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Disclaimers & Dragons


aza

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Mi è stato chiesto da molti di esprimermi sull’attuale situazione di D&D e sulla strada intrapresa dalla WotC. Lascio la parola a Greyhawk Grognard un conoscente di lunga data che esprime esattamente il mio pensiero.


Negli ultimi tempi, la Wizards of the Coast ha deciso di inserire la seguente dichiarazione di esclusione di responsabilità su tutti i prodotti di D&D antecedenti alla 5a edizione, oltre che su alcuni prodotti della 5E (la versione italiana la trovate qui). 

image-1.png

Lasciando da parte i refusi e gli errori grammaticali di questo avviso fatto in fretta e furia, non posso dire di essere sorpreso dal fatto che la Wizards of the Coast abbia deciso di piegarsi alla folla dei SJW (Social Justice Warrior). Erano già orientati verso qualcosa di simile da po', corteggiando il gruppo dei "social media influencer" e simili, facendo propria l'idea ridicola che gli orchi siano, in qualche modo, "assimilabili" a minoranze etniche e altre sciocchezze.

Ma la cosa più eclatante della dichiarazione è l’implicazione che la Wizards of the Coast, in un modo o nell’altro, può controllare ciò che i suoi giocatori dovrebbero credere e dire, e che D&D non è altro che un "franchising" sul quale loro hanno un controllo totale. Si sono spinti in questa cultura del controllo già da tempo, spingendo le loro avventure "ufficiali" nelle convention e nei negozi di giochi.

Tuttavia, per sua stessa natura, Dungeons & Dragons è stato sempre refrattario a tale centralizzazione sin dalle sue origini. Come ha scritto lo stesso Gygax alla fine di The Underworld and Wilderness Adventures (p. 36):

… tutto ciò che è contenuto qui è frutto di fantasia, e la cosa migliore è decidere come volete che essa sia, e successivamente realizzarla proprio in quel modo.

D'altro canto, noi non disdegniamo di rispondere alle vostre domande, ma perché dovete farci immaginare le cose al posto vostro?

Anche quando, con Advanced Dungeons & Dragon, Gygax tentò di pubblicare una versione del gioco più standardizzata e sanzionata ufficialmente, lo spirito indipendente di D&D rifiutò di essere imbrigliato. La rivista Dragon era piena di nuove classi, oggetti magici, incantesimi e simili. Sebbene esistesse l’ambientazione World of Greyhawk come modello, la stragrande maggioranza dei DM continuò a creare le proprie ambientazioni e le proprie varianti di regole, e pochi e lontani erano le campagne (o le partite nei tornei) dei DM che seguivano rigorosamente le regole “ufficiali”.

Non c'è sessismo nel dire che le femmine di una razza che non esiste non sono forti come i maschi, o che hanno poteri magici che i maschi non hanno. Non c'è razzismo nel dire che una razza di creature completamente inventata è ineffabilmente e irrimediabilmente malvagia. Non vi è alcun "pregiudizio codificato" nell'utilizzare i tropi della mitologia e della letteratura fantasy che esistono da secoli.

Le uniche persone che vedono tali pregiudizi e che danno retta a tali richiami sono quelle che sono ossessionate dal trovare colpe in tutto. Consumati dal loro odio per sé stessi e guidati da una visione nichilista del mondo in cui tutto è "problematico" e in cui la società moderna è irrimediabilmente razzista/classista/sessista /*ista, e quindi deve essere abbattuta. Tutto è politicizzato e anche un semplice gioco di ruolo deve conformarsi all'atteggiamento del politicamente corretto o essere preso di mira.

Personalmente, mi rifiuto di entrare nello spirito di questa dichiarazione e non comprerò nulla che la contenga. Wizards of the Coast non parla per me e non parla nemmeno per il Dungeons & Dragons a cui io gioco. Non permetterò loro di decidere come debba essere la mia immaginazione.


Ringrazio il sito Greyhawk Grognard per quanto scritto. Personalmente non avrei saputo usare parole migliori.

 

72 Commenti


Commento consigliato



Se posso umilmente dire la mia, io penso che invece parole migliori si sarebbero potute trovare. Più che altro mitigando un po' i toni.

Sarebbe utile da parte di tutti un piccolo sforzo per eliminare tutto ciò che è inutilmente accusatorio. Mi rendo conto che questi temi inevitabilmente vanno a toccare le sensibilità e le emozioni individuali, è comprensibile. Penso però che se evitassimo di metterci nell'ottica di accusare e/o di sentirci accusati, e rimanessimo il più possibile nel campo dell'obiettività, il dibattito ne guadagnerebbe e staremmo tutti meglio.

 

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la cosa più eclatante della dichiarazione è l’implicazione che la Wizards of the Coast, in un modo o nell’altro, può controllare ciò che i suoi giocatori dovrebbero credere e dire, e che D&D non è altro che un "franchising" sul quale loro hanno un controllo totale

Onestamente questa cosa me la sono persa. Forse si desume da un contesto che mi manca. Ma nella dichiarazione in sé io non la vedo. A meno che non la si voglia vedere insita nell'uso del termine franchise, che significa semplicemente una serie di prodotti collegati.

Che si voglia "controllare ciò che i giocatori dovrebbero credere e dire" mi sembra un'estrapolazione decisamente esagerata.

A me sembra che il concetto espresso sia un altro, cioè:

  • esistono testi di D&D scritti molto tempo fa
  • questi testi sono scritti con un approccio e un'attenzione diversa rispetto a quelli di oggi, perché all'epoca la cultura e la sensibilità degli autori e del pubblico erano diverse
  • se qualcuno dovesse sentirsi offeso o turbato da quei testi Wizards lo informa che:
    • il suo approccio e la sua attenzione attuali sono cambiati e vogliono andare nella direzione di essere più inclusivi possibile
    • al contempo, si è voluto evitare di fare un "lavaggio" dei testi storici perché sarebbe sembrato un revisionismo, come un voler negare che il problema fosse esistito

I primi due punti non sono altro che realtà oggettiva. Il terzo punto è una scelta editoriale, con cui si può essere d'accordo o meno.

Nessuno di questi punti impone a chi usa i prodotti Wizards (vecchi e nuovi) di doverli usare in un certo modo o di dover pensare in un certo modo.

 

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Non c'è sessismo nel dire che le femmine di una razza che non esiste non sono forti come i maschi, o che hanno poteri magici che i maschi non hanno. Non c'è razzismo nel dire che una razza di creature completamente inventata è ineffabilmente e irrimediabilmente malvagia. Non vi è alcun "pregiudizio codificato" nell'utilizzare i tropi della mitologia e della letteratura fantasy che esistono da secoli.

