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[CoC] Le Tre Bocche di Cerbero - Atto Primo


Servus Fati

Messaggio consigliato

Ralph Connigor

Cerco in giro per la stanza un contenitore adatto ai vecchi vasi; ne scelgo uno che mi sembri particolarmente solido. Lo riempio di imbottitura, rubando il pagliericcio anche da altri contenitori se necessario. Spero che questi affari siano sigillati penso preoccupato se i vasi si rompono siamo perduti. Con tutta l'attenzione del mondo, prendo delicatamente i due vasi e li metto nei contenitori preparati precedentemente, in modo che siano il più al sicuro possibile dagli urti. Al momento di separarci, mi prendo qualche istante guardando solennemente Aaron negli occhi Chissà se ci rivedremo..? Buona fortuna amico mio dico stringendogli la spalla buona fortuna ad entrambi. Come da accordi, diamo qualche minuto di vantaggio ad Aaron e Thomas. Dopodiché mi alzo, pronto a lasciare il luogo insieme a Ludwig. Abbiate cura di voi dico rivolto a Tom e Maude. Tom, ci rivediamo tra poco aggiungo sforzandomi di sorridere.

@tutti

Spoiler

Lo so, sono un melodrammatico ^^

@custode

Spoiler

Una volta fuori Individuare 50 per capire se siamo spiati o seguiti

 

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Aaron Davis

Grazie signorina Maud. Ora rimarrà Tom a farle compagnia fino a che non riusciremo a mandarle la polizia: abbiamo il fondato sospetto che Eddie volesse, o dovesse, vendere questi vasi a dei criminali senza scrupoli. Quello che ci ha descritto è uno dei boss della mafia italiana locale, non certo uno con cui conversare di oggetti storici senza un motivo. Nascondendo i vasi, lei probabilmente ha condannato Eddie, ma ha salvato i vasi e con loro probabilmente un gran numero di persone. 

Non sono un gran diplomatico, spero non si deprima troppo. Beh, affari che Tom saprà benissimo come gestire.

Afferro quindi una cassa abbastanza robusta, la riempio di imbottitura e di oggetti vari in modo che il peso che possa replicare il più possibile quello dei vasi, cerco di sigillarla e poi la metto in braccio al professore di fisica e mi volto un ultima volta verso gli altri: Molto bene, andiamo. Ludwig, avete salvato già una volta il mio amico Ralph. Spero non dobbiate farlo di nuovo, ma nel caso ve ne sarei incredibilmente grato. Tom, fate il bravo, verrete recuperato il prima possibile. Thomas e Ralph: voi portate i vasi... Mi raccomando, occhi aperti ma cercate di mantenere un atteggiamento disinvolto. Poi una illuminazione, mi guardo intorno alla ricerca di un pennarello, che uso per scrivere Dipartimento di Fisica, Attrezzature Elettriche sui due scatoloni.

Infine, mi avvio con Thomas verso la porta, un cenno della mano a scacciare la preoccupazione di Ralph: Ci vediamo dopo da Ludwig. L'indirizzo? 

@Servus Fati @Knefröd

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Una volta fuori dalla stanza, mi dirigo verso la prima stanza che vedo illuminata, dove entro e chiedo un telefono con cui chiamo un taxi. Infine, mi dirigo con Thomas verso l'esterno. La mano sinistra è posata sulla sua spalla, per guidarlo senza parlare e per essere pronto a spingerlo fuori traiettoria. Inoltre, tenere il braccio sinistro alto mi allarga automaticamente la giacca (definitivamente sbottonata nonostante il freddo) e agevola alla mano destra il movimento per estrarre l'arma. 

Cammino tranquillamente, la testa alta mentre mi guardo attorno con apparente tranquillità, gli occhi che scrutano tutte le persone che passano per qualche secondo.

@Servus Fati

Spoiler

Individuare 25% per controllare eventuali passanti e/o per accorgermi di minacce sulla nostra strada.

In caso dovesse servire, sai che sono pronto a estrarre l'arma al primo segno di minaccia, e a sparare alla prima arma sfoderata.

