
Descrizione della gilda
Dai diamanti non nasce niente
- Cosa c'è di nuovo in questa gilda
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Piccoli Cesari - topic di servizio
Maiden ha risposto a Mezzanotte a un discussione Topic di servizio discussioni in OFF in Piccoli CesariVai tranquillo, serviva anche a me perché altrimenti perdo il filo, spero di non aver dimenticato niente.
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Piccoli Cesari - topic di servizio
Mezzanotte ha risposto a Mezzanotte a un discussione Topic di servizio discussioni in OFF in Piccoli Cesari@Maiden Grazie per il recap Maiden. Ti chiedo solo di avere ancora pazienza perché la sera non ho molto tempo per postare e sto dando la priorità a Salvage. Ma la nostra partita qui la proseguiamo, tranquillo.
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I demoni che abbiamo dentro
Ancora scossa per l'incontro con Setarra, senza muovermi, cerco di ricollegare gli eventi per avere una visione più completa: fisso il vuoto ma non sto guardando, la mia mente è altrove e tra me e me, sussurro cose e ne penso tante altre, come se stessi facendo una ricerca su qualche libro. Mettere ordine nella mia mente mi dà sollievo, incasellare le informazioni mi fa vedere le cose sotto una prospettiva diversa, quasi propositiva, mi sento galvanizzata dal gioco con la mia mente e per lunghi minuti non faccio altro che questo. Dunque... Per sapere chi fosse, ho sentito Hutchins: Poco dopo, il mio fidato antiquario di quartiere Hutchins, mi rispose con un nome altisonante, un uomo di un certo peso per Doskvol: Atlas Winthorp, Archiatra dell'Accademia Imperiale di Whitecrown, aveva anche il ruolo di Gran Drago nella Loggia Ermetica della Porta Rossa. Quindi... L'antiquario di cui mi parlava Setarra... Sarà per caso quel vagabondo tycherosiano di cui avevo sentito parlare? E quel tomo, invece... Mhhh. ... Direi che potremmo cercare qualcuno tra i Marinai, che conosceva un tycherosiano, antiquario... Ormai morto. Ma uscirmene da qui e fare domande in giro potrebbe essere al quanto pericoloso: devo pazientare, poi Danil mi porterà Roren e non posso certamente non farmi trovare, gli verrebbe un infarto e penserebbe che mi sono inoltrata in questi cunicoli alla ricerca di chissà cosa... Lasciamo perdere, Danil ed i suoi amici andranno benissimo per mettersi alla ricerca del nome di questo vagabondo, si inventeranno qualcosa, non appena arriva gli dirò cosa fare mentre me ne starò buona buona, in attesa...
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Piccoli Cesari - topic di servizio
Mezzanotte ha risposto a Mezzanotte a un discussione Topic di servizio discussioni in OFF in Piccoli CesariSe aspetti Roren, nessun problema. Appena posso posto.
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Piccoli Cesari - topic di servizio
Maiden ha risposto a Mezzanotte a un discussione Topic di servizio discussioni in OFF in Piccoli CesariPardon, pensavo che l’arrivo di Roren susseguisse questo momento, per questo attendevo. Ovviamente se la cosa richiede più tempo di quanto ho preventivato, proseguo io nel thread.
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Piccoli Cesari - topic di servizio
Mezzanotte ha risposto a Mezzanotte a un discussione Topic di servizio discussioni in OFF in Piccoli Cesari@Maiden e...?
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I demoni che abbiamo dentro
Rimango immobile ad osservare il luogo della sua sparizione. Ammutolita da quanto accaduto, rimugino. Si è sbarazzato anche di un antiquario… Devo sapere chi era. Sì, partirò da questo.
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I demoni che abbiamo dentro
"Dunque sai dove cercare" l'immagine del demone sembra perdere consistenza ogni secondo che passa. "Scopri se lo scambio è avvenuto. Torchia i marinai, fruga nella sua casa, fai parlare gli uomini del drago" "Ho dovuto fare patti osceni con insaziabili entità Talitha, perciò non deludermi .. il mio potere è quasi esaurito. Potrai invocarmi solo un'altra volta. Fallo quando avrai l'Antipode, ti dirò come attivarlo e allora ti raggiungerò e ti compenserò come promesso" Una selva di mani femminili ingioiellate sorge dalle tenebre alle sue spalle e lo ghermisce. "Oh, non ancora!" esclama Setarra prima di sparire, risucchiato fra le ombre della caverna. Del demone non resta più niente, a parte qualche brillantino che deve essersi staccato dalla sua pelle e un eco di risate femminili che sfumano nel silenzio del tuo rifugio sotterraneo.