Sono tendenzialmente d'accordo (sulle razze malvagie mi è capitato di scrivere questo).

Anche qui, però, bisognerebbe evitare di colpevolizzare. Da un lato, certo, evitando le accuse di malvagità o *ismi vari nei confronti di chi usa la fantasy in questo modo. Dall'altro, però, se qualcuno di fronte a certe rappresentazioni si sente urtato o si sente a disagio bisognerebbe cercare di capirlo, non bollarlo come censore, ossessionato, odiatore, SJW e simili.

Da entrambe le parti, anziché andare allo scontro, bisognerebbe cercare la reciproca comprensione e una strada che sia percorribile con piacere da tutti, perché è un gioco. Ognuno di noi dovrebbe farlo, e sicuramente lo fa, al proprio tavolo. La Wizards giocoforza deve misurarsi non con un tavolo specifico ma con la società nel suo complesso. Si può non essere d'accordo con le sue scelte ma in questo caso secondo me non si è mossa così male.

 

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Le uniche persone che vedono tali pregiudizi e che danno retta a tali richiami sono quelle che sono ossessionate dal trovare colpe in tutto. Consumati dal loro odio per sé stessi e guidati da una visione nichilista del mondo in cui tutto è "problematico" e in cui la società moderna è irrimediabilmente razzista/classista/sessista /*ista, e quindi deve essere abbattuta. Tutto è politicizzato e anche un semplice gioco di ruolo deve conformarsi all'atteggiamento del politicamente corretto o essere preso di mira

Per esempio, questo linguaggio non aiuta. Capisco che dal punto di vista dell'autore è una reazione a un assolutismo uguale e contrario. Ma gli assoluti e le accuse reciproche non fanno che peggiorare la situazione.

 

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Lasciando da parte i refusi e gli errori grammaticali di questo avviso

Per curiosità, posso sapere quali sono? Me li sono persi. È vero che non sono un grande inglesista...

 

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1 ora fa, Bille Boo ha scritto:

Nessuno di questi punti impone a chi usa i prodotti Wizards (vecchi e nuovi) di doverli usare in un certo modo o di dover pensare in un certo modo.

In realtà le nuove generazioni di giocatori saranno inevitabilmente influenzate dalle scelte editoriali della Wizards e, alla fine, avranno una concezione fantasy diversa dalla nostra. Noi stessi vedremo lentamente (e inconsciamente) cambiare la nostra percezione di alcuni topos storici quando usciranno un'ipotetica 6°, 7° e 8° edizione. Questo non è necessariamente un male, le cose cambiano. Però è innegabile che la Wizards abbia una grande influenza, dovrebbe meditare le proprie scelte con attenzione e non asservirle a capricci e paturnie sterili...

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1 ora fa, Bille Boo ha scritto:

La Wizards giocoforza deve misurarsi non con un tavolo specifico ma con la società nel suo complesso.

No. La Wizard deve vendere e fa delle scelte solo in quel senso. Chiamalo marketing, chiamalo opportunismo, chiamalo cinismo, ipocrisia... ma non ha nulla nè di etico nè di sociale.

1 ora fa, Bille Boo ha scritto:

Per esempio, questo linguaggio non aiuta

Intendi che chi vede un *ismo ovunque è una persona sana di mente? O anche solo in buonafede?

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2 hours ago, Le Fantome said:

In realtà le nuove generazioni di giocatori saranno inevitabilmente influenzate dalle scelte editoriali della Wizards e, alla fine, avranno una concezione fantasy diversa dalla nostra

Non si tratta di essere influenzati dalla Wizards ma di essere influenzati dalla società in generale. L'immaginario collettivo di ogni generazione è diverso da quello della precedente, la fantasia si evolve, questo da sempre, anche da prima che la Wizards venisse fondata. Non confondiamo la causa con l'effetto. La letteratura, il cinema, i giochi seguono le trasformazioni sociali molto più di quanto non le provochino.

 

1 hour ago, Albedo said:

No. La Wizard deve vendere e fa delle scelte solo in quel senso. Chiamalo marketing, chiamalo opportunismo, chiamalo cinismo, ipocrisia... ma non ha nulla nè di etico nè di sociale.

Non ho mai detto che fosse etico né che fosse sociale. Ovviamente quello che fa lo fa per vendere: è un'azienda, mica fa beneficienza. Cerca per favore di non mettermi in bocca parole non mie.

 

1 hour ago, Albedo said:

Intendi che chi vede un *ismo ovunque è una persona sana di mente? O anche solo in buonafede?

No. Intendo che chi si sente a disagio o infastidito per uno o più aspetti di un vecchio manuale non necessariamente è una persona che vede un *ismo dovunque, e quindi potrebbe essere sano di mente e in buona fede.

Inoltre, temo che anche qui tu (pur essendo certamente sano di mente e in buona fede) stia travisando il senso delle mie parole. Il mio era un appello alla moderazione e al restare sui fatti, e non perché penso che sia buono e giusto, ma perché penso che sia l'unico approccio che può portare a qualche risultato diverso dal prendersi a pesci in faccia a vicenda senza che cambi niente.

Per esempio, se cominciamo a prendercela con "quelli che... bla bla bla", entità impersonali e disincarnate, è facile che questa discussione diventi un alternarsi di post contro "i razzisti!", contro "i nichilisti!", contro "i grognard!", contro "i censori del politicamente corretto!", contro "i sessisti!", contro "il pensiero unico!" e così via. Insomma, in cui ognuno se la prende con "i Cattivi" di turno, che altro non sono se non la versione estremizzata e caricaturale della controparte. Questo è poco utile ai fini della discussione e serve solo a far alzare i toni.

 

Se invece rimaniamo ai fatti, quello che io ho visto per ora in questo post (poi ci sarà tutta una storia dietro che risale fino ad Adamo ed Eva, ok) è:

  • un disclaimer della Wizards che è una legittima scelta editoriale, non costringe nessuno a fare o pensare nulla e usa toni moderati e pacati; puoi può piacere o non piacere, può sembrare ingenuo o patetico o ipocrita quanto volete;
  • un commento dell'autore del post, per contro, decisamente esasperato e dai toni molto duri e tranchant, che a mio avviso drammatizzano la situazione più del necessario e non vanno nella direzione di stimolare una discussione anche critica ma costruttiva.

Poi questa è la mia opinione. Chiunque è libero di non essere d'accordo. Basta che non mi accusi di cose che non ho detto.

 

Modificato da Bille Boo
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Personalmente non ho molto da aggiungere rispetto a quanto detto da Joe.

