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[CoC] Le Tre Bocche di Cerbero - Atto Primo


Servus Fati

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@Fog

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Il malcapitato è sempre più tremante, quasi una massa informe per terra. Sia lui che Cecil indossano completi di cattiva qualità, pantaloni e giacca sdrucita; abiti da manovalanza del crimine.

«Lavoriamo...lavoro per Tull. Tutti qui lavoriamo per Tull, è lui a muovere le fila. Anche Cariano, il boss che si occupa del contrabbando, prende ordini da mr. Tull. Sulla nave ci sono gli italiani di Cariano e qualcuno dei nostri, non so se c'è anche Tull, davvero! Conoscerci ci conoscono, non è la prima volta che facciamo affari assieme.»

 

 

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 @Fog

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Un brivido involontario scuote lo smilzo oltre il normale. «E' una delle streghe di Tull. Lei e l'amica, non so come si chiamano, sono due maledette troie che parlano con i morti. Hanno tutti paura di loro.» Sputa, non sai se per il dolore o per scaramanzia. 

@smite4life

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Dalla tua posizione non vedi i tuoi compagni, ma ti accorgi che la nave ha salpato l'ancora e si prepara a tornare al molo. Nella rimessa senti la voce calma di Ludwig e quella sempre più agitata dello scagnozzo. 

@Alessio @Hicks @Knefröd

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La Lady Consiline ha terminato le operazioni, si dirige al molto. Non hanno la pilotina, il che potrebbe costare qualche manovra più lenta dell'usuale, ma non ci vorrà molto prima che le persone a bordo siano pronte a scendere a terra.

 

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Ralph Connigor

Soffoco un'imprecazione quando vedo gli uomini sulla nave manovrare per tornare a riva. Stanno tornando! Sarà meglio avvisare gli altri, dobbiamo svignarcela! Sperando che stiano bene... Mi avvicino furtivamente al garage, guardandomi attorno sperando di non incrociare nessuno, finché non noto Aaron proprio sulla soglia. Aaron! gli sussurro Che è successo? Abbiamo sentito uno sparo...dopo la sua risposta mi affretto ad aggiungere Sembra che sulla Lady Consiline vogliano tornare a terra! Dobbiamo toglierci di torno!

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Aaron Davis

Vedendo Ralph avvicinarsi, gli vado incontro con un sorriso tirato: Va tutto bene. Erano in due, ora Ludwig sta interrogando quello rimasto. Tutto apposto. L'avevo vista anch'io la barca in movimento. Però prima di andare ho una ideuzza! Commento, indicando rapidamente la macchina costosa dietro di noi e poi il molo.

Spoiler

Sarebbe possibile caricare la macchina con il corpo del tizio, piazzarla dritta davanti al molo e farla partire all'impazzata verso il mare, buttandosi all'ultimo? :naughty:

 

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Aaron Davis

Mi muovo quindi riaffacciandomi all'interno, cercando di coprire con il corpo il cadavere dell'uomo per non mostrarlo a Ralph, mentre chiedo a Ludwig: Beh, hai finito? I nostri amici stanno attraccando. Io avrei una ideuzza per fargli uno scherzetto, ma dobbiamo muoverci. E lui direi di portarlo a Wackowski, che saprà sicuramente cosa farci.

@tutti proposta

Spoiler

Commentate pure nel TdS, ecco la mia proposta:

Carichiamo il tizio vivo su una delle nostre macchine e il morto sulla Packard. Riempiamo la Packard di benzina con una bella miccia lunga e la piazziamo rapidamente sul molo vicino a dove devono attraccare (cercando di farlo mentre sono ancora lontani, così da non essere identificabili). Poi ce ne andiamo velocemente, dopo aver acceso la miccia.

BUM.

Ah, e il tizio lo scarichiamo al detective, che facciano amicizia.

 

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Ludwig Von Weber

Oh io avrei anche finito ma ora che ne facciamo? Lo leghiamo, lo bendiamo e lo portiamo con noi? Se la vostra idea è quella di mettermelo in macchina vedi di trovare qualcosa per coprire i sedili perché il brav'uomo non ha retto all'emozione e se mi sporca l'auto io lo faccio sbranare dai cani. Dico mettendo via la pistola ed uscendo dal magazzino.

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Grazie servi

Ludwig Von Weber

Ah! Prima di andare sarà il caso di dare un'occhiata dentro il bolide. Non si sa mai che il buon Tulli non abbia deciso di lasciarci un pensierino. Già che ci siamo, Aaron, potresti controllare che i freni funzionino a dovere. Sempre se c'è tempo si intende.

