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A proposito di questa gilda

Gilda creata per la serie di avventure singole giocate sull'omonimo sistema di gioco di ambientazione Cyberpunk. --- Nome, descrizione ed admin momentanei --
  1. Cosa c'è di nuovo in questa gilda
  2. Ritirandomi nella boscaglia decido che il punto da cui iniziare è eliminare le due guardie che altrimenti sarebbero pronte a cogliermi alle spalle non appena scatterà l'allarme. Eliminate loro però non vedo altra possibilità se non quella di un attacco frontale, per quanto suicida possa considerarlo. Un approccio più statico sarebbe valido nel caso la tenuta non avesse mezzi di fuga. Ma tra l'AV e i SUV sarebbe troppo facile per loro crearsi una via di fuga e/o eliminarmi con la loro mobilità. La mia unica possibilità e impedire loro di arrivare all'AV, e se possibile anche ai SUV. Inizio a seguire, non vista e non udita, le due guardie aspettando un punto lontano dalla vista delle altre guardie e delle difese statiche della tenuta, e in attesa di un momento di silenzio nelle loro comunicazioni per agire.
  3. Quando i due solitari raggiungono la curva li senti parlare in radio in un discreto russo, con lieve accento locale Ci sono le tracce di una moto nel fango, si fermano alla curva, forse qualcuno che ha sbagliato strada, facciamo ancora due o trecento metri, poi rientriamo. Potrebbero scoprire la moto, ma non ne sei sicura.
  4. Due solitari rimangono sulla soglia del cancello, che rimane aperto, mentre altri due escono e prendono a percorrere con passo svogliato la strada sterrata nella tua direzione. Noti che si guardano attorno, ma non hanno un fare molto circospetto probabilmente si sentono molto sicuri e non si aspettano un attacco al cottage. Non hanno un passo spedito, segno che probabilmente intendono percorrere un bel tratto.
  5. Un fantastico invito a ballare che preferirei non cogliere... Osservo in silenzio la scena fin quando noto i tre uomini apprestarsi a lasciare la recinzione, a quel punto mi ritiro leggermente per tenerli d'occhio e capire se è un giro di ronda o se vengono a indagare sul rumore della motocicletta.
  6. Il tuo trench s'impiglia fastidiosamente fra i rami e sei certa di averlo rovinato, mentre procedi circospetta nel sottobosco. Non fosse per i caricatori che hai stivato nelle sue ampie tasche, lo avresti già gettato a terra. Infine raggiungi il ciglio della collinetta ed occhieggi attraverso un arbusto spinoso. A meno di cento metri da te, la strada s'interrompe improvvisamente con un cancello di rete metallica sormontato da filo spinato. L'intera recinzione è lunga circa quaranta metri per lato, alta due metri e mezzo e forse elettrificata. Noti telecamere di sorveglianza ad ogni angolo e, per quanto ti riesce di vedere, non individui alcun punto cieco nella videosorveglianza. Attraverso la recinzione vedi un giardino ed un vialetto selciato che conduce ad un grosso cottage. I tre SUV neri sono parcheggiati sul prato macchiato di neve vecchia, assieme ad un'elegante e costosissima auto di lusso e ad un AV. Anche gli angoli del cottage presentano telecamere. Noti diverse persone dall'aspetto che grida "solitario" all'esterno. Il cancello si sta aprendo per fare uscire due di questi, che indossano scarponcini, pantaloni cargo e giacche a vento. Entrambi impugnano con disinvoltura un Arasaka Ronin e parlano senza guardarsi, come se avessero un contatto radio. Altri due uomini vestiti ed equipaggiati allo stesso modo sono fermi accanto al cancello. Ci sono tre uomini vestiti in eleganti abiti neri, con grossi cappotti neri e gli occhiali da sole nonostante la plumbea giornata che chiacchierano tra loro accanto ai SUV, noti i tipici rigonfiamenti nelle loro giacche ad altezza fondina. Un altro uomo in dress code elegante aspetta di fronte alla porta del cottage, col tipico fare da guardia, le mani giunte e la posa plastica. Facendo un rapido calcolo dei mezzi presenti puoi dire con un certo grado di certezza che ci siano almeno tre volte tante persone sul luogo. Non sarebbe un lavoro facile neanche con una squadra, ma tu sei sola.
