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Bille Boo

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Tutti i contenuti di Bille Boo

  1. Ciao! È uscito ieri il trecentesimo post sul mio blog. E, niente, ci tenevo a ringraziare un po' di persone e a dare uno sguardo complessivo su cosa è stato fatto.

    https://dietroschermo.wordpress.com/2023/03/13/trecento/

    1. Pippomaster92

      Pippomaster92

      Wow! Sono ancora ben sotto alla metà, pur gonfiando parecchio gli articoli con Dungeon23. Da quanto tempo è in giro il blog?

    2. Bille Boo

      Bille Boo

      @Pippomaster92 il primo articolo è dell'aprile 2020, quindi sono quasi tre anni. 🙂

    3. Pippomaster92

      Pippomaster92

      Ach! Il mio è del gennaio del 19, sono un lavativo XD

  2. Daphne, seguendo l'avvertimento di Popovič, guardò l'orizzonte e si accigliò. "Brutta faccenda... abbiamo poco tempo prima che la tempesta ci sia addosso. Pensate che il capanno sia sufficiente a ripararci? C'è qualcosa che vorreste fare all'esterno, in poco tempo, prima che la tempesta arrivi?". @master
  3. Non ce la faccio a seguire due PG con statistiche, scheda e tutto... se si tratta solo di prendere decisioni OK, ma al resto purtroppo non posso star dietro.
  4. L'approccio di D&D 3.5 / Pathfinder è che le armi hanno diverse taglie. Una spada lunga "da gnomo" è più piccola di una spada lunga "da umano" (e fa meno danni). Una spada corta "da gnomo" è più piccola di una spada corta "da umano" (e fa meno danni). Uno spadone "da gnomo" è più piccolo di uno spadone "da umano" (e fa meno danni). Uno gnomo non riesce a maneggiare correttamente uno spadone "da umano". E se un umano impugna uno spadone "da gnomo" quello rimane piccolo (e meno dannoso), non funziona bene come funzionerebbe uno spadone da umano. L'approccio di D&D 5e è che le armi (per i PG) hanno una taglia sola. Una spada lunga è una spada lunga: se la fai più piccola quello che ottieni è una spada corta, e non una "spada lunga da gnomo"; se la fai più lunga quello che ottieni è uno spadone, e non una "spada lunga da ogre". A questo punto, la regola è diventata che lo gnomo non può usare efficacemente le armi più grosse (tipo lo spadone). Può invece usare una spada lunga, anche la spada lunga di un umano. E una spada corta, anche una spada corta di un umano. Non c'è differenza tra la versione "da umano" e quella "da gnomo". Tecnicamente, tra dire "il tuo gnomo non può impugnare lo spadone (2d6), è troppo grosso; deve limitarsi alla spada lunga (1d8)", e dire "il tuo gnomo non può impugnare uno spadone da umano (2d6), ma può impugnare un apposito spadone da gnomo (1d8)", non c'è tutta questa differenza. Anzi, a dire il vero l'approccio 5e, il primo, è più vantaggioso per lo gnomo, perché farà 1d8 con una mano sola anziché 1d8 impegnando due mani.
  5. Ci sono anche le "Expanded Travel Rules" su GM Binder, per D&D 5e. Le trovo abbastanza carine.
  6. Certo che non è detto, ma era una precisa ed esplicita ipotesi del mio discorso. In caso contrario, come ho detto, siamo di fronte a un'altra forma di magia operata dall'officiante: diversa quanto volete rispetto alla magia "normale", e magari in game non la chiamano magia, ma tecnicamente è magia (ogni volta che faccio x, ottengo y). Esattamente. A meno che non ci sia una buona ragione per cui ci siano. E quello che stavo dicendo, se torni al mio discorso, è che se (ipotesi) trattiamo il dio come un PNG che interviene personalmente, e il rito come una richiesta a lui rivolta, allora per rendere alla cosa interessante (e bilanciata) ci vorrebbe anche una valida ragione per cui il dio possa e voglia dirti di no, perfino se segui l'ortodossia. Altrimenti: (a) non sembra un dio ma un servitore, e (b) è tutto troppo facile, come nell'esempio che facevo del PG che vanta un legame con l'Imperatore e viene esaudito ogni volta che chiede all'Imperatore qualcosa. In realtà io ho considerato esplicitamente rito -> dio -> effetto. Comunque, ripeto: un conto è il worldbuilding e un conto è la meccanica di funzionamento del background di accolito. Non mischiamo le due cose. Sicuramente sono correlate tra loro, ma parlare dell'una o parlare dell'altra fa una bella differenza. Possiamo studiare una meccanica sensata e bilanciata per l'accolito, e poi costruisci sopra un worldbuilding. Oppure possiamo studiare un worldbuilding che ci piace, e poi vedere se e come il background di accolito si può collocare e riadattare in quel mondo.
  7. @Pippomaster92 la domanda che hai citato si riferiva a una ben precisa ipotesi, cioè un mondo in cui i riti sacerdotali possono produrre effetti concreti e questi effetti concreti sono l'azione diretta della divinità (trattata quindi come PNG a cui chiedi un favore) e non un potere magico o mistico di chi li officia. Era solo un esempio delle tante possibili configurazioni del mondo. Naturalmente in un mondo in cui le cose funzionano in maniera diversa, come il tuo, la domanda non si pone neanche.
  8. Ciao! Oggi ho detto la mia sull'annosa (e fumosa) questione della "regola zero".

