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TdG - La maledizione di Sar Ubhar


Pippomaster92

Messaggio consigliato

Chi scende viene a mala pena notato dal padre afflitto, troppo occupato a reggere il corpo del giovane. 
Potete vedere che anche le pareti sono ricoperte di bruciature e cenere, ma non ci sono altri segni di violenza. Quel povero ragazzo non era più umano, e scoprire cosa l'abbia ucciso potrebbe essere impossibile. Ma chi era a Stila e ha visto i resti dei cultisti nota una certa similitudine. Una morte improvvisa, violenta, giunta scatenata da un evento lontano...

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Jalrai e-Ziin

La situazione si fa improvvisamente più chiara. Almeno in parte. Senza aggiungere altro risalgo la scala e torno dagli altri. Abbiamo già visto una cosa del genere. Spiego cercando lo sguardo di Ivellios per conferma. I cultisti a Stila, una volta ucciso il loro "capo", hanno fatto la stessa fine. Una candela spenta quando la fiamma svanisce.

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Shihab e-Ravaan

Le parole di Jalrai e Ivellos mi fanno riflettere: come ha detto Darhum, il tempismo è decisamente strano. Pensate che sia possibile che chi ha infettato il ragazzo abbia deciso di "riprendersi" il suo potere, fermando l'infezione? Se i nostri sospetti sono corretti, la creatura che ha causato tutto questo è molto più potente di quella che avete affrontato a Stila. 

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Il sacerdote è troppo addolorato per sentire quello che dite, ma se lo interrogate gentilmente e con tatto vi rivela qualche informazione utile.
Dopo il funerale non ha più sentito le grida del figlio, ma pensava che la presenza di tante persone lo avesse intimorito. Quando però è sceso a dargli da mangiare lo ha visto rintanato in un angolo e temeva si fosse ammalato più gravemente. Il sacerdote è stato in piedi tutta la notte a preparare una medicina con erbe e olii rari. Poi tornando di sotto si è accorto che il figlio non si era più mosso da dove lo aveva visto, ed ha capito che era morto. 
"Non so cosa sia successo. Era malato, ma anche pieno di energie" mormora tra le lacrime.

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Ivellos, elfo ranger

"Potrebbe essere... Certo. Ma ogni ipotesi è valida, finché non capiamo qualcosa di più di queste entità."

Rispondo alle ipotesi Shihab.

Tutto può essere!

Ascolto cosa dice il vecchio, che non aggiunge nulla di interessante, poi appoggio quanto detto da Jalrai sul partire il prima possibile.

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Shihab e-Ravaan

Deve esserci una ragione se ha provato a fermare il funerale a tutti i costi. Forse ha voluto punire Aziyatt colpendo una delle persone che conosce. O forse questo funerale ha fermato qualcosa. Rispondo a mio cugino e all'aelfir, aggiungendo Ma sono solo congetture. 

Il sacerdote, fortunatamente, non sente le nostre parole, ma il suo racconto conferma la mia ipotesi: il funerale è legato in qualche modo alla morte del ragazzo malato. Ci dispiace molto per la sua perdita. E non la disturberemo oltre: eravamo venuti qui per avvisarla che saremmo partiti verso ovest, per scoprire cosa stia accadendo. Dico al sacerdote, evitando di trasmettere il mio sollievo: la morte del figlio, per quanto brutale, ha risolto il nostro problema. Le prometto che le comunicheremo qualsiasi risposta riusciremo a trovare, se così desidera. 

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Tornate da Istaval, che nel frattempo si è procurato una sorta di mappa "L'avevano nella locanda, non gli mancherà... non credo nemmeno che si accorgeranno che è sparita" aggiunge con un sorriso "Non so se è troppo precisa, io conosco la strada fino al lago grande, o fino a vicino le rovine a sud-ovest" 
Secondo lui la mappa non è molto in scala, ma Alwhad è ad un giorno di viaggio e le rovine dovrebbero essere poco più distanti. 

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Shihab e-Ravaan

Alwhad sembra essere una tappa obbligata, a meno di non voler passare la notte all'addiaccio. Dico ai miei compagni, mostrando un lieve fastidio di fronte alla seconda possibilità. E forse Aziyatt dovrebbe venire con noi. Ieri sono stato il primo a chiederle di restare al villaggio, ma non mi fido più a lasciarla sola. Aggiungo rivolgendomi ai miei compagni, riferendomi a quanto accaduto con il figlio del sacerdote. 

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Ivellos, elfo ranger

Non avrei avuto alcun problema ad attraversare le terre selvagge. Anzi, preferirei andare diritto alle rovine piuttosto che passare per una città cosiddetta "civile", considerando come vengono trattati gli stranieri qui.

"Cerchiamo di passarci meno  tempo possibile, però. Non mi va di avere noie con la gente del posto."

 

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Jalrai e-Ziin

Mi dico anche io d'accordo sul passare da Alwhad.

Il problema mi inserisco rispondendo poi alla proposta di Shihab è anche di natura...pratica. Non per essere brutale, ma non possiamo permetterci il lusso di preoccuparci anche di lei. Se viene con noi e non sa difendersi da sola, rischiamo di avere una "distrazione" in più. Per un attimo il pensiero vola verso Majida e gli avvenimenti a Stila.

Sinceramente, a meno che non si riveli in grado di badare a sè stessa in una missione del genere, sarei per andare solo noi e lasciarla qui. Allargo le braccia. Non è cattiveria, ma pragmatismo.

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Shihab e-Ravaan

E' una mia preoccupazione. Se la nostra ipotesi è corretta, "Lanterna" potrebbe tornare nei prossimi giorni. E sinceramente non vorrei avere Aziyatt sulla coscienza. Spiego ad Uwais, rivolgendomi poi a Jalrai e Ivellos Ma voi siete i veri esperti con questi esseri. Mi fido del vostro parere: se pensate che portarla sia troppo pericoloso, direi che possiamo salutarla e partire. 

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Ivellos, elfo ranger

"Non saprei... Potremmo portarla, anche se..."

Osservo Jalrai, il ricordo della Gazza Ladra e di sua moglie è ben fissato nella mia mente 

"Abbiamo già qualcuno sulla coscienza, che ci ha seguito contro i cultisti senza averne le capacità.

Ed era decisamente più tosta della ragazza.

Ma anche qui è in pericolo, soprattutto senza nessuno a proteggerla..."

Al solito, quando non mi sento di dare un parere, mi limito ad esporre i fatti.

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Partendo di primo mattino, accompagnati da Istaval, riuscite ad arrivare ad Alwhad in serata. 
La strada che percorrete è spesso brulla e in cattive condizioni, e terribilmente desolata. Solo nell'ultima ora di viaggio incappate in un po' di vegetazione, segno che il lago è vicino. 

Ad un certo punto vedete il secondo villaggio: è cinto da un muro di pietra, vecchio ma robusto. Ma solo su tre lati, e il quarto dà direttamente sulle acque del lago. Essendo sera potete già vedere che Alwhad è tutta illuminata, e vi giungono le note di una musica allegra. Però avvicinandovi di più vedete che l'unico portone d'accesso è sbarrato, e intravedete una sentinella oltre il parapetto. Le mura in sé non sono molto alte, appena tre metri, e si potrebbero anche scalare essendo fatte a secco e quindi irregolari. Ma sicuramente non sarebbe un bel modo di cominciare un rapporto con gli abitanti del posto...

Vicino alla riva del lago, ma fuori dalle mura, ci sono cinque o sei casette di legno. Queste non sono né illuminate né molto in ordine, sembrano abbandonate così come alcune barchette tirate in secca. 

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