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La rapida e accurata ispezione dell’abitacolo della Packard offre i suoi frutti. Nel portaoggetti si trovano i documenti dell’auto e la patente di Tull, una busta aperta, un tirapugni in ottone lucido come fosse nuovo di fabbrica e una scatola avvolta nella carta ricavata da un sacchetto marrone della drogheria, chiusa e legata con un comune spago bianco.

Non appena vede Ludwig prendere gli oggetti, lo smilzo sobbalza; una scintilla di rabbia brilla nei suoi occhi, e subito si spegne. Un istante dopo un brivido violento gli scuote le spalle: chiude gli occhi e si morde il labbro inferiore, cercando di trovare la forza per continuare a parlare. «Tull ammezzerà voi e me per questo. Potete scommetterci»

La busta è liscia, bianca, con il timbro della zona di Kingsport. Posandovi la punta delle dita sopra, a Ludwig sembra di avvertire il tocco delle mani di qualcun’altro, e un respiro affannoso sulla nuca. Una sensazione strana, alienante.

Non c’è mittente e l’indirizzo è scritto a mano – 204 Water street, lo stesso che compare sui documenti dell’auto. Nella busta riposa un unico foglio di carta bianca, scritto con la medesima grafia nitida dell’indirizzo. Nessun preambolo, nessuna firma, un’unica frase scritta di traverso sul foglio, per il resto completamente bianco.

Alle 11 p.m. di domenica. Lode a Yig.

In mare, la Lady Consiline è quasi all’altezza del molo. Sul ponte sono rimasti solo i marinai addetti alle operazioni di attracco; tre uomini alle gomene e un quarto, forse il nostromo, impegnato a valutare la distanza dal molo e a segnalarlo al pilota in cabina di comando. E’ anch'egli un uomo di mare, si capisce da come si muove: andatura sciolta, dinoccolata. Ha le spalle curve, l’atteggiamento un po’ scomposto. Un sudicio cappello marrone gli penzola sulla sommità della fronte, come se volesse sfuggirgli.

Tull dev’essere sottocoperta, con la donna dal tailleur tabacco e il palombaro.

Un poliziotto sbuca dall’angolo in fondo alla strada. Procede lentamente, indirizzando la luce della torcia verso l’ingresso dei magazzini. La ronda notturna.

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Ludwig Von Weber

Comincio a rovistare nella macchina alla ricerca di qualcosa di utile finché non incappo in una busta bianca piuttosto curiosa. Nel momento in cui le mie mani la toccano avverto una sensazione strana che mi gela il sangue. Cosa diavolo sta succedendo?!

Alle 11 p.m. di domenica. Lode a Yig. Cosa significa? Hanno iniziato a diffondere la malattia?

Alle parole del delinquente rispondo con un secco Tull è l'ultimo dei tuoi problemi bestia!

Cow boy, cerca qualcosa per rendere trasportabile questo rifiuto per cortesia. Prendi la mia macchina: tu, Ralph e Thomas andrete diretti al commissariato mentre Tom mi accompagnerà a casa per poi raggiungervi. Devo sentire un mio vecchio amico per procurarci alcune cose di cui potremmo aver bisogno. Non c'è da scerzare con questa gente e non possiamo farci cogliere impreparati. Obiezioni?

Esco dal magazzino ed in quello noto il fascio di luce emesso dalla torcia della guardia.

Signori è il caso di mettere le ali ai piedi e di levare le tende, possibilmente spegnendo la luce e chiudendo la porta.

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Aaron Davis

Rispondo soltanto con un cenno affermativo a Ludwig, avvicinandomi per afferrare qualunque cosa veda che possa essere adatta allo scopo (un telo, una giacca, un giornale) e per afferrare per la collottola l'uomo, dicendogli piano: Ora andiamo a fare un giro: ti conviene tenere la bocca ben chiusa se non vuoi che aprendola ti scappino via tutti i denti. Forza, cammina.

Detto ciò esco, indicando a Ralph di muoversi verso la macchina di Ludwig, cercando di passare più lontani possibile dalla torcia della guardia: Proprio adesso doveva arrivare dannazione Dico fra i denti, soffocando una colorita imprecazione mentre stringo la bocca dell'uomo con la mano.

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Ralph Connigor

Portiamo un prigioniero dal commissario come se nulla fosse? Inoltre dovremmo anche giustificare...quello dico indicando il cadavere. Intanto leviamoci di qui, ci penseremo strada facendo. Stiamo per uscire dal garage quando vediamo in lontananza una guardia notturna fare la sua ronda. Dannazione! penso a denti stretti. Riusciamo ad evitarlo? Altrimenti posso andare a distrarlo per un po', e ci rivediamo alle auto.

