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I guadi del Celduin


L_Oscuro

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Lifstan (bardiano guerriero)

"Forza eliminiamo i suoi servi e vediamo di concedere a quel cadavere una giusta pira funebre con queste!" dico ai miei compagni di fronte ai goblin che cadono come mosche ed indicando le fiasche di olio pronte per essere accese e lanciate contro il carro per dargli fuoco.

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Caranthiel

La pioggia di frecce tempesta la prima ondata di avversari e lascia da solo, infine, il Re delle Forche, immobile nella sua gabbia.

Sento il calore di Maegalad, che pulsa all'interno del suo fodero, sul mio fianco, mentre riconosce, terribile, l'antico nemico. 

La battaglia non è ancora finita e realizzo che forse mio cugino necessita del mio aiuto: mille tagli, un veleno terribile e il peso del Male sul cuore sono macigni terribili anche per qualcuno della sua tempra. 

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La battaglia attraversa un momento di calma.

I goblin, col loro vociare e le loro grida di battaglia, sono morti.

I cavalli deperiti al traino della carrozza del Re delle Forche, anche.

Lo spirito vi guarda inesoressivo, le fiammelle viola nelle orbite vuote guizzano verso di voi, mentre decide chi investire col suo potere malefico.

Alle sue spalle decine di  metri oltre il ponte, un nuovo distaccamento di goblin arcieri ha già cominciato a correre a dare man forte al loro signore, mentre truppe più numerose di uruk neri comincia ad andare verso ovest.

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La vittoria. Così vicina, eppure così lontana.

Non può mancare che un'ora scarsa all'alba, dovete tenere il ponte soltanto per un'ora! 

Eppure, non siete sicuri di riuscire a tenerlo per la durata di un altro attacco.

Avete il fiato pesante mentre vi schiarite le idee, cercando una strategia che vi aiuti.

Avete notato come lo spettro tema il fuoco. Movimenti impercettibili che ha fatto, come per allontanarsi dalla fiammelle accese dai lanci imprecisi di Lifstan.

Per questo, pensate di usare il fuoco, ma quanto tempo impieghereste a dar fuoco al carro? Basterà, prima che arrivino goblin e uruk a dare man forte al loro signore?

Poi, è Germoth a mettere a frutto le conoscenze accumulate per combattere contro l'Ombra.

Il fiume. Parte del fiume su cui il ponte si erge passa per il Reame Boscoso, il Fiume Selva, e porta con sé la benevolenza del Popolo Fatato. Benevolenza che sarebbe veleno per il Re delle Forche, ne verrebbe distrutto, se solo riusciste a rovesciare il carro nelle acque...

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Beli

La battaglia si sta calmando, ma è solo una calma temporanea. Lo spettro è bloccato dov'è e i goblin arcieri sono morti, ma non sappiamo come distruggere il re delle forche.

Dal cancello stavano tirando fiamme ma hanno smesso, non capisco perché, forse stanno pianificando qualcosa. Se arrivano altri goblin, continuate a tirare sugli arcieri, se arriva un troll abbattetelo. Per il resto colpite ogni bersaglio eccetto il morto nella gabbia. Ordino agli uomini al molo, poi parto verso il resto del gruppo per capire perché hanno smesso di dare fuoco alla gabbia.

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  • 3 settimane dopo...

Round 5 e 6

I goblin stanno per arrivare, ma decidete comunque di giocarvi il tutto per tutto.

Beli, rapido e scattante, raggiunge facilmente i due elfi ai piedi del cancello, sul ponte, mentre Lifstan supera il Re delle Forche per andare ad intercettare i goblin in arrivo.

Germoth arriva praticamente a ridosso del carro, pronto ad afferrarlo e lanciarlo di sotto, quando lo spirito punta un dito rilucente di verde e viola, inchiodandolo atterrito sul posto.

Solo le parole di Caranthiel lo destano dalla maledizione del servo dell'Ombra.

