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La Terra dei Fiori #3: Brynth
Hai portato delle buone argomentazioni; chiaramente quando parlavo di eserciti "ben organizzati" non stavo dando un valore morale alla casta militare. Riflettevo semplicemente che troppi elementi destabilizzanti, troppe "mine vaganti" di certo non sono positive per un'armata, in un discorso di mera efficienza militare. Che i soldati possano (e siano stati) brutali assassini e indubbio. Ma sono questioni complesse e, soprattutto, non credo che negli eserciti regolari fossero visti di buon grado criminali e avanzi di galera che avessero già compiuto crimini efferati tra la popolazione dello stesso stato. Saccheggi e brutalità varie erano solitamente inflitti alla popolazione invasa, non a quella degli invasori. Ma sto dicendo delle ovvietà. Che non sia favorevole ai serial killer fino a un certo punto... un avvocato di successo a Brynth, fino a prova contraria, è proprio un assassino seriale :] Mi sembrano situazioni molto diverse... a Brinth se tu fisicamente riesci a uccidere l'accusa sei innocente, a prescindere da qualsivoglia cosa tu possa aver compiuto... insomma, è tutto molto più estremo e deviato di eventuali errori della giustizia nostrana. Forse è una questione di sensibilità personale.
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La Terra dei Fiori #3: Brynth
Su questo sono perfettamente d'accordo, c'è un'ampia letteratura che dimostra ciò, perciò non posso che condividere. Anche questo è vero; ma il fatto che nella realtà siano esistiti davvero dei sistemi di giustizia ai nostri occhi "folli" o "deviati" non rende quello creato da GP meno "folle" e "deviato" :'D Questa è la parte che reputo più grave in assoluto: a cosa serve di preciso un processo, se le prove, per quanto evidenti, posso essere invalidate? Il mio è un discorso squisitamente logico, non morale: mi domando proprio il senso di imbastire un processo con tutti i crismi, se poi alla fine si riduce tutto a un massacro. Poi, ovviamente, da un punto di vista etico mi sembra aberrante; ma quello è coerente con una cittadella ultra-militarizzata, devota alla guerra e al massacro, ultima vestigia di un impero fantasy proto-nazista. Ecco, su questo invece mi sento di dissentire. Non credo che da un punto di vista sociale funzioni: così si rischia di alimentare faide senza fine, di indebolire il (già fragile) tessuto sociale, di alimentare un clima di odio nei confronti delle istituzioni. Inoltre, un brutale assassino, per quanto fisicamente prestante, non sarà mai affidabile come soldato: che garanzia può darti un individuo del genere di non tradire e assassinare i suoi stessi compagni? O anche solo di obbedire agli ordini del suo comandante? Millenni di storia della guerra insegnano che solo una ferrea organizzazione e una lucida strategia possono condurre alla vittoria, anche in condizioni di svantaggio tecnologico e numerico (entri certi limiti, ovviamente). Un esercito composto unicamente da violenti assassini credo che verrebbe facilmente distrutto da qualsiasi armata ben organizzata.
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La Terra dei Fiori #3: Brynth
Quindi, ricapitoliamo come funziona la giustizia nella ridente Brynth: 1) Il Giudice ha una sorta di potere assoluto su come condurre il processo; in teoria deve consultare una lunga serie di codici e precedenti, ma all'atto pratico può decidere dal nulla di far combattere sul momento accusa e imputato con una spada e un bastone di legno. 2) A prescindere dal crimine che uno ha commesso, il giudice può tranquillamente dargli condizioni favorevoli non solo per evitare la pena capitale, ma anche per infierire o uccidere brutalmente l'accusa. 3) Nel caso di più imputati il processo si conclude con una carneficina in una gabbia piena di leoni...! 4) Se non si riesce a dimostrare la colpevolezza dell'accusato, comunque dovrà combattere per salvaguardare la sua vita. Potrei andare avanti, ma diventerei pedante. Questo sistema penale non ha alcun senso, è semplicemente folle, non garantisce nessuna forma di giustizia sociale e non vedo in che modo possa aiutare a non far piombare Brynth nell'anarchia o nella rivolta delle gerarchie militari inferiori.
