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[TdG] Dies Sanguinis [GURPSlite]


Mezzanotte

Messaggio consigliato

Palatino - mattina - tempio della Magna Mater Cibele

Gneo Felix Domitianus

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Il mendicante ti osserva con occhi cupidi e malevoli, intento a valutare quanto può scucirti. Non gli vai a genio, ma è sensibile al richiamo del denaro e se può caricare sul prezzo puoi star certo che lo farà.

"Mi pare giusto. Perciò dimmi, giovane damerino, cosa ti interesserebbe sapere".

Marcus Tertius, Camilio ed Ezio - Biblioteca Palatina

Spoiler

"Il Lapis Niger è solo un simbolo" sbuffa Camilio

"buono per dare un senso di falsa sicurezza alle masse credulone, certo, ma niente più che una pietra in fondo"

"Piuttosto è il significato che attribuiamo alle cose a renderle potenti. E a volte pericolose."

"In questo senso la Pietra Nera è un'arma e chi l'ha rubata vuole sfruttare il suo potere contro di noi. Erpice lo ha intuito, ma io non posso fare a meno di immaginare quanto migliore sarebbe un mondo libero dalla superstizione, fedele solo al logos e non ad ombre di divinità inesistenti".

Mentre l'anziano patrizio continua con i suoi logorroici discorsi filosofici, giungete al tempio di Apollo Palatino che si innalza su di un alto podio rivestito di travertino. La costruzione è circondata da un portico di colonne di marmo giallo antico e dalle statue delle cinquanta figlie di Danao inserite fra i fusti. Senza entrare nel tempio attraversatel 'area Apollinis, il cortile, costeggiando l'imponente pronao di colonne con capitelli corinzi del luogo di culto e passate davanti ad un altare rostrato fiancheggiato da altre statue con in cima quella di Apollo, prima di raggiungere la biblioteca vera e propria.

Questa è costituita da due sale absidate ornate da colonne che Camilio ti spiega pazientamente custodiscono rispettivamente una i testi latini e l'altra quelli greci, in sezioni rigorosamente separate.

Non sei mai stato in questa parte della città e la sovrabbondanza di fregi, monumenti e colonne quasi ti stordisce. Per un attimo ti fermi nel mezzo del cortile, a bocca parta, quasi fossi divenuto a tua volta una statua, perso in quel tripudio di ricchezza, grandiosità e marmi pregiati.

Ezio, lo schiavo di Camilio, si schiarisce rumorosamente la voce per riscuoterti e tu corri per raggiungere nuovamente il patrizio che continua a parlare da solo e neanche si è accorto della tua disattenzione.

Imboccate con decisione la sezione greca, la più fornita e la più pertinente alle vostre ricerche, e qui venite accolti dal capo bibliotecario, uomo attempato e schiavo come te, solo infinitamente più colto. Questo tratta Camilio con blando rispetto, tollera Ezio, e guarda te con l'affetto che un sacerdote riserverebbe ad un maiale scacazzante penetrato nel suo sancta sanctorum.

I due confabulano a bassa voce per un po'. Capisci che il patrizio ha qualche difficoltà a far accettare la tua presenza in quel sacro luogo di sapienza, ma alla fine sembra spuntarla, e il bibliotecario si ritira con un'espressione disgustata dipinta in volto.

Subito viene sostituito da un altro schiavo, più giovane, a cui Camilio comincia a sciorinare titoli di libri ed altre cose in greco.

La sala è circondata da innumerevoli nicchie quadrate chiuse da ante di legno su cui sono dipinti numeri e lettere. Alcune ante sono socchiuse e tu puoi intravedere i papiri arrotolati impilati ordinatamente su delle monsole al loro interno, con delle targhette di legno che pendono alle loro estremità, legate con cordicelle. Le nicchie più alte sono raggiungibili solo con l'uso di una pesante scala di legno montata su ruote, e il giovane bibliotecario ci si arrampica su per raggiungere i papiri più remoti con l'agilità di una scimmia.