La WotC può mettere tutte le dichiarazioni che vuole ma quando dice "questi contenuti erano sbagliati allora e lo sono adesso" insulta e indirettamente da dei razzisti a tutti quelli che su quei supplementi ci hanno lavorato (Gygax, Greenwood, Salvatore, Cook, Weiss, Hickman e altri). Tutti quelli che hanno contribuito a creare e mantenere il gioco attraverso gli anni. Hanno sputato sopra la storia del gioco, scaricando tutta la responsabilità (di cosa poi non si sa) su altri.

Il gioco di ruolo D&D oggi è vittima del suo successo (un po' come negli anni '80). Sono senza alcun dubbio molti di più quelli che guardano giocare a D&D sui social di quelli che ci giocano costantemente ogni settimana. Io non ho MAI sentito un giocatore "appassionato" di D&D definire "problematici" i vecchi prodotti.
Ma agli occhi dei moderni SJW ogni cosa è problematica e si arriva alla follia di definire gli scacchi un gioco razzista.

L'editore è libero di fare quello che vuole. Ma se una cosa ha insegnato la quarta edizione è che se fai cose che non sono gradite alla tua fanbase, la fanbase ti molla senza pensarci troppo.

Quando uscirà la prossima edizione (non per forza la 6a) riveduta e corretta dei 3 manuali base staremo a vedere.

Nel frattempo giusto oggi c'è un gradevole articoletto sull'HuffPost che parla della Cancel Culture. Se volete dargli una letta...

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Vado oltre con quest'altro link che sottoscrivo in pieno: https://harpers.org/a-letter-on-justice-and-open-debate/

L'estremismo di ogni tipo, anche per cause buone, è pericoloso e nocivo. Oltre che a volte ridicolo, come nel caso degli scacchi che hai citato su (su cui mi sono divertito a ironizzare con una serie di vignette su Instagram).

 

Penso solo che non si debba eccedere nella reazione e non si debba fare di ogni erba un fascio, buttando anche il bambino con l'acqua sporca.

Il disclaimer della Wizards, con cui si è liberi di dissentire, mi sembra assai lontano dalla follia degli "scacchi razzisti" o dalla furia censoria di quelli che qualcuno chiama SJW. Metterli sullo stesso piano mi sembra un po' eccessivo.

 

Poi, che dire "questi contenuti erano sbagliati allora e lo sono adesso" sia un insulto e un'offesa per chi ha contributo al gioco in passato è un'interpretazione che non condivido. Non mi sembra che scarichi la responsabilità su altri, anzi, io ci vedevo addirittura un'assunzione di responsabilità, figuratevi come sono ingenuo.

Può esistere una cosa "sbagliata" (incompatibile con l'attuale visione della società - visione della Wizards, in questo caso) fatta in buona fede, semplicemente perché la società dell'epoca era diversa. Non è una sottigliezza retorica, ci tengo a dirlo: bisogna uscire dal loop dell'attacco alla persona, per cui se dico che una cosa è sbagliata vuol dire che la persona che l'ha fatta è un orrendo mostro criminale; è semplicemente un figlio del suo tempo. Tra qualche secolo forse si dirà che usare stufe e centrali a carbone era sbagliato. Questo non vorrà dire che i nostri discendenti staranno sputando su di noi.

 

20 minutes ago, aza said:

Io non ho MAI sentito un giocatore "appassionato" di D&D definire "problematici" i vecchi prodotti.

Io di giocatori (e, specialmente, giocatrici) "appassionati" di D&D con qualche problema o disagio circa certi vecchi prodotti ne ho conosciuto qualcuno. Sempre che diamo lo stesso significato alla parola "appassionato" tra virgolette.

 

Modificato da Bille Boo
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Finalmente qualcuno se ne rende conto! È incredibile come la gente pur di non farsi due domande preferisca attaccare cose che nemmeno conoscono. Siamo passati dai videogiochi che causano sparatorie e violenza al dire che il gioco di ruolo causi satanismo e razzismo. È UN GIOCO DI FANTASIA: non vuol dire che se i drow o gli orchi sono sottosviluppati e odiati, sono per forza una trasposizione degli afroamericani. Secondo la loro teoria, non dovrebbero nemmeno esistere i tiefling, perché istigano i nostri pargoli ad adorare il demonio. Se io voglio squartare un drow,lo faccio ma non vuol dire che sia razzista. Per non parlare poi della scelta di pubblicare un "espansione" che permette di modificare gli incrementi razziali e far diventare le razze tutte uguali. Non voglio soffermarmi più di tanto sull'aspetto narrativo, ma più che altro sul fatto che è una cosa completamente inutile. Se voglio giocare un nano con incremento a des e int,lo chiedo al master e lo modifico ma non ci serviva un espansione a parte per dirlo. La cosa che mi fa più imbestialire è il fatto che la WOTC per non essere attaccata da un popolo ipersensibile anche sulle sottigliezze debba mettere questi disclaimer e lucrare sopra questa tragedia. Che schifo. 

Modificato da Tiefling Bard
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Le uniche persone che vedono tali pregiudizi e che danno retta a tali richiami sono quelle che sono ossessionate dal trovare colpe in tutto. Consumati dal loro odio per sé stessi e guidati da una visione nichilista del mondo in cui tutto è "problematico" e in cui la società moderna è irrimediabilmente razzista/classista/sessista /*ista, e quindi deve essere abbattuta. Tutto è politicizzato e anche un semplice gioco di ruolo deve conformarsi all'atteggiamento del politicamente corretto o essere preso di mira.

Qui secondo me si esce pesantemente dal seminato. Come dice giustamente @Bille Boo non si può fare di tutta un'erba un fascio e non si possono ridurre ad una banale psicanalisi le motivazioni di un movimento che è comunque radicato in delle rivendicazioni e lotte giuste e corrette. Ci saranno sicuramente stati degli estremismi tra i "SJW", ma banalizzarli in questo modo è un errore e un attacco gratuito, nonché un estremismo dall'altro lato.

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Che quelle dei social justice warriors siano rivendicazioni e lotte giuste e corrette a mio parere penso non sia un fatto ma un' opinione, condivisibile o meno, opinione che evidentemente l'autore dell'articolo non condivide.

In più, essendo un post apparso originariamente e poi tradotto su due blog personali io più che come un'analisi lo leggo più come uno sfogo, cosa che uno ha tutto il diritto di fare nel suo spazio personale.

Modificato da Grimorio
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Sinceramente mi sfugge il motivo per cui la WotC stia cavalcando l'onda di questa isteria collettiva e rincorsa al politicamente corretto.. quello che so è che la gente incapace di distinguere la realtà da quelli che sono mondi di fantasia neanche dovrebbe avvicinarsi ai gdr, siamo davvero alla follia.

