Tutti i contenuti pubblicati da PietroD
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[Drenor] Prologo – Nelle loro mani
"Avido bamboccio, non ti ho offerto monetine, ti ho offerto di meglio..." tiro fuori uno dei quattro frammenti da poco piu' di una spanna di corda di seta, con cui ero legato al letto della matrona, non piu' tardi di stamattina. Ora mi piange il cuore separarmene, ma prima di passare alle minacce, devo tentare con le lusinghe. Gli faccio sentire la consistenza, liscia e resistente. "Roba di lusso, da rivendere, molto da guadagnarci. So dove trovarne e potrei condividere la cosa, se sai mantenere il segreto. Ma devo assolutamente trovare quel tipo. Dopo potrai mangiare al punto da non volerne piu', con quello che ne ricaverai."
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Capitolo 1 - Londra 1923: Ballando nella Nebbia della Sera
Ludwig Il tedesco era certo che i due articoli, o meglio i due eventi, non erano scollegati fra loro. Aveva fatto vedere la foto e le descrizioni dei gemelli a tutti, facendo notare come un tipo piuttosto somigliante era presente l'ultima sera che avevano visto Smith vivo, e li teneva d'occhio per poi dileguarsi una volta notata la sua presenza ed atteggiamento. Quindi avevano indicazioni potenzialmente utili su entrambi i fatti assurti alla cronaca, da riferire a chi svolgeva le indagini. Concordo' con gli altri quindi sul contattare Scotland Yard, ma solo dopo aver fatto visita alla casa del professore, la speranza di constatare che fosse un danno da poco ed il professore fosse stato gia' ritrovato l'ultima a morire. Sul posto, tutto si rivelo' nella sua piena gravita'. Un incendio che, per fortuna di Londra, non si era esteso, ma per disgrazia del Professore, aveva carbonizzato la sua dimora. Non potevano fare a meno di chiedersi se quelle rovine fumanti non nascondessero anche dei cadaveri. Tuttavia, non era la casa cio' che in quel momento dovevano osservare, e d'altra parte v'era ben poco su cui puntare lo sguardo. "Craig, Terence. Occhi aperti, con discrezione, sui curiosi. Cercate uno dei gemelli... cerchiamo di non farcelo sfuggire, se c'e'." In realta', il tedesco non cercava solo quel volto, ma chiunque avesse poca ragione di essere la', se non per essere stato presente ai fatti. In un quartiere di ville, sarebbe stato ad esempio anomalo un ragazzetto vestito di stracci, o qualche mendicante, una zingara. Potenziali testimoni oculari, da cui comprare con pochi spiccioli utili notizie.
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Capitolo Tre – Una strada tra alberi, fronde e arbusti
Mulroht Tanner Astrid La vide allontanarsi. Nonostante tutto quel che aveva appena detto, la considerava sinceramente una amica... e la desiderava come donna. Le loro scaramucce ludiche da bambini erano diventate un tormento arrivando alle soglie dell'adolescenza, tanto che lui aveva preso l'abitudine di farla vincere per accorciare il tormento di sentirne la presenza 'fisica' talmente ravvicinata da fargli sentire il sangue ribollire. Non le disse nulla. Lei pensava di essergli stata amica e lui sapeva che era così. Il punto centrale, però, era uno. Perché avrebbero dovuto accettare le altre quel che lei stessa non desiderava? *Non fare agli altri quel che non vuoi sia fatto a te, non chiedere agli altri quel che non vuoi sia chiesto a te.* diceva spesso nonno Tanner, prima di uscire a fare la spesa. Shaun "Ma che dici, Shaun? Non devi scusarti affatto! Sono io che non mi sono accorto fosse un momento, almeno, poco opportuno. Io mi sarei buttato a pesce, ma é ovvio che uno con la testa con le spalle come te avesse tante cose da ponderare e mediare, da considerare gli affetti ed i legami, sia quelli da preservare che quelli da creare. Sono stato inopportuno, a voler essere eufemistici. Sono certo che se avessi avuto bisogno di me saresti venuto a chiedermelo, e cercherò di ricordarlo per le prossime occasioni, così da non essere fuori luogo e fuori tempo. Purché tu prometta di lasciare in pace il mio aasimar ranger5/monaco3, mi spiacerebbe davvero molto perderlo contro un rugginofago