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I demoni che abbiamo dentro
Destata di colpo, chiedo di getto: "Ricordo che il Gran Drago fece affari con i Marinai per ricevere l'Antipode..." Ma l'antiquario, invece... Evidentemente mi ha messo un tarlo nella testa, in quanto ruoto gli occhi che ora non sono più su Setarra ma sembrano quasi andare a ritroso nel tempo per trovare collegamenti utili all'Antipode.
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I demoni che abbiamo dentro
"Mia piccola anima" risponde Setarra affatto turbato dalla tua umanissima crisi di nervi, "se avessi il potere di procurarmi l'artefatto senza usare pedine umane così inefficienti l'avrei già fatto" "Diciamo che le mie capacità al momento sono alquanto.. limitate, cara" "Ho usato quasi tutto il mio potere per sbarazzarmi dell'antiquario e del Gran Drago. Ti ho spianato la strada, cos'altro potresti desiderare?" Si preme le dita sulle tempie, come se avesse una forte emicrania. "Ecco, anche queste conversazioni a distanza mi sfiancano. Per questo non ho potuto contattarti prima" "L'Antipode è un artefatto potente. Annulla lo spazio ed ha.. altri piccoli effetti secondari. Se vuoi sapere di più dovrai procurarmelo" "Se lo farai manterrò fede alle mie promesse: farò di te la regina di questa città. Quanto hai tuoi seguaci, li libererò dalla paura della notte e degli spiriti che vi si aggirano" La sua immagine sfarfalla, come fosse trasmessa su un canale disturbato. "Non è male come accordo, non credi?"
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I demoni che abbiamo dentro
Punta nell'orgoglio, non riesco a tenere la lingua a freno, esasperata dalla situazione in cui mi trovo. "Cosa non hai capito, mio principe, delle difficoltà che mi affliggono? Rischi di perdere l'Antipode... Di perdere me. Sono il vostro strumento ma dovete mettermi in condizione di poter raggiungere i vostri scopi. Innanzi tutto, dovreste parlarmene apertamente, in modo che comprenda almeno di cosa c4zzo stiamo parlando, visto che ne va della mia vita e dei vostri desideri." Alzo lo sguardo per guardarlo negli occhi, mi mordo il labbro inferiore, sono evidentemente stizzita.
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I demoni che abbiamo dentro
L'affascinante demone scivola dietro di te. "Daskvol è un nido di vipere, mia cara. Per questo ci serve l'Antipode. E per questo mi servi te." Senti la sua voce carezzevole nelle tue orecchie, ma non il suo tocco, il suo calore o il suo fiato. Sempre che i demoni li abbiano. "Dimmi, cosa intendi fare per riscattarti ai miei occhi e a quelli del Re Arso?"
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I demoni che abbiamo dentro
A capo chino, evidentemente in imbarazzo: "Io... Ho capito che che da sola, non sarei riuscita a raggiungerlo. Volevo raddrizzare il culto, che verge in una brutta situazione... Ma ho finito per complicare le cose. Mi trovo in difficoltà, perché mentre il mio desiderio è servirti, la città mi schiaccia e devo difendermi. Non ho abbastanza forze per poter fare entrambe le cose, senza sbagliare." Rimango ferma, in silenzio, facendomi piccola.
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I demoni che abbiamo dentro
"Mia diletta Talitha" riprende il demone con aria visibilmente irritata, "potresti iniziare col spiegarmi perché non vedo ancora l'Antipode fra le tue sapienti e svelte mani" "è così poca la passione che suscito nel tuo piccolo cuore nero?"
