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I guadi del Celduin


L_Oscuro

Messaggio consigliato

Beli

Il mattino ci sorride, abbiamo superato la notte e con essa forse guadagnato un buon riposo.

Credo che gli orchi aspetteranno la notte, il che ci da tempo. Ma non dobbiamo abbassare la guardia in caso tentino qualcosa.

Poi guardo Caranthiel. Se serve aiuto, prenditi alcuni degli uomini. Amadisia può anche aiutare e magari qualche altra donna.

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Caranthiel

"Voglio provare a trovare un antidoto... e non solo per questi uomini coraggiosi, già colpiti. Ma anche per chi dovrà combattere ancora", spiego, mettendomi subito al lavoro per combinare le erbe che abbiamo con noi in una nuova combinazione. 

Il tempo è poco e le mie forze scarseggiano: spero che, con l'ausilio delle guaritrici del posto, sia possibile rimediare un medicamento adatto. 

CdS

Spoiler

Medicina o Kit delľerborista +8.

Se rimedio l'antidoto, allora uso Mani del Guaritore per curare i feriti (massimo 4 usi, ogni uso cura 3d6+2 pf). Se non trovo un antidoto, uso Mani del Guaritore per curare il veleno (ogni uso elimina il veleno su una persona, che però deve poi fare anche un riposo breve): fino a 4 usi, ogni uso non impiegato come antidoto viene impiegato come cura (vedi sopra).

Caranthiel fa poi il riposo breve, se possibile. 

 

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L'arte medica, ma soprattutto le conoscenze di erboristeria di Caranthiel si rivelano fondamentali.

Non solo l'elfa individua il tipo di veleno, ma riesce anche a sviluppare un antidoto con le erbe portate da Valle.

Sembra essere un veleno in grado di fiaccare non solo il corpo, ma anche lo spirito, qualcosa intriso del morbo dell'Ombra.

Riuscite a salvare dall'oblio tutti i Calduiniani feriti, ma decidete comunque di lasciarli tra le riserve. In questo modo metterete in campo forze fresche, e Caranthiel potrà concentrarsi su altro antidoto, invece che sulle cure.

L'unico che non pare reagire all'antidoto è Beoric.

L'uomo è troppo grave. La freccia che lo ha colpito si è conficcato troppo in profondità, ed il veleno in circolo è più potente di qualsiasi arte curativa elfica.

Siete al capezzale dell'uomo, quando sentite delle urla provenire dall'esterno. Essendo ormai il tramonto, temete inizialmente che sia iniziato l'attacco notturno, ma non vi sembrano urla di allarme, quanto di sorpresa, e forse anche gioia!

Usciti all'esterno, vedete tutti guardare verso nord. Un Corvo della Montagna Solitaria giunge al villaggio, e va a posarsi sulla spalla di Beli. Con sé ha un bigliettino, che vi affrettate a leggere.

Valle marcia verso sud, insieme ad Esgaroth ed ai Nani della Montagna Solitaria. Resistete! Resistete un'altra notte. All'alba, guardate a nord!

Il contenuto del messaggio vi rincuora, mentre gli abitanti del villaggio vi si accalcano per avere notizie.

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Lifstan (bardiano guerriero)

Flashback

Dopo è il momento di prepararci per la difesa finale ed il cancello è sicuramente il punto più ovvio, come lo stato finora da cui i nemici tenteranno l'assalto. Ma dopo due tentativi falliti e persino un grosso troll abbattuto senza che egli sia riuscito a sfondare il cancello, è lecito pensare che il nemico possa voler oltrepassare il fiume in altra maniera o perlomeno attuare tattiche più subdole per riuscire a sfondare il nostro blocco.

"Beli, quel cancello va bloccato. Se non possiamo puntellarlo con delle travi, allora potremmo ostruirlo con delle casse piene di pietre o terra al fine di impedire che venga sfondato od ostruire a lungo il passaggio. Cosa ne pensi? Pensi sia un lavoro che sarebbero in grado di svolgere in mezza giornata?" chiedo al nano, che ritengo per esperienza e capacità, più esperto in questo genere di questioni.

