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Perchè un gdr fantasy funziona meglio di un gdr scifi


Messaggio consigliato

  • Amministratore

... In asia se lacavano piuttosto bene con il medioevo europeo e i manga al riguardo (accurati o meno, per carità) si sprecano e spesso sono proprio quelli ad influire sull'immaginario del giocatore adolescente di oggi. Perchè si può giocare a d&d con elementi di Berserk, ma diventa più complicato inserire l' ambientazione di Blame! in ShadowRun

Non ho idea di che cosa sia Blame! m se questo è vero il problema sta nel fatto che Shadowrun ha un'ambientazione sua, particolare e ben ingranata nelle regole. Però, dopo aver letto la mare di giochi d20 di ogni genere e forma, e di gente che gioca a Evangelion con le regole di Dark Heresy, non credo che questo sia davvero un problema legato al genere. Anche dando credito alla teoria del "System Matters", generi e regolamenti sono cose ben diverse, e tutto alla fine si riduce allo specifico del gruppo.

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ho detto che spesso sono poco accurati, e anche che influenzano l'immaginario dei più giovani. Non che la cosa mi faccia piacere (sto per laurearmi in lettere classiche, quindi ci tengo a queste cose). ;ma qui si va ancora OT.

Fattostà che... se la cavano!

La storicità è sicuramente compromessa, ma l' atmosfera c'è. E a livello di GDR non è sempre necessario sapere i sette re di Roma. Quasi mai. Vabè, poi dipende da come ci si accorda riguardo a queste cose. Però a livello GDR fantasy-medievale standardizzato, mi pare che la cosa funzioni.

@Subumloc, la questione da te sollevata ha almeno due risvolti. Il primo è che se estrapoli le regole e ci lavori un pochino sopra, allora puoi adattarci qualunque cosa (però è faticoso). Il d20 (abbi pazienza ma non lo conosco bene) dovrebbe funzionare come sistema universale, quindi in quanto tale non pone problemi (se non l' immaginazione e l' amosfera)

L' altro risvolto è che (come è stato detto da un po' tutti i partecipanti alla conversazione), se ci si accorda prima su un mondo di riferimento (ed aggiungerei: se si lavora preventivamente sulle regole) il problema diventa molto più semplice da gestire. Quindi se tutti sanno che si sta parlando di Evangelion e tutti conoscono l' anime nei dettagli non dovrebbero esserci grossi problemi. Però è pur semre un gdr, ed un giocatore (oppure il master) potrebbe desiderre elementi che nell' anime non compaiono, ma che ha visto in altri giochi e fumetti o libri. Che gli altri non conoscono.

Ora, mentre questo problema (ameno per me) è più facilmente sormontabile nel fantasy, nei giochi tecnologico-futuristici la faccenda è più complessa, può dare luofogo a contraddizioni ed incomprensioni. Al di là delle dimensioni di una spada.

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Sei un collega allora. A me mancano il secondo modulo di sanscrito e la tesi (la figura del buffone nelle Rane di Aristofane) per la triennale, e sto già frequentando per la magistrale.

E da collega tu ritieni accettabili certe cose? Sì, non nego la presenza di perle, ma in generale la qualità è scarsina da questo punto di vista.

Purtroppo sono queste a influenzare i giovani (ma anche i non troppo giovani, concedetemi di chiamarli "subcolti" dato che la loro cultura deriva dai fumetti o dai videogiochi e non da un evidentemente carente percorso di studi), ma non sono queste cose a darti la dimensione reale di un periodo storico. Anche l'atmosfera spesso ne esce un po' compromessa, perché tutto è subordinato alla "fumettosità" o alla "tamarraggine". Prendi Dante's Inferno: sai le discussioni su un altro forum con una persona secondo cui il gioco non era poi così campato per aria dato che all'epoca di Dante c'erano comunque delle crociate? Non in terrasanta, le combattevano i teutonici, non con la divisa di un tempo, Dante non vi prese certo parte, ma per chi gioca a quel videogioco e non si documenta ulteriormente sarà plausibile ambientare una crociata in Palestina agli inizi del XIV secolo, e mettere Dante Alighieri fra i combattenti, magari anche fra i comandanti.