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La Terra dei Fiori #2: Noth
Ti ringrazio per la risposta, anche se la mia domanda non partiva dal presupposto che vi fosse un qualche essere Divino o che fossimo tutti frutto di una simulazione cosmica. Era più che altro un dubbio che nasceva dal fatto che so che esistono interpretazioni della meccanica quantica che sono rigorosamente deterministiche; oltre al fatto che la fisica è comunque un insieme di metodi che abbiamo sviluppato per studiare l'Universo, non l'Universo in quanto tale (vi è quindi "uno scarto" fra i nostri modelli e la realtà, ma quanto sia marcato non è facile stabilirlo e, non essendo un fisico, non mi azzardo certo io a tracciare la linea di demarcazione). Comunque, tornando in tema col topic, ovviamente l'esistenza della magia, razionalmente parlando, produrrebbe un universo drasticamente diverso. Anche perché la magia, da un punto di vista "scientifico", può essere interpretata come un insieme di fenomeni fisici nuovi, bizzarri, che nella realtà non esistono. In soldoni, è ovvio aspettarsi che un universo con leggi fisiche diverse produca una Terra profondamente diversa con caratteristiche estremamente diverse. Quanto diverse? Penso che ognuno dovrebbe sbizzarrirsi. Però è curiosa l'onnipresenza degli essere umani :'D
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La Terra dei Fiori #2: Noth
Questa affermazione, benché logicamente plausibile, siamo sicuri sia vera? Mi spiego: l'Universo avrebbe davvero potuto produrre una Terra diversa da quella che osserviamo oggi? Oppure ciclicamente lo stesso scenario si ripresenta infinite volte? Quello che voglio dire è: la contingenza è reale e insita nell'universo, oppure è solo emergente e frutto della nostra ignoranza sul moto delle (pressoché) infinite particelle che compongono l'Universo?
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I Mondi del Design #3: "Tutto Ruota Intorno a Me" Parte 2
Questa volta trovo che Lewis Pulsipher abbia un po' rotto con il suo paragonare D&D a un gioco militare: non lo è, e se poteva esserlo nella prima incarnazione di Gary Gyrax, sicuramente non lo è più da almeno una trentina d'anni, quindi continuare a marcare la cosa mi sembra stucchevole. Inoltre, cosa centra tirare in ballo eventi storici come le guerre mondiali o la guerra fredda per un gioco come D&D? Ho riletto l'articolo, e ancora non capisco quale dovrebbe essere il collegamento. Tento di spiegarmi meglio: 1) Tesi di Lewis: Oggi (19 Ottobre 2018) predomina lo stile di gioco da lui autodefinito "Tutto ruota attorno a me" 2) Analisi di questo stile di gioco di ruolo. 3) Vari resoconti aneddotici sul gioco di ruolo. 4) Riferimenti a (presunte) tendenze generazionali del secondo dopo guerra o della guerra fredda. 5) Chiosa finale sul modo corretto di giocare di ruolo (con ulteriore stigmatizzazione dello stile "Tutto ruota attorno a me"). Ora, a prescindere se si è d'accordo o meno con analisi dell'autore dell'articolo... ma il punto 4 è evidente sia fuori luogo all'interno della struttura, è l'unico che sconfina dall'argomento preso in esame (il gioco di ruolo) per andare a parlare di tutt'altro, di una dimensione storica, socio-culturale, che nulla a che vedere con quello che Lewis Pulsipher faceva, o vorrebbe venisse fatto, da un gruppo di giocatori in "un corridoio con dozzine di mostri umanoidi".