"Credo che stavolta non dovremo aspettarci soltanto un attacco frontale al ponte. Dopo ben due tentativi falliti senza risultati di sorta, il Nemico potrebbe decidere di mettere in atto tattiche alternative. Potrebbero decidere di costruire delle zattere e far sbarcare un nutrito contingente con lo scopo di scalzarci dal controllo del ponte ed aprire agli altri. Per questo una barriera fisica sul cancello, laboriosa da costruire così come da distruggere, potrebbe vanificare questo tipo di azioni mirate. D'altra parte è meglio prevenire qualsiasi tentativo di oltrepassare il fiume: il punto più ovvio penso sia il molo, il punto più comodo per attraccare. Abbiamo due possibilità, o distruggiamo l'attracco o facciamo in modo di attenderli e di coglierli in trappola, magari con lo stesso sistema che abbiamo predisposto sul ponte, paglia ed olio e daremo fuoco ai nemici appena sbarcheranno. Cosa preferite? Avete altre idee?" chiedo in riunione con i miei compagni, cercando anche il parere di Robur, il guerriero elfo da poco nel loro gruppo e che in quel fragente avrebbe potuto avere dell'esperienza o del sapere militare da poter sfoderare a beneficio di Celduin.

 

Arrivo del corvo

"Avete sentito! Re Bard non abbandona nessuno! Impugnate le armi ancora una notte e Celduin sarà salva." commento con fierezza, orgoglioso del mio re, cercando di infondere coraggio e determinazione nei cuori degli umili abitanti di Celduin.

Modificato da Pyros88
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Caranthiel

Le ore successive allo scontro sono anche peggio dello scontro stesso. 

L'orrore di questo veleno è terribile e fatico a produrre molti antidoti, il mio cuore assai preoccupato dalla condizione di Beoric

Solo l'arrivo del corvo e il suo messaggio mi arrecano conforto e rinnovo i miei sforzi, pensando che ancora non tutto è perduto. 

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Robur 

Ascolto il corvo, cupo, poi osservo pensieroso l'orizzonte dal quale sono arrivati i nemici la notte prima. Dobbiamo aspettarci un attacco più pesante. Non mi stupirei se stavolta ci mandassero contro più di un troll, e veri e propri orchi dall'Oscura Fortezza. 

Detto questo, seguo gli altri sulle mura, e mi preparo per la battaglia. 

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Caranthiel si supera. Nonostante le scarse possibilità e il fato avverso, decide che Beoric non deve morire, e fa affidamento a tutta la sua arte medica.

Finalmente, il colorito torna normale, e il respiro meno affannoso.

La moglie non può che prodigarsi in ringraziamenti e preghiere all'indirizzo della dama elfica, con le lacrime agli occhi.

Siete impegnati coi preparativi per la notte, quando un urlo spezza le voci di ordini e organizzazioni. Questa giornata sembra non finire mai!

Intuite che proviene dalla casa più lontana dal fiume, dove avete portato le salme dei Calduiniani morti durante l'assalto del Troll. Una rapida occhiata al sole vi conferma  he avete ancora un'ora al tramonto, quindi andate a controllare tutti, non pensando possa trattarsi di una trappola.

Una delle guaritrici è fuori, piange e ha lo sguardo perso nel vuoto. Non parla ed è catatonica, ma capite bene che qualcosa sta accadendo all'interno. Una luce violetta verdastra proviene dall'interno, e vi assale una sensazione che avete già provato. La stessa di quando avete sentito parlare il Re delle Forche attraverso un cadavere. Un capannello di abitanti del villaggio è direttamente dietro di voi, quindi entrate dentro.

Lì, uno dei cadaveri si è messo a sedere, e vi guarda con occhi morti. La voce che sentite sembra provenire non tanto dalla bocca del defunto, ma dal suo petto, dove la luce malevola è più forte.

"CREDETE CHE RE BARD VERRÀ A SALVARVI? SCHIOCCHI! NESSUNO VERRÀ! VALLE BRUCIA, DISTRUTTA DALLE MIE ARMATE, I NANI E GLI ELFI L'HANNO ABBANDONATA! STANOTTE, TUTTI VOI FARETE LA STESSA FINE!"

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Lifstan (bardiano guerriero)

"Non dategli ascolto! Cerca di spezzare il vostro morale, è l'unico espediente che gli è rimasto per sconfiggervi perché finora non è nemmeno riuscito a piegarvi. Le sue armate devono passare da qui per arrivare a Valle, per questo i servi dell'Ombra di stanno sforzando tanto di prendere il ponte. Ancora una notte e Re Bard arriverà assieme ai suoi amici ed alleati! Tornate ai vostri posti, restate forti di braccio e di spirito come lo siete stati fino ad ora!" dico subito a gran voce e con fare imperioso agli uomini per disperderli e fare in modo che le parole dell'Oscuro non tocchino le loro menti ed i loro cuori. Devono continuare a credere in sé stessi; è necessario se vogliamo superare quest'ultima perigliosa notte. La più dura.