  7. Guardo l'arma sogghignando divertita Volevo qualcosa che non attirasse l'attenzione, questo è quasi così vecchio da farlo... poi scrollo le spalle e mi metto all'opera. Riempio tutti e dieci i caricatori, restando poi a guardare i colpi che avanzano. Scuotendo il capo passo alla prossima operazione. Ho l'impressione che dovrò fare un po' di moto e non mi va di perdere colpi per la strada, lasciando dietro di me un sentiero di proiettili come una moderna Gretel. Inoltre una volta iniziato il concerto non avrò di certo il lusso di mettermi a riempire i caricatori vuoti, proiettile per proiettile. Metto il primo al suo posto e tirando l'otturatore mi godo la scena, quasi erotica, del proiettile che viene incamerato. Metto tutto da parte, recuperando le mie fondine e indossandole. Controllo le pistole, i caricatori e quelli di riserva prima di metterli al loro posto. Faccio lo stesso con i caricatori del fucile, prima di agganciare quest'ultimo alla cinghia a tre punti e passarmela intorno al collo. Alla fine non mi resta nulla da fare se non infilare i miei occhiali a specchio e prendere a muovermi. Andiamo a giocare ad acchiappa il russo... Se il sottobosco diventa troppo fitto e il trench risulta troppo un fardello nel muovermi me ne libero. Nascondo il soprabito e tutti i caricatori che non riesco a portare con me, dietro una radice e tra il fogliame. Memorizzo la posizione nel caso al ritorno avessi urgenza di proiettili... o di tornare a sentirmi dark e misteriosa.
  8. Giri la rotella del sottovuoto, che sibila mentre la tensione interna della cassa scende, quindi apri le quattro linguette in polimero e sollevi il coperchio. La cassa è occupata da un'arma divisa in due parti, immersa in una protezione di spugna sagomata che imprigiona anche una vecchia cassettina metallica da 1000 munizioni NATO ed una decina di vecchi caricatori da 5.56 in lamierino. Francesca ha preso sul serio il tuo "Niente alla moda". Monti il castello sull'impugnatura facendo scattare i due pin, una semplicità imbarazzante, e ti ritrovi ad osservare un vecchio Colt M4 A1 dalla scocca graffiata. Non ne avevi mai visto uno se non nei film del secolo scorso, ma sai che ha poco da invidiare alle sue versioni moderne. Certo, non ha slitte sul manicotto e la canna esce nuda, con tanto di mira metallica anteriore, con un aspetto fastidiosamente anni '80, ma è un'arma affidabile, che difficilmente s'inceppa prima dei 300 colpi se correttamente oliata... E ti basta un'occhiata all'otturatore per renderti conto che la tua è oliata a dovere. Monta un vecchio mirino olografico, letale sulle corte distanze, ma ha anche una mira metallica posteriore amovibile che puoi usare assieme a quella anteriore fissa per tirare su distanze superiori, certo non oltre i cento metri. I caricatori sono vecchi ma ben tenuti, da 30 colpi ciascuno, testi le molle interne che ti rispondono con vigore. Quando apri la cassettina scopri che hai a disposizione circa 500 colpi, abbastanza da scatenare una mezza guerra, e che non si tratta dei vecchi 5.56 NATO, bensì di un lotto molto più recente, prodotto da meno di quattro anni, come leggi sulle scatoline di cartone targate MILTECH. Certo avresti preferito un calibro con maggiore potere d'arresto, magari un 7.62, ma il 5.56 non è una brutta scelta contro avversari corazzati. Nel complesso non puoi lamentarti del prodotto, visto quanto lo hai pagato. Scopri sul fondo della cassa una cinghia per il fucile, evidentemente Francesca ha preso sul serio anche il tuo desiderio di usare l'arma per un po'.
  9. Faccio dietro front e riducendo i giri al minimo, per evitare di farmi scoprire nell'ipotesi in cui non l'abbiano già fatto, riporto la moto lungo la strada che ho percorso. Seguo la strada per qualche centinaia di metri e poi cerco un punto dove abbandonare la strada che sia abbastanza riparato. Cerco un buon compromesso tra il più nascosto possibile e il meno tempo speso per l'operazione. Poi apro la cassa per ispezionarne il contenuto.
  10. Stai per superare una secca curva sulla sinistra, quando fermi la moto di colpo. Nella poca luce che ti si è aperta hai scorto l'angolo di una recinzione metallica sormontata di filo spinato. Secondo le tue prime stime, diresti che un centinaio di metri oltre la curva la strada raggiunge la recinzione, potrebbe esserci una casa, o la fine stessa della sterrata. La recinzione sembra recente, o per lo meno ben tenuta, ed alta almeno un paio di metri per quello che riesci a dedurre dai pochi centimetri che vedi. Ti trovi riparata dietro la curva, che aggira una collinetta alberata che ti sovrasta di quattro o cinque metri, non esiste alcuna possibilità che qualcuno all'interno della recinzione possa averti vista, in quanto questa si sviluppa dall'altro lato della collina e tu ti sei bloccata non appena ne hai scorto l'angolo esterno. Non puoi invece essere certa che non ti abbiano sentita, il motore truccato della tua moto non è esattamente discreto.