@custode

Spoiler

Possiamo allontanarci senza farci individuare della guardia? In caso negativo mi avvicino da solo alla guardia con fare sperduto.

 

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Un cappotto dimenticato nell'auto di Ludwig funge da cuscino per lo smilzo. Aaron si sistema al posto di guida, Ralph e Thomas dietro con il "morto" in mezzo, per tenerlo d'occhio e evitare colpi di testa. Un paio di ringhiosi giri di chiave e la Horch parte rombando in direzione del commissariato.

Il cono di luce della torcia si avvicina, lentamente, con provvidenziali soste ad ogni magazzino, mentre la Consiline è ormai accostata. Sul ponte c'è nuovamente animazione. «Ehi, dove siete finiti? Se state bevendo un'altra volta giuro che vi lascio in pasto ai maiali...» Le imprecazioni provengono dal nostromo, che si sporge dalla murata in cerca del personale che da terra dovrebbe legare le gomene. Lo smilzo trema, ma una gelida occhiata di Ralph è sufficiente per tenerlo silente. Per tutto il tragitto resta immobile, con le mani intrecciate e gli occhi bruni fissi davanti a sé, come quelli d’un coniglio abbagliato dai fari di un’auto.

In città le poche finestre illuminate rilucono debolmente, occhi assonnati disinteressati al passaggio dell'auto tedesca. 

Nel frattempo Ludwig e Tom si preparano a levare le tende con la Bentley. L'inglese salta in macchina e si concentra sull'azione di infilare la chiave nel cruscotto il più in fretta possibile. Il motore si accende con un rombo. Ingranata con decisione la retromarcia e premuto l’acceleratore inerte, l'auto arretra. Scodinzola e pare quasi volare sulla ghiaia, il tempo di far salire al volo anche Ludwig e sparire verso l'ingresso dei moli. Un'occhiata alle spalle mostra il poliziotto sul vialetto d’accesso che scatta all'inseguimento dell'auto - con poca o nessuna fortuna. La torcia non riesce a fendere il buio della notte, l'uomo si ferma con le mani sulle cosce pochi secondi dopo.

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Ralph Connigor

Riusciamo a filarcela appena in tempo. Mi siedo affianco al nostro prigioniero, pronto a bloccare ogni mossa avventata. Spero non faccia nulla penso preoccupato, nonostante lo smilzo sia legato. Sono alquanto dubbioso sul portare l'uomo dalla polizia: in fondo non abbiamo nulla per arrestarlo e rischieremmo di andare nei guai per l'omicidio. Pensando al cadavere, un'immensa stanchezza si impossessa di mé. C'è solo un'alternativa al portarlo in prigione...e prevede un nuovo cadavere. Chiudo gli occhi, emotivamente a pezzi. Basta cadaveri, basta altri morti...non potrei reggere un assassinio a sangue freddo. Forse per un istinto di auto conservazione, non dico nulla e cerco di non pensare a nulla per tutto il viaggio. Mi limito a fissare il sedile del passeggero, cercando di ignorare il pulsare della pistola nella fondina.

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Aaron Davis

Guido tranquillo, cercando di tenermi lontano dalle vie più trafficate, anche se a quest'ora credo sia difficile trovarne. Ad ogni modo, giunti ad un isolato dal commissariato, arresto l'auto e mi volto verso i tre dietro: Beh, andiamo al commissario allora? Tu cosa dici, smilzo? Puoi scegliere: ti portiamo al commissario e tu fai il bravo ragazzo e gli spieghi tutto quello che sai dei traffici del tuo vecchio boss, oppure possiamo farti scendere orizzontale e scaricarti sul fiume. Cosa decidi?

Il tono è tranquillo, non minaccioso: come se stessi esponendo due alternative del tutto equivalenti per me. In realtà, prego che non faccia sciocchezze e si faccia accompagnare al commissariato, probabilmente non riuscirei ad ucciderlo. Non a sangue freddo.

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Ludwig Von Weber

Io e Tom saltiamo in macchina e sfrecciamo come se fossimo inseguiti dalle valchirie! Guadagnata una certa distanza accendo una sigaretta e distendo finalmente i nervi.

Che dire? Serata fortunata no? Dico sorridendo. Aspiro dalla sigaretta. Non te l'ho più chiesto, dove hai sistemato la bella professoressa, Don Giovanni che non sei altro? Scoppio in una fragorosa risata che spezza il silenzio della notte.

 

Arrivati alla mia abitazione scendo dalla macchina e, congedato il mio compagno, lo osservo mentre si allontana nella via.