Modificato da Pyros88
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Robur

Perplesso e vagamente preoccupato, fisso il mio sguardo prima sui cadaveri che hanno ripreso vita, poi su Lifstan. 
Ma, senza pensarci troppo, imbraccio l'arco, incocco una freccia e miro. Hai fallito una volta, Essere! abbaio, la voce dura come un pezzo d'acciaio, E fallirai di nuovo! Ti sei messo contro di noi, contro la Valle, e piano piano, lentamente, sarai distrutto. Tendo la corda, pronto a tirare, Ti farai a pezzi con le tue stesse mani, se non te ne torni nell'ombra, dove ti nascondi e dove strisci! La corda è tesa, ma lascio intravedere la mia indecisione: se tiro, forse zittisco quella voce infernale, ma potrei profanare un cadavere. 
Perciò rimango immobile, pronto a tirare nel caso quel corpo controllato da forze oscure decida di fare qualcosa di più che parlare. 

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Caranthiel

"Vattene, servo dell'Ombra! Vattene e lascia in pace i vivi, perché non c'è posto per te, qui!", dico, con voce piena, facendomi avanti e estraendo Maegalad, la cui lama rifulge, davanti alla tenebra di tali abomini.

"Quest'arma è stata forgiata per creature come te e aspetta solo di affondare nel tuo cuore nero: sappiamo chi sei e cosa sei, perciò non ti temiamo. Hai fallito a Valle e ti sei lasciato sfuggire Irimë", continuo, calcando sul nome della Noldor, sapendo quanto gli appellativi degli Eldar siano carichi di potere, "e fallirai ancora. Una volta per tutte".

Concludo, quindi, pur evitando di fare riferimento alla nostra impresa tra le montagne e le paludi, poiché è stata solo un parziale successo e vorrei evitare di scoprire troppo le nostre carte. 

"Per Eru, abbandona questo corpo e torna alla tua disperazione!".

Modificato da Ghal Maraz
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Beli

Ricordo il terrore che ho provato la prima volta che lo spirito è comparso. Il suo potere sembrava enorme e terribile. E quando ci siamo infiltrati nella tana degli orchi, nel cuore del suo tempio, sembrava che nulla potevamo contro il suo potere.

Stavolta è diverso, è lui a venire da voi con vuote minacce. I miei compagni parlano contro di lui, sfidando la sua fiducia. lo so che le forze di Bard stanno venendo, il corvo non può essersi sbagliato, quindi le bugie dei re delle forche non mi toccano.

Servo dell'Ombra, se fossi così certo non verresti qui a spaventarci! O forse sei tu che hai paura? Paura che il tuo grandioso esercito non riesce neanche a prendere questo piccolo villaggio? Non ti temiamo più, re delle forche! Esatto, sappiamo chi sei e non ci fai paura!

Non posso dire di essere completamente senza timore, ma le parole degli altri mi hanno dato la forza di parlare liberamente contro questo essere malvagio.

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Le parole del Re delle Forche attraverso il cadavere gettano più di uno degli astanti nel terrore!

Spoiler

Chi non ha passato il tiro salvezza CD 15 su saggezza contro corruzione si segni un Punto Ombra, grazie.

Fortunatamente, il vostro coraggio nell'affrontare lo spirito sembra bastare ad allontanarlo, e mentre lo spirito abbandona il cadavere, che si accascia sul tavolo dove era stato adagiato, sentite i corni di guerra provenire da sud.

Correte al cancello, e finalmente vedete il grosso dell'esercito nemico. Centinaia di orchi e goblin si sono accalcato lungo la riva del fiume, pronti ad assaltare il ponte. Hanno degli stendardi con loro, e Caranthiel riconosce facilmente gli stendardi degli orchi di Bosco Atro, con fazioni sopravvissute alla Battaglia dei Cinque Eserciti e altre tribù delle Montagne Nebbiose.

La foga con cui si lanciano sul ponte tradisce la paura della cosa che li spinge ad agire, un carro trainato da cadaverici cavalli, ammantato di oscurità!

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Caranthiel

"Preparate le frecce e accendete le torce quanto più possibile! Lasciate che vengano contro di noi fissando la luce! Proteggeremo Celduin e il Rhovanion!", grido, sperando di rinnovare un barlume di speranza in tutti noi. 

Conto gli antidoti per il veleno - ancora pochi - e guardo a Ovest, cercando la Luce Imperitura attraverso il cielo notturno.

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Lifstan (bardiano guerriero)

"Forza! Un'ultima notte e poi la Vittoria sarà nostra! Loro sono molti, ma il cancello sarà come un muro su cui loro si infrangeranno come foglie portate dal vento. Celduin resiste!"