    https://dietroschermo.wordpress.com/2023/03/10/pillola-ieri-era-zero/

    1. morenz

      morenz

      Ciao, ho letto l'articolo e sono d'accordo con te. Home rules e ruling sono praticamente una necessità del gioco di ruolo, anche perché un regolamento non può coprire tutte le situazioni che possono crearsi durante il gioco; il simulatore di realtà perfetto non esiste. Oppure, per esempio, un gruppo in cui giocavo aveva deciso di tirare l'iniziativa ad ogni round di combattimento per introdurre un ulteriore elemento di imprevedibilità.

      Gioco in tre campagne online come player e purtroppo spesso alcuni compagni di gioco contestano il master sulle regole. Devo dire che si tratta quasi sempre dei giocatori più giovani, quelli che vivono questo gioco più come un boardgame alla risiko che come un gioco di fantasia: "il manuale dice", "nel manuale c'è scritto"...

      Esiste però anche quella figura che io chiamo del "master antagonista", quello che cambia le regole in corso d'opera, spesso per mettere in difficoltà i personaggi perché si è accorto che ha sbagliato i calcoli e vuole correggere una situazione mal preparata o che i giocatori hanno facilmente aggirato. Fastidiosissimo, perché sempre plateale. Un master ha 1000 modi per "barare", ma deve farlo senza che i giocatori se ne accorgano e, soprattutto, senza modificare le regole in corso a suo vantaggio. Per esempio si possono modificare le caratteristiche di una creatura (non è obbligatorio che i mostri corrispondano a quelli del bestiario, anzi!), far intervenire un numero maggiore di avversari, oppure aggiungere condizioni di terreno, atmosferiche, ambientali. E' su questi aspetti che l'opera del master si può avvicinare a quella di un essere onnipotente, non sulla trasgressione delle regole condivise.

