L'ultima notte di assedio di Celduin è terribile e spaventosa!
Orde su orde di orchi e goblin sciamano sul ponte, sotto i vostri colpi che piovono dall'alto.
Le trappole scattano, piccoli incendi lungo il ponte mettono in fuga le prime ondate, che muoiono bruciate o annegano in goffi tentativi di fuga nel fiume.
Ma ben presto, le trappole finiscono, e le vostre risorse vanno diminuendo. Le preziose dosi di antidoto preparate da Caranthiel vengono usate quando le frecce dei goblin superano le vostre difese, alcuni dardi superano le vostre armature colpendovi, anche se non gravemente, e molti, troppi difensori Calduiniani muoiono, o sono costretti a lasciare le loro postazioni per fare spazio alle riserve a seguito di gravi ferite.
Ben presto, molti grossi orchi arrivano al cancello fortificato, e nonostante le vostre frecce ne uccidano tanti, un po' alla volta rimuovono tutte le fortificazioni a colpi di ascia e piccoli arieti portatili.
I pelleverde muoiono a dozzine per volta, ma sembrano non finire mai! Tuttavia, anche la vostra difesa sembra non cedere, e un po' alla volta, l'alba si avvicina.
E così, il Re delle Forche scende in campo in prima persona.
Il carro che lo trasporta, trainato da due cavalli emaciati, porta una gabbia di metallo, di quelle usate per rinchiudere e torturare i prigionieri, al cui interno c'è un cadavere scheletrico, il corpo fisico cadaverico che ospita lo spirito in questo momento.
Arriva a metà ponte, ignorando le frecce che gli volano attorno, urla con la stessa voce infernale che avete sentito provenire dal cadavere del Celduiniano quella sera.
"MALEDETTI VOI! E I VOSTRI FALSI SOVRANI! ALL'ALBA, NON RESTERÀ NULLA DI QUESTA MISERA CITTADINA, E NON RESTERÀ NULLA DI VOI! SARETE PASTO PER I MIEI MANNARI E DIVERTIMENTO PER I MIEI ORCHI.
BARD NON TI SALVERÀ, UOMO DEL RE!"
Dice lo spirito, puntando un dito ossuto verso Lifstan. Le vene nei polsi dell'uomo tremano, e la sua anima vacilla. Fallimento, inadeguatezza, sconfitta: tutti gli eventi negativi capitati nella vita del bardiano si susseguono davanti ai suoi occhi.
Ma la volontà di Lifstan è forte, ed egli sa che si tratta solo degli sporchi incantesimi dello spirito, e scuotendo la testa scaccia via le visioni.