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9 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Che quelle dei social justice warriors siano rivendicazioni e lotte giuste e corrette a mio parere penso non sia un fatto ma un' opinione

Non credo sia quello che intendeva @Alonewolf87, penso intendesse dire che i sjw (che sono estremisti per definizione) facciano parte di un movimento più ampio incentrato sulla lotta al razzismo.

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9 minuti fa, Grimorio ha scritto:

Che quelle dei social justice warriors siano rivendicazioni e lotte giuste e corrette a mio parere penso non sia un fatto ma un' opinione, condivisibile o meno, opinione che evidentemente l'autore dell'articolo non condivide.

Boh ok se pensi che negli USA (ma anche in altre parti del mondo) non ci siano svariati esempi di razzismo/sessismo ecc a volte molto ben camufatti nel normale vivere sappi che mi trovi in assoluto e totale disaccordo e reputo la tua opinione non basata sui fatti.

10 minuti fa, Grimorio ha scritto:

In più, essendo un post apparso originariamente e poi tradotto su due blog personali io più che come un'analisi lo leggo più come uno sfogo, cosa che uno ha tutto il diritto di fare nel suo spazio personale.

Dipende sempre dal linguaggio dello sfogo (e in teoria anche dagli argomenti, se uno venisse qui a dire "il Cristianesimo mi fa ***are" anche se è uno suo blog da regolamento non è comunque un argomento di cui si può discutere). Quella parte che ho citato io è un attacco personale (generico, non rivolto ad una persona specifica) che ci si poteva tranquillamente risparmiare.

1 minuto fa, Hicks ha scritto:

Non credo sia quello che intendeva @Alonewolf87, penso intendesse dire che i sjw (che sono estremisti per definizione) facciano parte di un movimento più ampio incentrato sulla lotta al razzismo.

Esattamente. C'era anche la questione dell'uso del termine SJW usato in modo denigratorio da parte di coloro che si trovano dall'altra parte della barricata ma che viene fatto proprio da molte persone degne di stima. Poi se con SJW si vuole intendere solo gli estremisti più esagitati di questo movimento d'accordo, ma non era l'uso del termine che volevo fare io.

5 ore fa, aza ha scritto:

Nel frattempo giusto oggi c'è un gradevole articoletto sull'HuffPost che parla della Cancel Culture. Se volete dargli una letta...

Vabbè qui mi risparmio dal commentare su cosa pensi di questo "gravedole articoletto"

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4 minutes ago, Tiefling Bard said:

Tutti gli eccessi fanno male, incluso l'ipercorrettismo e il buonismo... 

Concordo. Proprio per questo sarebbe interessante, per una volta, un dibattito oggettivo sui problemi, che non si trasformi in una guerra tra opposte invettive in cui ognuno si scaglia contro gli eccessi di una parte dell'altra parte.

Per esempio, finora non mi sembra di aver visto "buonismo" in questa serie di commenti. Sarebbe bello se restasse così, e che fintanto che resta così nessuno si sentisse in dovere di scagliarsi contro il "buonismo". Vale ovviamente anche per ogni altro "-ismo".

Edit: dico questo in generale senza alcun riferimento all'articolo citato, per squalificare il quale, a parer mio, basta e avanza l'ultima parte del penultimo paragrafo.

Modificato da Bille Boo
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Mi unisco anche io con una riflessione un po' cruda rivolta a entrambe le parti: credo che dare corda a tutta questa ansia che ci fa temere che il mondo che conoscevamo venga dilaniato da nuove tendenze di qualsivoglia forma/colore/ideologia non si confaccia al nostro modo di vedere e godere il mondo, sia un comportamento sempre arrogante, infantile e auto-ingannatore. 

Sono convinto che si possa definire una persona adulta dalla sua capacità di adottare, in ogni questione, un approccio che parta dal mettere in discussione il proprio punto di vista e le proprie convinzioni (ovvero quello in cui decidiamo di riporre fiducia). Un punto di vista che divide le persone in categorie astratte, come ad esempio quelle dei "razzisti", "fascisti", "SJW" o qualsiasi etichetta ci venga in mente, conduce e riduce a instaurare dinamiche da tifoseria calcistica, da politica da quattro soldi, da guerra vera e propria. La realtà concreta però è fatta di singole persone con cui possiamo interagire proficuamente solo se ne riconosciamo prima l'umanità e le caratteristiche che la rendono simile a noi, e subito dopo mettiamo da parte l'arroganza e ne rispettiamo le esigenze cercando di raggiungere una posizione più ampia.

Poi ognuno è libero di decidere di non fare tutta questa fatica e leggere testardamente a proprio vantaggio o in base alla "squadra" di appartenenza ogni testo, segnale o situazione, un po' come fanno in maniera estremizzata i terrapiattisti e i complottisti vari. Però siatene consapevoli.

Mi pongo questa domanda con voi: A che serve discutere? C'è una reale esigenza di ribadire la mia posizione per propagandarla, o forse dialogando potrei anche imparare qualcosa da quella persona che sto giudicando come un mentecatto perché non è d'accordo con me? E se poi addirittura scoprissi che mi sbagliavo a giudicarla così perché in realtà, sotto sotto, sulle questioni importanti o essenziali, la pensavamo allo stesso modo?

 

Nello specifico della tematica affrontata, aza, sono totalmente in disaccordo con le conclusioni. Posso condividere la preoccupazione per una sorta di "revisionismo fanatico" di questi tempi ma non tanto per l'impatto che avrebbe sul gioco, quanto perché mi dispiace quando qualcuno porta avanti una battaglia che non comprende e anzi fraintende. Però nel caso specifico la dichiarazione presa a pretesto per questa sparata verso terzi, in pieno stile appena descritto, proprio non rappresenta niente di deleterio. Tanto per farti un esempio:

Some older content may reflect ethnic, racial and gender prejudice that were commonplace in American society at that time. These depictions were wrong then and are wrong today.

Non è uguale alla frase che tu hai tradotto nel tuo commento, e non attacca le persone ma la società Americana del tempo.

Ancora, nel testo citato da Greyhwk Gognard tutta la manfrina sugli orchi e sulle razze malvagie è un esercizio di immaginazione provocatorio non attinente al testo preso in considerazione.

 

 

 

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@aza

Premessa: spero sia chiaro che sono d'accordo con te con certe esagerazioni. Il mio intento, però, è spiegare il perchè l'inserimento di un Disclaimer come quello usato dalla WotC non sia il male che molti dicono, da un lato o dall'altro dello schieramento.

