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[Vampiri] Perchè tutti fissati con la Masquerade?


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Come da titolo vorrei, come mio primo post in questo forum, sapere cosa ne pensate della fossilizzazione dei giocatori europei sulla Masquerade e il completo snobbamento del Requiem....

Piccola premessa: io ho iniziato a giocare ai GdR con D&D, non ricordo minimamente quale edizione fosse, in una cronaca di un amico ma lo abbandonai quasi subito credendo che i GdR non facessero per me. Poi un altro amico dopo un pò di tempo, praticamente mi costrinse a provare un paio di sessioni di Vampire The Masquerade... e lì scattò il colpo di fulmine! Mi sono innamorato di quel gioco, dell'intensa narrazione che genera, del sistema d10 e di tutto quello che lo caratterizza. Semplicemente fantastico! Fatto sta che ci ho giocato per un annetto circa, forse anche più, partecipando a varie cronache, anche in land online a volte. Poi è uscito Il Requiem. Il nostro narratore di fiducia l'ha comprato e l'ha studiato a dovere, dopodichè ci siamo buttati su una cronaca. E' stato a dir poco meraviglioso. L'abbiamo amato subito tutti ancora di più del Masquerade, a partire dalla creazione dei personaggio fino ad arrivare alle Congreghe. Tutto entusiasta faccio per andare a leggere le opinioni dei giocatori online (cosa che come potete vedere faccio tutt'ora) e rimango allibito! Tutti delusi, addirittura certe volte pure infastiditi da questo capolavoro di narrativa interattiva... Ma come si fa dico io? Capisco che il primo che si prova può lasciare il segno e rimanere indimenticabile, ma screditarlo addirittura è un pò da ignoranti non pensate?

Proprio per non parlare a vanvera c'è da fare un paio di riflessioni: l'anima del gioco di ruolo è poter impersonare un personaggio liberamente caratterizzabile e poter interagire in un mondo immaginario completamente flessibile e personalizzabile. Chi conosce bene entrambe le versioni, qui avrà un attimo da ragionare su alcune caratteristiche dei due giochi. VtM è molto rigido come tipo di gioco, ci sono solo due congreghe (quattro se contiamo anarchici e indipendenti) e sono piuttosto inflessibili su regole e personalizzazioni varie, o stai di qua o stai di là. Alleanze e fusioni sono praticamente impensabili nonchè le abitudini all'interno delle stesse. I clan sono moltissimi, è vero, ma alla fine ti ritrovi a fare sempre il solito archetipo di personaggio, più o meno, perchè le linee generali sono quelle e poco si può fare. Per carità non è un male, anzi, sottolinea un'ambientazione molto solida e ben fatta! Mi è sempre piaciuta...

Se però guardiamo da vicino VtR notiamo che le cose stanno molto diversamente: le congreghe sono DI BASE sette e ognuna di esse è fatta in modo da lasciare ampia libertà di interpretazione ai giocatori, la loro flessibilità inoltre permette il continuo crearsi di alleanze e inimicazioni, nonchè una giocabilità praticamente infinita sotto tutti i punti di vista (primo tra tutti la possibilità di entrare in qualsiasi congrega a prescindere dal clan cosa non presente sul VtM). Quando poi si approfondisce il sistema di clan e linee di sangue l'orgasmo è dietro l'angolo! xD Solo 5 clan, ma così aperti e ben caratterizzati al punto giusto da permettere la creazione di qualsiasi personaggio solo con l'ausilio di questi. Quando poi ci si introduce nelle linee di sangue la personalizzazione e la libertà raggiungono apici biblici... Per non parlare dell'ambientazione stessa, su VtM abbiamo Caino che la fa da padrone in tema religioso, mentre su VtR ci sono tantissime correnti religiose vampiriche molto importanti. Insomma il delirio come si dice dalle mie parti!

Detto questo (e ciò è innegabile, basta leggere i manuali) come mai in europa il 95% dei giocatori di Vampiri preferisce giocare alla vecchia edizione? Cosa c'è che non attira o non diverte nella nuova, malgrado i suoi innumerevoli pregi? Troppa libertà? Troppa roba da costruire personalmente e poca da seguire passo passo? O forse siamo solo troppo abitudinari?

Illuminatemi perchè io proprio non capisco...

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Provo a risponderti con una necessaria generalizzazione. Un aspetto e` sicuramente quello del cambiamento percepito come inutile. Dopo anni di gioco, una riedizione in cui certi termini o concetti a cui si era affezionati sono cambiati o assenti puo` giustamente non piacere a molti.

Un altro aspetto (che e` una mia teoria personale) e` la storia editoriale. In Italia non e` uscito tutto il materiale oWoD, anzi ne e` uscito poco. Il che vuol dire che il pubblico italiano non e` passato direttamente per le.grandi flamewar sulle revisioni del WoD, ne` ha vissuto in prima persona gli aspetti peggiori del metaplot tentacolare sviluppatosi negli ultimi anni. Quindi nella nostra percezione molti dei problemi che hanno portato al rilancio del MdT non ci sono mai stati. Certo bisogna anche dire che se per un gruppo un gioco funziona (e il vecchio mdt e` un ottimo gioco) non serve cambiarlo.

