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Discussione su un indovinello


AlexEvil

Messaggio consigliato

Crocefiggete quel master in sala mensa.

Ci ho avuto a che fare pure io con dei DM di una pignoleria che non sta né in cielo né in terra, tipo uno che prendeva alla lettera tutte le frasi dei manuali e si faceva dei film paurosi in testa. Ad esempio, poiché su Rigenerazione c'è scritto "i danni subiti vengono trattati come se fossero danni debilitanti" lui era convinto che fossero una nuova categoria di danni (non chiedetemi come regolamentava il tutto in conseguenza di ciò) perché c'era il "come se fossero" anziché un "si convertono automaticamente in".

Da far venire l'impulso di costringerlo a fare bungee jumping. Senza elastico.

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Un indovinello dev'essere una cosa che si risolve, è una sfida: non è una parola d'ordine, altrimenti il mago avrebbe predisposto un codice alfanumerico a 64 caratteri da scandire alla domanda "parola d'ordine?"

sì, ma stiamo parlando di correttezza del DM verso i suoi giocatori, non di correttezza del mago verso i PG. il mago che crea la trappola non ha doveri di correttezza verso nessuno. Davvero: potrebbe essere un burlone e decidere che la risposta a "cos'è la cosa viola a pois..." per lui sia "il pesce", altrimenti trappola di fuoco da 20d6!

quello che mi premeva sottolineare era questo. stiamo parlando di giusto/sbagliato a livello di comportamento del master verso i giocatori, ai quali egli propone una "sfida". non stiamo dibattendo se, nel mondo del gioco, quel mago possa o meno porre una trappola con un indovinello "viziato" "pignolo" o addirittura "sbagliato"...perchè in effetti lo può fare benissimo.

Quindi per esserci può esserci. la domanda invece è: conviene al master essere così pignolo? siamo in un contesto di gioco o di stile che possa giustificare una simile pignoleria verso il funzionamento di una trappola magica? è possibile che il DM abbia visto il suo indovinello risolto troppo velocemente ed abbia pertanto voluto attaccarsi ad un singolare/plurale pur di rendere più dura la sfida altrimenti superata troppo facilmente? è corretto?

ecc...

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la verità è che da principio le trappole con gli indovinelli servirebbero per le tombe in cui uno dica la risposta per entrare, depositare il morto e uscire.

Insomma, catacombe di famiglia, o simili.

in un dungeon qualsiasi, un indovinello qualsiasi, non dovrebbe avere l'ovvietà della risposta corretta.

anzi.

I quattro avventurieri entrano in una stanza con una bilancia e una serie di pesetti.

Un braccio della bilancia pende vistosamente verso il basso.

"fai equilibrio".

la scritta posta su una targhetta.

Ovvietà N°1=metti pesetti e equilibra la bilancia

Ovvietà N°2=Ripara la bilancia con tiro abilità/magia

realtà=attento al mago che ha un allarme attivato in quella stanza la cui altra porta non porta da nessuna parte ma è finta e da su un muro di mattoni. Nel mentre che la porta si chiude dai buchi nella stanza inizia a uscire acido misto a lava.

Il team muore perchè è entrato nella stanza.

che era una trappola.

di cui a conoscenza era solo il mago in questione attorniato dai suoi non morti.

Crudeltà? epeen del master? o magari è la mera realtà del fatto che le trappole nascono per NON FARE sopravvivere nessuno una volta scattate? l'acqua di rose delle trappolette nei dungeon cartacei delle volte mi lascia basito.

O una trappola scatta e uccide, o non scatta. IL scatta e ti salvi rende inutile una trappola. Perchè non è più una trappola, ma un mero ostacolo.

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O una trappola scatta e uccide, o non scatta. IL scatta e ti salvi rende inutile una trappola. Perchè non è più una trappola, ma un mero ostacolo.

Questo è vero a metà. Ovvero, io sono sulla stessa linea di pensiero, se uno crea una trappola metterà in piedi un inganno letale (a patto di averne le risorse, ovviamente) senza vie d'uscita.

Ma l'altra metà è che dipende dalla locazione della trappola e dal fatto che se ci abita qualcuno, costui deve avere un modo per superarla, e se ce l'ha lui magari possono scoprirlo anche i PG.

Mettiamo che i PG siano nel complesso sotterraneo di un Lich; se il Lich ha costruito un'area che non porta da nessuna parte e serve solo a trucidare gli intrusi, nel caso in cui i PG ci finiscano dentro (tramite illusioni e altri inganni o quel che è) la logica della trappola senza vie d'uscita non fa una piega. Ma se i PG penetrano nell'area abitata, dove il Lich normalmente fa avanti e indietro, ogni trappola presente dovrà avere un modo d'essere superata (a meno che gli abitanti del luogo non ne siano immuni), e i PG possono eventualmente scoprirlo.

Comunque dubito che il DM del messaggio d'apertura abbia pensato qualcosa più del "doveva rispondere al plurale e basta, sbatto i piedi e non gioco più".

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vero, ma se ipotizziamo il lich, teletrasporto e via.

non ha tecnicamente bisogno di corridoio o cunicoli che lo portino nella sua bella "casettina" o "rifugio segreto".

se fa con disintegrazione e ha finito.

Poi trucida i minatori, li mette come non morti e ha il suo complesso scavato e pronto.

Io rimango dell'ottica che esistano trappole perfette e ostacoli per stancare i pg.

Che nell'ottica del nemico vuol dire "o la trappola che ho messo scatta per uccidere, o li debilita abbastanza da farmeli trovare pronti alla tortura/interrogazione/sevizie varie"

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Per come la vedo io dovresti inzuppare il tuo master di benzina e dargli fuoco ^_^.

Di recente il gruppo che masterizzo si è trovato in una situazione analoga: si sono trovati davanti a 2 indovinelli le cui risposte erano precisamente "APRIMI" e "NIENTE"; loro hanno risposto "APRITI" e "NULLA"...dato che comunque avevano capito il metodo risolutivo, non mi sembrava giusto nei loro confronti (se noi master non abbiamo giocatori che si divertono che masterizziamo a fare?) punirli per una lettera sbagliata nel primo caso, o per un sinonimo nel secondo.

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Sinceramente il Master ha sbagliato in piena, sia logicamente che (se per "ucciso all'istante" intendi letteralmente "ucciso all'istante") anche regolisticamente: morte senza un minimo di tiro salvezza? Suvvia!

Esatto, senza TS! Poi dopo una lunga discussione si è arrivati a concedermi il TS.

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