Provo qui ad esprimere la mia opinione che, come nel tuo caso, vale solo per me come utente e non come membro dello Staff di DL'. 🙂

Non sono in totale disaccordo con te: è decisamente vero che esistono posizioni estremiste anche tra chi sbandiera di essere dalla parte delle minoranze e anche a mio avviso ci sono polemiche che nascono principalmente sull'onda dell'isteria del momento, dovute a persone che si lasciano prendere la mano e chiedono più di quanto ha razionalmente senso chiedere. Allo stesso tempo, però, mi trovo in disaccordo con chi critica la decisione della WotC di introdurre un Disclaimer come quello all'interno dei vecchi prodotti di D&D o che pretende che certi problemi non esistano (in questo caso parlo in generale e non del tuo caso) solo perchè loro non li vivono in prima persona. Quella, infatti, era l'unica soluzione sensata e possibile, in un mondo dilaniato tra chi condanna tutto il mondo passato e chi pretende che nulla cambi mai.

Se, infatti, da un lato a mio avviso è impossibile far finta di nulla e credere che il mondo non sia cambiato negli ultimi decenni (non sto dicendo sia il tuo caso, ma sicuramente è quello di molti che in giro per il mondo banalizzano il problema, pretendendo che il mondo sia e debba essere sempre uguale a ciò che hanno amato, finendo con il rinnegare la nuova realtà) o che in passato gli autori - non solo del Gdr - gestissero le cose con una certa leggerezza (perchè non comprendevano i disagi di certe categorie che descrivevano nelle loro opere), dall'altro non è nemmeno possibile pretendere una cancellazione o revisione di ciò che è stato fatto in passato perchè questo significa solo perdere la memoria di chi eravamo un tempo. Come qualunque storico sa bene, nessuna opera va cancellata, dimenticata o emendata, perchè questo significherebbe perdere la memoria non solo di ciò che quell'opera era, ma anche del mondo che ha creato quell'opera. Ogni opera, inoltre, come credo tu concorderai, ha diverse categorie di valore: un'Avventura di Gdr, ad esempio, ha un valore storico (ci da informazioni sul contesto storico in cui è stato creata), un valore narrativo (ci racconta una storia che può o meno intrattenerci, può o meno insegnarci qualcosa), un valore ludico (presenta elementi capaci di divertirci, consentendoci di interagire con un mondo immaginario e una storia pensati da altri) e un valore socio-culurale (ci racconta l'idea di mondo che l'autore aveva all'epoca; ogni storia tra le righe racconta i valori di chi l'ha scritta, a prescindere che l'autore o certi lettori lo vogliano o meno). Modificare o cancellare un'opera del passato non avrebbe senso, dunque, perchè ci farebbe perdere informazioni preziose per comprendere ciò che è esistito prima di noi, oltre a toglierci la possibilità di godere degli aspetti divertenti che quell'opera continua a mantenere nonostante il passare degli anni e nonostante certi suoi significati non siano più adatti ai tempi in cui viviamo. Allo stesso tempo, però, non ha senso pretendere che il tempo non sia passato, che le sensibilità della società non siano cambiate o che gli autori del passato non abbiano banalizzato certe tematiche, perchè all'epoca non si ritenevano importanti.

In un mondo che pretende due soluzioni completamente sbagliate (indignarsi per qualunque cosa e pretendere la censura di tutto Vs far finta che nulla sia cambiato e che certi disagi non esistano), il Disclaimer è l'unica soluzione possibile: non censura/emenda il passato, ma avvisa gli utenti di oggi del fatto che l'opera è figlia del suo tempo e che, dunque, va presa come tale. E' lo stesso metodo che da decenni viene usato dagli storici e dagli editori nei confronti delle opere scritte dagli autori del passato: qualunque lettore di un'opera scritta nel medioevo verrà avvisato dal traduttore/curatore del fatto che il testo non deve essere sempre interpretato alla lettera (i medievali avevano l'abitudine di mentire allegramente o di usare allegorie/simbologie a discapito di una narrazione basata sui fatti); in praticamente tutte le opere di Lovecraft pubblicate oggi si troverà una introduzione che spiega al lettore il contesto storico-sociale in cui è vissuto l'autore, avvisando del fatto che - proprio per via del contesto storico, gli anni '20-'30 del '900 - Lovecraft fosse un razzista come lo era la maggioranza dei bianchi del suo tempo.

  • La WotC avrebbe potuto smettere di pubblicare quelle avventure. Per fortuna non l'ha fatto, perchè continuano ad avere un loro valore.
  • La WotC avrebbe potuto decidere di modificare quelle avventure, cancellando allo stesso modo dalla storia l'opera per come era stata creata dai suoi autori originali. Anche in questo caso per fortuna non l'ha fatto.
  • La WotC avrebbe potuto ignorare il problema, facendo finta che il tempo non sia passato e che gli autori di un tempo non avessero trattato certe tematiche con un po' di leggerezza perchè potevano contare solo su ciò che conoscevano di certe culture e realtà (spesso una visione stereotipata di quelle realtà). Una situazione che può non dare fastidio a noi bianchi occidentali, mai trattati nelle opere occidentali in maniera stereotipata e ridicola, ma che giustamente da fastidio a chi si è visto per decenni o secoli tratteggiare come la versione patetica o ridicola di sè stesso. E per fortuna la WotC non ha fatto nemmeno questo.

La WotC ha scelto di preservare le opere originali, informando però l'utenza del fatto che si tratta di opere figlie del loro tempo e, quindi, contenenti pregiudizi consapevoli e inconsapevoli che oggi potrebbero da alcuni non essere ritenuti accettabili. Non so che cosa si pretendeva dalla WotC, ma secondo me più di così non poteva fare. A mio parere, infatti, vive in un mondo di fantasia tanto chi pretende che le ingiustizie del mondo si risolvano censurando ogni cosa lontanamente collegata a ciò che si odia, quanto chi nasconde la testa sotto la sabbia, fa finta che il mondo non cambi mai e ritiene che un disagio non esista solo perchè non lo riguarda personalmente (ripeto, non sto assolutamente dicendo sia il tuo caso, ma è di sicuro quello di molti altri che di questi tempi se la prendono con la WotC per certe scelte).

 

19 ore fa, Grimorio ha scritto:

Che quelle dei social justice warriors siano rivendicazioni e lotte giuste e corrette a mio parere penso non sia un fatto ma un' opinione, condivisibile o meno, opinione che evidentemente l'autore dell'articolo non condivide.

Premessa: Faccio questa precisazione non come presa di mira nei tuoi confronti, ma per mettere in guardia te e gli altri su una questione molto delicata in una discussione già a suo modo molto delicata.

