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Capitolo 6 - Il castello Naerytar


L_Oscuro

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Bhalasar - guerriero bronzo

Non vi disturbiamo ulteriormente allora, gloria a Tiamat. Dico ai dragartiglio. Poi noto Snapjaw rivelare un'arma segreta e sorrido. Sta continuando a sorprendermi, sembra veramente un alleato ormai.

Non perdiamo tempo. Dico agli altri. Mi sembra giusto andare dritti da Rezmir. Non trovate?

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Daardendrien Shamash (platino stregone)

"Un'arma del genere potrebbe servici contro Rezmir, è indubbiamente un nemico molto potente e potremmo trovarci in seria difficoltà anche lo affrontassimo da solo tutti assieme. Non credo avremo una fortuna simile, ma mai dire mai od impossibile quando hai il favore di Bahamut dalla tua." sussurro sorpreso e compiaciuto dalla arguzia del lucertoloide nell'aver nascosto un'arma simile nella statua.

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Bidreked - paladino oro

Ne siete sicuri? Siamo in territorio nemico, nella loro roccaforte! Non avremo una seconda opportunità, questi idiot1 non ce la daranno mai: se non riusciamo a farlo fuori subito, scappare non sarà un opzione. Guardo gli altri con sguardo severo e imperioso, pallida eco del retaggio che mi porto dietro. E nel frattempo, pensieri cupi mi assalgono "che razza di accoglienza avremo nell'aldilà, se falliamo? Non certo tra le schiere di Bahamut, se non come zimbelli per lo scherno dei suoi campioni!"  Allungo la mano e prendo il coltello, rigirandolo tra le mani Troppo piccolo per i miei gusti: qualcuno lo preferisce a ciò che ha?

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Daardendrien Shamash (platino stregone)

"Beh dopotutto è di Snapjaw, e non abbiamo alcun diritto di impossessarcene. Inoltre mi sembra un combattente valido, me farà buon uso contro Rezmir, no? Se porterai la testa di Rezmir al villaggio otterrai molto onore." dico a bassa voce agli altri per poi rivolgermi al lucertoloide e sondando le sue intenzioni, potrebbe non averle le scaglie per lanciarsi in una impresa tanto pericolosa; finora ha giocato la carta del prigioniero costretto ad ubbidirci che un po' lo tutela nel caso le cose vadano male, ma questa decisione potrebbe cambiare tutto.

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Quando parlate della possibilità di lasciare a Snapjaw il suo pugnale, il lucertoloide gongola.

"Rezmir non si fida troppo dell'elfo che tiene banco qua nella palude, e ha pensato bene di nascondere armi in giro per il castello, nel caso ce ne fosse stata la necessità. E siccome Snapjaw ci sa fare con legno e intaglio, ha incaricato me di piazzare qua il pugnale.

Sicuramente ci sono altri gingilli nel castello, ma di certo non ha affidato tutti i nascondigli agli stessi sottoposti."

Risponde attendendo che decidiate se dare a lui o meno l'arma.

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Daardendrien Shamash (platino stregone)

"Interessante; non sarebbe affatto male riuscire a scovarne altre. Ci tornerebbero molto utili, ma è anche vero che non possiamo perdere tempo a setacciare tutto il castello. Prima di tutto occupiamoci di Rezmir, che dite?" commento lisciandomi il mento squamoso soto la maschera mentre rifletto su quanto detto da Snapjaw.

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Steeler (Chierico d'acciaio)

Dico che se lui le ha nascoste, lui può dirci pure dove sono. Dico in maniera asciutta. 

Per quanto riguarda l'arma non è una cosa che mi piace usare. Se Snapjaw la vuole e non vuole morire la userà con saggezza per aiutarci. Per me lui è un alleato e voglio fidarmi di lui. Rispondo.

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Bhalasar - guerriero bronzo

Io dico che più stiamo in giro a fare nulla, più facile sarà che qualcuno ci noti gironzolare a vuoto. Se andiamo da Rezmir non ci sospetteranno. Possiamo fare quello che dobbiamo e poi decidere come procedere. Dico io, per quanto mi riguarda Snapjaw può tenerselo, non so che farmene di un pugnale avvelenato. Le mie fedeli lame sono l'unica cosa che mi serve.

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Decidete di salire proprio per le scale da cui sono scesi i dragartigli, e giungete in una sala grossa divisa da pareti fatti di scaffali, con tanti libri, tavoli da lettura pieni di pergamene, altri libri e pergamene sparse a terra, e su una poltrona un dragartiglio con una maschera diversa da tutti gli altri, più articolata e con inserti in oro e pietre preziose. Sul petto, dove normalmente gli altri hanno una spilla raffigurante un artiglio di drago, costui ha un'ala di drago.

Sta studiando un libro, ed al vostro arrivo alza uno sguardo sospettoso. Uno degli altri gli sussurra qualcosa all'orecchio, e torna leggere senza più degnarvi di uno sguardo.

"La porta è lì, andate."

Dice uno dei presenti indicandovela, ansioso di rimuovere la causa del fastidio e della distrazione dalla presenza del dragartiglio seduto. 

La deferenza che tutti sbranano avere nei confronti dell'uomo seduto è palese.

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Tarhun

Decido di assecondare Daardendrien e prendendo per un braccio i miei compagni più "focosi" li tiro verso la porta. Temo che siano vicini a far scivolare la mano sull'arma e, in questo modo, un intero castello cercherebbe di farci la pelle. Per ora meglio attenersi al piano originale e cercare di salire al terzo piano.