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Sage Advice - Evoluzioni delle Creature
Ti ringrazio per la precisazione. Siccome non so quasi niente in materia religiosa, volevo evitare di dover parlare a proposito di argomenti biblici. Ero conscio che avrei finito per dire qualche castroneria, e infatti... Comunque giuro che non avevo idea che addirittura un terzo degli angeli si fosse ribellato a Dio. A questo punto mi domando con che criterio Dio abbia creato le sue cerchie angeliche e come le tratti, se sono così terribilmente propense a voltargli le spalle.
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Sage Advice - Evoluzioni delle Creature
Certamente, al proprio tavolo ognuno può fare ciò che desidera. Però se ci limitiamo a questa considerazione allora ogni discussione può essere troncata sul nascere. Tanto, a prescindere da come decideranno di evolvere D&D, ognuno al tavolo potrà sempre fare ciò che vuole... : ]
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Sage Advice - Evoluzioni delle Creature
Un paio di precisazioni: 1) Lucifero non mi sembra venga più definito "angelo" dal momento della sua caduta. Quindi il suo essere definito tale era legato in modo indissolubile al suo status di servitore divino (e quindi araldo del "bene"). Ribellatosi a Dio, al "Bene", ha perso anche lo status di angelo. 2) Lucifero è, per quanto ne sappia, un unicum. Non vi sono stati altri angeli a cadere dopo di lui, il che è emblematico di quanto sia raro per un "angelo" venire meno alla sua stessa natura. 3) Rimanendo sul GdR, secondo me è importante che angeli e demoni siano visceralmente legati al proprio allineamento, come elemento caratterizzante delle rispettive razze: se avessero il libero arbitrio tipico degli esseri umani, non vedo cosa avrebbero di così diverso da altri esterni generici molto potenti.
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Sage Advice - Evoluzioni delle Creature
A me andava bene rimuovere gli allineamenti, io stesso ho sempre avuto difficoltà a farne uso. Ma se hanno deciso di rimetterli (e non credo qualcuno li abbia obbligati a farlo) penso che dovrebbero fare attenzione al fatto che alcune creature non hanno il libero arbitrio degli esseri umani, e quindi in questi casi un allineamento blando e sfumato secondo me ha perfino meno senso dell'allineamento "classico".
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Sage Advice - Evoluzioni delle Creature
Rimango dell'idea che angeli caduti e demoni redenti dovrebbero essere trattati alla stregua di "unicum" e non di qualcosa che sarebbe sempre possibile incontrare; cosa che viene suggerita da un aggettivo come "tipicamente". Non credo che "tipicamente" gli angeli dovrebbero essere di allineamento "buono" ma che gli avventurieri debbano aspettarsi anche una minoranza "malvagia", non se mi spiego. Credo che l'allineamento di creature come angeli, demoni e diavoli dovrebbe essere qualcosa di viscerale, non solo "tipico". Ma si tratta di gusto personale, me ne rendo conto. Inoltre, quando un angelo "decade" non viene più definito tale, così come l'opposto quando un demone viene "redento"; Lucifero non venne più definito angelo nel momento in cui divenne sovrano dell'inferno, quindi la definizione stessa di queste creature è (era) legata a doppio filo con il loro allineamento.
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Sage Advice - Evoluzioni delle Creature
Rimango confuso sul fatto che angeli e demoni possano avere un allineamento mutevole. Mi spiego meglio: se un angelo o un demone (in D&D, non in senso "biblico") possono mutare allineamento, cosa li distingue esattamente da un esterno molto potente con determinati incantesimi? Davvero vogliamo ridurre i termini "angeli" e "demoni" a mere descrizioni fisiche? Se ha le ali piumate è un "angelo", se ha le corna è un "demone", ma poi il primo può deliberatamente compiere genocidi e venerare Vecna, mentre il secondo può essere un devoto predicatore di Pelor? Andiamo, ciò che contraddistingue certe creature è proprio il loro essere fortemente allineate.
