Trovo che discutere di chi sia la colpa sia abbastanza sterile. Non trovo neanche che sia una situazione specifica dei Giochi di Ruolo, è una questione sociale, da risolvere (come hanno evidenziato più o meno tutti) con miglior comunicazione.
Si possono eliminare i GdR e il problema rimane invariato. Un componente del gruppo propone di andare al cinema a vedere qualcosa, e tutto il gruppo vota per un film horror splatter con torture indicibili che a me infastidirebbero molto ma, non aspettandomi che il film sia di quel genere, non dico niente. Una volta in sala, per non disturbare gli altri non mi alzo e me ne vado ma mi guardo tutto il film standoci male.
Non credo sia interessante discutere di chi sia la colpa, né se chi ama gli horror splatter sia malato. Anche se sicuramente la maggior parte dei GdR è family friendly, e quella è giustamente l'aspettativa, ho visto giocate molto adulte e in generi anche molto fetish tra persone consenzienti, e non mi metterò sicuramente a fare shaming della fantasia altrui - come se non avessi mai passato un pomeriggio su GTA a investire pedoni. Non è neanche interessante decidere se la colpa sia del master o dei giocatori, o di chi non ha detto niente quando la situazione dava fastidio solo a lui mentre gli altri si divertivano.
C'è stata una forma di divertimento di gruppo in cui tutti pensavano di divertirsi mentre una persona invece non si stava divertendo. È un problema di comunicazione e consenso, e come tale è davvero difficile da giudicare senza essere stati al tavolo quella sera: ci sono mille discorsi che si possono fare! Ovviamente ci sono meccanismi di peer pressure all'opera che non rendono facile la comunicazione. Sicuramente il master ha tradizionalmente un ruolo di arbitro anche sociale, esterno alle scelte di gioco, ma è anche un ruolo che deriva da momenti storici diversi. Dare la responsabilità al solo master implicherebbe che non sarebbe stato possibile per un giocatore di proporre di discutere prima i temi affrontabili, che credo sia limitativo: se non viene in mente al master, può venire in mente ad un giocatore.
Di contro dare la responsabilità ai soli giocatori, a prescindere dalla effettiva meccanica al tavolo, mi sembra ancora più strano: la situazione messa sul tavolo dall'inizio sembrava richiamare in modo abbastanza naturale al genere che si è poi andato a creare. Non tutti i malvagi sono psicopatici, ma abbiamo immagini molto dure di gruppi di raziatori di monasteri indifesi nella storia in cui le scene splatter, anche su donne e bambini, non sono mancate. Sicuramente esistono, sicuramente non sono rare eccezioni. Quando uomini malvagi si sentono al di sopra della legge (razzie, guerre,...) fanno spesso cose orribili. Se mi proponessero in un libro la situazione "Cinque persone malvage entrano in un monastero indifeso per una razia, ci sono solo giovani bambini e adolescenti e le forze del bene sono troppo distanti", e mi chiedessi cosa aspettarmi dallo svolgimento della scena, quello che è successo sarebbe sicuramente tra le varie possibilità. Il trope stilistico è Anakin che ammazza i bambini, e mille altri momenti simili. Non c'è niente di male né a esserne infastidito né a divertirsi a riviverlo, siamo tutti diversi ed è il motivo per cui è importante comunicare.