Anzi, in caso di arma avversaria sfoderata, spingerei Thomas di lato, cercando di rovesciare a terra la scatola con i "vasi" nel movimento, e in contemporanea estrarre l'arma e fare fuoco. L'idea è che eventuali avversari sappiano cosa c'è nei vasi e si spaventino/distraggano abbastanza da permettermi di ripulire la zona prima che possano fare qualcosa. Nell'arma ci sono 6 colpi, e sparo con il 75%.

Niente diplomazia per un veterano che si sente ancora in guerra!

 

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TOM DAVIES

Osservo tutti i preparativi dei miei compagni con attenzione e serietà, valutandone ogni mossa, immaginando cosa gli possa accadere all'esterno. Poi giro gli occhi per la stanza, cercando un qualche corpo contundente che possa tornarmi utile per ogni evenienza, senza darlo a vedere a Maude. Quando tutti sono andati via, mi avvicino alla ragazza con fare deciso e un sorriso bonario. Le prendo la mano destra tra le mie, con la giusta forza, né troppa né troppo poca, come ho imparato a fare fin troppo bene e la guardo negli occhi:

Ora stia calma, che tutto andrà bene. Purtroppo si è ritrovata in questa brutta faccenda, ma si tranquillizzi, lei non ha nessuna colpa per l'accaduto, come poteva saperlo? Mi spiace che siamo venuti a disturbare la sua calma, ma cosa vuole, non potevamo rischiare una strage e abbiamo dovuto agire.

Faccio una breve pausa, chinando leggermente il capo come a voler sottolineare il mio dispiacere, poi continuo

Fra poco tutto sarà finito e lei potrà essere al sicuro con l'aiuto della polizia, fino ad allora si dovrà accontentare del sottoscritto

Sorrido per sdrammatizzare

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Thomas Walker

Osservo Aaron preparare la scatola contenente i finti vasi e, quando me la porge, la afferro saldamente.

«Arrivederci, ci rivedremo a casa di Ludwig.» dico, con una nota di malinconia, cercando di convincere anche me stesso.

No, non sarà un piacevole giro in auto, tanto più che a rischiare di essere assaliti saremo io ed Aaron.

Seguo l'ex Sergente fuori dall'edificio. La stanchezza e lo stress iniziano a farsi sentire, non riesco a smettere di pensare agli accadimenti degli ultimi giorni. La buia notte di Boston e la leggera ma incessante pioggia sembrano creare l'atmosfera perfetta per qualcosa di spiacevole.

Mente attendiamo l'arrivo del taxi, sento la mano di Aaron sulla mia spalla. Quando la fioca luce di un lampione si riflette scintillando sulla canna della sua pistola, riposta nella fondina, comprendo il senso del gesto.

«Sai Aaron, non ho mai utlizzato una pistola, non avrei mai pensato che ne avrei avuto la necessità. Pensavo che, alla luce delle innumerevoli guerre che l'umanità ha combattuto nella sua storia, alla luce ... dell'ultima guerra ... un uomo non avrebbe avuto più bisogno di dimostrare la propria superiorità con un arma ...»

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Ludwig Von Weber

Attendendo che le cerimonie di comiato dei miei sentimentali compagni siano ultimate, lascio il mio indirizzo ad Aaron e, passati i cinque minuti concordati dalla partenza del primo gruppo, mi accingo a levar le tende in compagnia di Ralph. Addio signorina Maude. Le auguro la fortuna che le nostre strade non si incrocino nuovamente. Ma non posso prometterlo. Ralph sii gentile, potresti portarli tu i vasi? Ho bisogno delle mani libere nel caso ci sia bisogno di... Dico facendo il gesto della pistola con le dita. Cammino usando il bastone con la mano sinistra, nel caso in cui la destra debba afferrare la l'arma, e mi dirigo verso la mia automobile guardandomi attorno, pronto ad intervenire.

