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Dragons´ Lair

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Ghal Maraz

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti pubblicati da Ghal Maraz

  1. Torum "Buon viaggio e buona fortuna", concluse Torum, per poi bofonchiare, una volta allontanatosi: "Bofffff! 'Ragazzo'! A me!?! Che halfling sfrontato...".
  2. Dieter "Sì, sta bene. Grazie. Io resterò in zona ancora un poco. Se senti strane storie, torna qui a cercarmi", Dieter congedó poi il vecchio, sganciandogli infine le monete promesse.
  3. Trysh Tarn "Sì", rispondo all'interrogativo di Percy: "E pare proprio stare riprendendo Lamar". Mi giro all'indietro: "Gaw, riesci a portarlo a terra?".
  4. Finn'iann "Non siamo qui per giudicarvi, ma per evitare ulteriori problemi. Parlarle con onestà e trasparenza", faccio eco alla parole di mia sorella.
  5. Victor "Si stanno... riposizionando?", fece Victor, guardandosi attorno. "Stiamo pronti: forse si apriranno le porte alle due nuove estremità. Dovremo capire se i nuovi passaggi saranno entrambe liberi".
  6. Nathan Clark Infermeria "B-bene?", balbetto, scombussolato. Non dovevo venire qui, non dovevo. "Sì... io, cioè. Sto bene. Non... non mi manca l'aria, o... cosa. Non mi gira la testa o... niente come ieri", aggiungo, e faccio l'errore di guardarla. Mi blocco e vorrei smettere di parlare. Distolgo gli occhi, puntando verso il basso. "Lei... ieri ha detto che... forse ho capito male... che potevo parlarle se... se c'era qualcosa che non andava", riprendo, dopo qualche istante. "Ecco, io... io sono... non so cosa fare. Cioè... mi sembra di stare... perdendo il controllo. Sbaglio tutto. Non... capisco cosa dovrei fare. E...", non posso parlarle della Fata nella mia testa (e nel mio corpo): mi prenderebbe per matto. Ma forse lo sono? Forse mi sono solo perso nel bosco, ho perso conoscenza e sono... matto? Avrebbe più senso, in fondo. "Mi... mi sembra che... ci sia un altro me, dentro di me. Non ha molto senso detto così, lo so. Ma... non mi riconosco più e faccio cose... senza pensarci, che fanno solo casino (si può dire "casino"?) e poi... Non so con chi posso parlare... lo psicologo della polizia mi metteva solo a disagio e sembrava... che fosse colpa mia", dico finalmente, ammettendo che tutto parte da quel momento e indicando il proverbiale elefante nella stanza. Non ho mai parlato con la Morris di quella storia, ma tanto lo sanno tutti. Cavolo, nemmeno capisco come faccia la Morris a ricordarsi il mio nome, visto che, prima di ieri, non ero quasi mai venuto. Quindi, certo che anche lei conoscerà quella storia. "Non... non ho modo di parlare coi miei. Non capirebbero nemmeno perché vorrei parlare con qualcuno. Non sono cattive persone: sono oneste, hanno sempre lavorato (come meglio possono), non mi hanno mai picchiato... solo che loro non mi dicono mai nulla di importante. Hanno le loro convinzioni - le loro fissazioni - e c'è solo quello, per loro. Dopo l'episodio del bosco... loro non mi hanno detto nulla, a parte il fatto che avevano pregato per me e che erano grati che io fossi vivo. Loro... non credono alla psicologia e non vorrebbero che andassi da qualcuno di diverso del tizio della polizia. Io...", mi blocco, e capisco qualcosa. Se non sono matto, allora adesso so perché hanno scelto me, quelle Fate. Perché nessuno poteva proteggermi e capire il cambiamento. "Non è una scusa. Cioè... per quello che ho fatto, per quello che sta succedendo. Ieri, oggi, negli ultimi giorni", respiro forte e torno a guardarla negli occhi, cercando di sopprimere il disagio, la rabbia, l'impotenza e la frustrazione. Allontano l'odore di questo luogo dalle mie narici. "Possiamo... parlare?". Ma conosco già la risposta, è lì nei suoi occhi. È come se lei avesse già provato tutto questo, per quanto possa sembrare assurdo. Io lo so che molti la chiamerebbero solo adolescenza: crescere, diventare grandi, diventare adulti. Il mio "coming of age". Ma è mio, è solo mio, e mi sta riempiendo la testa di m€rd@. E allora ricomincio a raccontare; prima piano, poi sempre più veloce. Senza pause, senza balbettii. Le racconto di Cory e di Ben, di