Comunque mi dai ragione su un punto, mi pare: con queste cose costruisci un "fantasy medievale standardizzato", il "fantapolpettone" di cui parlavo io, che non è certo l'unico tipo di fantasy possibile. Certo che se si gioca con quello non si incontrano difficoltà, ma qualsiasi altro fantasy specifico causa lo stesso problema della fantascienza: chi non ne conosce i fondamenti non saprà che pesci pigliare.

PS: comunque non parlo di non conoscere i nomi dei sette, dei quali direi che il 99% degli Italiani ricorda solo Romolo in quanto primo, Tarquinio il Superbo in quanto ultimo e Numa Pompilio in quanto... vabbè ci siamo capiti. Parlo proprio di non sapere che a Roma ci sono stati i re.

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Personalmente, concordo con coloro che sostengono la necessità di mettersi d'accordo in partenza sull'ambientazione, indipendentemente dalla tipologia di gioco che s'intende sviluppare.

Ciò detto, una precisazione:

D'altronde molta gente ama citare qualcuno che disse che qualsiasi tecnologia sufficientemente incomprensibile è indistinguibile dalla magia.

Questa, di base, non è una semplice teoria, è realmente successo, pensate all'impatto iniziale dei conquistadores sulle popolazioni indigene dell'America meridionale.

La comprensione della tecnologia come tale dipende dal bagaglio di conoscenze che si posseggono.

Sapendo ad esempio cosa sia la tecnologia, oggi la nostra società, incontrando un'ipotetica specie aliena dotata di una scienza molto più avanzata della nostra, difficilmente scambierebbe per magia la tecnologia degli "altri", ciononostante essa potrebbe comunque apparirci altrettanto incomprensibile.

Fin qui può sembrare una nota OT, ma non lo è necessariamente, perché si collega infatti ad altro.

Fin'ora si è parlato di GdR Fantasy contrapposti, a livello di immaginario, a quelli Sci-fi, mi sorprende nessuno abbia riportato il caso in cui i due generi s'incontrano (intendo dire ad un livello superiore rispetto a Star Wars).

Come esempio vago, ricordo un manuale di AD&D dove ciò capitava (non ricordo il titolo), era sull'arrivo di un veicolo tecnologico nel mondo di D&D, e in questo contesto quanto sopra scritto potrebbe avere un senso, gli abitanti del mondo fantasy potrebbero scambiare la tecnologia per magia, ma più in generale ci sono altri esempi che posso riportare.

Fra la narrativa Fantasy, mi viene il mente il primo libro di Darksword (forse anche i seguiti, che a dire il vero non ho letto).

A livello di GdR, nel manuale Apocalypse della D20 Modern è presentata la possibilità di un'apocalisse dovuta all'invasione di creature magiche originarie di un altro mondo, e c'è un esempio di campagna a tecnologia avanzata (mecha alti dai 3 a 5 metri, armi ad energia, eccetera), e magia.

Ma, più di tutte, mi viene in mente l'ambientazione Dragonstar, che è proprio Fantasy Sci-fi, con astronavi e draghi, magia ed armi ad energia.

Per cui, in realtà, a genere di gioco è anche possibile fondere le due cose, come sia giocarle non posso dirlo, non ho ancora provato.

Un paio d'immagini.

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Nota da moderatore

Quando ci si inizia a dare dei limitati, probabilmente è ora di chiudere. Aspetto che leprecauno mi dia indicazioni in privato in merito, ma direi che l'argomento si è esaurito almeno per quanto riguarda la parte di gioco.

Con i dovuti distinguo, più o meno tutti gli intervenuti sono d'accordo nel dire che un accordo, pregresso o meno, da parte dei gocatori può aiutare a dirimere le questioni di gioco.