In mezzo alla sala vi sono degli ampi tavoli con degli scranni. Gli occhi dell'anziano patrizio luccicano come quelli di un bambino davanti alla bancarella di un venditore di dolciumi mentre chiede a te e ad Ezio di sedervi da qualche parte e fare silenzio.

 

 

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Marcus Tertius - Biblioteca Palatina

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Per tutto il tragitto verso la biblioteca non faccio più caso ai sofismi di Camillo. Di certo al vecchio piace il suono della sua voce, e non capisco tre quarti delle cose che dice, quindi mi limito ad annuire o dire una due parole per farlo sentire ascoltato. L'ho fatto talmente tante volte che mi esce naturale, e a lui non sembra dispiacere. L'unico lato negativo è il mal di testa che comincia ad attanagliarmi, mentre cerco inutilmente lo sguardo di Ezio per supporto.

La biblioteca invece è qualcosa che mi scuote nel profondo. In tutta la mia vita non ho mai visto un edificio cosi votato alla bellezza. Ogni singolo dettaglio mi colpisce come un pugno nello stomaco, impedendomi di parlare. 

Per un secondo mi sembra di essere stato trasportato nel luogo dove dimorano gli dei, tanto mi sento fuori luogo in quel posto. Mi guardo le parti scoperte dall'armatura e vedo solo pelle bruciata e cicatrici, di certo non degno di posare neanche gli occhi su tanta bellezza. Per un secondo mi sfiora l'idea di essere davvero morto, e che per qualche ragione quello sia l'accesso ai campi elisi.

La voce di Ezio e la discussione di Camillo con l'addetto mi riportano alla dura realtà. Non sono degno di stare in quel luogo, ma per ben altri motivi.
Sorrido tra i denti e immagino di trovarmi con quel tizio nell'arena. Vederlo inginocchiato a chiedermi una pietà che io non gli concederei

Vedresti allora che davanti alla fredda lama della mia spada tutti sono uguali.

Dopo essere definitivamente entrati e ci è stato ordinato di non dare fastidio decido di sedermi lontano dal patrizio, ma abbastanza vicino per tenerlo d'occhio. non che in questo luogo possa succedere qualcosa di male, ma più perché se lo perdessi di vista mi sembrerebbe di perdere ogni diritto di stare qui.

Dopo i primi 5 minuti di silenzio però l'inattività comincia a darmi fastidio, quindi cerco di attaccare bottone con Ezio

Allora... come sei finito a fare da servitore al vecchio Camillo?

 

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Alarico sul colle palatino

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Mentre Gneo è impegnato col mendicante noto un tizio che mi sta palesemente osservando da sotto un cappuccio: forse è semplicemente un curioso, però ha un fare molto strano.

Appena Giulio Camilio e Marco Terzio spariscono dalla visuale, scendo dalle scale, avvicinandomi a Vibio. 

"Per ora è meglio che tu mi stia vicino e mi segua."

Dopo un cenno d'approvazione per Gneo Dominzio, che continua nella sua opera, mi muovo verso il gigante incappucciato per parlarci.

 

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Gneo Felix Domitianus - Palatino - Mattina - Tempio della Magna Mater Cibele

 

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"Bravo ca**o bravo, vedo che finalmente comincia a ragionare, vorrei tutto quello che hai visto e sentito qui al tempio ieri notte... se quello che hai da dirmi mi interesserà saprò ricompensarti! Sarò anche maleducato come dici, ma so anche essere giusto..."

Rimango in attesa delle sue parole, per il momento le mie monete se le può solo immaginare.

 

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Vibio

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La vita che faccio mi ha acuito i sensi, cosa che mi permette di captare i segnali di un pericolo imminente quando si palesa; ed infatti eccolo la: un assassino armato di sica!

Alarico mi si avvicina e mi dice di seguirlo, puntando dritto verso il sicario Quello vuole farti la pelle dico al soldato Io lo aggiro per prenderlo da dietro, tu fronteggialo e tieniti pronto a difenderti

Scivolando tra la folla cerco di aggirare l'assassino senza farmi notare mentre la mano scende sull'elsa del coltello
 

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Non ho capito una cosa però..