Nel caso in cui non succeda nulla:

Spoiler

Allora prof, che ne pensi della mia bimba. Do un colpetto sulla cappotta della macchina. Se il soldatino la vedesse gli verrebbe un attacco cardiaco. Dico sorridendo. Apro la portiera del passeggiero e aiuto Ralph a sistemare i vasi. Una volta fatto mi siedo al posto del conducente e metto in moto.

Faccio un giro lungo ed intricato e vario continuamente velocita ed andatura per poter smascherare eventuali inseguitori. Dopo una ventina  di minuti entro in una strada semi vuota ed accosto. Parlo guardando nello specchietto retrovisore. Ralph sii gentile, accompagnami in questo ragionamento. Supponiamo per assurdo che io lavori per il Signor Cariano e che il giorno in cui mi avete conosciuto io fossi andato da Altidore proprio al fine di sottrargli i vasi. Supponiamo ora, che io sia infine riuscito ad ottenerli e che l'unico ostacolo che mi separa dal compimento della mio incarico sia il professore universitario nella mia vettura. Guardo Connigor negli occhi. Dimmi Ralph, come pensi sia la situazione di quel professore? Continuo a fissarlo in silenzio per una manciata di secondi per poi scoppiare in una fragorosa risata. Ahahahah! Tranquillo Ralph! Ti sto solo prendendo in giro! Ma guardati! Sei bianco come un cencio! Sorridi amico mio che la morte ti coglie sia mentre ridi che mentre tieni il broncio! Tanto vale divertirsi no? Gli batto una mano sulla coscia e metto in moto. Controllo che nessuna macchina abbia accostato alle nostre spalle finché eravamo fermi e avanzando cerco conferma del fatto che non ci siano auto sospette più avanti. Mi occupo degli ultimi accorgimenti per verificare di non essere seguito e poi mi dirigo finalmente verso casa.

 

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Con la testa piena di pensieri e le gambe pesanti per l'agitazione, vi dividete e entrate in azione.

@Alessio

Spoiler

Hicks, smite4life, Knefrod, Fog...vergogna! Razza di pruriginosi voyeurs, non si spia una coppia nell'intimità. :kiss2: Quel che succede tra il bell'inglese e la sexy Maude lo saprete dopo, se Tom vorrà fartene partecipe. E adesso di corsa a dire 6 Ave Maria perché la curiosità in questo caso è peccato.

Spoiler

Maude controlla che la porta sia completamente chiusa. Si prende la testa tra le mani. «Come ho potuto essere tanto ingenua!» Singhiozza. Senza aggiungere altro, appoggia la testa sul tuo petto, cingendoti la schiena con le braccia. «Avrei dovuto capire che quei due erano dei poco di buono, avrei potuto intervenire in qualche modo.» La voce scende, sempre più fioca, mentre d'istinto le accarezzi i capelli e la rassicuri. Sente il sorriso nella tua voce, si calma. «Potrebbe essere tutto un brutto sogno. Domani mi sveglierò in un bel letto caldo, e mi porterai la colazione, con una rosa...e ti racconterò delle mie spedizioni, delle mie ricerche. E' un brutto sogno, Tom? Dimmi che lo è.» Alza il volto striato di lacrime. «Baciami, Tom.»

Una radio lontana suona l'ultimo successo di Cole Porter, Let's do It (Let's fall in love).

 

@smite4life @Knefröd

Spoiler

 

Il taxi non si fa attendere a lungo. Con l'offerta di una lauta mancia in cambio di un piede più pesante del dovuto, l'auto sfreccia lungo le vie di Harvard, supera uno dei ponti della città e vi porta alla centrale. Il traffico, a quest'ora, è scarso e non sembra che nessuno vi abbia seguito. 

Sono passate le 21, ma chiunque passi da Washington street può vedere che le finestre di molti degli uffici della centrale sono illuminate. Casse alla mano, fate irruzione da Baczkowsi.