Per il resto, invito ad aprire un topic, interessante fra l'altro in letteratura.

Una sola nota a margine, con tanto di spoiler per la parte noiosa :).

L'origine dei due generi: sci-fi e fantasy è completamente differente e fa riferimento ad autori differenti.

In particolare la Sci-fi, in passato si possono trovare riferimenti già dal secondo secolo, probabilmente i padri putativi della Sci-fi contemporanea sono Verne e H. G. Wells.

Spoiler:  
Negli anni i due generi si sono ibridati anche per il fatto che scrittori di fantascienza hanno scritto fantasy e viceversa: Martins, Greg Bear, Ursula K. Le Guin ecc ecc

In realtà, anche se ho letto parecchia fantascienza trovo abbastanza difficoltoso vedere una quantità di generi definiti come nel fantasy, o almeno, possiamo dire che i generi di fantasy sono molto vicini a quelli della fantascienza, almeno numericamente.

Cyberpunk è un movimento finito per stessa ammissione dei suoi autori principali: Sterling, Gibson e Cadigan; inserire nel Cyberpunk l'opera di Philip K. Dick è cronologicamente errato, che sicuramente ne è stato uno degli ispiratori, però l'immaginario Cyberpunk del giocatore di ruolo è più legato a La notte in cui bruciammo Chrome e al Cyberpunk Gibsoniano della trilogia del Neuromante, mentre molto poco ha a che fare con La Matrice Spezzata, che un non appassionato potrebbe attribuire al genere space opera.

Del resto viene difficile collocare alcune opere di Kurt Vonnegut (come Mattatoio n°5 o le Sirene di Titano), senza parlare del già citato Bradbury.

Il fantasy di suo ha parecchie codifiche stilistiche e di sottogenere, penso all'urban fantasy, all'High Fantasy, allo steam fantasy (lo steampunk è decisamente fantascienza, quantomento perché Paul DiFilippo è uno scrittore di fantascienza :) ). Poi voi che siete più esperti di me ne troverete molti altri, sono sicuro.

Certamente diventa difficile collegare l'enumerazione dei sottogeneri dell'uno o dell'altro genere come punto di forza di una maggiore semplicità/complessità di approccio.

Edit

@Sub

Mmmm.

Due esempi.

Shock è un gioco che si basa sulla fantascienza sociale, cioé su quei racconti/libri di fantascienza in cui il tema dell'evoluzione sociale è il motore della storia.

Per rendere il genere fa in modo che i giocatori definiscano uno Shock, esempio: gli uomini hanno scoperto come digitalizzare la propria cosicenza e ricaricarla in un altro corpo, così hanno sconfitto la morte. Inoltre vengono ad essere stabiliti, gli assi entro cui i personaggi si muovono, cioé come gira il mondo; e le minuzie, cioé pezzetti di ambientazione che verranno inseriti nel gioco. Tutto questo prima di giocare. Ti assicuro che, pur essendo un gioco non semplicissimo e che sconsiglierei a chi è alle prime armi, il gioco fa in modo di rendere molto il feeling dei racconti di fantascienza sociale.

Il mondo dell'apocalisse ha un sistema in cui il GM fa domande, cioé fa domande ai giocatori anche per definire cosa vedono dell'ambiente circostante, di un PNG, di come i personaggi si procurano il cibo, di come si sentono in determinate situazioni. Questo permette di condividere l'ambiente e le tecnologie - rimaste visto che si parla di post apocalittico -.

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  • Amministratore

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@Sub

Mmmm.

Due esempi.

Shock è un gioco che si basa sulla fantascienza sociale, cioé su quei racconti/libri di fantascienza in cui il tema dell'evoluzione sociale è il motore della storia.