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Rispondo da amante del "Requiem" che è secondo me davvero un passo avanti... Ma faccio una considerazione commerciale, legata, diciamo, alle leggi del Marketing:

La vera questione è che il pubblico non ama particolarmente il cambiamento, anzi. Studiare nei dettagli una nuova ambientazione (perchè di questo si tratta) e delle nuove regole (per quanto migliorative) costa fatica. Prendiamo ad esempio D&D, che su questo forum è straordinariamente popolare. Se si esclude la 4a ed, perchè è quasi un'altro gioco e il suo successo/insuccesso è legato ad altri fattori, notiamo che non tutti i giocatori della 3a ed sono passati alla 3.5 e non tutti i giocatori della 3.5 si sono convertiti a Pathfinder, ma è innegabile che da un punto di vista regolistico, l'evoluzione ci sia stata e sia stata migliorativa (C'è addirittura chi gioca ancora con AD&D).

I nuovi prodotti fanno sempre fatica, almeno inizialmente, ad affermarsi, soprattutto quando i vecchi prodotti riescono ancora a soddisfare l'esigenza di base.

Quanti giocatori di Martelli da guerra sono passati alla 2a edizione o addirittura alla 3a? Quanti giocatori di GiRSA sono passati ad Harp? Di esempi se ne potrebbero fare almeno una trentina, solo legati al mondo dei GDR... Il Requiem non fa eccezione.

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  • 2 settimane dopo...

Anche se Requiem è scritto meglio funziona meglio ed è di fatto un gioco superiore a Masquerade, ha la sfortuna di non avere avuto la fiducia dello zoccolo duro di appassionati che di fatto è reazionario.

Molta della fortuna di M. si deve al Metaplot o per essere più chiari alle seghe mentali che ci si faceva sopra leggendoselo, era di fatto più evocativo e potevi persino comprarlo leggerlo e NON GIOCARLO!

Il Requiem ha tematiche meno forti e devi sbatterti tu a creare il metaplot e questo, lo so sembra assurdo, scoraggia l'acquisto, perchè devi far fatica.

Infine la fighezza dei PG che escono da M. è superiore: vedi il tema dell'apocalisse imminente ecc. ecc., e questo sempre perchè l'immaginario del giocatore medio di M. è iper stimolato da storielle buffe e trame fighe da leggere!!!!

Requiem, invece ,come tutto il NWoD è un gioco da GIOCARE da COSTRUIRE in cui mettere del TUO pesantemente, propone solo idee generali ma sta a te dargli una forma.

Quindi parte svantaggiato, non a caso però chi lo ama e lo usa alla fine poi si trova meglio di prima, ma aimè con questo non ci fai migliaia di copie vendute mentre con tanta fuffa **** da leggere sì!

Ed eccoci quindi a vedere ritornare il veecchio M. presto nella edizione del ventennale e sparire nell'oblio il buon Requiem che però, sarà il titolo, ha avuto sfiga e se lo scorderanno tutti!

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Mah, un GdR secondo me *deve* essere evocativo, deve trasmetterti un'impressione dalla quale tutto deriverà. Un manichino è anatomicamente più realistico rispetto a un bassorilievo egizio, eppure il secondo è molto più evocativo ed artistico. Una metatrama può essere bellamente recuperata o ignorata, ma intanto ti fornisce spunti, ti fa respirare l'ambientazione.

Il motivo secondo me è stato proprio questo, l'abbandono di una ambientazione dai richiami molto forti a favore di qualcosa di meno elaborato (e più simile a Night qualcosa, il GdR da cui il WoD era derivato) e meno gradevole. Probabilmente, una nuova edizione con l'ambientazione della Masquerade e le regole del Requiem sarebbe stata il top. Ma stranamente tutti, dalla WW ai giocatori, sembrano rinnegare tale idea come aberrante. Mah.

A tal proposito, da questo punto di vista come è l'edizione del ventennale? Perché secondo me una Masquerade mondata dalle sfessate finali delle ultime notti e dotata di regole migliori avrebbe ancora molto da dire, per quanto ad alcuni, a molti anche per vero e proprio partito preso, non andrebbe comunque giù.

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Ma è il manuale base quello che deve vincere il giocatore, dopotutto. E poi, ma questo è un parere personale di uno che due ore fa stava seguendo lezioni universitarie sulla comparazione di lingue semitiche di 4000 anni fa, mi sembra che la Masquerade abbia riverberi più pregnanti rispetto al Requiem.

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  • 2 settimane dopo...

Personalmente il fattore "leggere il nuovo manuale quando con quello vecchio si stà più che bene" è il fatto che mi ha scoraggiato molto. (anche perchè non ho un gruppo di Vampiri da circa 5 anni! ) Il mio parere di sicuro è pocorilevante perchè non sono un giocatore di Vampire esperto e perché non ho letto il manuale del Requiem.