 Posizioni attuali

Spoiler

Beli, Caranthiel e Germoth sono sul ponte, a circa 12/13 metri da Re delle Forche

Germoth sta praticamente a ridosso della carretta.

Lifstan sta tra carretta e goblin, a 3 metri dalla carretta.

 

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Lifstan (bardiano guerriero)

"Io li tengo a bada finché posso! Voi gettate quel dannato essere nel fiume!" dico agli altri con fare risoluto ma anche lo sguardo di chi sa di star andando a morire correndo ed imbracciando lo scudo con gesti rapidi ed esperti.

"Forza luridi esseri spregevoli! Avanti! Sono qui che vi aspetto, cani rognosi! Mi ci pulirò le suole degli stivali con i vostri orribili musi perché è lì che starete presto: faccia a terra! Il vostro schifoso sangue sulla mia lama!" grido ai goblin per provocarli mentre apro le braccia e roteo la spada e la batto sullo scudo per intimidirli od aizzarli a seconda di come prendano le mie parole.

Spoiler

AC 25, HP 49/52, Prova Intimidire/Provocare +5

 

Modificato da Pyros88
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Beli

Germoth, no! Esclamo, vedendo l'uomo bloccarsi all'istante. Fortunatamente Caranthiel lo fa riprendere ma non so se riuscirà a lungo a proteggerci dalla magia dello spettro.

Lifstan continua a correre e capisco cosa vuole fare guardando davanti ai miei occhi: i rinforzi stanno arrivando e noi siamo allo scoperto.

Non farti uccidere! Resisti!

Spero tanto che gli arcieri mantengano il sangue freddo e tirino ai goblin come gli avevo detto. La salvezza di Lifstan e forse di tutti noi dipende da loro ora. Mentre noi altri siamo impegnati con il dannatissimo re delle Forche.

Ti aiuto Germoth, aspettami. Corro verso il carro, con il sangue che mi si gela ad arrivare così vicino al morto vivente. Ma ora non c'è più tempo per la cautela. Dobbiamo finirla in frette o siamo finiti.

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Caranthiel

Le lunghe dita del nemico, rapaci e tenebrose, cominciano a grattare contro le nostre menti, oltre che contro i nostri corpi già segnati.

Faccio quel che posso, per cercare almeno di confortare i miei compagni, laddove vengono meno le mie capacità belliche.

Sussuro i versi di un canto antico, cercando ristoro, forza e speranza, mentre vedo Maegalad brillare come non mai. 

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Robur

Ferito, furioso, sfodero la mia lama argentea, e corro verso il carro per aiutare i miei compagni. Resisti, valoroso Germoth! esclamo, tentando di fargli forza, seppur mia cugina sta facendo già abbastanza da sola. Stanotte non morirà nessuno di noi!

Modificato da Azog il Profanatore
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Le ultime parole di Robur sembrano infrangersi contro la dura realtà.

Lifstan, il pesante scudo a fare da barriera, tiene il ponte, mentre i fidi compagni cercano in tutti i modi di rovesciare il carretto del Re delle Forche nelle acque benedette del fiume.

Purtroppo, a nulla valgono gli sforzi ed il coraggio dimostrato. Le maledizioni dello spettro colpiscono Lifstan, indebolendolo e lasciandolo alla mercé delle frecce goblin che penetrano le sue difese.

Gli stessi combattenti giunti da Valle per proteggere Celduin vengono bersagliati da frecce letali, che impediscono loro di lanciare giù il carretto.

Tutto sembra perduto. La vita sta scorrendo via insieme al sangue attraverso le ferite provocate da una notte di battaglie infinita.

Uno sguardo a est, e capite che l'alba è vicina, ma non abbastanza da portarvi la salvezza.

Forse Celduin sopravviverà, avete fatto guadagnare abbastanza tempo, e Re Bard arriverà a combattere un esercito dimezzato, grazie al vostro valore.