Per rendere il genere fa in modo che i giocatori definiscano uno Shock, esempio: gli uomini hanno scoperto come digitalizzare la propria cosicenza e ricaricarla in un altro corpo, così hanno sconfitto la morte. Inoltre vengono ad essere stabiliti, gli assi entro cui i personaggi si muovono, cioé come gira il mondo; e le minuzie, cioé pezzetti di ambientazione che verranno inseriti nel gioco. Tutto questo prima di giocare. Ti assicuro che, pur essendo un gioco non semplicissimo e che sconsiglierei a chi è alle prime armi, il gioco fa in modo di rendere molto il feeling dei racconti di fantascienza sociale.

Il mondo dell'apocalisse ha un sistema in cui il GM fa domande, cioé fa domande ai giocatori anche per definire cosa vedono dell'ambiente circostante, di un PNG, di come i personaggi si procurano il cibo, di come si sentono in determinate situazioni. Questo permette di condividere l'ambiente e le tecnologie - rimaste visto che si parla di post apocalittico -.

Fenna, non voglio sollevare il solito vespaio su System Matters, drift e compagnia bella :D con il mio post volevo semplicemente esprimere il mio disaccordo all'affermazione di BobMalooga e arrivare in fondo alla stessa conclusione che fai tu. Se si prende un GdR qualsiasi, fantasy o di fantascienza che sia, ma che ha una sua ambientazione ben definita, o si impara quello che c'è da sapere sull'ambientazione o ci si deve adattare. Insomma, non sono molto d'accordo con il dire che "D&D è fantasy per cui ci puoi fare qualsiasi fantasy, Shadowrun è fantascienza per cui no", perché credo che con un po' di buona volontà si possa non dico adattare qualsiasi ambientazione a qualsiasi sistema, ma se non altro trovare qualcosa di adatto.

Quanto al discorso sui generi, è vero che ci sono autori di riferimento diversi, ma non si può negare che ci sia una certa vicinanza tematica tra i due, in particolare se consideriamo tutte le varie sottocategorizzazioni e correnti (per non parlare dei singoli autori!). Anche se personalmente non direi quello che ha detto Blackstorm, che fantasy e sci-fi sono la stessa cosa, non credo sia fuori luogo usare in certi contesti un termine unico (che sia speculative fiction, o letteratura del fantastico) per riferirsi ad entrambi (e anche ad altre cose).

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Sub

tranquillo, capisco il tuo punto di vista e in parte condivido.

In parte perché poi dipende dal sistema, il tipico esempio è il d20 applicato e al MdT e ancor più a Chtulhu, giusto per citare un sistema conosciuto dalla qualsiasi qua dentro.

Un pensiero veloce e molto sempliciotto se volete, non pensate che forse sia "responsabilità" di D&D una certa difficoltà nel passare da un genere all'altro? Mi spiego, molti di noi, qui immagino praticamente tutti, hanno iniziato con D&D, che essendo un gioco fantasy attira in generale gli appassionati del genere, secondo voi questo potrebbe essere una barriera d'ingresso?

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Ma non credo che la scintilla della colpa parta da D&D. Semmai D&D dà un sentiero che poi diventa "difficile" da lasciare perchè ha una sua filosofia di vedere il fantasy e il ruolismo che è diverso da altri generi.

Chi inizia con Martelli da guerra o Ars Magica ha sicuramente un approccio diverso non tanto al gioco quanto all'immaginazione in sessione di gioco.

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Dal punto di vista dell'ambientazione è verissimo: D&D ha contribuito, alla fin fine, a creare quel genere che chiamo "fantapolpettone"; ormai lo trovi nei videogiochi, nei fumetti, nei libri, e molti partono dal presupposto che quello sia l'unico tipo di fantasy, tant'è che dagli elfi resistenti e alti di Tolkien siamo passati ai piccoletti fragili anche in buona parte della produzione fantasy di massa.

