GM
"Una moneta, niente più..." La donna vi invita nella capanna, entrando dentro per prima dicendo "Lorenzo? C'è una visita." Vieri e Aleramo entrano per primi, notando un ometto coi baffi in piedi in fondo all'unica stanza che li fissa, davanti a un tavolo con delle sedie e un paio di brande su un lato. "Venite, venite." esclama ancora la donna. Gasparino cerca, di nascosto, di fare mille scongiuri di protezione e poi entra anche lui, mentre il malebranche e il morgante decidono di restare fuori.
L'ometto coi baffi resta fermo, immobile, come se fosse fatto di cera. Aleramo chiede "Ma...è lui quello che cercavate?"
Improvvisamente, la porta si chiude da sola con violenza, lasciando fuori Prosciutto e Malacoda, mentre tutto intorno a Vieri, Aleramo e Gasparino cambia estremamente in peggio.
Niente più tavolo. Niente più brande. Niente più sedie. L'interno dell'abitazione è una macabra collezione di crani in vario stato di decomposizione, e quello di Lorenzo, senza il corpo che era una mera illusione, è quello più fresco. La puzza, che prima era come schermata, ora vi si sbatte contro come un muro di mattoni, facendovi venire i conati di vomito più incontrollabili.
Anche la donna si trasforma, da bellissima e seducente a quello che è il suo vero aspetto: una vecchia orribile, con un sorriso osceno di quattro denti ingialliti e storti e un corpo che pare fatto di arbusti appassiti, tenuti assieme dai resti di un abito un tempo di gran classe, ora ridotto in rovina. Prende in mano e comincia a far ruotare con una facilità estrema una grossa scure da boia che teneva a fianco, la lama completamente incrostata di ruggine (si spera, che sia ruggine). Nello spazio ristretto, la lama colpisce spesso le pareti e i crani, provocando scintille azzurre che baluginano nella penombra. La Strega del Ceppo ride con una risata tetra, esclamando infine ai presenti "Una moneta di sangue..."
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La strega
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