Dopo la pioggia di frecce iniziale, quando il ponte è ormai accalcato ed il cancello sta venendo assaltato, do ordine di lanciare torce e frecce infuocate su tutto il ponte così che la paglia intrisa di olio prenda fuoco e gli orchi ammassati brucino tutti. Il pentolone di acqua bollente verrà usato per ustionate gli orchi a ridosso del cancello e tenere a bada le fiamme più a prossime ad esso. Vasi di olio saranno pronti alla bisogna per ravvivare le fiamme sul ponte o per colpire e dare alle fiamme possibili zattere improvvisate per guadare il fiume. 

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L'ultima notte di assedio di Celduin è terribile e spaventosa!

Orde su orde di orchi e goblin sciamano sul ponte, sotto i vostri colpi che piovono dall'alto.

Le trappole scattano, piccoli incendi lungo il ponte mettono in fuga le prime ondate, che muoiono bruciate o annegano in goffi tentativi di fuga nel fiume.

Ma ben presto, le trappole finiscono, e le vostre risorse vanno diminuendo. Le preziose dosi di antidoto preparate da Caranthiel vengono usate quando le frecce dei goblin superano le vostre difese, alcuni dardi superano le vostre armature colpendovi, anche se non gravemente, e molti, troppi difensori Calduiniani muoiono, o sono costretti a lasciare le loro postazioni per fare spazio alle riserve a seguito di gravi ferite.

Ben presto, molti grossi orchi arrivano al cancello fortificato, e nonostante le vostre frecce ne uccidano tanti, un po' alla volta rimuovono tutte le fortificazioni a colpi di ascia e piccoli arieti portatili.

I pelleverde muoiono a dozzine per volta, ma sembrano non finire mai! Tuttavia, anche la vostra difesa sembra non cedere, e un po' alla volta, l'alba si avvicina.

E così, il Re delle Forche scende in campo in prima persona.

Il carro che lo trasporta, trainato da due cavalli emaciati, porta una gabbia di metallo, di quelle usate per rinchiudere e torturare i prigionieri, al cui interno c'è un cadavere scheletrico, il corpo fisico cadaverico che ospita lo spirito in questo momento.

Arriva a metà ponte, ignorando le frecce che gli volano attorno, urla con la stessa voce infernale che avete sentito provenire dal cadavere del Celduiniano quella sera.

"MALEDETTI VOI! E I VOSTRI FALSI SOVRANI! ALL'ALBA, NON RESTERÀ NULLA DI QUESTA MISERA CITTADINA, E NON RESTERÀ NULLA DI VOI! SARETE PASTO PER I MIEI MANNARI E DIVERTIMENTO PER I MIEI ORCHI.

BARD NON TI SALVERÀ, UOMO DEL RE!"

Dice lo spirito, puntando un dito ossuto verso Lifstan. Le vene nei polsi dell'uomo tremano, e la sua anima vacilla. Fallimento, inadeguatezza, sconfitta: tutti gli eventi negativi capitati nella vita del bardiano si susseguono davanti ai suoi occhi.

Ma la volontà di Lifstan è forte, ed egli sa che si tratta solo degli sporchi incantesimi dello spirito, e scuotendo la testa scaccia via le visioni.

 

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Lifstan (bardiano guerriero)