"Perdonate il disturbo" aggiungo alle parole del mio compagno

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Bidreked - paladino oro

Studio il tizio mascherato senza preoccuparmi di abbassare lo sguardo, le sue ricche insegne e decorazioni, nonché la deferenza che gli tributano gli altri. C'è qualcosa, in quel disprezzo altezzoso, che meriterebbe tutto l'affetto che la mia mazza ferrata è in grado di dispensare, indipendentemente dalle nostre opposte convinzioni e credenze; un semplice, imperioso e sacrosanto dispensare di umiltà che lo riporti con i piedi per terra. Forse è proprio questo ad alimentare il fuoco del mio sacro dovere, questa discrepanza che separa il rispetto dal timore, il servilismo dal cameratismo: non baratterei mai il mio piccolo gruppo scompagnato con un esercito di servi, solo per sedere in una sala attorniato da adulatori e servi invece che da amici e compagni. Piego il capo in un gesto rigido, il più piccolo inchino che riesco a fare senza apparire irrispettoso, mordendomi la lingua quel tanto che basta dal non gridargli contro. La mano di Tahrun che dal nulla ci tira più che guidarci e la sua voce che si profonde in scuse sono una manna dal cielo. Non appena varcata la soglia e imboccate le scale, il mio sussurro acido accompagna i primi passi Quel dannato.. idiot@.. borioso..  

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Daardendrien Shamash (platino stregone)

"Lo so Bidreked. Facciamo buon viso e proseguiamo, ci sarà tempo anche per loro dopo Rezmir." gli sussurro in risposta cercando di consolarlo e tenerlo concentrato sulla missione mentre lancio una occhiata grata a Tahrun per il suo tempestivo intervento.

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Salite le scale lasciandovi alle spalle i dragartigli, salendo una rampa di scale rifinite diversamente dalle altre che avete adocchiate. 

In cima alle scale, due statue di onice nera sono poste ai lati. Sono alte 90 centimetri circa e raffigurano due draghi neri. Sembrano essere di grande valore.

Tutto l'arredamento è di classe, fine. Non sembrano certo mobili costruiti da normali artigiani, ma sembrano di ottima fattura, e sono squisitamente rifiniti.
Al centro della stanza, una grande scrivania.

Una mezza drago nera è china su alcune carte sulla scrivania, e al vostro arrivo mette da parte delle pergamene.

La mezza drago Rezmir vi rivolge uno sguardo gelido.

"Cosa volete?" 

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Round 1

Non rispondete nemmeno a Rezmir, ma immediatamente vi fiondate ad attaccarla.

Daardadrien lancia un incantesimo di velocità su Bahalasar e Steeler, per poi allontanarsi dalla zona di combattimento.

Tarhun invece lancia un incanto bardico su Bidreked, e si allontana nella direzione opposta presa da Daardadrien.

Rezmir non perde tempo, ed evoca un'oscurità innaturale che avvolge Bahalasar, Steeler e Bidreked. Attacca poi Bidreked, come se il buio per lei non rappresentasse un problema, ma la corazza del paladino impedisce a quella strana spada di colpire.

Bidreked e Bahalasar non vedono nulla, e decidono di alzare le difese per evitarne i colpi.

Infine, Steeler risolve la situazione, disperdendo l'oscurità di Rezmir con la sua luce sacra, riuscendo anche ad evocare nel frattempo un'arma spirituale per colpire la mezzadraga.

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Steeler (Chierico d'acciaio)

Finalmente l'ora di punire questi maledetti e ignobili eretici è giunta!

I miei compagni sono fulminei, molto più di me, e anche questa tizia lo è.

Essa ci avvolge nelle tenebre, tipiche di chi è abituato a vivere nel peccato, nel male e se ne approfitta delle debolezze altrui.

NELLE TENEBRE NON CAMMINA CHI È GIUSTO E SEGUE LA VIA DI BAHAMUTH! PERISCI INFEDELE ADORATRICE DELLA DEA IMMONDA!! Urlo mentre dal mio scudo il simbolo di Bahamuth risplende disperdendo il buio.

Dalla stessa luce concretizzo un secondo martello, simile a quello che impugno io, E ORA ASSAGGIA LA GIUSTIZIA DI BAHAMUTH!! Dico mentre il martello le si schianta addosso.

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Bidereked - paladino oro

Non faccio in tempo a maledire l'oscurità che in qualche modo ci ha avvolto, che l'incitamento di Steeler rimbomba nella stanza, riportando tutto alla normalità. Un sorriso metallico si dipana tra le labbra sottili, mentre il mezzodrago si mostra in tutta la sua altezza, palesemente preso in controtempo dall'affondo che mi ha portato contro, andato suo malgrado a vuoto. "Sia lodato il vento del nord e il suo Sacro Signore" mi ritrovo a pensare sfilando la mazza dal suo gancio alla cintura, per poi tuonare Possa la sua luce essere la mia guida declamo sollevando l'arma e che cada la sua collera cada sui suoi nemici come folgore dai cieli riabbassandola con tutta la forza che ho nel braccio 

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Daardendrien Shamash (platino stregone)

Bahamut ci arride ed il suo radioao potere disperde attraverso le invocazioni di Steeler il buio malefico che era calato sui miei compagni e di cui si era fatta scudo la vile devota di Tiamat per attaccarli non percepita. Senza attrndere oltre evoco tramite la mia verga un raggio di gelo facendo appello al Signore del Vento del Nord a cui sono votato affinché possa gelare il cuore della mia avversaria fino a farlo fermare e più non alzi il suo braccio contro i miei compagni.

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