.

Ripetere ad libitum.

Alla fine del round, l'ultimo uomo ha la mela.

Sono trascorsi 6 secondi e questa mela ha percorso 90 km, muovendosi alla velocità di 15km/s (circa 50 volte la velocità del suono).

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@Obi: Però la melamarlene ha copyright by Dedalo, bisogna dirlo!! ;-):-p

Per altro è un esempio che calza fino ad un certo punto dato che la mela difficilmente (molto difficilmente!) percorrerà 90km

Per quanto riguarda il topic incredibilmente vedo risposte uniformi... mi ricordo di un topic (su Dragone, ad onor del vero) di un barbaro che cadeva da 1000m e si salvava (andando in ira per giunta :lol: ).

Secondo me DnD è un giusto misto di realtà e fantasy... è giusto che il corpo raggiunga una velocità limite (mi pare si raggiunga dopo 180m di altezza, o qualcosa di simile) e quindi subisca un tot max di dadi (in effetti forse 20d6 non è tantissimo) ma ci sta anche che un eroe di altissimo livello (dal 10° in su) si salvi, perchè in fondo ogni giorno resiste a ben di peggio...

Ricordiamo che a quei livelli ci sono monaci o guerrieri che con una spada ti abbattono degli orsi... quale umano potrebbe? ;-)

Insomma a me piace anche questo senso di imprevedibile e di epico, poi sta all'interpretazione di ogni singolo giocatore se rialzarsi e mettersi a correre o rimanere qualche round tramortiti a terra. :-)

Del TS da danno massiccio non ne voglio nemmeno parlare... -.-''

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ahahahahaahah :lol: :lol: :-D :-D :mrgreen: :mrgreen:

bellisismo! mitico obiwan !

tralasciando la mia esaltazione per l'esempio di obiwankenobi, mi trovo d'accordo nel dire che D&D è un gioco, non una simulazione di realtà.

Tuttavia mi trovo d'accordo nella creazione di nuove regole, o di modi nuovi di risolvere determinate situazioni. Se i giocatori si trovano meglio con delle soluzioni regolistiche da loro ideate, che le usino pure. Una cosa bella del gioco è che ogni gruppo di giocatori può gestire le regole come più gli aggrada.

Comunque ribadisco: d&d non è realtà; quindi non siate troppo rigidi! ;-)

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Un PG cade da 50 metri durante una sessione di Archmage:

Il master: "SSPAATT! Sei morto."

Tralasciando il mio punto di vista su questo particolare esempio di evidente distacco delle regole dalla realtà, sono stato da tempo portato a sostenere che ci sono tre modi in cui comportarsi quando il gioco di ruolo a cui si gioca ha delle regole che si ritengono troppo irrealistiche.

1. Le sia accetta. In fondo è un gioco e i PG non cadono da 50 metri un giorno si e l'altro pure e comunque le resurrezioni gliele paga la compagnia assicurativa.

2. Le si rifiuta e si applicano delle home rule personali. Es: Cadi da 50 metri: 48d20 punti di danno.

3. Si lascia perdere quel gioco e se ne crea uno che sia più realistico.

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  • Amministratore

Vesna Vulovic, nel 1972 cadde da un altezza di 33.330 piedi (10.000 metri più o meno) e nonostante le gravissime ferite sopravvisse.

Il sergente Nicholas S. Alkemade cadde da 18.000 piedi (5.000 metri più o meno) e rimase illeso.

A memoria in italia qualche anno fa un bambino delle elementari cadde da 9 metri senza farsi nemmeno un graffio...

Della serie cadute strane.... http://www.greenharbor.com/fffolder/wreckage.html

bye

PS: i 2 primi esempi erano riportati nel manuale del giocatore di AD&D 2a Edizione nel paragrafo delle regole sulla caduta (identiche a quelle della 3a)

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Il gioco deve per forza funzionare in base a modelli, che approssimano (non possono fare altro) la realtà.