Sicuramente il fatto di avere più scelta di clan, per quanto mi riguarda, è un lato molto positivo. E' vero che in requiem puoi spaziare di più con le linee di sangue, ma avere già un clas solido ti indirizza e ti aiuta nella caratterizzazione del pg. Poi non è vero, secondo, me che un Bruja, per esempio, non può far parte del Sabbath, alla fine sono libere interpretazioni e scelte che vanno motivate e ben eseguite, ma a mio avviso tutto è possibile a questo mondo!

Poi, lo dico ora e continuerò a sostenerlo. Quando una persona inizia un gioco, se ne innamora perdutamente, quando ha tanti ricori legati a quel gioco, quando lo conosce alla perfezione, quando ha tutti i manuali, quando li ha letti tutti e quando si diverte ancora a quel gioco, perché cambiare?

Certo le cose potrebbero essere migliori ma quando ti innamori di una cosa, cambiare non è mai cosa gradita.

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Certo le cose potrebbero essere migliori ma quando ti innamori di una cosa, cambiare non è mai cosa gradita.

Rifiutarsi di cambiare a priori però (come mi pare avvenga nei casi menzionati di OWOD vs NWOD) può far sì che ci si precluda delle cose belle e soprattutto, molto importante, la novità.

Il fatto è che molti sembrano fermarsi al "ma no rimani a questo, che quello nuovo è *****", cioè al passaparola puro e semplice, che a volte però non è sufficientemente affidabile.

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Per quanto mi riguarda la penso come Feanpi. Io non ho ricordi nostalgici legati all'uno o all'altro gioco perché li ho conosciuti praticamente contemporaneamente, quindi la mia preferenza per la Masquerade è dovuta unicamente al fatto che leggendolo mi ha attratto di più. Il requiem ha regole migliori, ma è stato pensato come un gioco nuovo invece che come una nuova edizione, il che è un peccato perchè l'ambientazione della Masquerade è veramente evocativa. Mi piace in particolare il tema dell'apocalisse imminente. Comunque gioco ad entrambi :D

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  • 3 settimane dopo...

Io ho iniziato a giocare a Vampiri un paio d'anni dopo che Vampiri: La Masquerade era uscito di commercio per far posto al Requiem. La mia prima sessione come giocatore del Requiem è stata fallimentare proprio perché avevamo un master non molto bravo e parecchio confuso sia come ambientazione che come regolamento, decisi quindi che Vampiri non faceva per me. Mesi dopo misi le mani, per caso, sul manuale del giocatore di Vampiri: La Masquerade. Lo lessi e fu subito amore al punto da iniziare a procurarmi e leggere praticamente tutti gli altri manuali usciti - clanbook, guide alle sette, city by night e così via - diciamo che divenne un vero e proprio amore viscerale. Prima di stancarmi ho masterizzato Vampiri per due anni e solo verso l'ultimo periodo quando avevo iniziato a prendere interesse per altri giochi ho dato un'occhiata al Requiem. Ottimo prodotto e miglior sistema di gioco ma a quel punto non avevo motivo di cambiare ambientazione per giocare l'idea di base della Masquerade senza il Metaplot ( Che avevo comunque sconvolto più e più volte per fare posto alle mie idee partita dopo partita ).

Penso che sia questo il motivo per il quale il Requiem ha in media meno successo del precedente La Masquerade. Non aggiunge nulla che tu non possa fare già da solo, riduce anzi il numero di Clan e toglie completamente il metaplot che ha affascinato moltissimi giocatori solo per dare un sistema migliore ( Che può comunque essere grandemente implementato così come è stato fatto nel manuale da collezione sulla masquerade 20th edition ) e praticamente nient'altro.

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  • 1 mese dopo...

Racconto la mia esperienza, senza pretesa che sia a verità con la V maiuscola. Per chi, come e, è cresciuto con il classico percorso D&D - AD&D - Cthulhu - Wod, la Masquerade ha rappresentato una sorta di summa, di momento apicale del gioco di ruolo. Qualcosa nel quale potevi trovare il meglio delle tue esperienze, delle tue letture, delle tue fantasie. Date queste premesse, segue che un nuovo prodotto che si voglia chiamare Vampire, non potrà reggere il confronto.

E questo, badate bene, al di là dei pregi indubitabili di Requiem, soprattutto dal punto di vista della meccanica di gioco. Diverso, forse, il discorso per l'ha,nient azione, dove credo che si sia perso quel senso di profondità, di vertigine storica, di magia (ovviamente non nel senso della magia del D&D) che pervadeva ogni pagina di Masquerade.

Credo che l'errore principale dei creatori di Requiem sia stato non avere il coraggio di proporre qualcosa di completamente nuovo. Forse anche per ragioni di marketing, si è voluto fare un prodotto che fosse buono per i nuovi giocatori, ma che strizzasse l'occhio anche a chi veniva dalla Masquerade. E, in quest'ultimo caso, si è ottenuto (almeno per la mia esperienza, lo ripeto) il risultato di proporre se non una brutta copia, qualcosa che, confrontata con l'"originale" aveva pochissime possibilità di uscire vincitrice.

Così, almeno, la vedo io

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