mezzodrago!" sorrise sincero, pensando di dare spalla contro la spalla al suo amico, ma poi trattenendosi per non invadere gli spazi del vecchio amico. In quel momento, e in quegli ultimi giorni, si trovava spesso a chiedere se quanto stava avvenendo intorno a loro aveva ridefinito i loro spazi, se l'intima prossimità fra loro fosse ancora bene accetta anche dal ragazzo che aveva di fronte. Questi pensieri passarono in secondo piano, solo un istante dopo, quando Shaun andò a toccare un certo argomento. Rispose bisbigliando, istintivamente facendo paravento con le ali quasi temendo si potesse leggere il labiale. Vassilixia Era fermo, in attesa dello svolgimento e del completamento della cerimonia, quando la fidanzata e sorella... ex-sorella... ex-fidanzata... insomma la qualcosa femminile bellissima e draconica che aveva avuto qualcosa a che spartire con Shaun gli chiese un favore. Trull si vantava spesso di aver allevato un gentilnano, riferendosi a lui e pur sapendo che era nano solo per metà, e gentile solo per un quarto. Però tentava di esserlo, sia nano che gentile, per cui si rese conto che la cosa migliore per sembrare l'uno e l'altro era dare la propria disponibilità. Temeva che si sarebbe messo nei guai, perché aveva avuto sentore che a Vassilixia fosse sfuggita una dichiarazione d'amore per Luna, per tanto si aspettava di dover collaborare a scrivere sulle nuvole qualche dichiarazione d'amore, o cose simili. Però era un'occasione di dimostrarsi socievole, non poteva perderla. Poteva ben gestire una sola persona! Quando fu il momento di sapere cosa ci fosse di tanto misterioso, l'entusiasmo gli salì a mille. Pensò di ringraziare padre, nonna, nonno e mezza Huruk-Rast per avergli insegnato il valore della gentilezza, per la quale ora era ricambiato! Si ritrovava ad aver accettato senza saperlo una partita a C&C! "Eoliòn, Luke, dove saranno? Hai perfettamente ragione, Vassilixia, possiamo riprendere a giocare! Vedrai, non sarà un problema aggiungere un personaggio in più." La serata, nonostante il concerto, sarebbe stata un successo. Forse era destino che proprio durante i concerti dei Sinners avrebbe trovato qualcuno disposto a giocare con lui?
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Capitolo Tre – Una strada tra alberi, fronde e arbusti
Mulroht Tanner Astrid @Cronos89 @Plettro Il mezzonano si deterse il sudore e rimase di stucco. Luna aveva qualcosa da spiegargli, su quel che aveva chiesto per lui. Che stesse cercando di consolarlo di qualcosa? “Mia nonna quando ero piccolo mi diceva sempre che ero un bel nanetto da sposare, naturalmente lei si rammaricava, purtroppo era già sposata a nonno e non poteva farlo. Tu oggi mi hai offerto alle altre ninfe... devi essere mia nonna anche tu, per non aver pensato di 'concedere' questo piacere a te stessa...” Si diresse verso gli altri, non c'era una risposta da attendere per quella che era solo una riflessione a voce alta. Quando si avvicinò agli altri, comprese che giudicavano il fratello suo e quello di Malyk. Gli chiesero se li voleva con loro in missione, in particolare nei sogni di Deborah e di Dorian. “La mia vita era destinata ad essere un incubo, senza Trull e Forgrim. Non lascerei nessuno vivere quell'orrore senza tentare qualcosa, ed avere mio fratello davanti a me ad indicarmi la retta via, a mantenermi focalizzato, mi faciliterebbe molto le cose.” “Efraym... siamo stati un'ottima squadra, prima, con la strega. Non vedo perché non ripeterci. Mi assumo l'onere di coordinare i nostri attacchi, se lo fate restare nel gruppo.”
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Capitolo 5 - Maggots in the Meat
Nuadap Dop "Mentre decidi cosa riferire, ti notifico che siamo in attesa di un contatto, che dovrebbe raggiungerci fra poco. Ci ha proposto un passaggio verso... la nostra meta... a circa 50 troni a testa, trattabili. Il percorso è reso pericoloso da una guerra civile, per tanto i margini di trattativa non saranno elevati, e soprattutto saranno a rischio di diminuire i parametri di sicurezza." Il tecnoprete si zittì, attendendo l'analogo rapporto da parte di Omar.