E come tutti i modelli hanno dei prerequisiti per funzionare.

Nel caso della mela Marlene, l'approssimazione a turni del combattimento regge fino ad un numero razionalmente limitato di partecipanti allo scontro. Con 10.000, ovviamente, questo assunto viene meno. Altrimenti va a farsi benedire l'idea che agire in pratica a turni si traduca poi idealmente in azioni contemporanee in sei secondi di vita...

Nel caso della caduta... beh... possiamo replicare lo stesso ragionamento. Se proprio ci da fastidio, possiamo modificare il tiro salvezza sulla tempra da DC 15 a DC 10 + danno subito, il che renderebbe il caso dei due tizi incredibilmente sopravvissuti citati da AZA (in pratica, quei due hanno fatto 20... :-D).

Però quanti di voi non si incazzerebbero se morissero per una caduta? Penso che il modello abbia un (seppur minimo) giusto equilibrio. Al limite, un DM potrebbe penalizzare i giocatori che si approfittano del sistema (ad esempio, lanciandosi dalla torre di un castello perchè "tanto più di X dadi sei di danni non me ne faccio")...

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Però quanti di voi non si incazzerebbero se morissero per una caduta? Penso che il modello abbia un (seppur minimo) giusto equilibrio.

Quoto con tutto il resto, ma mi sento in dovere di fare una precisazione su questa frase: tu ti incazzeresti se un troll ti uccidesse schiacciandoti con un masso? ti altereresti se un gigante del fuoco ti trascinasse in una pozza di lava? ti arrabbieresti se un tirannosauro ti digerisse?

La risposta è, io credo: No. Morire combattendo un nemico fa parte del gioco.

La soluzione potrebbe essere: la caduta diventa l'arma del nemico: come alcune aquile lasciano cadere le prede da grandi altezze per ucciderle o romperne la corazza, così farebbe un roc con un guerriero in armatura completa. Oppure un mostro qualunque che ha la possibilità di far fare un volo al pg.

L'altra soluzione è: trappole. Caduta limitata, forse perdi la calma, ma non più di tanto (in caso di morte)

Per concludere: non penso sia giusto arrabbiarsi per una morte del genere... fa parte del gioco tanto quanto morir seppelliti da una tonnellata di m***a incandescente di un drago rosso wyrm.

Scusate la digressione. (ci tengo a ribadire, però, che tutto ciò che è stato detto da Shar a riguardo eccetto la frase contestata trova il mio pieno appoggio)

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Un PG cade da 50 metri durante una sessione di Archmage:

Il master: "SSPAATT! Sei morto."

Tralasciando il mio punto di vista su questo particolare esempio di evidente distacco delle regole dalla realtà, sono stato da tempo portato a sostenere che ci sono tre modi in cui comportarsi quando il gioco di ruolo a cui si gioca ha delle regole che si ritengono troppo irrealistiche.

1. Le sia accetta. In fondo è un gioco e i PG non cadono da 50 metri un giorno si e l'altro pure e comunque le resurrezioni gliele paga la compagnia assicurativa.

2. Le si rifiuta e si applicano delle home rule personali. Es: Cadi da 50 metri: 48d20 punti di danno.

3. Si lascia perdere quel gioco e se ne crea uno che sia più realistico.

quoto in pieno tutto quello riportato da Archmage, il gioco è questo o lo si accetta oppure se ne inventa un altro:-p , anch'io tempo fa feci una domanda sui ragni piccoli che se mettono a segno il tiro per colpire riescono a mordere anche un guerriero con l'armatura completa, anche questo è insensato riportato nella realtà, ma se si deve stare al gioco deve essere accettato.

Vesna Vulovic, nel 1972 cadde da un altezza di 33.330 piedi (10.000 metri più o meno) e nonostante le gravissime ferite sopravvisse.

Il sergente Nicholas S. Alkemade cadde da 18.000 piedi (5.000 metri più o meno) e rimase illeso.

