Non c’è molto da fare per la casa, ora come ora. Dovete prima procurarvi di che arredarla, nonché un po’ di riserve di cibo, e della legna per il fuoco. Se foste dei villici dovreste sgobbare tutto il giorno per ottenere tutto ciò. Le vostre competenze probabilmente vi aiuteranno a recuperare ciò di cui avete bisogno con più facilità.
Decidete quindi di fare un primo giro a Ivkovic per familiarizzare con il posto e i suoi abitanti. Accompagnati da Ludwik, che conosce il villaggio piuttosto bene, cominciate la visita.
Ivkovic è certamente deprimente, e povera, ma ciò nondimeno ha un certo fascino. Si può capire che qui, con un po’ di impegno, potrebbe nascere qualcosa. Un po’ come uno studente sveglio ma pigro, che con un certo numero di punizioni corporali e qualche premio potrebbe diventare da grande un luminare della scienza.
La gente del posto si può dividere grossomodo in due categorie. Da un lato ci sono quelli che qui sguazzano nell’autocommiserazione, nel degrado e nella noia. Praticamente tutti i soldati tranne Ludwik, molti dei prospettori che non hanno lasciato Ivkovic da mesi, alcuni dei coloni.
Poi ci sono quelli che si danno da fare e lavorano per migliorare la propria condizione. Ci sono dei contadini che lavorano anche come taglialegna e cacciatori quando il villaggio ha bisogno di legno o carne, e con le loro famiglie coltivano la terra inospitale (ma fertile) con dedizione. Anche la famiglia che gestisce la locanda ce la mette tutta, e in effetti racimola un piccolo guadagno perché non fa bere a credito. In origine ci dovevano anche essere delle prostitute, qui, ma non sono mai arrivate. Così le due figlie dell’oste raccolgono qualche spicciolo ovviando al problema.
La massima espressione dell’industriosità e operosità dell’uomo, qui a Ivkovic, è l’emporio. Lo dirige un uomo di nome Petri Kolskoy il quale, forte del legame clientelare con i Magisteri, può permettersi buona merce e due omuncoli che fanno la guardia ai suoi averi. Nel suo emporio potete trovare molte cose, tra le quali razioni, legna da ardere, equipaggiamento per le spedizioni fuori dalla cittadina, armi, componenti alchemiche. Petri spiega anche che con un paio di mesi di anticipo può farsi recapitare materiale su richiesta dei clienti, praticamente senza limiti se non quelli delle tasche del cliente.
Spiega anche che è lui a pagare per l’oricalco, qui a Ivkovic: per ogni grammo di oricalco offre uno zatij, ed è più che pronto a metterlo in conto per eventuali acquisti nel suo emporio.
Inizialmente sono tutti un po’ diffidenti nei vostri confronti, ma Ludwik si è fatto apprezzare… ma non proprio amare, perché resta un soldato. E la sua presenza sbottona un po’ la gente del posto.
Raccogliete alcune informazioni interessanti, cose che il governatore si è guardato bene dal dirvi.
Ci sono dei taglieggiatori che vagano per la pianura, forse vengono da un’altra colonia o forse sono fuorilegge senza più una patria. Per un paio di contadini si tratterebbe di ciò che resta di una compagnia di soldati o mercenari visto che portano resti di divise simili tra loro. Non si fanno vedere quasi mai vicino a Ivkovic, ma un paio di volte hanno saccheggiato i campi. Un contadino sostiene di averli visti a cavallo di grandi uccelli, sorvolare la pianura dall’alto per poi calare sul suo campo e rubargli le sue tre vacche.
A circa quattro giorni a sud-ovest di Ivkovic (Q17) sorge un villaggio in rovina. Era stato costruito dieci anni prima di questo, ma i suoi abitanti sono scomparsi a meno di un anno dalla sua costruzione. Alcuni prospettori sono andati laggiù a cercare oggetti da recuperare, e si sono sentiti osservati. A disagio se ne sono andati per non tornarci mai più. Qualche tempo fa un ricercatore venuto dalla patria si è recato laggiù da solo in cerca di qualcosa, ma non si è più visto.
Ci sono altri abitanti nelle pianure. Alcuni sono contadini del Granducato che hanno abbandonato questa o un’altra colonia per vivere da soli. Altri sono nomadi semi-selvaggi che si fanno chiamare qualcosa come “nevitori”. Usano ancora archi e frecce e sono piuttosto aggressivi con chi sconfina sui loro territori. Vengono descritti come uomini e donne molto pallidi e magri, dall’aria triste e distante. Una volta all’anno o giù di lì un paio vengono fin qui a scambiare pellicce e granuli di oricalco con medicine e animali d’allevamento. Sono piuttosto svegli e nessuno è mai riuscito a vender loro merce di poco conto.
Secondo un prospettore ci sono anche degli “uomini bestiali” che vivono tra le colline ai piedi delle montagne. Sono simili a persone vere e proprie, ma più massicci e forse sono più vicini a degli omuncoli-soldato come stazza. Per lungo tempo si credeva che fossero solo una diceria, una leggenda o la visione di un ubriaco. Ma tre mesi fa un prospettore e la sua famiglia sono stati portati via da questi uomini bestiali proprio davanti agli occhi di un gruppo di altri cercatori di oricalco. Da allora hanno abbandonato le spedizioni verso le montagne.
Fate anche conoscenza con le tre personalità di Ivkovic:
Mestra Lucija è una donna giovane con corti capelli neri e uno sguardo sfuggente. Vive praticamente rintanata nella sua casa-laboratorio da dove conduce degli studi di fisica avanzata. Accoglie visitatori senza apparire troppo nervosa, e si accende quando le si fanno domande sul suo lavoro. Attualmente è ossessionata da una pietra magnetica che le ha portato un esploratore. Sembra sia stata parzialmente lavorata da mani umane, e si comporta come una bussola che non segue il polo magnetico del mondo. Ancora più straordinario, questo reperto non attira il ferro ma solo l’oricalco. La donna sa dove l’esploratore ha trovato la pietra (F4), ma non osa uscire da Ivkovic. Nell’ultima settimana ha cercato di convincere Ludwik ad andare per lei, ma è un viaggio molto lungo per una persona da sola.
Mester Marek è un uomo anziano ma ancora in gamba, con una mano trapiantata da un omuncolo e parte del volto ricostruito allo stesso modo. Di sicuro è snervante osservarlo a lungo, perché la sua faccia è come per metà paralizzata. L’uomo è un abile omuncolista ma è caduto in disgrazia in patria e qui ha i mezzi che ha. I suoi omuncoli sono tutti privi di mente, stupidi come bestie, e rozzamente costruiti. Non ha modo di costruire una vasca di coltura più grande. Valuta anche l’oricalco per conto di Kolskoy, e offre il suo aiuto ai feriti e ai malati gratis.
Il dottor Bonifacy è giovane e molto impegnato nella sua missione: vorrebbe convertire i selvaggi della pianura alla vera fede dei Creatori. Ha parlato con alcuni di loro un po’ di tempo fa e ha notato nelle loro storie degli elementi che ricondurrebbero alle figure dei Creatori, quindi secondo lui è solo questione di far loro capire che sono già sulla giusta via e convincerli ad abbracciare la fede in modo corretto. Vuole trovare un loro accampamento e paga bene chiunque sia disposto ad accompagnarlo (3 zatij a testa al giorno).
NOTE