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Capitolo Tre – Una strada tra alberi, fronde e arbusti
Mulroht Tanner Sera, incontro con Tarassia Le parole della ninfa rivelarono al mezzonano che l'evidente imperfezione sul suo volto era tenuta lì da un profondo orgoglio e da un fortissimo legame col proprio passato. Quella che per gli altri poteva sembrare una imperfezione, lo era davvero, e per questo le era cara. Le ricordava, le serviva per ricordare. Lo aveva immaginato, ma lo comprese solo in quel momento. "Grazie, gentile, bellissima ninfa, che così vi vedono i miei occhi. Non mi illudo possa importarvi, è solo un dato di fatto. Bellissima nell'aspetto e nel carattere. Perciò grazie per aver condiviso con me la vostra saggezza. Ne farò tesoro." Fece un inchino e si congedò, lasciandola proseguire per la sua meta resistendo alla tentazione di seguirla con gli occhi. Anche perché le sue necessità si facevano impellenti. Proseguì per la sua meta. Fu mentre era in seduta, al termine dello sforzo, quando la soddisfazione di aver alleggerito il proprio ventre di qualche etto di scorie cominciava ad invadere il suo corpo dal basso, che giunse una vera e propria epifania che, questa volta, proveniva dalla testa. Tornò da Malik, più leggero nel corpo ma anche molto, molto più leggero nell'animo. La serata proseguì piacevole come non era mai stata prima, e non sarebbe più stata, probabilmente. Mattina seguente. Il mezzonano lanciò un'ascia magica all'indirizzo dell'infame gallo. Per fortuna era troppo assonnato per centrare il bersaglio, l'ascia colpì un ramo provocando una pioggia di foglie scomparendo istantaneamente, come era consono per quel genere di arma evocata. Si rese conto di aver mancato, di solo un pelo, il proprio fratello. Lo vide portare via, metterlo a fianco ad Efraym. Guardò Malyk, non sapeva assolutamente cosa fare... in genere era Forgrim a levare lui dai guai, per tanto non aveva idea di quel che si deve fare a parti invertite. Considerò di procedere ad un avvicinamento di soppiatto, una liberazione e la relativa fuga, ma era quasi certo che il fratello si sarebbe messo a sbraitare di nuovo appena liberato, con la conseguenza di far condannare anche lui per il tentativo di fuga. Niente di fatto quindi. Si condannò ad un immobilismo attendista. Quando fu il momento della cerimonia, furono richiesti dei volontari. Fece un passo avanti, si guardò intorno e comprese che non aveva capito niente. La 'Cerimonia' era già cominciata e i volontari ammessi erano solo quelli 'richiesti' la sera prima. Fece un passo indietro, poi ne fece un altro, poi un altro ancora, poi tirò fuori l'ascia di Beregar e spaccò legna a sufficienza per i successivi due inverni. Sentì che, oltre ai mugolii, fra un colpo all'altro inferto ai ciocchi gli giungevano discussioni in merito al destino dei due incatenati. Se si fosse interessato della cosa, avrebbe detto di liberarli, che ognuno ha diritto ai propri difetti e alle proprie cicatrici. Tuttavia non era interessato. C'era solo la legna, per lui, in quel momento. In ogni ciocco che stava tagliando, vedeva il volto di una ninfa o di uno dei compagni. In molti ciocchi vide il volto di Shaun, prima di spaccarli perfettamente in due. Esitò solo una volta, quando vide il volto di Vassilixia al posto del ciocco che era di turno. Durò solo un istante. Il ciocco scoppiò in due metà ed una miriade di schegge come tutti gli altri. Si fermò del tutto solo una volta, quando trovò un ciocco sfregiato, che qualcuno aveva tentato di spaccare, non riuscendovi e poi rinunciando per chissà quale motivo. Mise quel ciocco da parte, poi riprese a spaccarne altri.