La debole luce dei lampioni filtra dalla finestra, posandosi come uno strato grigio sul volto del detective. Più che seduto, Baczkowski è sdraiato sulla sedia, le gambe che spuntano da sotto la scrivania. Ha le mani intrecciate dietro la testa, con la cornetta del telefono bloccata tra l’orecchio e la spalla. Davanti a lui, un bicchiere di carta pieno di caffè dall'aria catramosa e un sandwich al tonno, mangiato a metà. «Bene, sapete cosa fare.» Finita la conversazione telefonica posa la cornetta, alza lo sguardo e vede cosa avete con voi. Bestemmia. «Cosa diavolo avete portato?»

Alla vostra spiegazione, ritira le gambe finché toccano il ripiano inferiore della scrivania, alza il sedere e pesca dalla tasca posteriore dei pantaloni un pacchetto accartocciato di sigarette. Ne accende una e tira a sé un posacenere. «Potrebbe anche funzionare. E comunque non ho idee migliori, né novità di rilievo per l'indagine. Vi darei Corban per proteggervi, ma è ancora in ospedale col professor Altidore. Una cosa però posso farla: prendete una delle nostre auto, è più sicuro che girare in taxi»

Baczkowski vi accompagna al garage del commissariato. «Mando subito qualcuno a prendere l'inglese e la donna, e li faccio accompagnare da voi.» Aspetta che la porta si richiuda dietro di lui, e rimane in attesa. Lo vedete ancora fermo sull'uscio anche dopo che siete saliti su una piccola Chrysler-Plymouth Model Q e partiti verso casa. Ha l’aria delle donne che fissano i treni su cui sono partiti i mariti militari, diretti in guerra.

Di nuovo, non sembra che nessuno vi segua. Un veloce cambio d'abiti e ripartite verso casa di Ludwig, a Beacon Hill. Accostando all'indirizzo datovi dal tedesco, vedete la lussuosa Horch parcheggiata e i vostri due compagni che stanno per suonare il campanello.

 

@Fog @Hicks

Spoiler

Sono ormai passate le nove di sera: la luna illumina d’argento un’auto solitaria con due uomini a bordo che vi si affianca appena partiti. Il mezzo si immette in carreggiata entrando da una via laterale. Non sapete se siano intenzionati a seguirvi o meno, ma poco importa: il possente 8 cilindri della Horch ruggisce e in pochi secondi vi porta fuori da Harvard, lontani. Il traffico serale è quasi inesistente e la calma regna sulle strade di Boston. Durante tutto il tragitto fino a casa Ludwig guida come in un circuito, tenendo lo sguardo fisso sulla strada sdrucciolevole, mentre Ralph lancia occhiate nervose su ogni mezzo che incrociate.

Nessuno sembra avervi seguito.

Giovedì 7 marzo 1929, ore 21.30. Da qualche parte a Beacon Hill, alla residenza di Ludwig

Ludwig frena di colpo facendo slittare l’auto. Ralph scende, attento a non scivolare: in mano le casse, tenute come fossero i gioielli della Corona inglese. Una rapida occhiata per controllare che tutto sia tranquillo, e si avvia verso la porta seguito dal tedesco. 

Il silenzio ovattato di Beacon Hill è rotto dal ronzio del campanello di casa di Ludwig, simile a quello di una vespa chiusa in un barattolo di vetro.

Pochi istanti dopo, una seconda auto si ferma dietro la Horch: una piccola americana, da cui scendono come proiettili Aaron e Thomas. Come per una sceneggiatura ben definita, la scena si completa: la strada, costeggiata dai palazzi in pietra tipici della zona, si illumina di una fredda luce blu. E' il roteare pigro del segnalatore sul tetto di un'auto della polizia, che scarica sul marciapiede Tom e Maude. La preoccupazione, o forse qualcos'altro, arrossa i volti dei due.

Un senso di oppressione, di imminente catastrofe, inizia a farsi strada in voi mentre vi guardate attorno. Siete di nuovo tutti assieme, e avete i vasi: vi chiedete in silenzio se avete fatto la scelta giusta portandoli con voi. Un’occhiata fugace alle finestre dei vicini, per valutare la situazione.

 Nere, buie, nessun segno di vita. Non rivelano nulla, i vetri riflettono solo le gialle luci del viale e i vostri volti preoccupati. 