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Anche se personalmente non direi quello che ha detto Blackstorm, che fantasy e sci-fi sono la stessa cosa

Non ho mai detto una cosa del genere. Ho detto, esprimendomi male nel mio primo post (dove ho detto che la sf è una branca del fantasy, cosa che può generare confusione) e poi mi sono chiarito nei post successivi. Non ho mai detto che siano la stessa cosa. Ho solo detto che non vedo il motivo per cui uno debba avere più difficoltà a immaginare una cosa fantascientifica piuttosto che una cosa fantasy.

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  • Amministratore

Non ho mai detto una cosa del genere. Ho detto, esprimendomi male nel mio primo post (dove ho detto che la sf è una branca del fantasy, cosa che può generare confusione) e poi mi sono chiarito nei post successivi. Non ho mai detto che siano la stessa cosa. Ho solo detto che non vedo il motivo per cui uno debba avere più difficoltà a immaginare una cosa fantascientifica piuttosto che una cosa fantasy.

Sì hai ragione, neanch‘io mi sono espresso al meglio; non era mia intenzione attribuirti cose che non hai detto. In ogni caso penso che io e te la vediamo più o meno allo stesso modo su questo argomento, il resto è una questione di termini e su quelle a sempre a finire che ci si perde :-)

Inviato dal mio cellulare via Tapatalk

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Se la colpa è di D&D? Personalmente non penso, credo la cosa possa essere piuttosto dovuta alla particolarità che sarebbe richiesta da alcune campagne.

Faccio alcuni esempi:

D&D: Produzione Fantasy notevolmente vasta, può portare sia a giocare un fantapolpettone, ma anche alcune campagne molto peculiari, come ad esempio Spelljammer, o Dragonstar, che è pure basato sulla 3.x, o, ancora, Planescape, in altre parole cose che nella vera e propria letteratura fantasy contemporanea non fanno gran comparse.

Star Wars: Un po' Fantasy un po' Sci-fi, non credo avrei problemi a giocarlo a lungo, dato che il materiale prodotto ed i film offrono davvero numerosi spunti, un notevole fattore di libertà credo si basi sulla non necessità di collegare strettamente la campagna alla produzione cinematografica.

Sine Requie: Notevolmente diverso dal D20, può produrre sia campagne horror che d'interazione sociale (specialmente nelle città fortificate del Reich), che postapocalittiche di sopravvivenza, anche qui potrei sviluppare notevolmente il gioco.

Ctulhu: Con tutta la produzione horror esistente, anche allontanandosi un po' dagli stili di Lovecraft è possibile sviluppare un gran nu

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Vero, ma Spelljammer non mi risulta esser mai stata l'ambientazione con cui viene proposto D&D: quello è un livello successivo, ma di base con D&D trovi appunto il fantapolpettone, che poi ha influenzato molte altre produzioni. Per cui, se andando un po' a fondo trovi tutta la varietà di questo mondo, il primo incontro avverrà sempre con la fiera dello stereotipo. E molti non vanno più in profondità di così, purtroppo.

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Vero, la cosa, specialmente all'inizio, era molto, molto alla Tolkien, solo con parecchia magia in più. Mi sto riferendo a quando giocavo col BECMI e con le prime, immature esperienze alla 3à ed.

Però, ho anche notato che con le evoluzioni successive qualcosa è cambiato, seppur non in un modo che fosse visibile ai più.

Ad esempio, immagino avrete fatto caso che, quando s'immagina una battaglia Fantasy, si pensa ad uno schieramento più o meno ispirato alle battaglie campali medievali o del mondo classico.

E' interessante che invece nel Perfetto Combattente sia consigliato d'ispirarsi piuttosto, ad alti gradi di magia, alle battaglie della seconda guerra mondiale.

Perchè, semplicemente, ci sono creature che se affrontate in modo convenzionale sbaraglierebbero un esercito in breve tempo, per cui il suggerimento era di usarle e considerarle come se fossero dei tank, mentre altre ccreature ancora potrebbero fornire supporto aereo o attacchi aerei.