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Capitolo Tre – Una strada tra alberi, fronde e arbusti
Mulroht Tanner Sebbene la conversazione con Malik circa le rispettive vite ed i rispettivi fratelli fosse estremamente interessante e divertente, e altresì fosse piacevole la pozza scelta dal rettiloide per la loro serata alternativa, occasionalmente era d'uopo, per Mulroht, concedersi una pausa. Un pipistop, come lo chiamavano i piccoli nani di Huruk-Rast quando dovevano interrompere i loro giochi forsennati per andare alla latrina. Il mezzodemone mezzonano aveva comunque cura di rivestirsi a sufficienza per non dare scandalo, ed in ogni caso di piu' aiutavano le ali. Mentre passava in cerca del luogo appartato che gli occorreva, gli capitò la ventura di incontrare una ninfa sui generis, in quanto sfregiata nel volto da una evidente cicatrice. Tarassia
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Capitolo 2 - Dragons of Flame (Parte 1)
Flint "Un giorno. Un giorno i nani torneranno in queste aule, ed esse risuoneranno dei giochi innocenti dei quarantenni, e delle risate argentine delle ottantenni al loro primo amore." si lasciò sfuggire il nano, mentre passava una mano su alcuni dettagli del bassorilievo senza toccarlo, a stento facendo smuovere la polvere che il tempo vi aveva delicatamente posto come una amorevole coperta materna. Si staccò, strofinando gli occhi prima di girarsi verso gli altri. "Dannata polvere, ha il vizio di infilarsi negli occhi." spiegò mentre si spostava verso il crollo. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione, e cercò di allungare sguardo e udito, per penetrare quell'ammasso di pietre. Sospettava la presenza di topi, ed era pronto a tirar loro in collo il filo dell'ascia se si fossero anche solo affacciati, ma finché non avesse sentito uno squittio o il sibilo di un rettile non avrebbe abbassato la guardia. Attento a non provocare nuovi crolli, pungolò la zona dove pensava vi fosse più attività con la punta dell'ascia.
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Capitolo 3 - Night’s Dark Terror (parte 2)
Vassilji Se non era fuggito a gambe levate fin dal primo istante di quello scontro, era solo e soltanto per un motivo. Il timore di ritrovarsi solo sopravvissuto in quella vasta foresta, e di non rimanerlo a lungo perché facile preda di qualunque essere si aggirasse da quelle parti, senza dei compagni a spalleggiarlo. Non si fece ripetere due volte l'invito. "Via!" fece eco ad Illius mentre tentava di lasciare l'area incantata intorno a quel tumulo.
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Capitolo Tre – Una strada tra alberi, fronde e arbusti
Mulroht Tanner Negozio di Levantia Dopo la fine della consulta delle ninfe e mezzeninfe, gli eventi si susseguivano a ritmo forsennato. Tutti parevano letteralmente sconvolti, forse quanto il mezzo immondo o addirittura di più, nonostante il diverso esito e coinvolgimento nelle decisioni della consulta delle ninfe, appunto. Perfino Shaun, coinvolto da una discussione con Luna in conseguenza di questo, non diede il minimo peso all'offerta del mezzonano di cedergli l'uso del profumo ricevuto in dono quel giorno che aveva dormito nella mangiatoia. La cosa lo lasciò di stucco, costringendolo ad ingoiare un altro po' di fiele. Non si era degnato nemmeno di rifiutare l'offerta e andare avanti, come richiesto da qualsiasi notaio amico che si rispetti. Forse, però, era lui ad essersela persa, o piuttosto non aveva scelto il momento adatto per interferire intervenire nelle conversazioni altrui. Quando propose la partita ad Orcbowl, che riteneva avrebbe rappacificato Efraym col mondo e permesso ai quattro fratelli di divertirsi a prescindere dalle malevolenze e dispetti altrui, la proposta finì a rotoli. L'orgoglio, gli ideali, la testardaggine, la lingua biforcuta o il doppio cervello che doveva avere nei pantaloni fecero reagire il lucertoloide in modo tale da indispettire la regina degli autoctoni, e così venne meno il quarto per la giocata con la palla ovale. La cosa lo gettò in uno sconforto alquanto profondo. Era quasi tentato di tornare a spaccare legna, poichè solo asce e ciocchi non lo deludevano mai. Malik tuttavia lo sorprese, facendolo emergere dei suoi grigi pensieri. La proposta era di quelle che non si sentì di rifiutare. "Vasche di acqua termale? Sembra interessante, ancora non le ho provate... ma non sarà uno scherzo? Non sarai tu che farai le bollicine... ehm... da sotto la coda?" Mulroht mise in conto che la serata sarebbe stata goliardica, e le distanze avrebbero rischiato di accorciarsi molto. Pacche, scherzi. Tuttavia aveva bisogno di Malik. Forse più che di Forgrim, e perfino più di Shaun. Un nuovo amico. Forse non sarebbe stata la pessima nottata che immaginava.