Flashback

Prima che l'attacco abbia inizio mi ritrovo a ripensare a me stesso ed alla mia vita, a quanto fatto finora, i fallimenti, i successi, le persone trovate e quelle perse. Al tremendo potere dell'Ombra ma anche al coraggio dei Popoli Liberi, così fragili di fronte ai servi dell'oscurità ma nonostante ciò sempre vittoriosi quando uniti e saldi nei propri ideali. Ho paura, dannatamente paura di morire eppure mi faccio forza che anche se essa dovesse giungere sarebbe un nobile sacrificio in nome della possibilità di salvare Valle. Dobbiamo resistere ancora una sola notte e poi Re Bard ed i nani della Montagna Solitaria saranno qui e sbaraglieranno il Re delle Forche. Solo adesso capisco quanto fossi vanaglorioso e stupido a cercare la morte soltanto per il mio prestigio o quello della mia famiglia o per delle ricchezze. Ripensando quindi alla mia famiglia, mi rendo lucidamente conto che il senso di inadeguatezza e di riscatto per il nome della mia famiglia, un tempo importante, è sempre stata una condizione da me autoimposta e mai trasmessa da mio padre o mia madre e nemmeno dalle mie sorelle e fratello. Potrei non rivederli più e non li ho salutati come avrei dovuto, come ora avrei voluto, partendo con la coda fra le gambe per i miei insuccessi alle gare di Valle, e mi rammarico di questo errore. I servi dell'Ombra arriveranno a centinaia, non certo qualche banda ridotta come successo finora. Sarà un assalto in piena regola, una vera battaglia e noi siamo solo una manciata di avventurieri ed uno sparuto gruppo di popolani mal addestrati e mal armati. So bene che noi dovremo essere ancora per stanotte il pilastro di questa resistenza, come lo siamo stati fino ad ora, ma adesso il compito sarà enormemente più arduo. Impedire che i cuori dei celduiniani vacillino, sarà assai più complicato così come tenere salda la loro voglia di combattere. Il timore di cosa potrebbe accadere se fallissimo nei nostri proposito mi fa letteralmente tremare le gambe sotto il peso di una responsabilità tanto grande. Se solo avessimo qualcuno come lo Stregone Grigio od Beorn il Mutaforma o Radagast, o Dama Irime al nostro fianco. Loro si che potrebbero fare la differenza penso afflitto. Distolgo la mia mente da questi pensieri tetri, siamo comunque riusciti in imprese straordinarie pur affrontando nemici molto più potenti o numerosi, abbiamo impedito od ostacolato fortemente i piani dell'Ombra e stavolta non saremo da meno. Sarò forte come lo sono sempre stato, all'altezza di quei nomi che tanto vorrei al mio fianco, forte come Beorn, coraggioso come Bard, puro di cuore come dama Irime, saggio come lo Stregone Grigio, stoico come Thorin Scudodiquercia. In questo devo credere come anche nei miei compagni, nel nostro legame, la nostra forza. Mi avvio a guidare Celduin ed i miei compagni nella più buia delle nostre notti con questa luce nel cuore.

 

Battaglia

Il Signore delle Forche mi investe con le sue oscure e perniciose parole facendo emergere in me tutti quei sentimenti che ho provato ed analizzato qualche ora prima. Il mio cuore però ha già affrontato tutto questo, non può più vacillare. Il mio sguardo determinato resta saldo nell'osservare quell'orripilante cadavere posseduto e le sue nere orbite vuote, più nere della notte e di qualsiasi buio. Esse non mi fanno più paura.

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  • 4 settimane dopo...

Round 1

Immediatamente, cominciate a lanciare le prime frecce suo goblin che accompagnano il Re delle Forche, nel tentativo di sfoltire i letali avvelenatori.

Gli sforzi combinati di Robur e Germoth ne uccidono tre, mentre Beli e Caranthiel abbattono uno dei due cavalli che trainano il carro dello spirito maligno.

Questi decide di concentrare le sue malie oscure su Beli, colpendo il nano con la sua magia di Ombra.

I goblin riversano una pioggia di frecce sui difensori, investendo soprattutto Germoth e Lifatan.

Il bardiano a sua volta continua ad attaccare i goblin, ferendone uno.

Round 2

Nuovamente continuate ad accanirvi sui goblin, uccidendone altri due, mentre Beli e Caranthiel uccidono anche l'altro cavallo: adesso, il Re delle Forche non può più muoversi!

I goblin attaccano nuovamente, e stavolta a subire maggiormente è Robur. Una freccia in particolare entra in profondità nella coscia, rilasciando il suo veleno! L'elfo comincia subito a stare male, ma sembra che gli effetti della corruzione riscontrati sugli altri guerrieri avvelenati non si manifesti.

Il Re delle Forche continua ad accanirsi su Beli, ma stavolta la tempra nanica ha la meglio sulla magia dell'Ombra.

Lifstan infine uccide altri due gobli .

Danni

Beli: -9 danni psichici -6 danni da freccia 

Germoth: -17 danni da freccia

Lifstan: -7 danni da freccia

Goblin restanti: 12-3-2-2=5

Robur: 17 danni da freccia. Avvelenato

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Beli

La battaglia che combattiamo è sia fisica che mentale, il terribile assalto del Re delle Forche mi prende alla sprovvista. Sento il suo male divorarmi dall'interno, usando tutti i miei dubbi e debolezze contro di me.

Mi faccio forza e continuo l'assalto, insieme mettiamo fine ai cavalli che trascinano quella maledetta gabbia ma il mostro continua i suoi attacchi, almeno adesso non può più avvicinarsi a piacimento, qualunque fosse il suo piano lo abbiamo rallentato.

Mi concentro allora sui goblin, cominciando a chiedermi tra me. Come uccidiamo uno spirito già morto?

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