Siamo solo io e Alarico o c'è anche Gneo?

 

 

 

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Mattina

Palatino - piazzale antistante il tempio della Magna Mater Cibele

Vibio e Alarico

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Alarico ti raggiunge e ti trattiene per un braccio, vuole che tu lo segua. Tu gli indichi un uomo con un grande cappello che si muove fra la folla sostenendo che secondo te è un assassino, ma il milite barbaro ha messo gli occhi su di un'altra persona, un gigante incappucciato che si trova ad una decina di metri da voi. Quindi i vostri bersagli sono diversi.

Domitianus è intento a parlare con il mendicante e non può aiutarvi.

 

Gneo Felix Domitianus

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"10 aurei, domine" ghigna il mendicante con finto servilismo
"e li voglio tutti subito. Mi avete trattato molto male."

Si tratta di una bella somma per te, in realtà è tutto quello che hai, ma capisci sarebbe inutile cercare di contrattare: il pezzente vuole fartela pagare.

E piuttosto cara pure.

 

Marcus Tertius, Camilio ed Ezio - Biblioteca Palatina

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"Fai silenzio!" ti rimprovera il giovane a bassa voce "disturberai il padrone"

"Se proprio vuoi parlare possiamo passeggiare un po' sotto il portico della biblioteca: non credo che lui si accorgerà della nostra assenza. Almeno per un po'."

In effetti Camilio appare completamente immerso nello studio, la faccia quasi schiacciata contro le minuscole scritte in greco che a te sembrano le orme lasciate da un pollo ubriaco sulla sabbia... o lunghe cacate di un topo con la diarrea. 

Ogni tanto l'anziano patrizio emette versi sommessi di sorpresa e costernazione senza interrompere la lettura.

Qualsiasi cosa stia scoprendo in quei vecchi papiri non sembra affatto piacevole.

 

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Alarico davanti al tempio di Cibele

@ Vibio

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La risposta di Vibio di primo acchito mi sa di tentativo di squagliarsela, fingendo di aggirare una persona per confondersi nella folla, tuttavia è meglio non evitare mai un avvertimento e comunque devo ancora capire quanto sia affidabile il ladro.

"D'accordo, andiamo da lui, ma assieme, perchè  non ti voglio perdere di vista."

Procedo affiancato a Vibio e, giunto vicino al presunto sicario, mi preparo a ricevere il colpo sullo scudo, fingendo di fermarmi a parlare nuovamente con Vibio.

"C'è ancora quel tizio alto che mi osserva?"

@ narratore 

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Difesa totale: +2 a bloccare.

 

 

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Mattina

Palatino - piazzale antistante il tempio della Magna Mater Cibele

Vibio e Alarico

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Il gigante sembra sparito fra la folla e Alarico si augura di aver fatto la scelta giusta seguendo l'istinto del ladro.

Avvicinarsi al sicario con il grande cappello non è facile per via della calca. State quasi per metterlo in mezzo quando un movimento improvviso cattura i sensi dello speculatores: un terzo uomo con una tunica gialla sbuca da un gruppo di persone e si lancia sul fianco di Alarico, un pugnale dalla lama triangolare nel pugno.

Fortunatamente trova il milite barbaro e il suo scudo pronti nel deflettere l'assalto.

L'uomo in giallo arretra di qualche passo reggendosi il polso dolorante e senza perdersi d'animo si prepara a reiterare l'aggressione.

 

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Marcus Tertius- Biblioteca Palatina

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La risposta stizzita di Ezio mi lascia l'amaro in bocca, e il mio primo istinto è quello di fargli rimangiare il rimprovero con qualche dente... ma mi trattengo. Il vecchio non si accorgerebbe neanche di una legione in marcia con tanto di tamburo, figurati se si renderebbe conto di un normale chiacchiericcio. 
Abbandono l'idea di parlare con Ezio e tento di distrarmi osservando le reazioni del patrizio a quello che sta leggendo. 
Non posso di certo lasciarlo da solo, chiunque abbia ordito quel furto al tempio potrebbe avere infiltrati ovunque e persino sapere che noi siamo sulle loro tracce. Non voglio rischiare che succeda qualcosa al mio protetto e Erpice abbia di che punirmi, quindi nonostante la noia mi attanagli mi sforzo di rimanere li, il più immobile possibile, cercando di farmi un idea di cosa stia scoprendo.

