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Atto IX [Lakeshrine] Sussurri di una ninfa


Zellos

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Principali partecipanti

Vi riunite tutti per il viaggio, lasciandovi poi alle spalle Lakeshrine. In cinque giorni di viaggio abbandonate il fiume, attraversate l’area a sud e vi muovete per la foresta con il dovuto tempo e calma.

Alla fine, raggiungere il vostro obiettivo.

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Ad attendere sulla “porta” si trova un alce dal manto color dell’argento, gli occhi fatti di luce. Il “simbolo” vivente di Erastil dopo poco svanisce nel nulla. Sulle mura, con sguardo truce, ci sono alcuni anziani dalle orecchie lunghe, i berretti rossi ed i volti arcigni e crudeli, i denti affilati e lunghi come bestie feroci. Alcuni imbracciano falci, altri asce.

<<Muovetevi. Entrate, entrate.>>

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Valena Aurica

Il viaggio non è veloce, ma colgo l'occasione per rinsaldare i rapporti con almeno alcuni degli altri eptarchi. I nostri doveri ci hanno un po' allontanato gli uni dagli altri, ed è un peccato. Mi sforzo di aprirmi un po' durante le cene e le altre soste, ma non mi impongo sui miei compagni: giusto un po' di conversazione spicciola. In particolare chiedo a Koen qualche notizia sul suo periodo di apprendistato, visto che è tornato molto cambiato.

Una volta arrivati a destinazione mi guardo attorno titubante. Erastil sembra proteggere questo luogo, ma i vecchi armati sono chiaramente creature non-umane, e mi mettono un po' in apprensione. Perciò mi faccio avanti per prima, per difendere i miei compagni da eventuali pericoli, e varco la soglia. 

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Koen

Ci riuniamo giusto in tempo per la partenza, mettendoci quindi in marcia verso il rifugio della ninfa. Il viaggio è abbastanza lungo e mi permette di riprendere i contatti con i miei compagni, che non ho visto per sei mesi. Rispondo con piacere alle domande di Valena, raccontandole del mio apprendistato (senza scendere nei dettagli sulla teoria magica) e dei risultati che ho ottenuto. La cronomanzia è un arte complessa, che richiede molti sacrifici. Ma si saprà rivelare parecchio utile: le nuove capacità che ho imparato dal Conte mi permetteranno di comprendere la mentalità aliena del Buio e fornirvi l'aiuto di cui avete bisogno. 

Il luogo in cui arriviamo è diverso da come lo immaginavo: sembrerebbero delle rovine, probabilmente un tempio dedicato ad Erastil per il cervo apparso in mezzo all'arco. Il "comitato di accoglienza" non sembra molto amichevole, ma non abbiamo tempo da perdere. Annuisco al loro comando e cammino dietro a Valena. 

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Gadriel

 Il viaggio dura diversi giorni che fortunatamente passano tranquilli e all'arrivo veniamo accolti da quello che sembra uno spirito devoto ad Erastil e da alcuni umanoidi armati.
Li osservo attentamente prima di seguire Valena verso l'interno, facendo ben attenzione a quello che mi circonda

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Jasmine Al-Alrae

È strano come siano i brevissimi tempi delle nostre "imprese" gli unici a darci il modo di legare tra noi. 

Ogni volta, poi, è un cambiamento imprevedibile. In questo caso, è toccato a Koen, in maniera decisamente accentuata.

Rifletto sul tempo trascorso, tutto sommato breve, e sulle rivoluzioni intraprese dalle nostre esistenze, così lontane da quello che erano quando abbiamo accettato di spostarci sul confine della civiltà. 

Ancora una volta, sulla soglia della avventura di oggi, subito ci si palesa la grandezza del mistero che si profila: un animale sacro e... folletti guardiani che sostengono una impellente urgenza. 

Li studio, mentre mi affretto dietro il baluardo rappresentato da Valena. Siamo sulla soglia dei mondi, temo. 

Di nuovo. 