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I demoni che abbiamo dentro
Al tuono, mi alzo di soprassalto, sedendomi sul divano, rannicchiandomi. “MA CHE!?!?” Ammutolisco quando lo vedo. È lui. Non po… sso crederci. È uno dei miei sogni? No, non lo è. Mi ha raggiunto. Lui… è qui! Una lacrima mi riga il volto, l’occhio sinistro non trattiene abbastanza e la lascia scivolare lentamente sulla mia gota emaciata. “Tu… Tu sei qui… oh, mio…” Cerco di asciugarmi rapidamente il volto con il dorso della mano sinistra, mentre un groppo alla gola quasi non mi fa uscire le parole di bocca dallo stupore. “Sei bell-o, mio signore. Com-e ti ho visto nei miei so-gni.” Cerco di muovermi, la paura del tonfo mi aveva quasi paralizzata. In modo cauto, senza distogliere lo sguardo, poggio i piedi a terra e faccio per alzarmi, un po’ a fatica. Un grosso respiro, quasi a cercar coraggio, un sorriso imbarazzato, un lieve inchino che mi fa portare la gamba destra indietro, che batte sul sofà, mentre allargo le braccia ed abbasso lo sguardo, in modo abbastanza plateale. “Benvenuto nella mia umile dimora, mio principe.” Alzo la testa al punto da riuscire a guardarlo fino alla vita. “Io… Aspettavo da tanto, questo momento. E tu sei qui, ora… Ed io, non so cosa dirti.” Divampo di vergogna, probabilmente si vede perché lo sento sulle mie guance.
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Piccoli Cesari - topic di servizio
Mezzanotte ha risposto a Mezzanotte a un discussione Topic di servizio discussioni in OFF in Piccoli Cesariforse Talitha lo ha incontrato nei suoi sogni o visioni. Sempre bellissimo, ambiguo, glamour e tenebroso. Giuro che non capisco come ci si possa fidare di un tipo così! ^^'
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Piccoli Cesari - topic di servizio
Maiden ha risposto a Mezzanotte a un discussione Topic di servizio discussioni in OFF in Piccoli CesariE' la prima volta che lo incontro personalmente!? 🥰
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I demoni che abbiamo dentro
Annunciato da un sordo tuono che riverbera nelle viscere della terra, Setarra ti appare. Indossa un aderente vestito di raso scollato davanti e dietro con dei coriandoli appiccicati sopra. Ha pozzi neri come occhi, e la pelle d'alabastro crepata è percorsa da rivoli d'oro fuso. Guarda con compassione le bottiglie vuote ai tuoi piedi, e la 'stanza' in cui vi trovate. "mmsì.." mugugna alla fine, "credo tu abbia sofferto abbastanza".
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I demoni che abbiamo dentro
Ma dove voglio andare, Danil è stato molto chiaro, ascoltiamolo una volta ogni tanto ed aspettiamo, che poi avremo molto da fare. Fermo la ricognizione, torno nei pressi del divano, mi ci sdraio e provo a chiudere gli occhi, pensando che questo, dopo tutto, potrebbe essere un luogo perfetto per incontrare Setarra, lontano da tutto, da tutti. Strano pensarci ora, mentre i pensieri mi si contorcono, forse è perché lo vedo come un ancora di salvezza, come al tempo è stato... Eppure, ora, mi pare quasi di averlo sognato, presa da affari terreni, lungi dal suo disegno, lungi dal suo bisogno. "So come ti senti... Trascurato. Non è davvero mai stata la mia intenzione, caro mio mentore... Ma devi capire che anche io ho dei bisogni, e nel tuo interesse, devo soddisfarli." Mi rilasso, quasi abbandonandomi. "Non ho mai smesso di pensare a quello che mi hai chiesto: ma devo fare i conti con questa dannata città, che tu lo voglia o meno. Guarda dove sono finita! Qualche metro più giù e sono sicura che sentirei l'ardore degli inferi cuocermi le gambe. Tsk... E tu, in tutto questo, taci. Perché quel patto sugellato con quella coppa, neanche desiderandolo, in vero, adesso è parte di me. Forse hai bisbigliato all'orecchio di qualcun altro nel frattempo, tradendomi, io... Io non posso saperlo. Ma la verità è che ancor non ho sentito di nessuno che parli di te, in giro." Faccio una pausa, un sospiro, apro gli occhi. "Non nego di aver bisogno di te, ancora una volta. Ma questa ammissione, mio principe nero, dovresti farla anche tu a me. Ti tendo la mano, perché è così che si fa tra uomini d'onore. Ovviamente uomo non sono ma conosci la mia testardaggine e la mia volontà, forse meglio di chiunque altro. E se dico che sono qui per aiutare entrambi, sai che non scherzo. Non scherzo affatto. Ma da parte tua, voglio qualcosa di più che ordini. Mi hai tanto ascoltato quando ero piccola... Credo che sia venuto il tempo di ricambiare." Rimango sdraiata, le mani raccolte sul ventre, le orecchie pronte ad ogni minima sillaba. Un po' ci spero, in questa risposta. Altrimenti, mi addormenterò in attesa.