 

 

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Mattina

Marcus Tertius, Camilio ed Ezio - Biblioteca Palatina

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Sebbene la biblioteca sia deserta, data l'ora precoce, come un bravo cane da guardia resisti alla tentazione di distrarti con il giovane schiavo.

Dal tuo punto di vista il patrizio continua a comportarsi come un folle. Sbuffa, scuote la testa, si tocca la fronte. Un paio di volte solleva gli occhi al cielo e mormora qualcosa.

è come se stesse vivendo quanto descritto nei rotoli, pensi.

Non avevi mai immaginato che la scrittura potesse essere tanto potente. O che potesse fare quell'effetto a qualcuno.

Un'illusione.

I testi sono antichi, parlano di cose passate, che non esistono più.

Ma è davvero così?

Hai appena assistito agli effetti di un suicidio di massa.

Qualsiasi cosa sia scritto nei papiri sta accadendo ancora. Oggi, di nuovo.

Perciò forse il passato non passa. Forse è qualcosa che accade continuamente.

E forse tu stai impazzendo e cominci a delirare in mezzo a tutti questi libri, in compagnia di un vecchio folle.

"Vino?"

Uno schiavo bibliotecario ti offre un bicchiere. Non è il vecchio capo né il giovane che ha procurato i libri a Camilio. Ha una brocca con sé da cui si spande l'odore stuzzicante del nettare degli dei.

Ti accorgi di avere una sete dannata.

La tua gente ha una passione smodata per la bevanda tratta dal frutto della vite che rende allegri e coraggiosi. I Galli sono i più forti bevitori dell'Impero anche se i Romani guardano con disprezzo la vostra abitudine di sorbire il vino puro e non annacquato come i popoli civili. 

 

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Vibio

Master & Alarico
 

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Il soldato, stupidamente, ignora la mia proposta di aggirare il sicario per prenderlo alle spalle e mi costringe a seguirlo in un percorso in linea retta verso quest'ultimo Maledetto idi**a figlio di un cane! Finirai per farmi ammazzare!

Impossibilitato a sottrarmi alla stretta del soldato, non posso far altro che seguirlo in mezzo alla folla; all'improvviso, un uomo vestito di giallo si scaglia di lato contro Alarico che però reagisce prontamente

Finalmente libero dalla presa del soldato, mi porto sul lato dello scudo di quest'ultimo e cerco di passare sul fianco dell'assalitore di Alatico ma sempre cercando di tenere il sicario in arrivo in vista, il tutto mentre afferro il pugnale con una velocità impressionante

Master

Spoiler

Fast Draw [Knife] 13

 

 

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Alarico davanti al tempio di Cibele

@ Vibio

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A dispetto del sospetto di Vibio, l'aggressione arriva non dal tizio indicato, ma da un altro, che comunque si trova il mio scudo pronto a fermare il suo pugnale e arretra di qualche passo: cerco di sfruttare proprio questa mossa per incalzarlo come meno si aspetta, quindi lo carico di slancio con lo scudo per sbilanciarlo e farlo cadere.

@ Narratore

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Avevo intenzione di compiere uno shield rush con attacco totale forte, ma nelle regole lite non è contemplato, come lo gestiamo?

 

 

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Mattina

Palatino - piazzale antistante il tempio della Magna Mater Cibele

Vibio e Alarico

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Vibio è il più veloce fra voi due: i movimenti delle sue mani sono così rapidi che un pugnale sembra materializzarsi nel suo pugno come per incanto. L'attimo successivo la sua lama ferisce al braccio l'uomo in giallo che getta un grido saltando di lato nell'inutile tentativo di evitare il colpo. Questo manda a vuoto la carica di Alarico che incespica e quasi cade prima di schiantare lo scudo su di un tizio che non c'entra niente.

