Vedete il mare in tempesta, l'isola di Gundarlun e una nave di metallo esplodere in cielo. Una parte si schianta sulla costa, la luce della luna che si riflette iridescente sulla sfera perfetta e aliena della parte incuneata a terra...
Venite arruolati dall'Alleanza dei Lord, nella Costa della Spada, per indagare su questo fantomatico naufragio sull'isola di Gundarlun. Durante il viaggio, capitano cose strane, sogni estremamente realistici, balzi temporali di giorni e attacchi da diverse creature marine. Per ultimo, un gruppo di Sahuagin si arrampica sulla nave per attaccarvi, nel mentre trasporta su alcune barche una strana effigie a forma di squalo (Sekolah, la divinità squalo dei sahuagin) e un ragazzo, Bern, il quale ricorda di essere stato attaccato dai Sahuagin insieme alla sua famiglia ma anche lui ha qualche piccola amnesia.
La statua a forma di squalo ha degli strani simboli sopra, come se fossero stati impressi su di essa. Chi la tocca ha delle visioni, un tentacolo bluastro che stringe la statua e alcune parole che riecheggiano nella mente...
Ashnor, toccandola, subisce un contraccolpo psichico tale da cambiare personalità. Si fa chiamare Sabrina e di essere di un altro mondo, un mondo diverso, dove le navi volanti esistono e dove lei faceva parte dell'equipaggio di una di esse.
Sbarcati alla capitale, Gundbarg, il sovrano Olgrave Asciarossa vi spiega quello che può della questione: dovete dirigervi nella contea del suo vassallo Frostgale, dove si è schiantata la nave, a Fiskrbak, e indagare su cosa sia successo. Il conte Frostgale è molto contrariato della morte dei suoi paesani.
Dopo aver viaggiato altri tre giorni via terra per arrivare al villaggio, il conte vi manda finalmente alla nave, che scoprite essere la cosa più incredibile e assurda mai vista, perfino per Sabrina.
Riusciti a superare i miasmi venefici e le porte senza serrature, all'interno vi attende una camera piena di cilindri di vetro contenenti un liquido denso con strani girini e una creatura simile a un elfo che vi attacca con una forza e un'agilità incredibile, e un'arma altrettanto potente e argentata.
Nonostante abbiate la meglio, dalla sua testa esce un mostro cerebroforme con le zampe che cerca di fuggire.
Superata la stanza dei cilindri, ciò che trovate è un'enorme stanza circolare, macabra e aliena, le cui pareti piene di geroglifici cambiano costantemente, e una piscina levitante. Il tocco del liquido presente nella piscina scatena altre oscure visioni.
Al tocco anche Malory sviene, per poi rinvenire come Martino, un compagno di Sabrina nel mondo parallelo.
Da qui, fate conoscenza con Aelech e Jon, nuovi arrivi da parte dell'Alleanza. Perlustrate l'isola anche, prima di entrare nella nave, scoprendo il probabile nido dei sahuagin, il relitto della Corona Dorata, e una miniera abbandonata che Frostgale ha chiamato Berranzo, e vi ha intimato caldamente di evitare perché rende folli.
Decisi ad attaccare il relitto della Corona Dorata e uccidere i sahuagin, anche incoraggiati da Bern che continua ad affiancarvi nella speranza che troviate i suoi genitori, capite di aver bisogno di qualcosa per respirare sott'acqua, per potervi addentrare nelle profondità della nave affondata. Tornate perciò a Gundbarg, dove sapete che l'anziana proprietaria dei Magazzini Saltwood è in grado di preparare alcune pozioni per poter respirare sott'acqua, se le portate un'alga locale molto particolare che cresce in una grotta vicina, la "Grotta dell'Impiccato".
Nella grotta, oltre alle alghe, trovate anche uno spettro e un leone marino a guardia di essa, oltre che una porta segreta contenente alcuni oggetti estremamente utili e, altri, estremamente inquietanti, tra cui anche alcune bambole di legno con le vostre sembianze e che parlano, soprattutto a sproposito.
Bern vi aiuta come può, nonostante continui a lamentarsi di continue emicranie. Quella mattina, prima di portare a Nonna Saltwood le alghe, Aelech decide di provare un piccolo incantesimo per aiutare il giovane, ma l'effetto che ottiene non è quello sperato. Il ragazzo dopo poco strabuzza gli occhi e comincia a ululare dal dolore, finché la sua voce non si deforma in uno stridio, come anche il viso, cadendo a terra e poggiandosi carponi, per poi svenire tra i singulti.
L'elfo capisce che il ragazzo è posseduto da un qualche parassita e, dopo attimi di puro terrore soprattutto per gli abitanti nella locanda, decidete di portarlo dalla vecchia Saltwood, la quale vi propone un patto: L'occhio che avete preso dal leone marino, in cambio del salvataggio del ragazzo, anche se più volte ha specificato che il ragazzo dovrà morire.
Jon, preso dall'affetto per il ragazzo, chiede ad Aelech di accettare il patto. La vecchia estrae uno strano falcetto da una vetrina chiusa, lo intinge nel calderone e lo porge a Jon.
La lama del falcetto cala su Bern come un coltello sul burro fuso, come se stesse tagliando l'aria. In un istante, la testa del giovane rotola a terra spruzzando sangue ovunque e fissandovi con occhi vacui per vari secondi, finché le pupille vuote non diventano argentee e un grido, lo stesso acuto e inumano suono di prima, fuoriesce dalla bocca che si spalanca. I denti cominciano a saltare, come tombini dalla troppa pressione nelle fogne. La pelle assume un tono più scuro. La vecchia comincia a salmodiare versi in una lingua sconosciuta, un tuono romba in lontananza nel mentre svariati lapilli violacei fuoriescono dal calderone fumante.
Il cranio si ingrandisce come se delle pustole si stessero espandendo dalla nuca e un gruppo di quattro tentacoli si fa strada dalla bocca, agitandosi e dimenandosi in preda alla furia, mentre il grido, dapprima solo nelle vostre orecchie, inizia a riecheggiare direttamente nelle vostre teste. Il corpo di Bern resta a terra, inerte.
Nonna Saltwood continua a salmodiare sempre più forte, pronunciando sillabe arcaiche e parole dimenticate, agitando le mani in aria finché, al culmine dell'incantesimo, alza le mani al cielo con il falcetto che prima si trovava ben saldo nelle mani di Jon. La testa e il falcetto prendono fuoco, un fuoco di colore viola come il liquido nel calderone e la testa stride di dolore, colpita dall'incantesimo.
In un atto disperato, i tentacoli strisciano il più veloce possibile per cercare di raggiungere un qualsiasi essere umano, puntando apparentemente alla testa di Martino...
"Coriaceo. Tsk... Proprio una brutta gatta da pelare..." esclama la vecchia, voltandosi verso Mao con un risolino, portandosi la mano alla bocca "...Senza offesa."
Tutti