Da dentro la casa arriva la risposta alla scampanellata. Un basso, minaccioso ringhio.

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TOM DAVIES

@custode

Spoiler

Ma cosa sto facendo? Forse sono ammalato...la gente ci muore intorno...a momenti ci ammazzano...inseguimenti...però...

Non bastano tutte le preoccupazioni del mondo a trattenermi. Sono ancora immerso nei miei pensieri che mi trovo incollato alle labbra bollenti di Maude. Sentore di vaniglia e tabacco, c'è un profumo migliore che possa provenire dalle labbra di una donna? Non credo...

Ora devi calmarti e non prenderti delle colpe inesistenti. Pensa a dimenticare in fretta questa faccenda... ti aiuterò io...

All'arrivo della polizia ci ricomponiamo; usciamo fuori uno accanto all'altra, mantenendo le distanze, so come preservare il buon nome di una signora quando ci sono occhi indiscreti a guardare. Viaggiamo in silenzio, scambiandoci degli sguardi fugaci.

 

Quando arriviamo a casa di Ludwig scendo prima di Maude, controllo la zona e l'aiuto a venire fuori dall'auto

Stanno tutti bene a quanto pare, grazie a Dio

Non sapete che piacere rivedervi, forza, entriamo

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Aaron Davis

Finalmente siamo a casa di Ludwig, e a quanto pare in perfetto orario: Il detective ci ha prestato la macchina! Gli ho promesso di guidare tranquillo stavolta... Voi? Tutto bene? Il tono è rilassato e quasi scanzonato, ma lo sguardo attento e preoccupato è indice di tutt'altro stato d'animo, mentre mi guardo intorno continuando a controllare i dintorni, la mano che non si stacca dalla fondina.

 

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Ralph Connigor

Uscito dall'edificio sono troppo teso per guardarmi intorno: tengo lo sgurdo fisso davanti a me sperando di non incrociare nessuno. Arrivati alla lussuosa automobile di Ludwig rispondo velocemente al tedesco Direi che sai trattarti bene, dico impaziente di togliermi di torno. In un'altra situazione mi sarei attardato ad ammirare il lussuoso mezzo, ma al momento l'unica cosa che mi interessa è che all'occorrenza possa andare veloce. Dopo circa una ventina di minuti Ludwig accosta in una stradina secondaria. Immagino che voglia farlo per scovare eventuali inseguitori, quindi non faccio domande.

Cita

Ralph sii gentile, accompagnami in questo ragionamento. Supponiamo per assurdo che io lavori per il Signor Cariano e che il giorno in cui mi avete conosciuto io fossi andato da Altidore proprio al fine di sottrargli i vasi. Supponiamo ora, che io sia infine riuscito ad ottenerli e che l'unico ostacolo che mi separa dal compimento della mio incarico sia il professore universitario nella mia vettura. Guardo Connigor negli occhi. Dimmi Ralph, come pensi sia la situazione di quel professore?

Guardo il tedesco con occhi spalancati, chiaramente terrorizzato. La mia espressione è un grosso "lo sapevo!" lampeggiante al neon. Stringo istintivamente la cassa coi vasi che tengo in grembo, mentre la pistola nella fondina sembra pulsare più forte del mio stesso cuore. Infine il tedesco rivela il suo scherzo in una fragorosa risata. Maledizione Ludwig! Se volevi farmi secco ci sei quasi riuscito dico con un sospiro e quasi sprofondando nel sedile. Rimango il resto del viaggio in silenzio, imbarazzato per la figuraccia. Perlomeno è riuscito a spezzare la tensione gli devo concedere.

Arriviamo finalmente alla casa di Ludwig, e poco dopo siamo raggiunti dai nostri compagni. Un ringhio minaccioso ci dà il benvenuto nella dimora. Quasi contemporaneamente un flash del giorno prima mi attraversa la mente: cerco di scuotermi per scacciarlo. Hai per caso un cucciolo, Ludwig?

