Oswin Beirne
Kelemvor, eh? Ma non era il figlio dell'Aldina, quella che aveva la tabaccheria? Ehi, aspetta, chi è questa Aldina? E cos'è una tabaccheria? Bah, questa tundra mi distrugge... Mettendo ordine ai miei pensieri, estraggo un pugnale e con la punta inizio a pulirmi delicatamente le unghie, sempre guardando il nostro interlocutore. Dunque, se ho capito bene, noi siamo morti, ma una qualche misteriosa potenza ci vuole vivi per un motivo sconosciuto, e per riuscirci dobbiamo affrontare una oscura prova per conto dell' enigmatico e potente signore di questa landa ignota... Interrompo per un attimo la pulizia per fare un sorrisetto sardonico. Tutto chiarissimo. Cristallino e lapalissiano, oserei dire. Magari ho esagerato col sarcasmo. Oppure no? Maledizione, quanto mi piacerebbe poter chiedere certe cose... Avrei un'altra domanda, se posso permettermi. Questo accordo mi pare buono, considerando l'alternativa: chi non vorrebbe avere la possibilità di tornare dal regno dei morti, avendone l'occasione? Eppure i nostri "amici" alla locanda non sembravano entusiasti, anzi parevano atterriti... La mia voce si riduce ad un sibilo, mentre i miei occhi splendono di una gioia aggressiva. Cos'è questa prova? In quale buco infernale dobbiamo andare, quali eserciti dobbiamo mai sterminare, il cuore di quale demone dobbiamo strappare e riportare al tuo signore? Ecco, decisamente troppo inquietante. ma rende l'idea. Devo segnarmele ogni tanto...