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Nuova traduzione di D&D 5e
Su questo sono d'accordo, tradurre "dungeon" in "prigione" se non si tratta di una prigione è proprio errato. Si tratta evidentemente di un lavoro svolto con grande superficialità.
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Nuova traduzione di D&D 5e
Personalmente apprezzo che tutto venga tradotto in italiano anche perché, come sottolineava Severance, nei Reami Dimenticati gli abitanti non parlano certo inglese, quindi nomi come Waterdeep o Neverwinter sono già la traduzione in lingua inglese di una qualche lingua fittizia. Avremmo dovuto tradurle in italiano già da molto tempo.
- Ho troppe MO , non so come usarle , ho un pg di livello 13 e 2 milioni da spendere 3.5
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Ma quanti abitanti hanno gli altri pianeti?
Credo che si possa raccontare una storia fantasy leggera nello spazio dando un poco di enfasi al viaggio spaziale, basterebbe ridurre i viaggi a poche mete essenziali invece che frammentare ogni pelliccola in tanti "microviaggi" privi di senso. Perchè altrimenti si ritorna al problema del pianeta trattato alla stregua di un paese/città, che nulla ha a che vedere con il fatto che la storia sia fantasy, ma piuttosto al fatto che gli sceneggiatori hanno una strana smania di far vedere una miriade di sistemi stellari diversi senza il minimo approfondimento.
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Ma quanti abitanti hanno gli altri pianeti?
Potrebbe essere, ma ovviamente nel film non veniva data nessuna indicazione di ciò. Anzi, il materiale "X" mi sembra che fosse potenzialmente molto pericoloso, in quanto usato come propellente per le astronavi proprio per il suo potenziale "esplosivo" (non so bene come esprimere il concetto, era molto fumoso nella pellicola). A maggior ragione, se nel film evidenzi una certa "problematicità" del materiale mi aspetterei che il sito di raffinazione sia abbastanza vicino, per ridurre al minimo eventuali rischi. Forse sono stato eccessivamente pignolo, ma era uno dei tanti dettagli che mi aveva infastidito durante la visione. Più che altro non capisco davvero la necessità di far saltare come cavallette i protagonisti da un pianeta all'altro, mi sembra una scelta narrativa priva di senso, demolisce anche il senso di meraviglia dell'esplorazione planetaria tanto diventa banale viaggiare ovunque nella galassia.
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Attacchi di opportunità multipli
Non sto dicendo che hai torto, ho solo provato a dare una spiegazione di quale potrebbe esser stato il ragionamento del Master. Purtroppo in un gioco a turni le azioni che avvengono in contemporanea danno sempre adito a discussioni in merito a come si applichino eventuali effetti.
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Ma quanti abitanti hanno gli altri pianeti?
Concordo in pieno: ricordo ancora quanto trovai ridicolo che in "Solo: A Star Wars story" la miniera del materiale "X" fosse su un pianeta e la raffineria del suddetto materiale... su un ALTRO pianeta di un ALTRO sistema solare distante decine di migliaia di anni luce... ma siamo scemi? Il fatto che sia "Fantasy" non significa che si possa scrivere qualsiasi cosa ignorando un minimo di logica e buon senso.
- Ma quanti abitanti hanno gli altri pianeti?
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Attacchi di opportunità multipli
Credo che il punto sia proprio questo: APPENA PRIMA che la creatura fosse effettivamente uscita dalla portata del paladino, il paladino ha ridotto la sua velocità a 0; impedendo che il nemico facesse quel fatidico "passo" che era in procinto di fare e che avrebbe, contestualmente, innescato l'AdO del barbaro. O almeno, questo credo sia stato il ragionamento del Master. In effetti sarebbe bastato invertire l'ordine degli AdO per evitare qualsivoglia controversia. Ma da quanto ho capito è stato il paladino a scegliere di attaccare per primo, e il Master ha preso la sua decisione solo in seguito alle conseguenze dell'AdO del paladino. Ps: Personalmente, considerando da un punto di vista scenico l'AdO come un'attacco che approfitta di una distrazione del nemico in un momento di vulnerabilità, un nemico con velocità 0 (de facto "immobilizzato") sarebbe ancora più vulnerabile, per cui avrei concesso volentieri il secondo AdO al barbaro.