Ma per voi, non c'è più speranza.

Morirete almeno con la consapevolezza che il vostro sacrificio avrà aiutato i popoli liberi a sopravvivere ad una minaccia letale.

Siete pronti alla morte, quando notate del movimento provenire non dall'esercito nemico, ma dalle vostre spalle!

Non vi aspettavate nulla provenire da quella direzione, quindi restate sorpresi quando vedete un gruppo di una dozzina di Celduiniani venire al vostro soccorso.

Subito, due guerrieri che Lifstan ha addestrato personalmente lo affiancano con grosse porte divelte dalla locanda usate come scudo.

"Ci pensiamo noi, mio signore!"

"Ripiegate, tornate a curare le vostre ferite!"

Mentre altri tre con lunghe lance si mettono in formazione di falange per respingere i goblin.

Gli altri vanno a dare man forte al carro, spingendo come dei forsennati.

"Gettiamolo giù!"

"Per il re!"

"Per Celduin!"

Urlano mentre vi aiutano.

Finalmente il carretto comincia a spostarsi, a rovesciarsi.

Il Re delle Forche solleva il dito, in preda panico e follia: una volta, due, tre...

Ogni volta, un Celduiniano viene investito della luce verde e viola dello spettro, e cade a terra. Morto.

I goblin concentrano le loro frecce contro gli abitanti del villaggio, abbattendoli uno ad uno, ma oramai è troppo tardi.

Con un grido, il carretto del Re delle Forche precipita nel fiume, e vedete lo spirito abbandonare il cadavere in decomposizione pochi secondi dopo essere precipitato in mare, e fuggire via, a sud.

Non siete i soli ad aver notato la fuga precipitosa dello spettro. Tutto l'esercito di orchi e goblin ha visto il loro campione scappare, e seguirlo a rotta di collo verso sud pare essere l'unica cosa sensata da fare.

Non credete ai vostri occhi, l'esercito che fino ad un istante prima sembrava pronto ad invadere il nord si è disperso, e il sole finalmente comincia a fare capolino, irradiando la sua timida luce sul ponte e sulle conseguenze del vostro fallimento: dei dodici guerrieri Celduiniani accorsi in vostro aiuto, ne sono rimasti vivi tre. Tra i cadaveri, riconoscete Beoric, il giovane che poche ore prima Caranthiel aveva sottratto da morte certa e che grazie al quale aveva scoperto l'antidoto al veleno dei goblin.

Spoiler

Tre punti ombra a tutti, per la sensazione di sconforto e sconfitta ed i sensi di colpa 

 

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Beli

Cerchiamo di rovesciare lo spettro nel lago, ma è un'impresa disperata. La gabbia è troppo pesante, le frecce dei goblin piovono su di noi con letale precisione. Prego mentalmente che nessuna delle frecce sia avvelenata, spero che i miei compagni resistano, che Lifstan sopravviva.

Un'altra freccia mi colpisce e mollo la presa. Troppo stanco per continuare, sono pronto ad arrendermi. Guardo verso est e sorrido. Non sopravviveremo, ma almeno Celduin è salvo.

Chiudo gli occhi, non voglio vedere i miei compagni morire. Il sorgere del sole è migliore come ultima cosa che ho visto.

Poi li riapro all'improvviso, qualcosa di inaspettato accade. Una sortita degli uomini del Celduin, venuti a salvare il loro villaggio. All'improvviso la voglia di vivere torna. Metto in alto lo scudo per proteggermi dalle frecce. Cerco con lo sguardo gli altri per capire se siamo tutti vivi. Nel frattempo i Celduiani cominciano a cadere, il nostro fallimento è costato numerose vite ma alla fine ce la fanno.

Vedo lo spettro fuggire e so cosa significa. Lo abbiamo sconfitto ma non distrutto. Ci sarà mai un modo per distruggere qualcosa che è morto? O continuerà a tornare a rovinare le vite dei vive fino alla fine dei tempi?