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Attraversare la porta e, per quanto la natura  sia brillante e magnifica, non sembra niente che un druido non possa ottenere. Non siete nel primo mondo, ma ciononostante lo spettacolo è mirabile. La Fortezza è in rovina, la natura ne ha ripreso possesso in modo quasi assoluto. Un gigantesco albero affonda le sue radici e si snoda intorno al maschio del castello, le foglie ormai marroni come se l’autunno fosse giunto. Di fronte al doppio portone del castello, divorato dall’edera, si trova il trono del palazzo, portato dal suo interno all’esterno su cui si trova, sdraiata, una ninfa che sembra stia dormendo quando arrivate: è una donna dalla bellezza sovrannaturale, al punto che è assai probabile che riappaia nei vostri sogni più volte. Quando vi avvicinate apre gli occhi, che contrastano con il suo corpo e volto perché ( non sapete come) vi tramettono una sensazione di vecchiaia è di potere. Ma la ampia ferita sul petto, nera come la pece ed ogni tanto brillante di un giallo malato non lascia tante speranze.

Lei vi sorride con un che quasi di materno, quando vi avvicinate. Si sistema leggermente sul trono, rivelando come porti in grembo una spada in frantumi. I pezzi sembrano essere di cristallo e legno a scrutarli.

<<Il mio nome è Nyrissa, avventurieri. Vi ho fatto chiamare…perché credo che non manchi molto alla mia dipartita. Qualcosa di sinistro ed antico lo ha causato, qualcosa che non devo e non posso nominare. E con la mia morte…è possibile che si liberi qualcosa…nella mia lunga vita, privata di ogni emozione…>> accarezza leggermente i frammenti di cristallo prima di continuare col respiro affannoso <<…e dovevo avvertire qualcuno di ciò che stesse succedendo. Ma non tutti mi vogliono sentire anche soltanto un istante. Lieta che siate venuti…almeno vo…>> e si mette a tossire, dovendo poi asciugarsi la mano da un grumo di color verde, nero e marrone pus.

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Jasmine Al-Alrae

C'è qualcosa di magnificamente primordiale in questo luogo. 

Quasi mi perdo in esso. Solo la voce e la presenza - sovrannaturale, splendida e spezzata - della Ninfa mi riscuote. 

Ascolto la sua voce infranta e, quando vacilla, mi muovo verso di lei, non prima di avere rivolto uno sguardo ed una supplica ai miei compagni, in special modo a Valena e Gadriel: "Potete fare qualcosa per lei?".

Distendo poi in avanti il braccio destro, a palmo aperto, e sussurro a Nyrissa: "Resta calma, ora siamo qua...".

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Valena Aurica

La ninfa fa onore alle leggende sulla sua gente: è bellissima anche mortalmente malata. Riconosco di essere sempre stata debole davanti ad un volto attraente, e da quando ho cominciato a lavorare sulla mia vita qui a Lakeshrine ho cominciato a concedere più spazio a certi pensieri.

Ma questa volta l'attrazione fisica è diversa, è qualcosa di ben più casto: Nyrissa è bellissima come può esserlo un fiore raro, una cascata celata in una radura segreta, o un animale esotico e colorato. 

Soprattutto, è morente: lo dimostra fin dalle sue prime parole e i suoi primi gesti. Mentre Jasmine la soccorre, cerco di darle una mano. Ho un po' di timore a toccare la ninfa per sorreggerla, ho quasi paura che mi si spossa sbriciolare tra le mani come un antico dipinto. Osservo la ferita con aria greve: di certo non è stata inflitta in modo comune, o da un mortale. "Non può dirci chi l'ha ferita, ma almeno può dirmi cosa è stato usato? Forse posso fare qualcosa... se non guarire questo male, alleviare il dolore. O darvi più tempo"

DM

Spoiler

Guidance su Guarire, +8 in totale. 

