Mi accodo agli altri a dire che il problema, e la sua unica soluzione è discuterne con gli altri giocatori fuori dal gioco, preferibilmente prima della sessione vera e propria, e non mi sento nemmeno di dare la colpa specifica a qualcuno in questo caso, visto che questi consigli "di vita vissuta" come la sessione zero ed altro non vengono insegnati agli aspiranti master nei manuali ma si imparano solo con l'esperienza o dai consigli degli altri (come qui sul forum). Detto questo trovo tutta la digressione sul "se uccidi i bambini nel gdr allora sei un piscopatico" trovare un po' il senso che trova, come quando ciclicamente all'ennesima strage in una scuola si tira fuori che il ragazzo giocava a GTA o cose del genere. D&D (nelle sue origini almeno) è un'ode al colonialismo, bande di eroici avventurieri si avventurano nelle tane di primitive creature, malvage per natura, a rubare i loro tesori... Personalmente (e perso anche a tutti in questa conversazione), dopo una serata di gdr non è mai venuta voglia di andare in Congo a sterminare un villaggio e a rubare il loro oro. Si possono giocare personaggi sadici, stupratori, adoratori di demoni ecc, e se una di queste cose dovesse darvi fastidio sarebbe più che legittimo farlo presente agli altri e chiedere che non vengano inserite nella vostra partita, dopotutto siete li per divertirvi, ma questo non fa degli altri dei sadici, degli stupratori o degli adoratori di demoni (non necessariamente almeno), non più di quanto giocare un valoroso paladino vi renda altruisti o coraggiosi.