In ogni caso la vittoria è nostra e non riesco a pensare al futuro adesso. Penso solo che siamo sopravvissuti, ma molti del villaggio non lo sono. Queste persone sono morte sotto la nostra guida, mi chiedo se abbiamo fatto abbastanza. Certamente no, avremmo dovuto rovesciare noi lo spettro, avremmo dovuto fare di più. Sento il peso della loro morte sul mio cuore e non riesco a festeggiare per la vittoria. Stanotte farò sogni orribili, lo so già.

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Lifstan (bardiano guerriero)

Quando i celduiniani arrivano, mi faccio nuovamente forza restando al loro fianco in modo che l'argine ai goblin regga. Incitandoli a resistere a stare più sulla difensiva, lasciando a me il compito di attaccare i nostri nemici. La pioggia di frecce è impietosa e colpisce me, i miei compagni ed i celduiniani indistintamente. Di questo passo il carro non verrà rovesciato nemmeno con il loro contributo. Lascio il fronte per un ultimo gesto disperato, esortando i celduiniani che erano con me a resistere ancora un poco. Mi getto verso il carro, mi appoggio di schiena cercando di spingere come posso, facendomi forza sulle gambe, mentre uso il pesante scudo per riparare me o chi mi sta vicino dalle frecce, ma è tutto inutile; i goblin sono troppi ed il mio scudo non abbastanza grande da proteggere tutti. I celduniani cadono uno dopo l'altro di fronte ai miei occhi ma la loro tenacia non viene meno ed alla fine riusciamo a gettare il carro giù nel fiume con un ultimo sforzo. Il cadavere affonda nel fiume e da esso emerge il Re delle Forche che vola via in fuga verso Sud gettando nel panico l'esercito che fugge disordinatamente. Vorrei inseguirli e trucidarli tutti, ma non ho le forze per inseguirli, le gambe quasi non mi reggono. Le ferite pesano sul mio corpo e forse anche il veleno.

L'alba è ormai alle porte e con essa dovrebbe giungere l'armata del mio Re, degli uomini del villaggio non restano però che tre sopravvissuti, decimati dal loro coraggio e dalla determinazione a voler salvare Celduin; meriterebbero un monumento ed una ballata ad eterno ricordo. Osservo i miei compagni, feriti anch'essi ma tutti ancora vivi e non posso che sentirmi in debito con quegli uomini per questa fortuna. Lo sguardo di sollievo ed esultanza si mischiano con il dolore delle ferite ed il rimmarico di tante vite spezzate. Quando le donne e gli anziani torneranno qui troveranno molte tombe, tombe di padri, fratelli, mariti, figli, nipoti. Chissà che Celduin si riprenderà da tutto questo, se le donne sapranno cavarsela senza gli uomini, se i figli cresceranno bene pur senza la guida dei padri, se i genitori risuciranno ad accettare la perdita dei figli, costretti a portare fiori sulle loro tombe invece che il contrario. Sento un peso enorme nel mio cuore alleviato solo dalla consapevolezza di aver salvato Valle da questa immane minaccia.

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Caranthiel

L'alba, infine, è arrivata e, con essa, è giunta la salvezza per le Terre Selvagge. 

Ma non c'è il sole per i caduti di questo orribile assedio. Persone che non avuto altra scelta, tranne quella di combattere, disperare, soffrire e morire. 

Il pensiero che il Re delle Forche possa, un giorno, ancora ritornare è terribile. Persino la vittoria è dimezzata, oltre il suo stesso insostenibile peso.

Mi immagino le trombe dei rinforzi di re Bard e capisco che per l'esercito delle tenebre è crollata ogni possibilità di ripresa, ma il mio cuore è gravido di dolore.