 

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Koen

Le rovine sono state riconquistate dalla natura, anche se è ben lontana dallo splendore sovrannaturale del Circolo di Ma': siamo ancora nel Piano Materiale, probabilmente. 

La ninfa ci attende su una sorta di trono: è splendida, bella come poche cose al mondo. Ma, allo stesso tempo, la sua perfezione viene rovinata dalla sua evidente sofferenza. Quella ferita... Non può essere stato il famoso "eroe": sono certo che non si tratti di nulla di naturale. Valena e Jasmine si gettano al capezzale della padrona di caso, per sorreggerla e fare il possibile per alleviare il suo dolore. Stringo la mia borsa, sapendo di non poter fare molto con i miei medicamenti, e studio la ferita, cercando di comprendere qualcosa in più sulla sua natura. Temo che la ferita sia stata inferta dai nemici che hanno piagato queste terre da che vi abbiamo posato piede, Eptarca della Guerra. Dico a Valena: le parole della ninfa mi hanno fatto immediatamente pensare al Buio e ai suoi servitori. Ci dica come possiamo aiutarla, Nyrissa: abbia letto chiaramente la sua urgenza nella sua chiamata. 

Master

Spoiler

Guarire +11. Penso che per determinare la natura della ferita possano servire Arcane (+16), Piani (+14) o Dungeon (+11), visto che sospetto che c'entri il Buio. 

 

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@Koen

Spoiler

Da una tua analisi approfondita e attenta…ti chiedi come sia viva. Quella che la sta uccidendo è, letteralmente, Buio liquido.

<<Un semplice katana.>> dice lei con un sorriso amaro <<Il problema è chi lo impugnasse, piuttosto che cosa mi ha trafitto. Ma non parliamone, c’è il rischio appaia. E la calma è tutto ciò che mi rimane. Quella di quando il sole tramonta.>>
Si zittisce, vi guarda tutti. 
<<Ho potuto chiamare soltanto voi perché siete gli unici a non avere…influenze del nemico. A Nord una città non è influenzata, ma vicino a loro un paesino è stato distrutto completamente da un soldato del nemico e quello…ha macchiato la zona. Il mio messaggio non può superare quella zona.>> si deve fermare per tossire pesantemente, le viene dato un fazzoletto per pulirsi dal sangue ( se così si può definire) <<Devo fare in modo di darvi qualcosa per combattere…è questo che devo darvi, qualcosa per potervi…difendere. Oltre che qualche informazione sulle mostruosità che ho fatto nella mia vita.>>

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Valena Aurica

Più passa il tempo più mi rendo conto che un passato tormentato non è una mia sola esclusiva. Che sia sempre un effetto della mia recente terapia? Forse sì. Anche la ninfa ha molto da raccontare e sembra un po' titubante. E al contempo desiderosa di confessare le proprie colpe. Mi riconosco in lei, e con un gesto quasi tenero la sostengo e la riaccompagno al trono "Sedetevi e parlate. Vi prometto che ascolteremo fino alla fine senza interruzioni"

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Juliano Demetrios

E si ricordi di non esimerti dal parlare della Clessidra. Ben 1000 regni sono andati distrutti, la profezia si sarebbe già dovuta avverare, eppure gli effetti non sono per niente evidenti. Che è successo?

Non ho parlato granché durante l'esplorazione del boschetto, ho solo borbottato sommessamente alla vista dei numerosi fatati che abitano la zona: questi esseri sono fatti di puro istinto, sono semplicemente inaffidabili e pericolosi.

Ciò però non mi ferma di parlare chiaramente alla ninfa, è ferita e ha un atteggiamento sottomesso, che si penta del suo passato? O è semplicemente troppo debole per portare avanti i suoi piani, limitandosi quindi alla semplice redenzione?