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I demoni che abbiamo dentro
Danil ti ha detto che la zona dell'alloggio è sicura e nessuna Giubba potrebbe trovarla senza una guida esperta delle miniere. Tu conosci la strada per uscire e rientrare, ma ci sono altre gallerie lì vicino. Danil le ha fatte tenere aperte per confondere eventuali intrusi ma ti ha detto che sono pericolose e tu devi seguire scrupolosamente il percorso sicuro.
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I demoni che abbiamo dentro
Starmene qui da sola non è uno scherzo. Rimugino sulle scelte fatte alla Chiave, a cosa mi ha portato... E a cosa succederà. I nervi mi salgono a fior di pelle ma alterno momenti anche di totale sconforto e piango, lanciando qualcosa in qua ed in là. Poi, dopo aver intriso il fazzoletto da taschino di lacrime amare, mi calmo. Mi guardo intorno, con grossi, respiri lenti. Mi alzo e prendendo una lanterna, percorro il perimetro di quello che ora definisco la mia dimora. Cerco di capire i cunicoli dove possano condurre ed aguzzo la vista in modo tale da rendermi conto se c'è qualcuno o qualcosa, pronto nell'ombra. Quello che vorrei fare è una ricognizione nei pressi di dove mi trovo, senza andare a toccare nessun sigillo, se possibile. Oppure mapparli, in modo da comprendere meglio cosa aspettarmi anche dal campo spettrale.
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I demoni che abbiamo dentro
C'è tutto il materiale per scrivere. Il Diavolo fa del suo meglio per farti sentire a casa. Danil ti assicura che non devi temere nulla dallo skov fuggito dalla Chiave: odia le Giubbe anche più di voi. Poi, se non hai altre richieste, ti saluta e se ne va. Hai del tempo prima che accada qualcosa..
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I demoni che abbiamo dentro
"Allora, dato che tra skov vi conoscete e quella troiacci4 non è più un problema, che ne dici di occuparti di lui? In modo che comprenda la situazione e non parli con la gente sbagliata, tanto le giubbe possono offrirgli ben poco. È più conveniente per lui stare dalla parte della propria gente, che noi stiamo sostenendo con i nostri sforzi, dopo tutto. Parlagli e sistema le cose, siete uomini, vi intenderete." Mi avvicino alla custodia del mio violino, mi abbasso per aprirla e per prendere lo strumento. È fermo da tempo, e gli do una occhiata rapida sotto la flebile luce delle lanterne. "Perché accontentarsi degli spiccioli quando puoi acquisire potere e prenderti ciò che desideri? Una domanda retorica per la nostra Roren, che a... Stare con la Storta... Ha imparato a zoppicare." Sospiro forte. "La istruirò sulle arti che padroneggio, in modo che abbia una conoscenza minima. Le farò scrivere qualche rituale, forse un piccolo grimorio personale. Niente di corretto, o pericoloso, appunti di una studentessa dell'occulto che prova ad iniziarsi in solitudine alla disciplina... Tutto per rendere credibile il discorso fatto prima: un potere troppo grande che le è scivolato dalle mani, per inesperienza ed incapacità. Sai a quanti farebbe gola, non conoscendone a fondo il prezzo?" Poggio l'archetto del violino ed eseguo una nota bassa, abbastanza prolungata: è qualcosa di grottesco, il violino è da accordare. "E poi... Quando crederà che le sarà possibile mettere in pratica qualcosa, mi guadagnerò quel titolo che vuoi vedermi indossare: dopotutto, per ballare con Il Diavolo - faccio un lieve inchino nei suoi confronti, con archetto nella mano sinistra e violino nella destra -, si deve essere donne come me, fautrici del proprio destino... E forse, della propria fine." Do un'occhiata in giro, se vedo che c'è tutto l'occorrente per scrivere rituali in un piccolo grimorio, non mi faccio problemi: altrimenti, chiedo a Danil di portarmi il necessario per avere un piccolo laboratorio di fortuna. "Insieme a Roren, porta l'occorrente per farla rimanere qui: un giaciglio, dei viveri... Ci vorrà qualche giorno, sarà un bel teatrino. Ovviamente non farle del male... Ma vorrei che Sig assistesse e rimanesse con me a mia difesa, perché mentre perdo un pedone del mio scacchiere, vorrei guadagnarmi qualcosa per cui valga la pena dedicargli del tempo: un pezzo di rango superiore."