L'uomo in giallo ha un attimo di esitazione, poi lascia cadere il coltello e si dà alla fuga spintonando gli astanti intorno a lui.

Il tizio investito per sbaglio da Alarico è un energumeno tarchiato e robusto. Per nulla intimorito dalla statura del barbaro lo fissa con odio reggendosi il naso sanguinante.

"Brutto bastardo io ti ammazzo!"

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Vibio è più veloce ed agisce per primo

estrarre veloce 8 vs 13 (non prendi malus per muoverti e attaccare).

coltello 10 vs 13

uomo in giallo non schiva

Alarico attacco totale forte (scudo)

16 vs 12 fallisce.

 

 

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Marcus Tertius- Biblioteca Palatina

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Accolgo lo schiavo con uno sguardo di profondissima gratitudine. Il solo odore del vino unita alla sete maledetta che mi è venuta per stare qui a non fare nulla mi fanno quasi girare la testa. Annuisco profondamente, poi ci penso un attimo

Ma solo un bicchiere, devo rimanere lucido. Ezio, brindi con me?

Faccio segno allo schiavo di versare due bicchieri e pregusto la dolce bevanda inumidendomi leggermente le labbra con la lingua.

Camillo, voi volete favorire?

Mi rivolgo al vecchio già sapendo che probabilmente mi risponderà male, ma non si sa mai. 

 

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Mattina

Marcus Tertius, Camilio ed Ezio - Biblioteca Palatina

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Camilio fa un gesto infastidito con la mano, senza neanche interrompere la lettura.

Lo schiavo versa il vino in tre coppe consegnandone due a voi, mentre depone la terza sul tavolo, vicino al vecchio patrizio.

Ezio è il primo a bere, tenendo la sua coppa fra le mani, con gratitudine, mentre tu rimani a fissare un po' ottusamente le profondità rosse del liquore che turbinano lente nel bicchiere:

è vino annacquato alla maniera greca e romana, non certo il liquido denso e aspro delle viti selvagge del tuo paese lontano.

Lo schiavo ti fissa, in attesa.

 

 

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Marcus Tertius- Biblioteca Palatina

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Fisso per qualche secondo il fondo del bicchiere, davvero molto deluso. 
Mi mordo il labbro, cercando di dire qualcosa.

Ma che è questa porcheria?

Lucio conosceva i miei gusti, e sapeva come viziarmi dopo le vittorie con liquore degno di questo nome. Ora che ci penso non ho mai bevuto vino alla maniera romana. Se perdevo era pane e acqua, e frustate. Se vincevo erano pranzi luculliani. E puttane. Ma non credo che in questo posto le abbiano.

Mi rigiro per qualche secondo il bicchiere tra le mani, indeciso. Quella è acqua sporca per me. Ora non sono più uno schiavo di Lucio, ma non per questo devo rinunciare a tutti i piccoli piaceri che rendono questo schifo di vita degna di essere vissuta.

Capisco che possa sembrarti una richiesta particolare, ma potresti riportare indietro questa ... cosa  e portarmi del vero vino? Senza acqua, senza niente, solo vino? 

Gli porgo il bicchiere decisamente stizzito. L'odore di vino mi ha fatto venire una voglia matta di bere... ma quella schifezza può rimanere nel bicchiere per quanto mi riguarda.

 

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Gneo Felix Domitianus- Mattina - Piazzale Antistante  Al Tempio Della Magna Mater Cibele

 

@Mezzanotte

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Fisso il mendicante, soppesando le sue parole. Guardandomi intorno cerco di individuare tra la folla i miei compagni per avere man forte in caso di bisogno.