  9. Può esistere. Però manterrei separata la discussione di worldbuilding, che è tematica, da quella dei privilegi del background di accolito, che è meccanica. In sintesi: se il personaggio X può fare questo in modo ripetibile (cioè, ogni volta che lo fa si verifica quell'effetto, ripetibile, determinato, concreto, anche se magari con una propria variazione statistica), dal punto di vista tematico è a tutti gli effetti magia. Magari in world non la chiamano così, ma la magia è proprio questo: una cosa sovrannaturale che puoi fare a comando. Mentre dal punto di vista meccanico è un potere: un feat, una capacità del personaggio; se fai questo ottieni quello. Un qualcosa da "bilanciare" rispetto agli altri background, se mi perdonate l'espressione. Se invece il personaggio X può chiedere questo, ma l'effetto conseguente è a totale discrezione della divinità, quello che abbiamo di fronte è tecnicamente uguale (sial dal punto di vista tematico che meccanico) a una relazione con un PNG. La divinità, in pratica, è un PNG. Certi personaggi possono interfacciarsi con quel PNG e chiedergli dei favori. Non è diverso da avere uno stretto legame con un PNG generico... se non fosse che in questo caso è un PNG mooolto potente. Dal punto di vista tematico, serve una spiegazione del perché la divinità potrebbe non esaudire. Un qualche conflitto di interessi tra lei e i sacerdoti, insomma. Altrimenti sembra un loro servo più che un dio. Deve poter dire di no e deve voler dire di no, spesso e volentieri. Ma perché? Dal punto di vista meccanico, bisogna bilanciare l'immenso potere del soggetto con una bassissima probabilità che acconsenta, e/o un altissimo rischio, e/o qualcosa del genere. Prova a pensare se il background di nobile permettesse a un PG di dichiararsi figlio primogenito dell'Imperatore. Da master potresti anche dire di sì, ma subito penseresti a qualche valido motivo per far sì che non potesse sempra chiedere al paparino per qualunque cosa e ottenerla in un battibaleno. Qui avresti la stessa cosa elevata all'ennesima potenza.
  10. Va bene anche per me, magari con un ritmo più rilassato. Vi va bene se ricominciamo da lunedì?
  11. @Albedo ma ti riferisci a discussioni / articoli qui su D'L?
  12. Ciao a tutti. Ho postato questa richiesta su alcuni gruppi Telegram e provo anche qui. Nel mondo dei GdR esiste un'enorme varietà di strumenti di sicurezza / meccaniche di sicurezza / safety tools o come li vogliamo chiamare. Regole, meccaniche di gioco, o ausilii di gioco, che servono a evitare (o quantomeno attenuare) situazioni di disagio, stress emotivo o simili. Il web pullula di due cose: descrizioni dettagliate di questi strumenti, e racconti di situazioni problematiche avvenute in assenza di questi strumenti. Su entrambe queste cose ho trovato informazioni a palate. Molto più raro (così raro che sto avendo serie difficoltà nella ricerca) è trovare il racconto di una situazione di gioco, vissuta in prima persona, in cui è stata attivata una meccanica di sicurezza; oppure (che sarebbe ancora più interessante) il racconto di una situazione di gioco, vissuta in prima persona, in cui c'è stato un problema o disagio malgrado ci fosse la meccanica di sicurezza. Sarei quindi interessato a raccogliere esperienze di questo tipo. Esclusivamente a scopo personale, di approfondimento del tema e migliore comprensione. (Se in futuro volessi fare altro, tipo un saggio, un articolo o simili, che per ora non è all'ordine del giorno, non mi permetterei mai di includere alcun contributo senza aver ottenuto il consenso della persona interessata e averci discusso direttamente di modalità, eccezioni, editing, anonimato eccetera.) Note importanti: Sono interessato esclusivamente ai sistemi di sicurezza "chiamati" / attivati mentre il gioco è in corso. L'importanza fondamentale dei chiarimenti pre-gioco mi è chiara ed è pacifica, ma sono off topic (dichiarazione di intenti, sessione zero, checkist e affini). Ovviamente non è necessario scendere nei dettagli scabrosi. Siccome mi rendo conto che il tema è delicato e qualcuno potrebbe essere a disagio a parlarne in pubblico, potete contattarmi anche privatamente, qui su D'L oppure su Telegram o Instagram o altro. Grazie a chiunque vorrà aiutarmi.
  13. Dipende davvero troppo dalla situazione, non saprei rispondere
  14. Ottima domanda! Una questione di worldbuilding, decisamente soggettiva, ma intrigante. Ora sono in viaggio ma appena posso rispondo per esteso. Per ora mi limito a linkare questo mio vecchio scritto, parzialmente sullo stesso argomento.
  15. D'accordo anch'io. Magari lascerei la prima parola al nuovo giocatore 🙂
  16. Sono generalmente trasparente. Spesso non sto a buttare numeri di mia iniziativa per timore di confondere i giocatori, ma se mi chiedono un valore non ho problemi a dirlo, salvo in casi particolari; e mi succede spesso di dire proprio: "fai una prova di Destrezza con CD 15", o simili. Detto ciò, a me sembra abbastanza chiaro che nel caso in esame la rule as intended sia proprio che il giocatore può decidere di ritirare dopo che ha saputo che è un fallimento. Mi sembra che sia nell'ottica di non far percepire la risorsa spesa come "sprecata".
  17. Potresti semplicemente riutilizzare il bonus del nemico prescelto. Essendo così ristretto (solo agli animali/parassiti di uno specifico ambiente) puoi tranquillamente dargli il pieno effetto di nemico prescelto più l'estensione al BA data dalla variante.
  18. Ciao! In questo nuovo episodio della mia serie su motivazioni e obiettivi racconto come mai la comunicazione esplicita dell'obiettivo di un'avventura o campagna di D&D non produce railroad (anzi, semmai il contrario) e non necessita di alcuno spoiler.

    https://dietroschermo.wordpress.com/2023/02/27/liberta-e-esplicitazione-motivazioni-obiettivi-episodio-7/

  19. Popovic aveva detto di non aver bisogno di riposare, comunque credo di aver riportato la cosa, più o meno; sentiti libera di fare aggiunte.
  20. Daphne acconsentì subito alla richiesta di Glauce. "Ma certo. Credo che un po' di riposo faccia bene a tutti. Propongo di fare un turno di guardia da 5 ore e due turni di guardia da 4 ore; io posso farne uno, gli altri possiamo dividerli tra voi due" disse, guardando i due uomini "se siete d'accordo. Sarebbe anche ora di consumare un buon pasto, che ne pensate?". @tutti:
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