  11. Continuo con un po' più di cautela; posso seguirli grazie alle loro tracce sul terreno, sul ghiaccio spaccato e sulla neve. Non mi serve correre loro incontro, voglio evitare di ritrovarmi di fronte ad un cancello difeso o qualcosa del genere.
  12. Costeggi la strada fangosa, con le ruote che scricchiolano sul terreno ghiacciato, per un chilometro buono prima di trovarti costretta a procedere proprio sulla strada, perché il bosco è troppo difficile.
  13. Non hai idea della natura della stradina, è sterrata e si perde nel bosco, ma non vedi ne cartelli ne telecamere. Le tracce di pneumatici nella terra fangosa ti suggeriscono che non ci sia un gran traffico.
  14. Da brava maniaca del controllo vorrei sapere che fine abbia fatto ma in fondo, questa è sempre stata il nostro modo di fare. Ognuno che vive, e rischia, la propria vita per conto suo. In questi momenti mi rendo conto che non potrei mai rinunciare a questa vita, proprio come lui. Forse per funzionare, noi, non dobbiamo stare vicini troppo a lungo. Cerco di capire se è un vicolo privato, se ci sono telecamere e come continuare a seguirli in sicurezza.
  15. Lasci la strada ed affronti il bosco di conifere. Il fango schizza in ogni direzione e rovina in modo forse irreparabile i tuoi vestiti, ma non ti interessa, la cruda verità è che ti sti divertendo un mondo. Certo, saresti più divertita se avessi almeno una vag notizia di Elliot, ma la vita è imperfetta in fondo. L'autocolonnaprocede per un'ora buona e tu qusi non senti più le braccia a causa delle vibrazioni quando la vedi svoltare in una strada laterale di terra battuta.
  16. Continuo a seguire la colonna fin quando mi è possibile farlo senza essere scoperta.
  17. Del resto dubiti fortemente che il personale della colonna sospetti di essere seguito. Non attuano alcuna manovra evasiva, non si dividono, vedi i veicoli procedere linearmente attraverso la città. Sfortunatamente per te, i mezzi procedono fuori città. Se prima potevi occultarti facilmente mantenendo un paio di veicoli fra te e i SUV, ora la cosa si fa più difficile mano a mano che vi allontanate da Tallinn ed il traffico si fa più rado. Attorno a te le case si fanno sempre più distanziate, poi vengono inghiottite da un'immensa foresta di conifere.
  18. La colonna di auto nere non dovrebbe essere difficile da seguire, perciò faccio la brava e resto dietro un paio di auto per evitare di farmi scoprire. Seguire seriamente qualcuno non è qualcosa da fare a questa maniera, ma da sola e senza altri veicoli devo arrangiarmi.
  19. Lasci il credichip nel bagagliaio e salti in sella. Il rombo del motore è un po' troppo rumoroso per i tuoi gusti, ma la risposta dell'acceleratore è ottima, non hai dubbi sul fatto che il motore sia truccato e anche bene. Non appena esci dal parcheggio individui nel poco traffico di taxi la piccola autocolonna nera.
  20. Buongiorno a tutti, faccio direttamente una discussione così mi risparmio 160000 messaggi privati. Mi scuso con tutti per la non annunciata assenza, purtroppo ho avuto problemi famigliari che mi hanno assorbito completamente, quindi non sono riuscito a seguire il pbf. Ora sono tornato e sono disponibile a ripartire!
  21. Storco il naso per il colore appariscente ma del resto, per una moto di questo tipo è la norma. E poteva andarmi peggio, poteva essere arancio fluo. Non mi fermo ne rallento, mi avvicino all'auto per concludere il più velocemente possibile e mettermi in sella, per non perdere la fila di suv.
  22. Nel blocco F4 individui subito una motocicletta enduro verde, con una valigetta rigida di quelle aviolanciabili fissata con alcuni ragni eastici a parafanghi posteriore. Accanto al veicolo è parcheggiata un'auto con il bagagliaio aperto, nessuno al'interno o attorno, ma la funzione ti è abbastanza chiara.
  23. Gli occhi mi brillano dietro gli occhiali a specchio nero mentre mi si accende ancora di più, in mente, la consapevolezza di dover muovere il culo. Afferro la chiave della motocicletta e corro verso il blocco del parcheggio.
  24. Quando guardi oltre la vetrata, scorgi un aereo di piccole dimensioni, dal quale sono appena scesi un uomo ed un bambino. Vedi l'uomo spingere il piccolo in un SUV nero, pochi secondi dopo il veicolo parte, scortato da altri due identici, uno avanti ed uno dietro. Quando passi accanto al vecchio, lui non ti degna di uno sguardo, ma noti che sullo sgabello accanto a lui vi è una chiave da motocicletta, con un cartellino "F4" supponi si tratti del blocco del parcheggio.
  25.  

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