@Fog

Spoiler

Sei un maledetto! xD

 

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Thomas Walker

Scendendo dall'auto, noto con sollievo che nessuno ha avuto problemi durante il viaggio. Osservo, con una pizzico di invidia, la maestosa villa di Ludwig e la sua lussuosa automobile. Un ringhio basso e minaccioso è l'accoglienza riservataci dalla dimora del tedesco.

«Sbaglio o questo rumore proviene dall'interno della tua vila, Ludwig?»

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Ludwig Von Weber

Un cucciolo? Dico ridendo.

Vedendo Maude mi rivolgo a Tom dicendo. Noto che abbiamo un ospite inatteso. Mi auguro che sia stata una mossa saggia portarla con noi.

Il portone d'ingresso si apre mostrando la figura di una donna sulla sessantina con indosso un grembiule. Signor Von Weber! Le sembra l'ora di tornare? E' tutto il giorno che sono in pena senza sue notizie! Hai perfettamente ragione Eveelen, sono stato imperdonabile. Dico prendendole le mani. Ma ora metti da parte la collera e pensiamo ad accogliere gli ospiti. Oh questa poi! Borbotta fra se e se entrando in casa.

Mi volto verso gli facendo spallucce mentre due gossi doberman si piazzano di fronte all'entrata abbaiando.

RUHE! Al comando si zittiscono di colpo, faccio loro una carezza sulla testa ed impongo loro di entrare con un più dolce VORAN! Vi presento Scilla e Cariddi. Non temete, non vi faranno nulla. Finché siete con me. Dico con un sorriso.

Entro precedendo i miei compagni e resto accanto alla porta per poterla chiudere una volta entrato l'ultimo del gruppo. SITZ! I cani si siedono e restano ad osservare i nuovi arrivati. Eveleen sii gentile. Prepara qualcosa da mangiare per me ed i miei amici. E' stata una giornata impegnativa e siamo piuttosto stanchi ed affamati.

Una volta entrati ci accoglie un piccolo ingresso che da su uno sfarzoso soggiorno. Le pareti, ricoperte di carta da parati, sono decorate da quadri di paesaggi rurali. Nel caminetto scoppietta della legna mentre attorno al focolare sono presenti due sculture con indosso la divisa dell'esercito del Kaiser, con tanto di pickelhaube sulla testa. Tra le due effigi militaresche, appesi alla parete, sono presenti due stocchi incrociati ed un brocchiere nel mezzo. Alle finestre vi sono delle pesanti tende barocche. All'interno di una vetrina sono custoditi dei trofei di scherma ed alcune mie fotografie.

Tolgo il cappotto, lo appendo ad un attaccapanni d'ottone e siedo pesantemente su di una poltrona accanto al fuoco. Scilla, Cariddi. KOMM. I due doberman si avvicinano mettendosi uno accanto all'altro vicino a me. Date pure il soprabito ad Eveleen ed accomodatevi. Fate come foste a casa vostra. Ora pensiamo a rimetterci in sesto e dopo sistemeremo la fastidiosa incombenza che ci vede qui riuniti. Accendo una sigaretta e mi lascio accarezzare dal tepore della legna che arde.

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TOM DAVIES

Presto poca attenzione alla casa, alla governante, ai cani, a tutta quella massa di ninnoli che puzzano di vecchio e di Europa, antica, morente, che vive di memoria e nostalgia. Dio benedica l'america, gli U.S.A. e le cose che ancora devono venire. Ancora di più in questi giorni sopporto a malapena questa morbosa attenzione per il passato, gli oggetti grotteschi di un tempo dimenticato dagli uomini, vasi, urne, Dei egizi, indiani e pure i gingilli di una guerra e di imperi così vicini ma tremendamente lontani e perduti nei rombi dei motori della modernità.

Guardo Maude, la bellezza, quella, non passa mai invece. Se si è belle, lo si è anche a novant'anni, ma ora è veramente uno spettacolo della natura

La signorina Forsythe è qui perché temevo per la sua incolumità, sarò più tranquillo quando avrò potuto organizzare per lei un soggiorno sicuro da gente fidata. Penso che nessuno di voi abbia qualche obiezione da muovere al riguardo, lì fuori c'è gente pericolosa e le precauzioni non sono mai troppe. 