Comprendo che tu voglia identificare in questo modo determinati estremisti di sinistra, ma attenzione a non usare l'etichetta Social Justice Warrior in maniera troppo generica e alla leggera.

Bisogna evitare di banalizzare quel termine e usarlo per denigrare chiunque metta in discussione certe logiche del passato. Se è vero che ci sono certe rivendicazioni estreme dettate dall'isteria del momento e dal desiderio di rivalsa, è anche vero che certe pretese delle minoranze sono più che legittime e che la parte dominante della società ha a lungo banalizzato certi disagi solo perchè non li ha vissuti in prima persona. In sintesi: occhio a non usare, come fanno negli USA, l'etichetta Social Justice Warrior come un nome dispregiativo per delegittimare in automatico i tuoi interlocutori. E' necessario evitare di usare il termine in modo tale da far passare l'idea che chiunque la pensi diversamente da un certo schieramento sia un SJW e, dunque, automaticamente da condannare. Non è diverso da ciò che tu stesso avevi condannato tempo fa, ovvero il delegittimare automaticamente un utente etichettandolo come fascista. Per questo motivo mi viene da suggerire a te e a chiunque altro di usare il termine SJW con mooooolta attenzione.

Al momento è un suggerimento senza polemica che faccio a tutti sfruttando il tuo post. Avviso che, in caso dovessi notare che il termine inizi ad essere usato come clava contro chi la pensa diversamente, suggerirò alla Moderazione di prestare attenzione al suo utilizzo.

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5 ore fa, SilentWolf ha scritto:

La WotC ha scelto di preservare le opere originali, informando però l'utenza del fatto che si tratta di opere figlie del loro tempo e, quindi, contenenti pregiudizi consapevoli e inconsapevoli che oggi potrebbero da alcuni non essere ritenuti accettabili. Non so che cosa si pretendeva dalla WotC, ma secondo me più di così non poteva fare. A mio parere, infatti, vive in un mondo di fantasia tanto chi pretende che le ingiustizie del mondo si risolvano censurando ogni cosa lontanamente collegata a ciò che si odia, quanto chi nasconde la testa sotto la sabbia, fa finta che il mondo non cambi mai e ritiene che un disagio non esista solo perchè non lo riguarda personalmente (ripeto, non sto assolutamente dicendo sia il tuo caso, ma è di sicuro quello di molti altri che di questi tempi se la prendono con la WotC per certe scelte).

Quel discaimer è anche figlio di un annuncio dove la WotC in buona sostanza:

• Parla della storia editoriale di D&D e "piglia un po' tutti per il naso" omettendo l'esistenza di drow buoni (oltre a Drizzt) e relativa divinità caotica buona (Eilistraee) nel setting più venduto e romanzi derivati (la Guerra della Regina Ragno di Salvatore ad esempio). In compenso dice che "habemus nuovo manuale riparatorio". Penso che esser quantomeno un pochino perplessi sia anche lecito. 

• S'aggrappa alla motivazione del politically correct per dirci che da domani i nani che vivono in collina o al mare, piuttosto che nelle miniere di mithril, potranno avere parametri di gioco ad hoc in quanto persone libere (boh, in un roleplay le scelte esistono per definizione) e magari non avercela più a morte con orchi e goblinoidi.

Al che ho pensato a millemila cose tipo il tratto alternativo Saltbeard dei nani di Pathfinder risalente a quasi un decennio fa e mi sono messo un pelino le mani nei capelli.

Spoiler

Replaces Defensive Training, Hatred, Stonecunning

PathfinderSocietySymbol.gif Saltbeard

Dwarves occasionally found iron cities along rugged seacoasts, and natives of such cities gain a +2 bonus on Profession (sailor) and Survival checks while at sea. They gain a +1 racial bonus on attack rolls and a +2 dodge bonus to AC against creatures with the aquatic or water subtype. Their greed racial trait applies only to treasure found in or under the water, but applies to all such treasure regardless of whether or not it contains metal or gemstones. This racial trait replaces defensive training, hatred, and stonecunning.

 

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@SilentWolf ti prego di non confondermi con l'autore dell'articolo, per quanto sia d'accordo con lui al 1000% non sono io ad aver usato il termine sjw dando l'impressione ad alcuni utenti di usarlo come un insulto, ma lui, né li ho mai definiti estremisti.

Io mi sono limitato a dire che secondo il mio pensiero il fatto che le attuali lotte e metodi dei social justice warriors siano giusti e corretti é un opinione, che si è liberi di condividere come di non farlo.

Ciò è avvenuto perché AloneWolf lo aveva dato per assodato come fatto ed ho ritenuto opportuno specificare che ciò che a volte si dà per scontato come fatto é invece un'opinione personale, che ripeto, può essere condivisa come no, cosa che ho imparato anche grazie ai tuoi interventi nei miei scritti.

Non voglio spiegare nel dettaglio le motivazioni dietro il mio pensiero perché non c'entrano nulla col post iniziale, ma sono molto vicine a quanto scritto nell'articolo citato da Aza.

Per quel che riguarda il razzismo nelle razze fantasy o nei vecchi manuali non perdo neppure più tempo a discuterne come ho fatto in passato perché ho realizzato che per me ha senso quanto discutere di terrapiattismo, antivaccinismo e coronavirus causato dal 5G, rigetto l'intera idea come assurda e discuterne significherebbe solo dare l'impressione che possa avere una valenza reale.

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51 minuti fa, Nyxator ha scritto:

S'aggrappa alla motivazione del politically correct per dirci che da domani i nani che vivono in collina o al mare, piuttosto che nelle miniere di mithril, potranno avere parametri di gioco ad hoc in quanto persone libere (boh, in un roleplay le scelte esistono per definizione) e magari non avercela più a morte con orchi e goblinoidi.

Attaccandomi a quello che dici tu, questa espansione mi lascia perplesso:

. Gli incrementi di caratteristica sono tali perché rappresentano la razza: può anche essere più educato di chiunque altro, ma un mezzorco sarà sempre più forte (almeno in teoria) di un Halfling. 

. Ma anche se volessi giocare un mezzorco con +2 a DES e +1 a INT lo chiedo al master e lo modifico per adattarlo al mio stile di gioco, non serviva un documento a parte per specificarlo (anche perché il manuale dice anche che se qualcosa non ci piace possiamo modificare a piacimento)

. Non so come sarà trattato in questo documento, ma ciò che mi preoccupa di più è il fattore roleplay: se i nani sono dei minatori incalliti attratti dall'oro e dai gioielli, è inverosimile trovare una colonia di nani pescatori sulla costa. Il background può giustificare la scelta del nostro personaggio, ma non può modificare le tradizioni di un intero popolo. 