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I demoni che abbiamo dentro
"I nostri informatori dicono che lady Agatha ha già lasciato la città. Invece ho rintracciato il buttafuori della Chiave. è uno skov dopotutto. Quando scappiamo cerchiamo sempre scampo fra i nostri simili, però.. " sembra a disagio. "però non sarebbe saggio dare la colpa a lui. La mia gente è fra i nostri alleati maggiori al momento, e vendere uno di loro, un innocente, alle odiate Giubbe non farebbe bene alle nostre relazioni anzi, potrebbe causare un pogrom contro gli immigrati skovlan con esiti.. be', potenzialmente detonanti." "A meno che nei tuoi piani non ci sia far scoppiare la rivoluzione. Ulf te ne sarebbe grato, ma non so quanto questo serva i nostri interessi o quelli delle tue padroncine, Helene" Danil si gratta furiosamente la testa, come se avesse i pidocchi, ma tu lo conosci abbastanza per sapere che è il suo modo per schiarirsi le idee. "Per quanto riguarda la tua graziosa Roren dimentichi una cosa, Helene. Se veramente è a libro paga delle Giubbe capiranno subito che è un depistaggio di comodo. Perché avrebbe dovuto mordere la mano che la nutre?" Ora il Diavolo gioca con uno dei coltelli da lancio che porta alla cintura. Ne soppesa uno tenendolo in bilico, di piatto, su un dito. "Una lama di Iruvia" ti informa. "Ah! Gli iruviani, Helene, hanno fama di essere incredibilmente vendicativi. Sarà per questo che il tuo bel impero non ha mai osato invaderli come invece ha fatto con la mia povera terra" "Ecco, credo dovremmo essere un po' iruviani d'ora in poi, Helene. Senza contare che non ho mai amato i traditori" Fissa il suo riflesso sulla lama. Dall'espressione che fa non sembra piacergli ciò che vede. "Posso darti Roren, se vuoi. Più o meno intera, credo. Mi assicurerò riesca ancora a parlare. Posso consegnartela tutta bella infiocchettata. Un regalo personale. Ma dopo di questo non voglio più vederla. No, non guardarmi così, mia signora" "Sono sicuro non avrai bisogno del mio aiuto o di quello di Sigg con lei" "So riconoscere un vero mostro quando ne incontro uno" Ora sembra quasi di buon umore mentre ripone il pugnale nella cintura e si versa ancora da bere. Alza la coppa in tuo onore. "Dopo il Macellaio, Silk Shore e forse Roren.. dovranno dare un nome terribile anche a te Helene" "Cominciavo a sentirmi solo nella parte del Diavolo, sai?"
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I demoni che abbiamo dentro
"Compromessi... Ma conosciuti. Un passo scritto nel destino di ogni culto che si rispetti, prima o poi." Vado dietro al divano, per guardarlo negli occhi mentre tiene la testa all'indietro. "Roren sa più di quello che mi ha raccontato: non so cosa le è stato offerto per stare con noi a spiarci ma potremmo usarla a nostro favore. Un peccato, perché avevo riposto in lei molte più aspettative che in altri. Ma come dicevo, non tutti sono fatti per questo genere di vita. Pensavo che potremmo darle la colpa del casino a La Chiave. Una piccola studentessa con la passione per l'occulto che gioca a fare la grande medium... E che si brucia con le sue stesse mani." Con il mento, indico l'oscurità al di là dei sigilli. "Nessuno verrebbe mai a cercarla fino a qui. Potremmo interrogarla e poi darle l'opportunità di dimostrarci veramente cosa si cela al di là di queste protezioni. Ma prima di lasciarla correre tra i cunicoli, un paio di lettere indirizzate alla gente giusta, tipo la famiglia e alle giubbe blu con qualche motivazione per un gesto estremo dovuto ad un errore imperdonabile in un postaccio di Silk Shore, chiamato La Chiave." Mi porto la mano sotto al mento, lo stropiccio pensando. "Insomma, qualcosa del genere, potrei buttarci in mezzo anche qualche cazzat4 su quella puttan4 di basso borgo che gestiva ed il suo mezz'uomo, sempre che sia da qualche parte in città. Così da eliminare totalmente le lingue più pericolose, vista la fiducia che non nutro per loro." Faccio spallucce, mentre cerco di scrutarlo dentro.