" Anche se avessi 10 aurei, non li darei nemmeno ad Era, se non sapessi prima cosa ne otterrò in cambio, magari mi racconti che ti sei tirato tutta la notte il collo del pollo! E poi chissà che avrai da raccontarmi per chiedere 10 aurei... fammi capire che non sto sprecando il mio tempo ed i miei soldi "

Resto in attesa della sua prossima mossa

 

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Alarico davanti al tempio di Cibele

@Vibio

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Se da un lato la minaccia del sicario sembra scongiurata per la sua fuga, la mia carica investe un passante, che reagisce con rabbia, col rischio che la situazione degeneri. Sembra proprio uno dei miei classici colpi di sfortuna, da cui finora sono riuscito a tirarmi fuori senza conseguenze, quindi reagisco con freddezza e gli rispondo in tono aggressivo.

"Non interferire con i soldati impegnati a tenere l'ordine!"

Mi piazzo davanti a lui con lo scudo davanti.

@ Master

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Intimidire 11 e difesa totale.

 

 

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Mattina

Palatino - piazzale antistante il tempio della Magna Mater Cibele

Vibio e Alarico

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"Barbaro carogna, pensi di poter colpire impunemente un cittadino romano solo perché indossi la divisa?"

L'energumeno è più cauto ora che si è accorto che sei armato di tutto punto e tentenna indeciso.

"Ha ragione, è uno schifo!" urla qualcuno alle sue spalle.

"Luridi barbari, vengono qui e si scopano le nostre donne!" gli fa eco un'altra voce alla tua destra.

Sembra che tu sia riuscito a scongiurare un'aggressione immediata, ma la situazione attorno a te sta velocemente degenerando.

Spoiler

intimidire 7 vs 11. Successo.

 

 

 

Gneo Felix Domitianus

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Il mendicante tira su con il naso, di pessimo umore

"Ho visto strani movimenti nella notte, di fronte al tempio, e ciò ti basti. Ora fuori gli aurei o non ti dirò nient'altro"

Ostile come è capisci che ogni tentativo di mercanteggiare sarebbe inutile. Ti darà quello che desideri solo alle sue condizioni.

 

Marcus Tertius, Camilio ed Ezio - Biblioteca Palatina

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"Perché non bevi e basta come il tuo compagno?" dice il bibliotecario spazientito.

La vostra piccola discussione deve disturbare Camilio che distoglie lo sguardo dal papiro per rivolgervi un'occhiataccia.

Solo allora sembra scorgere lo schiavo con la brocca.

"E tu chi sei?" gli chiede

"conosco tutti i servi della biblioteca ma il tuo viso non l'ho mai visto. Dove è finito Diodoro? E da quando in qua servite vino ai visitatori?"

Il bibliotecario esita nel rispondere.

"Diodoro ha avuto un incidente" dice dopo qualche attimo "è... è caduto dalla scala ed ora è... indisposto"

"Il vino lo offre il prostates"

L'anziano patrizio aggrotta la fronte "Per cosa? Quel vecchio testone mi odia. E non chiede mai scusa. Lo conosco da anni"

Il servo della biblioteca è sempre più nervoso.

"Insomma, bevete oppure no?"

 

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Marcus Tertius - Biblioteca Palatina

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La reazione di Camillo mi prende alla sprovvista. Effettivamente ha senso che non versino vino in un posto dove ci sia carta. Non ci avevo minimamente pensato. E poi perché è cosi insistente questo schiavo?
All'improvviso, come un lampo, mi ripassa nella mente la scena nel tempio. I morti a causa del veleno. Veleno nel vino. 
Pessima mossa schiavo. Pessima mossa.
Appena realizzo non mi fermo neanche un attimo a pensare se la mia intuizione ha senso o no. Se sono in tempo butto per terra il bicchiere di Ezio e mi getto per immobilizzare lo schiavo cingendolo con le braccia e bloccandolo sul tavolo 

Spoiler

( ͡° ͜ʖ ͡°)

Camillo! Controlla il vino! Ho il sospetto che qualcuno voglia farci una sorpresa

Poi fisso  lo schiavo, sorridendo follemente

Prega i tuoi dei che io mi stia sbagliando, altrimenti io e te saremo costretti a divertirci un po.

Mi passo la lingua sulle labbra

Finalmente succede qualcosa! Vediamo se ci ho visto giusto.

 

 

 

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