Guardo ancora la donna, negli occhi, giusto un istante, carico di passione

Spero non le dispiaccia la nostra inaspettata compagnia ancora per qualche ora

Ludwig, sii gentile, avrei bisogno di fare una telefonata...

Questa storia deve finire al più presto. In che pasticcio mi sono cacciato? Ora comunque non ne posso uscire...

Mi alzo, precedendo il tedesco, deciso a far quadrare le cose come quando tratto i miei affari, senza sbavature, senza colpi di testa, ponderando ogni piccola mossa.

Signora Eveleen, può essere così gentile da accompagnare la signorina Forsythe a rinfrescarsi, credo ne abbia bisogno...

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Che l'organizzazione sia rapida. La gente pericolosa che c'è li fuori è noi che sta cercando. Finché sarà in nostra presenza anche la professoressa sarà in pericolo. Dico guardandola negli occhi. Usa pure il telefono, non ci sono problemi. Uno svolazzante gesto della mano conferma il mio permesso.

Osservo in silenzio Eveleen mentre scorta Maude fino al bagno del piano terra ed una volta accertatomi che vi sia entrata comincio: Ora che abbiamo portato al sicuro i vasi ritengo imperativo definire un piano d'azione. Anzitutto sappiamo che il nostro nemico ha trovato un modo alternativo per impossessarsi del contenuto dei vasi: il sangue del vecchio Koch. Qualcuno ritiene dunque che siamo in possesso di informazioni sufficienti per provare a giocare d'anticipo? Rispolveriamo l'idea di fare visita al porto? Compiamo una strage in un luogo pubblico fingendo di essere catatonici per attirare l'attenzione di coloro che stiamo cercando? Sarebbe sicuramente una mossa inaspettata quest'ultima. Dico ridacchiando.

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Maude entra tenendosi stretta al braccio di Tom. Offre un sorriso ai cani, forse forzato o forse sincero, quindi passa gli occhi sulla stanza con palese ammirazione prima di sedersi su una delle poltrone. Come per un ripensamento, si alza per esaminare da vicino una delle divise. E’ il tipo di donna i cui abiti non hanno bisogno di essere rassettati, per quanto a lungo sia stata seduta; ricadono al loro posto. Rimane a guardare per qualche secondo, braccia lungo i fianchi.

Segue in silenzio Eveleen in bagno, con le mani intrecciate in grembo. Camminando cerca con gli occhi Tom ogni pochi secondi, come per accertarsi che sia ancora vicino a lei.

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Aaron Davis

Entrando in casa, mi trovo immerso in un mondo decisamente lontano da quello a cui sono abituato. La ricchezza e la nobiltà ostentata non mi hanno mai attirato, ma se a questo aggiungiamo due divise dell'esercito dei maledetti mangiakrauti...

Appena le vedo, rimango senza parole per qualche istante, per poi indicarle, guardare Ludwig, guardare nuovamente i due manichini, di nuovo Ludwig, e infine scoppiare a ridere per il mio stesso imbarazzo, dicendo: Ah! L'avete fatto apposta, Herr Ludwig!!! Ahahaha! Finalmente, la sensazione di essere al sicuro mi afferra e riesco a rilassarmi per qualche istante, sedendomi in una delle comodissime poltrone: Bellissime bestie, Ludwig... Ultimamente ho una certa avversione per i cani in generale, ma non si può negare che siano veramente splendidi esemplari! Alle sue parole sull'organizzazione della serata, mi lascio andare in una risatina, replicando: Mi scuserai, ma tenderei ad escludere la seconda opzione. D'altra parte, mi trovi d'accordo sul dare la priorità a trovare il sedicente medico che ha effettuato il prelievo a Koch, e per quello temo che l'unica opzione sia fare una visita al porto.

Dopo qualche istante di riflessione, aggiungo: Comunque, quelle puntine sono degli ottimi bersagli!! Indicando gli elmi esposti, un sorriso sincero sul volto.

