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Un unico d&d


TartaRosso

Messaggio consigliato

http://www.latorra.org/2012/12/28/the-problem-with-editions/

In questo articolo Sage Latorra sostiene una cosa che mi avrebbe fatto sempre piacere succedesse.

Cioè che la wizards of the coast sostenesse tutte le sue edizioni di d&d (per semplificare, per un'argomentazione migliore leggete l'articolo).

Ovviamente se la wotc non lo fa avrà i suoi motivi. Però non è detto che non stia sbagliando. Non sarebbe la prima grande azienda a sbagliare strategia di marketing.

Chissà che in futuro la strategia non diventi quella di Latorra.

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Lo stavo per segnalare io!

Per chi ha G+

https://plus.google.com/u/0/communities/105298743270221910970

Faccio notare il commento di Mike Holms

Soccer moms don't buy D&D, people who play D&D buy D&D. Essentially. At some point nearly everyone who wants a copy of X edition, has X edition. Sales drop off to near nothing, and the only way for the producers of D&D to stay in business is to make another edition (sales of everything else outside of the core game are problematic). If they could survive on sales of older editions... they wouldn't make new editions. So that's not an option.

But it's OK. Hasbro says that if the new edition doesn't make X dollars, then they'll kill the line. At that point, we'll have no new editions of D&D. But the old ones will continue to be reprinted as they are now, in the forms of games like Labyrinth Lord etc, etc. At which point your vision will be a fait accompli, Sage.

WotC's fate as the producers of D&D is a foregone conclusion at this point; there is no model by which they can survive. And I say that as somebody who is one of Mike Mearls' biggest fans. 

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Eh. Da un lato, il ragionamento di LaTorra è uno che ho fatto anch'io più di una volta - e che, credo, non sia del tutto alieno alla Wizards, dato che per quest'anno e il prossimo si sono attivati con le ristampe (magari limitate, ma ci sono) delle edizioni precedenti. Ci sono alcuni pezzi famosi (tipo la Tomb of Horrors) che sono stati riproposti praticamente per tutte le edizioni, quindi una certa base su cui lavorare ci sarebbe. E anche se non concordo con tutti i punti, LaTorra fa una buona analisi di quale potrebbe essere la strategia per la Wizards.

Dall'altro lato... sono 15 anni (se non di più) che si prospetta la fine imminente di D&D. Magari questa volta ci siamo più vicini del solito, però finché non lo vedo succedere, non ci credo (mi riferisco più al commento ripostato qui sopra che al blog in sé).

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Non sono completamente d'accordo con Holmes. Credo che un modello che affianchi diverse tipologie di d&d potrebbe anche essere fruttuoso.

Poi ovviamente si deve vedere quanto si vuole che sia il profitto.

Sinceramente mi auguro che quello che dice Holmes invece non sì avveri. Perché la sparizione di d&d vorrebbe solo dire il restringimento del bacino d'utenza, un forte restringimento.

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Credo che Holmes parlasse del fatto che le aspettative di Hasbro siano errate, o meglio, debbano essere ricalibrate per le vendite di un unico prodotto (i tre base?) andando a modificare e cambiare la filosofia del "filone d'oro".

Per questo secondo me è complementare.

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Sì dice quello che scrive subumloc.

Però per evitare fraintendimenti, che ci sono stati anche per la versione inglese, quello che dice è di coprire più "segmenti di mercato" con le diverse edizioni chiamandole con nomi diversi.

Tipo la 4' Heroic adventures o la becmi "exploration" (questi sono nomi detti a caso ovviamente).

E magari far uscire sotto il marchio d&d anche altri giochi. Tipo un gioco sui complotti di corte, uno dove sì interpreta poveracci che piano piano diventano eroi e così via.

Comunque anche la mia è una semplificazione di quello che ha detto. Sennò devo tradurre l'articolo :) .

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Ho letto l'articolo. Da un punto di vista prettamente di business la mia sintesi è 'moronic'.

Per fare una sintesi per analogia: perchè Microsoft non mantiene più windows 95, windows 98, 2000, millennium, XP, vista? Potrebbe esserci un mercato per ognuno di questi sistemi operativi, no?

;-)

Solo per capire: ma perchè gli stiamo dando attenzione a stò tizio?

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I sistemi operativi sono legati alla struttura delle macchine che devono far funzionare, ma queste si evolvono diventando molto più complesse e diverse col tempo, per questo i vecchi sistemi operativi non vengono più supportati: non c'è più nulla che possa usarli, se non qualche reperto di archeologia industriale... D&D è differente, visto che è un gioco ed è pure autosupportato: non necessita di un hardware specifico (come i videogames), non necessita di componenti accessorie (come i wargame con miniature), non necessita di luoghi specifici dove essere praticato (come la maggioranza degli sport), per cui non diventa mai obsoleto o inutilizzabile...