come mi ha fatto sentire, di cosa ho combinato. Della mia rabbia e della mia paura. E del mio senso di colpa. Le parlo del male che ho fatto a Tyler e ciò che ne è seguito: l'episodio in mensa, la perdita di controllo, gli sguardi, i sorrisetti, le accuse. Le mie scuse e di come non mi abbiano fatto sentire meglio. Le spiego di Noah - guardo fuori dalla finestra mentre lo faccio - e di come mi ha fatto sentire debole, incapace e solo. Le dico di quello che provo, delle persone che mi piacciono e di come non riesco a esprimerlo; di come siano sempre quelle sbagliate: Max, Eliza e persino la Lane... Sento il volto avvamparmi e nascondo istintivamente il viso. E poi è il turno di Alice e di Kathlyn: con entrambe non sapevo cosa fare, ognuna delle due mi ha preso alla sprovvista. E ho sbagliato con entrambe. Il tutto, condito con le nuove chiacchiere di Blabber. Il tempo passa velocissimo e al rallentatore, allo stesso modo. Sento la mia voce, come se parlasse qualcun altro. E soffoco l'altra voce, perché già mi sento uno schifo così e poi ho paura di essere davvero matto. So che lei lo capisce, che capisce anche questo. E ciò mi spaventa ancora di più. Non avevo mai parlato così tanto con un adulto e, di certo, non con qualcuno del personale scolastico. Sento freddo e sono sudato. Mi sembra di avere parlato per ore e poi, invece, guardo l'orologio e capisco che sono passati solo venticinque minuti. Com'è possibile? Com'è possibile? @Loki86 off-game Ho tagliato molto a volo d'uccello, per non perderci in mille scambi, che non sarebbero finiti mai; forse è un po' troppo succinto, ma me la immagino comunque come una conversazione, in qualche modo.
  7. Josek Lasczarny Col Sindaco "Sì... credo", dico, con un poco di incertezza: "Questa lingua mi è ancora... difficile". La gente ride sempre quando mi sente parlare inglese, eppure ho imparato meglio di altri. E da solo. Forse è questa la fame di cui parla il sindaco? "Mi serve un lavoro: mi hanno detto la Holz. Lei che ne pensa?". Josek Lasczarny Col Sindaco "Sì... credo", dico, con un poco di incertezza: "Questa lingua mi è ancora... difficile". La gente ride sempre quando mi sente parlare inglese, eppure ho imparato meglio di altri. E da solo. Forse è questa la fame di cui parla il sindaco? "Mi serve un lavoro: mi hanno detto la Holz. Lei che ne pensa?".
  8. @Loki86 nel caso tu stia aspettando una ulteriore risposta via messaggio di Nathan a Scarlett (mi è venuto il dubbio): essendo loro tardivi Gen Z, danno già per scontato di essere d'accordo così.
  9. Mìa "Johan, ti domando scusa...", intervenne Mìa, passando a un tono più diretto e meno formale, nel tentativo di ridurre il nervosismo dell'uomo: "sarebbe il caso che tu ti spiegassi meglio. Chi è il tuo padrone? Che cosa desidera?". La sacerdotessa guardò poi Petra, rivolgendole un cenno col capo, per farle comprendere che aveva inteso le sue riserve e le trovava condivisibili.
  10. Carter Grant "Ah, signor Partridge, che gradevole combinazione! Giusto l'altra sera eravamo ospiti di quel gradevole club e ci è stato fatto il vostro nome! Intendiamo compiere l'intera tratta delľOrient Express, mio buon signore", Carter si fece nuovamente avanti, decidendo di mettere più carte sul tavolo in modo da conquistarsi l'interesse del loro interlocutore.
  11. Alystar Durindiel CSI Neverwinter Alystar sgranò gli occhi in un moto incontrollato di stupore, poi arretrò fino ai compagni più vicini, senza però distogliere la vista arcana dal punto preciso in cui si era rivelato ľindizio: "C'è qualcosa di fortemente inusuale. Una sorta di... impronta magica: il residuo di qualcosa che è stato lì". Indicando poi un punto preciso davanti a sé, spiegò: "Un oggetto molto piccolo, delle dimensioni forse di una noce, che non è più presente, ma che ha lasciato comunque una testimonianza del suo passaggio. La traccia ha le sfumature di una magia di divinazione, che però mi è impossibile focalizzare meglio. Però, la mera presenza di una eco arcana è indice della impressionante potenza di quell'oggetto. Normalmente, non dovrei vedere nulla, essendosi l'effetto ormai esaurito e la sua fonte allontanatasi da qui".