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Sono fatte apposta Aaron. Finché miri alle punte, la testa del proprietario dell'elmo è al sicuro. Dico rispondendo al sorriso. Un'alternativa possibile alla gitarella in porto potrebbe essere cercare di rintracciare il rivenditre d'auto che vi è sfuggito l'ultima volta. Penso che tu e lui dobbiate scambiare quattro chiacchiere.

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TOM DAVIES

Vado al telefono. Tiro fuori dalla tasca una minuscola agenda sulla quale ho segnato nomi, numeri, orari, indirizzi e tutto quello che può servirmi. Avevo già accennato a Maude questa soluzione e procedo ai preparativi nella speranza che accetti la mia proposta

Una donna forte e indipendente potrebbe avere dei problemi a farsi rinchiudere in una camera d'albergo, seppur per la sua sicurezza

Mi devi un favore, questa è la volta buona dico ironicamente al direttore dell'albergo dall'altra parte.

Una camera lussuosa ma non troppo, non tanto da attirare l'attenzione sull'ospite; entrata dagli ingressi di servizio, dove passa la merce, contatti con l'esterno ridotti all'osso, cameriera fidata e la frase magica "ogni tuo desiderio sarà un ordine".

Fino a quando non sarà finita questa storia non la espongo a rischi inutili...e poi le proporrò di farmi perdonare...

Non appena Maude termina le sue cose vado ad illustrarle la situazione, ponendo l'accento sulla sua sicurezza, le stringo le mani:

Lo so, sei piombata in una situazione assurda. Prendila come una piccola vacanza, anzi, l'assaggio di una vacanza. Quando questa storia sarà finita e tu sarai al sicuro, mi prometto che ti farò perdonare: sei mai stata in Italia?

Parlo con lei ma ho la mente altrove adesso.Torno in salotto e prima di sedermi di nuovo mi riallaccio al discorso:

Beh, io rimango dell'idea che dobbiamo passare all'ospedale prima o poi, prima o dopo il porto. Qualcuno avrà pur visto quel tizio del prelievo entrare o uscire, almeno spero...

 

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Maude Forsythe

«L'Italia. No, non ci sono mai stata.» Parla guardando fuori da una finestra, la mano appoggiata al vetro. Il vento e l'inverno hanno spogliato gli alberi e l’ippocastano davanti alla casa sembra voler trattenere le sue ultime foglie con la forza di volontà; le poche rimaste, grandi e ingiallite, cadono lentamente, come indugiando nell'aria. Si volta, avvicina la bocca all'orecchio di Tom. Il suo profumo si mescola all'odore di legna bruciata del caminetto. «Credo potrò resistere un po' in albergo.»

Con nonchalance, si sistema gli orecchini. Porta due piccole perle: I colori dei quadri alle pareti si riflettono sulle loro superfici convesse. Soffia un bacio a fior di labbra.

«Chiamami un taxi, prima andrò e meglio sarà per tutti. Non ho mai amato i distacchi.» 

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Ralph Connigor

Mi abbandono stancamente su una delle poltrone nel salotto. Mentre ascolto le parole degli altri, arrotolo l'ennesima sigaretta. Tossisco pesantemente e a lungo dopo il primo tiro: negli ultimi giorni sto un po' esagerando con il mio vizio. Passato l'attacco, continuo imperterrito ad aspirare il malefico tubo di tabacco. Se volete andare a parlare con la ciurma di Koch, direi che si prospettano due scenari davanti a noi dico con voce rauca. Il primo è che i marinai non sappiano nulla dei loschi affari del loro capitano: in questo caso potremmo stare abbastanza tranquilli, anche se non possiamo escludere che la nave sia sorvegliata dagli italiani. Nel secondo caso i marinai sono complici di Cariano: andandoci a parlare potremmo finire dritto dentro a una trappola. Come pensiamo di muoversi nella seconda eventualità?

@tutti

Spoiler

Scusate il ritardo nel post! Non ricordo bene, nel diario di Koch c'era scritto che tramite il sangue si può trasportare solo il batterio oppure l'intera malattia (batterio+muffa)?

 

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