Il tipo fa anche una distinzione indicando cosa sia davvero una "nuova edizione" in termini editoriali: lo stesso prodotto ripubblicato con correzioni, nuove impaginazioni e magari integrazioni e aggiunte nelle note a margine o nella bibliografia... Una nuova edizione spesso sostituisce quella vecchia, invece di affiancarglisi, dato che la rende obsoleta (un buon esempio è il Monopoli, che è stato ristampato decine di volte con solo pochi cambiamenti alle regole e alla struttura)... In D&D invece succede proprio l'opposto, in quanto il gioco viene letteralmente cambiato ogni volta e la vecchia versione non viene più supportata, ma rimane comunque un gioco a se perfettamente funzionante e mai obsoleto...

In effetti mi trova d'accordo praticamente su tutto, dato che io gradirei nuovo materiale per ben tre cosiddette edizioni di D&D (BECMI, 2nd e 3.5/Pathfinder) e che ho smesso di giocare alle prime due solo perchè la mancanza di supporto e la sparizione dai negozi ha prosciugato il bacino di utenza dei possibili giocatori... Concordo anche dove parla delle ambientazioni, in quanto è triste assitere a scempi come quello dei Reami solo perchè l'ambientazione deve essere adeguata al nuovo gioco, invece di poter essere lasciata al vecchio continuando ad essere supportata in parallelo...

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il paragone con windows non regge anche perchè i sistemi operativi successivi sono a grandi linee retrocompatibili, molti giochi per windows 95 giravano sul 98 e sul 2000, questo in D&D non succede, infatti più che di nuove edizioni si tratta prorprio di nuovi giochi, tant'è che un giocatore di una qualsiasi edizione non può giocare ad un altra se non dopo aver letto tutto il regolamento.

Più che supportare tutte le edizioni preferirei che una volta passati alla nuova rendessero più accessibile il vecchio materiale, a livello di prezzi e reperibilità, così cheuno possa ampliare i suoi orizzonti di gioco senza diventare scemo.Anche perchè non penso sia possibile supportare al meglio tutte le edizioni.

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Il paragone serve perchè molti conoscono microsoft e le logiche del mercato dei software. Ovvio che le analogie finiscono lì. Ma in termini prettamente economici, già coperti in altri thread, D&D è interessante per il suo publisher se fa almeno 10 milioni di dollari di fatturato all'anno, e questo lo fa solo se i manuali core vendono più di 1 milione di copie (e se insider fa tanti iscritti, ma non sappiamo quanti siano ritenuti una soglia significativa).

Tutto il resto serve a vendere i manuali core, e a causa dei costi di distribuzione e di staff necessari a produrli, non genera margini significativi. È un meccanismo tipico di molti mercati, e quelli della WotC lo conoscono molto bene.

Supportare le edizioni precedenti serve solo a frazionare la base utenti sino a rendere marginale la quota di vendite dei manuali core che sostengono tutta la baracca, e per quanto come giocatore possa apparire allettante, come publisher sarebbe un suicidio.

Anche continuare a vendere le espansioni delle passate edizioni in formato digitale in realtà distrae dall'unico cash cow dell'azionda (di nuovo, i core) e bene fece il management a togliere la possibilità di acquistare i manuali della 3.5 all'uscita della 4a. Come giocatore la cosa mi può indispettire, come publisher la caposco e sottoscrivo. Adesso ripubblicano qualche vecchio manuale, e rimetteranno in vendita alcune espansioni passate come digital download. Bene, ma sono azioni che rientrano nella strategia di PR e goodwill-building più che in quella commerciale.

Ps: la divisione D&D di WotC è la microsoft dei giochi di ruolo come dimensioni, struttura e formazione del management. Ha fatto il fatturato che le consentiva il suo mercato (i gdr) che sono una frazione di una frazione di quello del software. Avesse prodotto detersivi sarebbe stata la Henkel.

Pps: ora parto per la montagna e sarò senza collegamento internet fino al 3. Buon anno a tutti!

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Dracomilan

Anzitutto grazie per l'analisi.

he fact that D&D editions are not incremental refinements or direct sequels isn’t directly a problem. Each edition has its ups and downs. The problem comes from the fact that D&D is a business.

For Wizards of the Coast, new editions are both necessary (to keep selling product) and self-destructive (as they kill the market for what’s currently out there). It’s an endless cycle of splintering the fan base as each edition requires a massive new purchase from all players.

Che mi pare molto aderente alle tue asserzioni, però effettivamente hai colto il punto.

