@DarthFeder 
 
	Premessa: secondo me le grosse catene ogni tanto comprano qualche manuale a caso senza conoscere di cosa si tratti. Per dire, in una Feltrinelli mi sono visto il Manuale Core di Kult venduto vicino ai fumetti per ragazzi.
 
	 
 
	Secondo me è più probabile che sia un limite dovuto a negozianti e distributori nostrani, che non conoscono bene cosa sia il Gdr (lo sanno i negozi specializzati, quelli che ancora sopravvivono, molto più difficile i negozi di giocattoli generalisti e i grossi store) e/o non lo ritengono un prodotto vendibile. Tieni presente che il Gdr di per sè è già un prodotto di nicchia, che di solito interessa a solo una ristretta parte della popolazione; a questo aggiungi il fatto che il nostro è un mercato ristretto, in cui è molto difficile riuscire a fare i grossi numeri di vendita che possono consentire al negozio di rimanere in attivo. Più alti sono i costi (e i manuali non sono prodotti poco costosi), più per un negoziante o anche per un distributore diventa un rischio.
 
	Dal punto di vista di un negoziante/distributore italiano, che vive in un paese dove il Gdr è un passatempo da almeno 10 anni diventato moribondo, investire su un mucchio di manuali di Gdr può non sembrare poi questa mossa furba. La crisi del Gdr di una decina di anni fa ha creato grossi danni in mercati molto più grandi come quello americano, figurati cosa ha combinato in un mercato ristretto come il nostro. Fino a circa metà anni 2000 molti negozi di settore erano ancora vivi, le manifestazioni ancora trattavano il Gdr (anche se oramai lasciandogli un piccolo spazietto), certi negozi main-stream ancora osavano mettere sugli scaffali alcuni manuali e ancora certi prodotti di grande fama (D&D, Mondo di Tenebra, Pathfinder, ecc.) erano capaci di mantenere alta l'attenzione dei giocatori e, dunque, rendevano ancora possibile vendere. Con la crisi del Gdr di fine anni 2000, però, e con l'interruzione per qualche anno della pubblicazione addirittura di quei prodotti di grosso calibro su citati, la situazione è andata in stallo: è stato un po' come chiudere bottega senza avvisare la clientela che un giorno si sarebbe riaperto. 
	I clienti iniziano ad andare altrove (internet) e le probabilità che il vecchio negozio riapra diventano basse.
 
	I giocatori che volevano comprare, hanno iniziato a comprare online, molti negozi specializzati sono morti, le grosse catene hanno smesso di vendere quei pochi manuali che prendevano in considerazione, e nelle manifestazione di hobbistica il Gdr ha iniziato un po' a sparire. In un mercato in cui già il Gdr era una roba per pochi, non c'è da stupirsi se ora distributori e negozianti si chiedono "D&D? E che roba è?" o se considerano l'acquisto di manuali di D&D come un investimento che non vale la candela.
 
	E' vero, D&D 5e è uscito da 4 anni...ma in America e negli altri paesi a lingua inglese, e ha fatto il botto in quei paesi. Da noi, invece, è tornato solo dall'anno scorso. Della sua uscita se ne sono accorti gli esperti e gli appassionati del settore, ma è più difficile che se ne siano accorti anche i negozi di giocattoli generalisti o le grosse catene, figurarsi il pubblico generalista al cui interno un negozio spera di trovare nuovi acquirenti. I negozianti si accorgono di un prodotto se si scopre che fa il botto di vendite. Ma come fa D&D a fare un botto di vendite in un paese con un mercato molto limitato (i giocatori sono pochi), frammentato (non tutti i giocatori italiani sono interessati a D&D) e in cui molti nemmeno sanno cosa sia un Gdr? 
	In America D&D è reso celebre ovunque da grandi star come Joe Manganiello, Vin Diesel, Will Weaton e il cast della serie The Big Bang Theory, oppure da grossi presentatori di Talk Show come Steven Colbert (il suo è uno dei talk Show più seguiti negli USA). In italia chi lo pubblicizza di fronte al grande pubblico? Nessuno di altrettanto famoso. Al limite qualcuno ha sentito la strana curiosità di quel gioco degli anni '80 giocato dai ragazzini di Stranger Things.
 
	Certo, D&D potrebbe avere maggiore possibilità di vendere se fosse proposto nei negozi di giocatoli come qualcosa di appetibile per qualunque ragazzino. Ma perchè questo sia possibile c'è bisogno che prima i negozianti sappiano di cosa si tratti. E in Italia questa è una cosa che mi sembra molto difficile. 
	A meno che non giunga direttamente dal pubblico main-stream una richiesta improvvisa di manuali di Gdr (il che creerebbe interesse nei negozianti/distributori), per me è più probabile che in Italia si rimarrà a guardare il Gdr come una cosa per pochi che vende ad ancora meno persone.