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Koen

Sembrerebbe l'essenza stessa del Buio: è peggio di quanto pensassi. Guardo preoccupato la ferita, non potendo trattenere uno sguardo di ammirazione per la resilienza della ninfa. Le parole di Juliano attirano la mia attenzione, in compenso: vedo che è riuscito a trovare delle informazioni sulla clessidra. La nostra città è ancora libera dalla loro influenza? Chiedo alla ninfa con una punta di speranza: questo significa che siamo riusciti a fermare quel mostro di Colin in tempo, lasciandola quindi parlare: sono curioso di sentire i suoi ultimi desideri (e la risposta alla domanda di Juliano, probabilmente). 

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Le parole di Juliano ( o quantomeno il tono) provocano un che di fastidio nelle creature che vi osservano e si sente un bel po’ di metallo che gratta la pietra. 
La ninfa torna sul trono, il nominare la Clessidra le provoca un sussulto che parte chiaramente dalla ferita. La macchia nera e gialla di allarga leggermente, ma visibilmente. 
 <<La clessidra era la mia punizione. Due mondi fa ho desiderato diventare un Anziano. Uno degli “dei” del nostro mondo, del primo mondo…a causa di questa mia scelta, il Re Lanterna mi ha punito. Io che desideravo così tanto una corona, avrei dovuto crearne una distruggendone mille, con la loro polvere avrei…chiesto perdono. Quando l’eroe mi raggiunse, quando mi sconfisse…il Re Lanterna si rivelò: era il capo delle mie guardie e per millenni, per due mondi…mi ha visto soffrire ed infliggere sofferenza. Con l’inganno e con la forza. La clessidra era piena perché il mio regno era il millesimo. Avrei dovuto chiedere perdono…ma l’eroe ha infranto la clessidra poiché per lui era più malvagio il Re Lanterna. Lui…lui mi ha ridato il mio cuore..>> inizia ad avere leggermente le convulsioni, mentre dal petto, dal punto opposto alla ferita, fa apparire una spada che muta costantemente tipo di arma. <<Ed io sono qui per darvi ciò che lui mi ha restituito, prima che il buio lo prenda.>> dice mentre sembra porgere quella spada a voi. È alquanto evidente che l’accenno alla clessidra la ha resa come febbricitante: ottenere risposte precise sarà difficile, ma forse le sue difese meno grandi: forse risponderà a cose a cui non avrebbe voluto rispondere.

Ma non avete molto tempo.

@tutti

Spoiler

Checkpoint a lunedì sera!

 

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Koen

Lancio un'occhiata preoccupata alle "guardie", tese in seguito alla domanda di Juliano, ma fortunatamente sembrano calmarsi quando la ninfa riprende a parlare. Ora capisco: sta resistendo solo con la sua forza di volontà. Le domande devono averla fatta cedere. La situazione della ferita è preoccupante, soprattutto perché non sappiamo cosa possa succedere una volta che le sue condizioni diventino critiche, ma devo focalizzarmi su un problema alla volta. E ora anche il messaggio di Hamelin acquista senso. Le azioni sembrano tipiche del Re Lanterna, almeno per quanto abbiamo potuto vedere. Pronuncio un incantesimo per studiare la spada, procedendo intanto con la prima domanda Cosa succederà una volta che la ferita l'avrà consumata? E possiamo fare qualcosa per aiutarla? 

Master

Spoiler

Casto Individuazione del Magico. Sapienza Magica+15

 

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La ninfa non risponde a Valena, ancora preda del dolore. Le cure somministrate dalla sacerdotessa allievsjo ( almeno sembra) la sofferenza, ma sembrano non mitigare il suo stato di “incoscienza”, per così dire. 
<<Mi ucciderò prime di essere consumata. Non voglio diventare uno dei Cavalieri del Giardino…no, non voglio.>> a quel punto avvicina la mano al cuore ev con un bagliore verdastro, estrae coni immabne lentezza ( ed una smorfia di dolorej) una spada che all’inizio è uno stocco, prima di iniziare a mutare ogni istante in un’altra arma. Fluttua innanzi a lei, decorata da un motivo di rampicanti alla guardia e la lama colorata di rosso. 
<<Prendetela, presto. Non c’è tanto tempo. >>

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