 

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  • Amministratore
9 ore fa, Ithiliond ha scritto:

Ancora, nel testo citato da Greyhwk Gognard tutta la manfrina sugli orchi e sulle razze malvagie è un esercizio di immaginazione provocatorio non attinente al testo preso in considerazione.

Come detto non ho nulla da aggiungere rispetto al primo post. Mi sento solo in obbligo di commentare questa tua affermazione, in quanto tutto è nato da lì.
La dichiarazione di esclusione di responsabilità della WotC è l'ultima in una serie di dichiarazione dove è evidente che ha abbracciato in toto l'attuale corrente SJW.

Tutto è nato dal fatto che alcuni vedono in razze fantasy, che ricordo NON ESISTONO, una similitudine con le minoranze eltniche. Quindi l'orco non puo essere malvagio, il drow nemmeno (pensa poi che lo rappresentano con la pelle scura), gli allineamenti sono da eliminare perchè impongono un certo comportamento, adirirrura la follia che un semplice -2 a intelligenza è discriminatorio, e via dicendo.
Qui una delle tante discussioni: https://www.belloflostsouls.net/2020/04/dd-orcs-trend-on-twitter-and-controversy-followed.html

Per me quella roba lì è pura follia. Non solo: ha il potere di incidere sulla realtà, e quindi su come nel mondo reale le minoranze vengono trattate, meno di un due di picche a briscola. Anzi, porta semplicemente a polarizzare le opinioni e a "spaccare" la fanbase di D&D.

La situazione è identica al "satanic panic" degli anni '80 (ovviamente potenziata dai social), anche se al momento la religione non c'entra. Ma non mi sorprenderebbe che prima o poi qualche gruppo o movimento inizi a lamentarsi di divinità, diavoli e cose simili in D&D. D'altronde se il "tempio satanico" denuncia Netflix per avergli copiato la statua di satana tutto può accadere...

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1 ora fa, Tiefling Bard ha scritto:

(anche perché il manuale dice anche che se qualcosa non ci piace possiamo modificare a piacimento)

Yep. La cara vecchia regola zero. 

1 ora fa, Tiefling Bard ha scritto:

Non so come sarà trattato in questo documento, ma ciò che mi preoccupa di più è il fattore roleplay: se i nani sono dei minatori incalliti attratti dall'oro e dai gioielli, è inverosimile trovare una colonia di nani pescatori sulla costa. Il background può giustificare la scelta del nostro personaggio, ma non può modificare le tradizioni di un intero popolo. 

Volendo imho si può anche uscire dagli stereotipi classici, vedi ad esempio le possibilità di roleplay offerte dai tratti alternativi di Pathfinder o i minotauri di Dragonlance (cito Galdar nella Guerra delle Anime ad esempio)

Il punto è che WotC là nell'annuncio confonde delle opzioni di gioco in più (tipo i nani con visione crepuscolare al posto di scurovisione) con cose che a mio avviso non c'entrano nada. 

1 ora fa, aza ha scritto:

Tutto è nato dal fatto che alcuni vedono in razze fantasy, che ricordo NON ESISTONO, una similitudine con le minoranze eltniche. Quindi l'orco non puo essere malvagio, il drow nemmeno (pensa poi che lo rappresentano con la pelle scura)

Sempre a proposito...mi sa che la WotC e i contestatori degli elfi oscuri del fantasy dndiano in generale si son persi per strada come sono rappresentati gli elfi oscuri di Dragonlance.

Spoiler
Cita

Dark Elves are those Silvanesti who have turned to evil. Once this happens, their names are struck from Silvanesti records, and banished forever. The most prominent Dark Elf is Dalamar the Dark.

Jpg a breve 

Dalamar_the_Dark.jpg

Dalamar the Dark by Nick Barfuss.
Alias Dalamar the Dark
  • Dalamar Argent
  • Dalamar Nightson
  • Dalamar of Tarsis
Birth 266 AC
Death ? AC
Race Elf
Gender Male
Nationality Silvanesti
Hair Color Black
Eye Color Brown
Height Tall
Weight Slender
Modificato da Nyxator
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  • Supermoderatore
2 ore fa, aza ha scritto:

Come detto non ho nulla da aggiungere rispetto al primo post. Mi sento solo in obbligo di commentare questa tua affermazione, in quanto tutto è nato da lì.
La dichiarazione di esclusione di responsabilità della WotC è l'ultima in una serie di dichiarazione dove è evidente che ha abbracciato in toto l'attuale corrente SJW.

Tutto è nato dal fatto che alcuni vedono in razze fantasy, che ricordo NON ESISTONO, una similitudine con le minoranze eltniche. Quindi l'orco non puo essere malvagio, il drow nemmeno (pensa poi che lo rappresentano con la pelle scura), gli allineamenti sono da eliminare perchè impongono un certo comportamento, adirirrura la follia che un semplice -2 a intelligenza è discriminatorio, e via dicendo.
Qui una delle tante discussioni: https://www.belloflostsouls.net/2020/04/dd-orcs-trend-on-twitter-and-controversy-followed.html

Per me quella roba lì è pura follia. Non solo: ha il potere di incidere sulla realtà, e quindi su come nel mondo reale le minoranze vengono trattate, meno di un due di picche a briscola. Anzi, porta semplicemente a polarizzare le opinioni e a "spaccare" la fanbase di D&D.

La situazione è identica al "satanic panic" degli anni '80 (ovviamente potenziata dai social), anche se al momento la religione non c'entra. Ma non mi sorprenderebbe che prima o poi qualche gruppo o movimento inizi a lamentarsi di divinità, diavoli e cose simili in D&D. D'altronde se il "tempio satanico" denuncia Netflix per avergli copiato la statua di satana tutto può accadere...

Grazie per la risposta aza ma anche qua ti contraddico.

Da quanto leggo l'opinione che hai riportato non è ufficiale Wizards ma di un fruitore dei loro prodotti/servizi che ha creato un proprio business. D'altra parte dalla prima pubblicazione della 5ed (che non è ieri) le razze base non hanno malus alle caratteristiche e gli allineamenti hanno praticamente zero impatto sul gioco. Queste scelte di game design sono state prese per quello che sono, e mi risulta anche apprezzate per ragioni indipendenti dal dibattito politicizzato a cui facciamo riferimento. Da molto prima la letteratura pubblicata dei FR consiste praticamente solo in storie in cui i drow buoni sono personaggi principali o addirittura protagonisti (Drizzt, Liriel Baenre, Quilè Veladorn). 

