Carthagorn non era mai stata silenziosa, ma ora sembrava ringhiare. Il cielo sopra la città aveva il colore dell’acciaio non temprato, grigio e nervoso, gonfio di un temporale che non cadeva mai. Il vento s’infilava tra le guglie come un ladro senza nome, sollevando mantelli, sospiri, odore di paura. Le mura nere, alte, impossibili, scolpite nella montagna non bastavano più a contenere il cuore dell’Impero dell' Uomo. Le porte erano presidiate giorno e notte, non tanto per tenere fuori un nemico