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[Capitolo 2] Il buio è vivo
Ceredic
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[Alonewolf87] Uccisori di Giganti (Gruppo 2) - Topic di Servizio
Io immaginavo fosse un innesco a pressione. Tutti noi evitiamo di calpestare il punto, mentre gli orchi inseguendoci ci passano e la attivano senza saperlo. Credo sia previsto un discreto malus a percezione quando si insegue una preda. Se invece è un innesco a miccia, allora ci pensa Tariam, lasciando passare avanti gli altri (rana inclusa).
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Topic di servizio 1, la compagnia del bordello
Appunto. Per questo non torna.
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Topic di servizio 1, la compagnia del bordello
Se coinvolgi altri rispetto a quelli gia' coinvolti nella partita, ti conviene farlo nuovo, e inserire li' che l'idea viene accantonata perche' Ef ha da dire qualcosa a Veldrada prima di cominciare a giocare... e non torna piu'. 😅 Noooo... non sarebbe piu' la stessa cosa senza di te!
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Topic di servizio 1, la compagnia del bordello
Devi invece segnarti 1230 mo, come da conto aggiornato di Ian/Ragnar. Inoltre c'è una incongruenza tra il tuo post e quello del DM, poiché Efraym viene arrestato. La partita proposta da Mulroht non è più fattibile.
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Capitolo 3 - Coin's End
PietroD ha risposto a AndreaP a un discussione La Storia della Moneta in Racconti di Kalamar - Cronache ReanarianeGromnir “Amico mio, in questo momento siamo più cacciatori che guerrieri. Introdursi in un territorio vasto senza avere idea di dove andare a battere la pista significa trascorrere mesi a cercare una tana cui si passa accanto senza notarla. Prima di impantanarci in una simile cerca, dobbiamo trovare qualcuno disposto a dirci dove si trovi la Megera, anzi...” guardo Bjorn, poiché voleva essere un suggerimento “piuttosto che chiedere di lei, chiediamo del castello in cui l'hai vista trovarsi. Questo non insospettirà nessuno, se accampiamo la scusa della riscossione di una eredità, per esempio.”
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Capitolo Tre – Una strada tra alberi, fronde e arbusti
Mulroht Tanner “Shaun... ho avuto questo profumo, a Pescalia. A me non serve.” Quando il mezzodemonano riuscì a tirar su la mascella e spiccicare parola, queste furono le sue prime parole. Era passata infatti una buona mezz'ora da quando era stato comunicato l'esito del convivio fra ninfe, ed era riuscito a trovare alcuni bandoli nella matassa di sensazioni che la faccenda gli aveva procurato. Il primo che aveva seguito portava al suo amico Shaun, appunto. “Sono certo che saprai rendere fiero tuo padre.” alzò la mano per battere palmo contro palmo, poi si sarebbe ritirato ordinatamente in disparte. @Ghal Maraz Negozio di Levantia Doppia copia, doppia coppia. Non era altro che razzismo, Mulroht se ne stava convincendo. Gli esclusi erano i due nani e i due rettili, guarda caso. Forgrim infatti, anche se morfologicamente umano, passava per uno dei FiglidellaRoccia, formalmente. “Che ne dite di due tiri a orcbowl?” Una proposta per passare il tempo e spezzare la monotonia e l'imbarazzo. “Io e Malyk contro Forgrim ed Efraym, famiglie miste. Inclusivi! Alla faccia di chi non ci apprezza!” @GelTheBest @SassoMuschioso @Redik
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Capitolo 1 - Londra 1923: Ballando nella Nebbia della Sera
Ludwig “Un uomo, sulla trentina, pelle abbrunata e baffi neri molto folti. Credo si possa considerare uno straniero, tale infatti era anche l'impressione dei commessi all'entrata.” girò lo sguardo di presenti “Nessuno di voi lo ha notato, per caso, durante la serata?”