  12. Finn'iann "E quindi, che avete pensato di fare? Di sottrargli un dono in modo che si infuriasse con gli altri? Nella speranza che poi vi riaccogliesse come se nulla fosse successo?", domando, riflettendo sulle parole dell'uomo.
  13. Torum "Bof bof. È una buona mappa, sì...", fece Torum, poggiando le mani sulla cintura: "Ma ecco... non mi sembra buona da dieci corone. Mi sembra buona da meno di dieci, ecco...". Il Nano aveva preso a mercanteggiare, lasciando libero sfogo alla sua attitudine atavica alla contrattazione.
  14. Trysh Tarn Scendo dal mio Knave tremando, mentre controllo istintivamente di avere ancora tutti gli arti ancora attaccati al corpo: non mi è piaciuto combattere contro un mio compagno, anche se solo per allenamento. Corro a farmi una doccia veloce prima di pranzo, anche perché, con tutta questa tensione, ancora non sento fame. Presa dai miei pensieri, quasi mi dimentico di congratularmi con Gaw, ma poi torno indietro e faccio un timido inchino, per poi correre di tutta fretta in camera.
  15. Josek Lasczarny Con Bayla "Sì, ecco. Piacere di conoscervi. Io sono Josek. Noi quattro siamo arrivati assieme, ma ci siamo conosciuti durante il viaggio: non siamo una famiglia", mi presento, un poco incerto. "Vengo dell'Europa e mi piace...rebbe (si dice così?) trovare un lavoro qui e magari restare. Sembra tranquillo, mica come New... York".
  16. Dieter "No. È sufficiente così. Solo... non farti vedere in giro, oggi. Vatti a comprare un pasto decente", Dieter rispose al mendicante, facendo come per mettergli qualche moneta in mano. Poi però, prima di lasciare i soldi, ma facendoli comunque intravedere, aggiunse: "Sicuro che non ti venga in mente altro?".
  17. Secondo me, la combo Francese+Storia Americana li ha storditi definitivamente: troppo transfert giocatore-personaggio! Ah, ma forse SNESferatu è via, @Loki86
  18. Sturm Storm poggiò la sua mano sinistra su una spalla del Theiwar, in un gesto che serviva, nel contempo, a tenerlo fermo e a preservarne l'incolumità.
  19. Mìa "Oh, per l'amore degli dèi, calmatevi!", disse Mìa allo sconosciuto: "Come vi chiamate, per chi lavorate e perché pensate che degli amici del campione possano esservi di aiuto?".
  20. Victor Infastidito dalla loro ingenuità di quel momento, Victor estrasse subito la pistola, invitando Dop a fare lo stesso, mentre si metteva a scrutare tutt'attorno in cerca di nuove minacce. O di vie di fuga alternative.
  21. Dieter "Aspetta", controbattè Dieter, armeggiando con la bisaccia in modo un poco teatrale: "È gente che avevi già visto? Sai per chi lavorano? Era tutto regolare o ti sembrava qualcosa di diverso dal solito? Sai, non ci piace per niente essere presi per il c*lo e questa gente mi sembra che lo stia facendo, visto che ci hanno fatti venire qui per niente".
  22. Alystar Durindiel Luogo del crimine "Posso provare a cercare di capire se ci sono - eventuali tracce - o presenze attive - di origine magica", spiegò allora Alystar, prima di mormorare una serie di sillabe arcane, gesticolando. Gli occhi subito gli si illuminarono, mentre entravano in sintonia con la Trama. Azione Lancio Detect Magic e poi lo mantengo attivo.
  23. Carter "Diciamo che abbiamo un interesse al riguardo, anche se le nostre conoscenze sono tutto sommato abbastanza relative", Carter rispose pronto. "Posso domandarvi come mai ce l'avete chiesto, signore?".
  24. Finn'iann "Ci dovete forse molto più della vostra vita... ma poco importa", faccio presente. "Piuttosto... perché mai eravate qui? Cosa stavate cercando?".
  25. Torum Ah! Un Halfling che parla il Khazalid! Questa è rara! "Dieci corone d'oro sono un mucchio di quattrini: facci vedere cosa hai creato e poi ne possiamo parlare!", gli faccio presente. Una mappa potrebbe anche essere utile... se fatta decentemente.

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