Un fantasy in cui si combatte con le strategie delle guerre mondiali non è cosa che si veda tutti i giorni, forse un po' le ultime saghe di Shannara (quando vengono introdotte le navi volanti ed il conflitto del Prekkendor), dove però la descrizione della guerra è davvero troppo ridotta, oltre a ciò ricordo solo un altro autore di cui non ricordo il nome, non che questi si sprecasse più di tanto a memoria, semplicemente descriveva la 2à guerra monsiale con termini fantasy.

Non è che cambi molto, a mio avviso, se a "cannone pesante" si sostituisce "bastone pesante", a "carro armato" si sostituisce "behemoth" e a "cacciabombardiere" il "drago".

In altre parole, seppur questo scrittore di cui non ricordo il nome ha introdotto quest'innovazione, essa non mi è parsa, per come sfruttata da lui, particolarmente interessante, le potenzialità dell'idea erano sicuramente maggiori.

A parte ciò, è da notare che D&D mal si adatta a molta della letteratura Fantasy.

Quelli che in Tolkien sono gli Orchi, e in Shannara a volte Troll e Gnomi, a volte i soldati della federazione, a volte altro, non vengono trattati nè più nè meno che come carne da cannone, una massa d'uomini da lanciare all'assalto per sopraffare gli avversari col semplice numero.

In D&D dovrebbe essere diverso, anche se ho notato molti non ci fanno caso. Su un centinaio d'orchi ad esempio, dovrebbero esserci almeno un Livello 7, e due Livelli 5, alcuni dei quali dovrebbero essere incantatori. Pensate se il numero fosse di qualche decina di migliaia di orchi, numeri non improponibili nei Fantasy suddetti, dovrebbero esserci degli ufficiali superiori di livelli molto più alti, con altri a riempire tutti i gradi intermedi. Ci sarebbero un sacco di png di notevole potenza, e una presenza considerevolmente maggiore della magia, sia come oggetti posseduti che come capacità magiche.

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@leprecauno

Preciso, poi la taglio li.

Il punto è D&D ha influenzato i giocatori in quanto gioco di ingresso?

Cioé:

1) ha attirato persone che erano attirate dal fantasy come genere;

2) è diventato uno standard di genere (qui fra l'altro basterebbe leggere alcuni romanzi - che a me fanno rabbrividire al solo pensiero - per verificare quanto questo sia vero, da R.A Salvatore, a Troisi & C) per i giocatori;

Se sì, per me la spiegazione di una certa difficoltà di chi gioca di ruolo nell'approcciare un genere completamente differente, dove non ci sono gli automatismi del fantasy, come il Cyberpunk, o la space opera

Aggiungo Star Wars è considerato oramai praticamente da chiunque un fantasy con le spade laser e le astronavi.

Cyberpunk viene sempre dopo D&D ed è parecchio apocrifo rispetto alle tematiche del Cyberpunk invero, cioé i temi sociali vengono molto lasciati da parte e viene più evidenziata l'azione e il grottesco, probabilmente è più ispirato a Philip K. Dick che agli autori Cyberpunk... sinceramente non ricordo, fra le mie conoscenze, ragazzi che abbiano iniziato con Cyberpunk e in fondo lo capisco anche: il mondo e la tecnologia hanno fatto diventare anacronistica l'ambientazione di Cyberpunk 2020, che in venti anni si è poco rinnovato, a differenza di Shadowrun (giusto per citare un altro storico gioco), per non parlare di Ex Machina, gioco sconosciutissimo.

Cyberpunk V.3. non lo consco, ma a che mi ricordi l'ambientazione è praticamente post apocalittica.

Tirando le fila il bacino di utenza rimasto per Cyberpunk, pur continuando a resistere indomito in un gruppo sparuto (rispetto a D&D si intende) di giocatori, diventa difficile applicare lo stesso discorso di influenza.