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Capitolo Tre – Una strada tra alberi, fronde e arbusti
Mulroht Tanner Il mezzonano capì che si sarebbero fermati per un po', decise che era una buona occasione per allenarsi. Prendere a colpi d'ascia un albero, tuttavia, gli parve una cattiva idea, dal momento che i loro ospiti erano fissati con la natura ed il rispetto degli esseri viventi. Più di Efraym e forse anche più di Forgrim, addirittura! Chiese se vi fosse legna da ardere, da spaccare in ciocchi ed accatastare, tanto per non starsene con le mani in mano. Anche in una foresta fatata il ciclo della vita doveva produrre legname morto, da smaltire in qualche modo. Se non avesse trovato niente da rompere con l'ascia ricevuta da Beregar, allora avrebbe usato l'ascia e gli artigli in altro modo. Gli era venuta l'idea di provare a replicare quella forma abbozzata, quasi una copia di un Puzzo, delle bacchette per l'igiene orale. Scelto il ramo col giusto spessore avrebbe rimosso la corteccia e levigato il tutto perché assumesse quella tipica forma a funghetto.
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[Capitolo 2] Il buio è vivo
Ceredic Di funghi ed altre robe
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Capitolo 3 - Night’s Dark Terror (parte 2)
Vassilji Riposare era una utopia, Arn ridotto allo stremo delle forze ma l'idea di dormire in una di queste catacombe maledette repelleva tutti, nonostante fossero state ripulite, almeno apparentemente, dai pericoli. Si avviarono all'ultima, finendo nel peggiore degli incubi. Dovevano reagire. Vass adopero' il pugnale che si erano appena procurati, non sapendo chi ringraziare per la fortuna di averlo piuttosto che impugnare una inutile balestra. Inutile tentare di nascondersi contro esseri fatti di ombre, poteva solo affondare il colpo e sperare di andare a segno.
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Capitolo 5 - Maggots in the Meat
Nuadap Dop No Omar
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Capitolo 1 - Londra 1923: Ballando nella Nebbia della Sera
Ludwig Con Craig Con tutti Tornato al tavolo, chiese nuovamente scusa. "Perdonate il mio stato... accaldato... ma le nostre ricerche hanno probabilmente incuriosito qualcuno, che non ha voluto condividere con noi le ragioni di tale interesse. Non resta che prestare identica attenzione a che il nostro osservatore non si presenti ancora, durante la nostra permanenza a Londra." Di fatto, il nobile non era nemmeno certo che l'individuo inseguito avesse nei loro confronti intenzioni ostili, sebbene la fuga lasciasse sperare in qualche segreto da svelare che poteva tornare utile al gruppo ed al loro obbiettivo.
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Capitolo 2 - Dragons of Flame (Parte 1)
Flint Il nano, appena entrato nella sala, scosse la testa. Il lato nord parzialmente crollato non gli piaceva affatto, percio' passo' gli occhi su tutte le pareti, in cerca di altre tracce di instabilita'. Finche' gli occhi non gli si posarono sul bassorilievo. Un groppo in gola gli impedi' per un secondo di respirare. Mentre gli altri si preoccupavano dello scheletro seduto, lui sentiva la nostalgia di una lunga lontananza da casa, ed ancora di piu' l'atroce morso di un esilio dalla Citta' sotto la Montagna duranto fin troppo perfino per la non breve vita di un nano. Quando Raistlin pronuncio' la sua lezione di storia, lui sapeva in cuor suo che non aveva mentito. "Si'. Questa e' roba nostra." affermo' con voce rotta, guardando i bastioni di Pax-Tharkas ritratti dietro il trono, e non gia' il vecchio re o la sua spada. Quanta differenza fra queste pietre incastonate fra rocce, e quegli archi eterei che erano i confini della citta' elfica. Scosse la testa, cercando di rompere l'ipnosi in cui si era gettato da solo, e si avvicino' al bassorilievo per esaminarlo piu' da vicino.
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[Drenor] Prologo – Nelle loro mani
“Ho di meglio, per te.” dico al ragazzino, massaggiandomi la pancia “ma non posso darti nulla, se non in cambio di qualcosa. Se la cosa ti interessa...” mi sposto in un luogo più appartato, dove nessuno ci veda “Sto cercando una persona. Se la trovi per me e vieni a dirmi dov'è, mangerai per tre giorni. Ma non deve sapere chi la cerca.” Se accetterà il patto, gli farò il nome spifferato dal servo 'chiacchierone', ma non quello del mio vero obiettivo.