Quindi torno a bomba sul mio punto principale: mi sembra che si stia esagerando vedendo lo spauracchio di qualcosa che non esiste. Correnti "censorie" in questo senso sicuramente esistono, ma non ne vedo all'interno della Wizards, certo non all'interno del testo già citato. Ognuno dovrebbe guardare a sé stesso prima che puntare il dito verso gli altri. Tutta questa rabbia e ansia che viene fuori fa stare male solo voi e avvelena irrimediabilmente qualsiasi tentativo di dialogo costruttivo si possa voler instaurare sul tema.

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1 ora fa, aza ha scritto:

La situazione è identica al "satanic panic" degli anni '80 (ovviamente potenziata dai social), anche se al momento la religione non c'entra. Ma non mi sorprenderebbe che prima o poi qualche gruppo o movimento inizi a lamentarsi di divinità, diavoli e cose simili in D&D

Se almeno questi hanno una motivazione nobile per protestare, loro erano l'emblema dell'ignoranza... E spero che questo pregiudizio se lo siano tolto di mente. 

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2 hours ago, aza said:

Come detto non ho nulla da aggiungere rispetto al primo post. Mi sento solo in obbligo di commentare questa tua affermazione, in quanto tutto è nato da lì.
La dichiarazione di esclusione di responsabilità della WotC è l'ultima in una serie di dichiarazione dove è evidente che ha abbracciato in toto l'attuale corrente SJW.

Tutto è nato dal fatto che alcuni vedono in razze fantasy, che ricordo NON ESISTONO, una similitudine con le minoranze eltniche. Quindi l'orco non puo essere malvagio, il drow nemmeno (pensa poi che lo rappresentano con la pelle scura), gli allineamenti sono da eliminare perchè impongono un certo comportamento, adirirrura la follia che un semplice -2 a intelligenza è discriminatorio, e via dicendo.
Qui una delle tante discussioni: https://www.belloflostsouls.net/2020/04/dd-orcs-trend-on-twitter-and-controversy-followed.html

No, non sono d'accordo sulla ricostruzione che fai nell'unire le due discussioni. Per quanto sicuramente la discussione sia sufficientemente polarizzata da mischiare tutto, non sono la stessa discussione. Molte persone hanno idee completamente diverse sulle due questioni ad esempio, e quindi dire "e allora gli orchi?" è simile a tanti slogan politici che abbiamo sentito. Stiamo parlando di una discussione in cui vi sono degli estremi chiaramente nocivi, e di una soluzione che è invece una via di mezzo (in particolare per me una via di mezzo ben riuscita): avvisare senza censurare. Si può essere d'accordo o meno con la soluzione, ma rievocare posizioni più estreme non c'entra niente e serve solo a polarizzare ulteriormente.

Mentre la discussione sulle razze fantasy che non esistono è una questione su cui è interessante discutere, il warning su Oriental Adventures è in riferimento a pregiudizi raziali su gruppi etnici che esistono, ed è una cosa completamente diversa. Rileggendo Oriental Adventures 1e con i miei occhi di oggi, è onestamente problematico, anche per me personalmente: mia moglie è asiatica, e ho due bambini con un fenotipo asiatico che cresceranno e giocheranno (spero!) a D&D, una cosa che quando giocavamo noi semplicemente non esisteva. Non c'era nulla di male nel contesto dell'Italia degli anni '90 a giocare in un mondo in cui gli orientali erano "l'altro", il "diverso e misterioso", perché lo erano: non erano i giocatori, erano l'altro. Oggi un giocatore di D&D può essere un bambino asiatico (ma con nome e cognomoe italiani) di 12 anni, che cresce in una classe a Ponsacco e vuole essere visto dagli amici come uno di loro, e non come una etnia mistica che viene da una landa esotica.

Tra il censurare i vecchi manuali e ignorare il problema che pongono, trovo il warning una soluzione molto ben bilanciata che non impedisce a nessuno di leggere i contenuti che vuole ma non sta ignorando il problema. È una via di mezzo, e come tutte le vie di mezzo scontenta in molti. Ma quello che voglio chiarire è che non è una situazione di bianco e nero: in altre situazioni, quando il bilanciamento trovato è diverso (ad esempio con la rimozione di episodi di Scrubs o Community), saremmo dalla stessa parte della discussione. Per questo non trovo corretto dire "E allora gli orchi che non esistono?", perché è una discussione diversa, che chiaramente non ha le stesse problematicità e quindi naturalmente raggiungerebbe un bilanciamento diverso. Invece di polarizzare parlando come se ci fossero due fazioni, e quindi ogni battaglia sia parte della guerra, trovo più produttivo discutere caso per caso se la soluzione trovata sia adatta alle problematiche specifiche.

Modificato da bobon123
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1 ora fa, bobon123 ha scritto:

Mentre la discussione sulle razze fantasy che non esistono è una questione su cui è interessante discutere, il warning su Oriental Adventures è in riferimento a pregiudizi raziali su gruppi etnici che esistono, ed è una cosa completamente diversa. Rileggendo Oriental Adventures 1e con i miei occhi di oggi, è onestamente problematico, anche per me personalmente: mia moglie è asiatica, e ho due bambini con un fenotipo asiatico che cresceranno e giocheranno (spero!) a D&D, una cosa che quando giocavamo noi semplicemente non esisteva. Non c'era nulla di male nel contesto dell'Italia degli anni '90 a giocare in un mondo in cui gli orientali erano "l'altro", il "diverso e misterioso", perché lo erano: non erano i giocatori, erano l'altro. Oggi un giocatore di D&D può essere un bambino asiatico (ma con nome e cognomoe italiani) di 12 anni, che cresce in una classe a Ponsacco e vuole essere visto dagli amici come uno di loro, e non come una etnia mistica che viene da una landa esotica.

Dato che spesso usi esempi del tuo vissuto per confutare le tue teorie voglio specificare che ciò che sto per dire non ha nulla a che vedere con la tua famiglia ed il tuo privato.

Voglio solo fare due puntualizzazioni:

1) Qui parliamo dei manuali americani, e la situazione in Usa era molto diversa da quella italiana, c'erano giocatori bianchi, asiatici e neri, D&D é sempre stato inclusivo, sin dai suoi inizi.

2) Personalmente ritengo che Oriental Adventures non sia granché diverso dalla rappresentazione degli italiani fatta nella Repubblica di Darokin in Mystara, o della Sembia nei Forgotten Realms. Nessun italiano ci ha mai trovato nulla di offensivo, anzi era fantastico vedere la propria cultura inclusa nei mondi di D&D e fino a quando non è cominciato questo recentissimo trend non ho mai sentito nessun fan lamentarsi.

Modificato da Grimorio
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