Sul perché sia così non saprei che dire, sicuramente nell'ultimo decennio gli scrittori di fantasy (Urban fantasy e New Weird compresi) vanno decisamente per la maggiore, vuoi perché Robert Jordan e Martin, per non parlare di Gaiman e Moore, hanno portato un fantasy finalmente leggibile e non il solito polpettone tratto da D&D alla Salvatore, vuoi perché SdA ha fatto da traino, la fantascienza ha avuto un lento declino, tanto che se citassi Dan Simmons - il mio autore preferito di fantascienza assieme a Asimov - probabilmente pochi fra i giocatori di ruolo, ma non solo, saprebbero citarmi un titolo, se non dopo essere andati a "googolare" in proposito; probabilmente la conoscenza si amplia se dai libri si passa ad altri medium, come il cinema o le serie tv, ma anche in quest'ultimo campo, pian piano, il fantasy sta prendendo il sopravvento: Once Upon a Time, Game of Throne, Grimm, stanno avendo un ottimo riscontro di pubblico, nell'anno appena successivo alla chiusura di Caprica... sig!

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Se utile, dico le mie motivazioni, che sono le stesse che più persone hanno citato:

- bene o male so come è fatto un castello (ci sono stato in gita da piccolo), su una navicella spaziale invece no, non so neanche dove starebbe il volante (e lo stesso dicasi per le armi).

- anche dal punto di vista meccaniche di gioco e regole: una spada taglia come chiunque può immaginarsi, come ci si senta se colpiti da un catalizzatore di neutrini laser, invece non ne ho idea.

- i paesaggi fantasy medievali, mi riportano alla natura e ai miei ricordi di fanciullezza, c'è parecchio romanticismo per me quindi. I paesaggi di Star Trek, Blade Runner e Star Wars invece non mi riportano a nulla (e ho citato 3 produzioni cinematografiche che mi piacciono).

La motivazione più importante:

- nel fantasy c'è sempre un'idea di fondo di bene vs. male (a prescindere dagli intrighi e dalle personalità ambigue), la sci-fi invece mi trasmette a pelle l'idea di un mondo amorale, do la disputa non è tra bene e male bensì tra vita e non vita, tra esistenza naturale e artificiosa. E a me non va (mentre gioco e in teoria mi svago) mettere in discussione i principi cardine della mia vita. Se devo parlare di "Questo è il sogno o la realtà?", "Esistiamo davvero o solo lo crediamo noi?", ecc. allora aspetta che ripasso un po' i miei testi "sacri" (non in senso religioso) e poi affrontiamo tutte le discussioni filosofiche che ti pare.

Ciao, MadLuke.

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FeAnpi... secondo me tu ragioni troppo da "addetto ai lavori". Qui si sta parlando di giocatori, che, in linea di massima, si trovano meglio col fantasy che con la fantascienza, pur non avendo particolari conoscenze in nessuno dei due campi.

Per me (che non ho motla conoscenza al riguado), Conan è un tizio muscoloso, tendenzialmente buono ma un po' stupido (ho visto solo il film con Swartznegger). Elrich... mai sentito nominare. Eppure potrei affrontare un gioco fantasy senza troppi problemi (pur non piacendomi molto). Ovviamente, nel momento in cui vado a crearmi il mio elfo androgino con la cetra e l' arco, il master mi caazzierebbe: "Ehm.. guarda che questo è Conan". Perchè quello è un fantasy diverso, più "adulto" se vogliamo, e si discosta dal sentire comune che i giocatori inesperti ( o illetterati^^) ha riguardo all' argomento.

Prima di iniziare un gioco sci-fy dovrei come minimo cercarmi la letteratura di riferimento per il gioco, in qualunque caso, altrimenti mi troverei a disagio, avendo visto solo "alien" e "avatar (che in realtà mi pare più simile al fata-polpettone di cui parli)" in tutta la mia vita.

E lo stesso vale per molti giocatori. Il fantasy, da questo punto di vista ha "la marcia in più" di offrire stereotipi accessibili anche a chi non mangia pane ed elfo.

Come avrai capito, gli elfi mi stanno sulle balle.

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