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Esprimo anche la mia modestissima opinione ^^

A mio parere il ristampare le vecchie edizioni non è ok:d&d è comunque un gioco in evoluzione,vorrei proprio vedere chi giocherebbe con la scatola rossa se non i giocatori di vecchia data(e solo in dungeon con mostri prestabiliti).Quello che intendo dire è che il mondo si è sempre più espanso dalla prima edizione fino ad arrivare alla terza edizione,dove la personalizzazione ha raggiunto il suo massimo(i bug sono ovviamente un'altro discorso).A questo punto cosa deve vedere la wizard?Effettivamente quali sono le edizioni più giocate ad oggi:sicuramente la 3.5 in primis e in secundis la 4.Poi c'è il "problema" Pathfinder,che crea non poche difficoltà alla stessa Wotc,ha proposto un sistema migliore mantenendo alla base ed è in continua crescita.Dunque,per evitare questo,dovrebbe più concentrarsi sulla nuova edizione(sperando nel non epic fail) e vendere a prezzi giusti i manuali della terza edizione,che sicuramente è una delle più vendute(ho visto i manuali base deluxe della 3.5 a 50 euro...veramente troppi).Il tutto come già detto IMHO ^^

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Esprimo anche la mia modestissima opinione ^^

A mio parere il ristampare le vecchie edizioni non è ok:d&d è comunque un gioco in evoluzione,vorrei proprio vedere chi giocherebbe con la scatola rossa se non i giocatori di vecchia data(e solo in dungeon con mostri prestabiliti).Quello che intendo dire è che il mondo si è sempre più espanso dalla prima edizione fino ad arrivare alla terza edizione,dove la personalizzazione ha raggiunto il suo massimo(i bug sono ovviamente un'altro discorso).A questo punto cosa deve vedere la wizard?Effettivamente quali sono le edizioni più giocate ad oggi:sicuramente la 3.5 in primis e in secundis la 4.Poi c'è il "problema" Pathfinder,che crea non poche difficoltà alla stessa Wotc,ha proposto un sistema migliore mantenendo alla base ed è in continua crescita.Dunque,per evitare questo,dovrebbe più concentrarsi sulla nuova edizione(sperando nel non epic fail) e vendere a prezzi giusti i manuali della terza edizione,che sicuramente è una delle più vendute(ho visto i manuali base deluxe della 3.5 a 50 euro...veramente troppi).Il tutto come già detto IMHO ^^

Eh ma vedi che in realtà ti smentisci da solo. Tu giochi alla terza edizione, quando è uscita quella dopo non è che ha reso obsoleto il tuo gioco e sei fisiologicamente e necessariamente passato alla successiva: ti piaceva quella, quella dopo no, per cui ci sei rimasto. E lo stesso ragionamento l'hanno fatto tantissimi prima della 3a con le loro, lo sto facendo io con la 4a rispetto a Next, e così via. Per quello il paragone con Windows regge solo in parte: con i sistemi operativi, non è che hai molte alternative, a un certo punto per forza di cose devi confrontarti con quelli nuovi.

Ora, il discorso che stiamo facendo qui è: questo modello di produzione è il migliore possibile, o ci sono alternative che potrebbero essere meglio? Qualcuno prima ha parlato di frazionare la fan-base, ma per com'è andata finora, la fan-base è già frazionata, e un'edizione nuova per forza di cose crea una spaccatura ulteriore. E di prodotti senza sistema ce ne sono stati negli anni, alcuni con un disceto successo, altri meno; e le ristampe ci sono e sono andate bene. Quindi, perché non provare a ipotizzare di sviluppare questa ipotesi?

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Eppure il pubblicare più "edizioni" contemporaneamente è già stato fatto in passato ed è stato il periodo in cui D&D ha venduto di più: stò parlando della "two-pronged strategy" della defunta Tsr, che pubblicava il Basic accanto all'Advanced e lo ha fatto per più edizioni ciascuno (3°, 4° e 5° del Basic, 1° e 2° dell'Advanced)... L'attuale strategia "monogioco" è tutta frutto della Wizards ed è cominciata con la 3° edizione dell'Advanced, che ha riunito tutte le linee in una sola...

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Supportare le edizioni precedenti serve solo a frazionare la base utenti sino a rendere marginale la quota di vendite dei manuali core che sostengono tutta la baracca, e per quanto come giocatore possa apparire allettante, come publisher sarebbe un suicidio.

Anche continuare a vendere le espansioni delle passate edizioni in formato digitale in realtà distrae dall'unico cash cow dell'azionda (di nuovo, i core) e bene fece il management a togliere la possibilità di acquistare i manuali della 3.5 all'uscita della 4a. Come giocatore la cosa mi può indispettire, come publisher la caposco e sottoscrivo.

In pratica noi giocatori veniamo visti solo come "mucche da mungere"? :sorry:

Deprimente... capisco che la Wizard è un'azienda, e come tale DEVE guadagnare per continuare a vivere, ma è comunque deprimente. :cry:

vorrei proprio vedere chi giocherebbe con la scatola rossa se non i giocatori di vecchia data(e solo in dungeon con mostri prestabiliti).

Io ho cominciato col BECMI da bambino, e mi ci sono trovato benissimo; crescendo sono passato all'Advanced e poi alla 3/3.5, mano a mano che cresceva la mia voglia di personalizzazione e precisione.

Si potrebbe fare una cosa del genere, basata sull'età: BECMI per bambini da 8-12 anni, Advanced per adolescenti da 12-16 anni, 3.5/Pathfinder per ragazzi dai 16 anni in su (le età sono puramente indicative); in questo modo si aumenta il bacino d'utenza.

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