Onestamente credo venga poco citata perché in realtà questa parte della discussione interessa poco. Ci sono tre discussioni sottese in questo thread: una interessante per il pubblico di giocatori tutto, una interessante per il sottogruppo dei giocatori interessati a tematiche di giustizia sociale, e una priva di qualsiasi interesse per quasi tutti.
Quella interessante per tutti, è se la WotC abbia cambiato le sue politiche editoriali verso tematiche più inclusive da un lato e meno adulte dall'altro, di cui questo sarebbe un esempio. Questa è sicuramente una discussione d'interesse diretto per i giocatori di ruolo, e abbiamo molti dati per parlarne: e effettivamente è ampiamente discussa. A margine: la mia opinione personale sull'argomento è che D&D sia un prodotto mirato a essere Family Friendly almeno dagli anni '90, e non è cambiato in niente da questo punto di vista. È cambiato leggermente cosa voglia dire essere Family Friendly in questi anni, ma onestamente se avessi letto un libro di D&D di oggi negli anni '90 senza sapere delle querelle, non mi sarei accorto di nulla (a parte essere super eccitato per l'evoluzione meccanica del gioco). Gioco per famiglie era, e gioco per famiglie rimane - il che non vuol dire che fosse un gioco mirato commercialmente alle famiglie.
Dicussione parallela legata allo spirito del tempo, meno interessante per i giocatori in quanto tali ma che accende gli animi maggiormente, è perché la WotC abbia fatto queste ipotetiche scelte, e in particolare se si sia fatta trascinare in questa ipotetica scelta da una fetta di pubblico piccola ma indignata e rumorosa, rovinando il gioco alla maggioranza che non è interessata e quindi perdendo soldi. Questa parte è legata alla questione attuale perché è parte centrale della causa: perché la WotC non vorrebbe continuare la collaborazione? Ma rimane una discussione diversa. Questa seconda discussione, spesso confusa con altre cose (e con termini come censura - difficile da capire cosa c'entri), è chiaramente un tema acceso, e quindi se ne dibatte. Sulla mia opinione, concordo con @Bille Boo che se ne parli molto più di quanto la nostra conoscenza dei fatti ci permetterebbe: capire le scelte di un'azienda non è affatto facile. E tendo a essere molto dubbioso di chi dice con pochi dati aneddotici che un'azienda abbia perso soldi con una scelta fatta in un processo decisionale professionale informato da statistiche quantitative.
La terza discussione, a cui il tuo commento fa riferimento, è quella specifica su questa causa legale e sul comportamento delle parti, chi abbia ragione: se la WotC abbia agito nel rispetto del contratto o no, se dovranno pagare extracorte qualcosa agli autori. Onestamente questo ha davvero poco a che vedere con qualsiasi tema d'interesse dei giocatori. Le due aziende avranno stretto un accordo, gli avvocati avranno messo nero su bianco l'accordo cercando entrambe di farlo nel modo più vantaggioso possibile per le rispettive parti, e poi hanno provato tutti come sempre a rispettare l'accordo il meno possibile per il proprio interesse economico. Niente di particolarmente interessante: scoprire che gli avvocati della WotC siano particolarmente maldestri, o particolarmente spietati, non cambierebbe una virgola nessuna mia opinione su temi per me rilevanti. L'eventuale intervento della WotC a scavalcare gli autori e parlare con la casa editrice direttamente entra in questa discussione legale direttamente, ma non ha nessuna affinità con le discussioni interessanti: non ci dice nulla sulle scelte editoriali della WotC o se siano influenzate dal politically correct.
Molti commenti creano un'unica discussione, anche in questo thread, come se decidere chi abbia ragione sulla causa legale abbia una qualche affinità con decidere se la WotC stia abbassando il target d'età o decidere i motivi del perché la WotC abbia deciso di essere più inclusiva. E creando fazioni che spazzano tutte e tre le discussioni. Mi ricordano le discussioni Apple vs Samsung che parlavano della causa legale sui brevetti mantenendo rigorosamente le stesse fazioni che si osservavano discutendo di sistemi operativi: chi preferiva iOS dava ragione a Apple, chi preferiva Android dava ragione a Samsung. E discutevano delle due cose insieme a post alterni o nello stesso post, come se vi fosse una relazione tra chi ha ragione in tribunale e chi fa un buon sistema operativo.