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Prove abilità: e se fosse il DM a farlo per i giocatori?
Sono perfettamente d'accordo. Aggiungo un'altra considerazione: comprendere cos'è vero e cosa è falso è il fulcro di qualsivoglia indagine; non credo che dovrebbe poter venire scoperto solo mediante un tiro di dado. I tiri di dado dovrebbero (tendenzialmente) rendere le situazioni più favorevoli per la risoluzione dell'indagine, non risultare risolutivi essi stessi. Altrimenti, qualsivoglia sessione investigativa si ridurrebbe a fare tiri alti finché non si scopre in automatico la verità (o, viceversa, finché essa rimane preclusa perché, malgrado le azioni dei giocatori, nessuno ha la statistica "x" abbastanza alta).
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Il Futuro di D&D
Un gregario potenzialmente può ferire e uccidere un PG. Il Tarrasque può, potenzialmente, essere affrontato senza subire danni semplicemente volando. Un nemico incredibilmente coriaceo non è affatto detto sia più pericoloso di un nemico molto fragile; ci sono così tante variabili da considerare che fare esempi generici è solo fuorviante. Inoltre, porti a favore della tua "argomentazione" (che assomiglia più a uno sfogo di frustrazione per il tono in cui la poni) un racconto aneddotico, la peggior forma di "conferma" per una qualsivoglia tesi. Non vi è modo di verificare la veridicità di un aneddoto personale, che inoltre spesso viene magnificato in modo tendenzioso (come sembra questo il caso). Infine rischia di far cadere la conversazione in circolo vizioso dove le parti non fanno che raccontarsi aneddoti per portare acqua al proprio mulino. Ad esempio, potrei dirti, per parafrasarti, che: "...in tutte le campagne che ho masterizzato, o alle quali ho partecipato, i gregari hanno portato solo divertimento ed entusiasmo. Ci siamo sempre divertiti un casino a falciare orde di nemici, o a ridere quando uno dei giocatori moriva male contro un nemico da 1 punto ferita. E giocavamo insieme ai giocatori, per i giocatori!"
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Il Futuro di D&D
I gregari con 1 punto ferita sono forse stati l'intuizione più brillante della quarta edizione. Permettevano davvero di inserire orde di nemici senza doversi preoccupare di quanta salute avesse ciascuno, ne' di quanto danno riuscissero a fare in media i PG; ma solo dei vivi e dei caduti. Si sarebbe dovuta mantenere come caratteristica, sarebbe stata anche coerente con la semplicità di fondo della quinta edizione.
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Il Futuro di D&D
Se il nano non ha caratteristiche che possono considerarsi "universali" allora smette di esistere il concetto stesso di "nano"; se il nano può essere robusto, ma all'occorrenza anche saggio, intelligente, carismatico, agile; perfino alto (immagino che ci sia qualche ambientazione dove sono alti, dopotutto); se i nani possono vivere sottoterra così come in superficie o perfino in cielo, se la loro cultura può avere una varietà non dissimile da quella umana, se possono essere grandi fabbri o grandi maghi... ma esattamente, dov'è il "nano" in tutto ciò? In questo meraviglioso caos di possibilità illimitate dove potenzialmente tutti possono fare tutto a prescindere da ogni cosa... va benissimo, non vi è nulla di sbagliato ma il concetto stesso di "nano" diventa fumoso, evanescente, privo di significato. In effetti, meglio un'unica razza di ominidi potenzialmente capaci di fare tutto, delle "tabule rase" completamente malleabili dalle "vulcaniche" menti dei giocatori.