Sebbene già altre volte, negli ultimi anni, le nostre avventure ci abbiano posto di fronte a scelte terribili e immensi dolori, stamane sento il desiderio di cancellare ogni ricordo e ricominciare da capo. 

Rimpiango, per qualche istante, i miei giorni solitari, nella penombra delle Sale di Thranduil, le mie letture infinite rischiarate dalle luci perenni della corte sotterranea. 

E mentre controllo i respiri infranti e i cuori spenti degli uomini di Celduin, tardiva e impotente, soffoco a fatica un fiume di lacrime, ben più violento e selvaggio persino di quel fiume che scorre sotto il ponte dell'ultima resistenza, latore di una tardiva vittoria. 

Eppure... 

Eppure, sapere che il fiume, sulle cui rive sono cresciuta, ora ha salvato la vita a molte più persone di quelle qui cadute, tracciando un filo azzurro lungo il percorso della mia esistenza, risveglia infine in me la consapevolezza che il dolore di oggi si trasformerà in un futuro più radioso. 

E che se, allora, non avessi abbandonato i miei studi, ora non potrei rammentare tutte le cose buone che sono successe. Intorno a noi e grazie a noi. 

In fondo, il valore dell'esistenza di una persona si può misurare con una semplice bilancia: se il Bene fatto supera le cattive azioni e il dolore attraversato, allora il giudizio è positivo. 

E sotto questa alba di speranza, voglio credere che il nostro, personale giudizio sia - infine, ancora, con incredulità - positivo. 

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Con la luce del sole, giunge Re Bard, insieme al grosso dell'esercito.

Squilli di tromba e urla preannunciano l'arrivo dell'esercito, che supera il ponte e corre dietro all'esercito degli orchi, decimandone le retrovie.

Tranne il gruppo di comando di Re Bard, che resta indietro e si ferma sul ponte.

Con voi.

"Quello che avete fatto qui ha dell'incredibile. Avete tenuto un ponte praticamente perso, mettendo addirittura in fuga l'esercito nemico! Come è stato possibile? Come avete fatto a mettere in fuga un tale esercito... da soli?"

 

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Lifstan (bardiano guerriero)

"Mio Re, -dico cercando di darmi un contegno, nonostante la fatica ed il dolore, ed accennando un inchino per poi rispondere adeguatamente alla sua domanda- il Re delle Forche di fronte ai reiteati fallimenti delle sue forze nell'espugnare il ponte si è infine spinto ad affrontarci faccia faccia possedendo un cadavere e giungendo di fronte a noi sopra ad un carro. Non avevamo idea di come uccidere un corpo già morto, terminare l'esistenza di un essere che non ha carne ne sangue ma poi Germonth ci ha saggiamente ricordato che nel Fiume Fluente scorrono anche le mistiche acque del Fiume Selva che attraversa il Reame Boscoso e così ce lo abbiamo gettato dentro nella speranza che ciò potesse nuocergli. Lo Spettro non ha sopportato il contatto con la benevolenza che permea quelle acque ed è fuggito via a Sud, a quel punto il suo esercito si è sgretolato colto dal panico ed è fuggito via. Se siamo però riusciti in questa impresa lo dobbiamo anche, e soprattutto, ai coraggiosi uomini di Celduin. Sì sono sacrificati per salvarci nel momento più buio e per aiutarci a ribaltare il carro con sopra il Re delle Forche, senza di loro probabilmente non ce l'avremmo fatta e non saremmo nemmeno qui a raccontarlo. Noi tutti, Valle compresa, dobbiamo molto a loro, mio Re."

Modificato da Pyros88
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Beli

Resto con la testa chinata quando Re Bard ci parla, qualcuno potrebbe pensare che è deferenza, ma in realtà ho ancora la testa piena di pensieri cupi e non voglio accettare le lodi.

Lifstan parla per noi e da il giusto rispetto ai cittadini del Celduin, rispetto che però non riporterà in vita i caduti.

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