Spoiler

Entro in casa e saluto come di consueto le belve che la custodiscono. Tolgo il cappotto ed il cappello appendendoli ordinatamente.

Raggiunta la mia camera da letto, alzo la cornetta del telefono e digito un numero.


Guten Abend Fräulein...

 

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@Hicks, @smite4life, @Knefröd

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Lo smilzo trema visibilmente, scuote la testa a destra e sinistra, poi finalmente sbotta. «E va bene, fucking hell! Portatemi alla centrale, parlerò – ma voglio che gli sbirri mi diano garanzie di protezione e uno sconto di pena.»

Percorrete l'isolato che vi separa dalla stazione di polizia. Scesi dall'auto iniziate a sentire molto più freddo rispetto a quando siete partiti. Percepite inoltre uno strano suono: come un lungo sospiro inframmezzato a intervalli regolari da una specie di grugnito soffocato. Alzando lo sguardo vedete passare nel cielo delle nuvole grevi di pioggia sospinte da ovest verso il mare.

Nel salone della centrale, il sergente di corveé vi riconosce, vi saluta con un cenno e chiama l’ufficio di Baczkowski per annunciare il vostro arrivo, fissando curioso il magro prigioniero. L'apparecchio in bachelite nera emette forti fruscii, che coprono in parte la voce della centralinista. Il poliziotto rimane con la cornetta poggiata all'orecchio oltre un minuto, infine ve la allunga. «Mi spiace, suona libero ma sembra non ci sia nessuno. Ascoltate....tut-tut...tut-tut...tut-tut...» il suono, attraverso la cornetta sospesa, è facilmente udibile. Nessuna risposta. Il sergente sfoglia in fretta i registri del giorno, poi vi indica le scale con ancora la cornetta in mano. «Il detective è ancora di turno, sarà a bere un caffè o a mangiarsi un sandwich. Se volete salire, la strada la conoscete.»

Fuori, la pioggia inizia scrosciare furiosa. Sembra quasi, per la violenza, un temporale tropicale, non la classica precipitazione del New England.

Vi affrettate sulle scale e nei labirintici corridoi della centrale. L'uscio di Baczkowski è aperto: lo vedete.

Semisdraiato su una sedia girevole, in legno, la schiena rivolta verso la porta; la rada massa dei capelli e la barba coronano il collo sottile, sopra lo schienale. Con un gesto automatico (l'umana attrazione per la morte) entrate, presi da un freddo tremore e da una vaga sensazione - vaga e forte come un presentimento, la sensazione di essere odiati e soli. Lungo il fianco, fino alla mano destra abbandonata sul bracciolo, gocciola lentamente sangue - il rumore perfettamente allineato a quello della pioggia che picchia sui vetri.

Il corpo dell’uomo è troppo pallido, con gli occhi appannati, la bocca contorta in una smorfia di dolore. C'è un taglio alla gola, intorno alla laringe, e un rivolo di sangue che scende lungo la giacca di tweed fino al braccio destro. Una ferita non necessariamente mortale, ma in grado di far tacere all'istante la vittima. Stranamente il corpo non è seduto alla scrivania, ma sulla sedia destinata agli ospiti.

Non è Baczkowski. E’ Altidore.

Lo smilzo urla. «DiomioDiomioDiomioDiom...»

@Fog, @Alessio

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La guida sportiva di Tom vi porta in fretta a Beacon Hill. L'inglese lascia Ludwig in casa, risale a bordo e sgomma in direzione della centrale, salutando. «Fai in fretta, ci vediamo fra poco. Io corro alla polizia»

 @Alessio

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Dando gas senza economia, divori i pochi isolati che ti separano dalla centrale. Irrompi nel salone, dove vieni accolto dal sergente di guardia. «I suoi amici sono saliti meno di cinque minuti fa, stanno andando dal detective Baczkowski.»

 @Fog

Spoiler

Chiara e forte, una voce risponde.

 

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Ralph Connigor

Non commento le parole di Aaron, ma tiro un sospiro di sollievo interiore quando lo smilzo si dichiara disposto a collaborare. Entriamo nel commissariato e ci dirigiamo nell'ufficio di Baczkowski. Il presentimento che percepisco avvicinandomi alla stanza è di profonda inquietudine, terrore trattenuto a stento. In qualche modo, ciò che ritroviamo non fa altro che confermare le mie paure. No. Un altro cadavere. No! Altidore, con la gola sgozzata. Oh, shit! mormoro boccheggiante. La mia mente è un turbine di confusione Ma come...chi?! Quasi perdo la presa sullo smilzo, il quale sembra sconvolto quanto me.

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