A memoria in italia qualche anno fa un bambino delle elementari cadde da 9 metri senza farsi nemmeno un graffio...

Della serie cadute strane.... http://www.greenharbor.com/fffolder/wreckage.html

bye

PS: i 2 primi esempi erano riportati nel manuale del giocatore di AD&D 2a Edizione nel paragrafo delle regole sulla caduta (identiche a quelle della 3a)

Eheheheh.... si, se vuoi ti riporto l'esempio di un mio amico che all'incirca 15 anni fa è caduto dal terrazzo di casa sua,4° piano, e su degli spuntoni. Per fortuna è rimasto vivo senza neanche fratture, soltanto un leggero sfreggio alla faccia.

azzarola altro che d&d

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Tu ti incazzeresti se un troll ti uccidesse schiacciandoti con un masso? ti altereresti se un gigante del fuoco ti trascinasse in una pozza di lava? ti arrabbieresti se un tirannosauro ti digerisse?

La risposta è, io credo: No. Morire combattendo un nemico fa parte del gioco.

Se la caduta è un'arma della bestia, no, sarebbe come essere sconfitto in altra maniera... ti do ragione.

Con tutti i modi possibili per morire, però, credo che si possa evitare di perdere personaggi e avventurieri per una caduta, a meno che uno proprio non se la vada a cercare (affrontando in armatura completa un ponte tibetano rosicchiato da 30 generazioni di topi...)...

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Probabilmante avreste ucciso novantanove goblin, ma 100 /4 fa 25. 25 goblin a testa, in lotta. 24 fanno una prova con cd 10 per aiutarne uno Quell'uno ha un bonus che si aggiunge al suo da +0 a +48. Poi, sono 25 pugnalate perr round che, anche se fanno in totale 5 danni, prima o poi ammazzano.

Premesso questo, io penso che abbia torto a non far tirare i dadi. A livelli alti un pg è ben in grado di sopravvivere (sul manuale dei livelli epici è chiaramente spiegato che 10000 orchi non hanno un gs di 900, inquanto fronteggiano i pg al massimo otto alla volta)

Concludo, per essere chiaro, dicendo che io non farei tirare i dadi ai pg solo in caso incontrino una sfida con gs pari al doppio del loro +1. (Questo perchè ho visto 4 giocatori lv 12 far fuori un balor gs 20)

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(Questo perchè ho visto 4 giocatori lv 12 far fuori un balor gs 20)

io invece ho visto 4 pg di livello 14 morire di fronte ad un beholder (GS 13).

questo per dire che non esistono regole, deve semmai essere il master a rendersi conto se la forza e il tipo di avversario è proporzionato al gruppo oppure no. ovviamente imho

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Probabilmante avreste ucciso novantanove goblin, ma 100 /4 fa 25. 25 goblin a testa, in lotta. 24 fanno una prova con cd 10 per aiutarne uno Quell'uno ha un bonus che si aggiunge al suo da +0 a +48. Poi, sono 25 pugnalate perr round che, anche se fanno in totale 5 danni, prima o poi ammazzano.

Premesso questo, io penso che abbia torto a non far tirare i dadi. A livelli alti un pg è ben in grado di sopravvivere (sul manuale dei livelli epici è chiaramente spiegato che 10000 orchi non hanno un gs di 900, inquanto fronteggiano i pg al massimo otto alla volta)

Concludo, per essere chiaro, dicendo che io non farei tirare i dadi ai pg solo in caso incontrino una sfida con gs pari al doppio del loro +1. (Questo perchè ho visto 4 giocatori lv 12 far fuori un balor gs 20)

io invece ho visto 4 pg di livello 14 morire di fronte ad un beholder (GS 13).

questo per dire che non esistono regole, deve semmai essere il master a rendersi conto se la forza e il tipo di avversario è proporzionato al gruppo oppure no. ovviamente imho

In entrambi i casi, secondo me, è sempre una questione di tiro con i dadi;-)

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