DM
Riepilogo azioni
Il brutale e incolto Shagar solleva le braccia, schermandosi dal getto di sabbia di Braccoraldo, unico ad opporsi ormai allo strapotere dell’orco, che pur nella sua modesta presenza sembra aver completamente annichilito ogni speranza di veder qualcuno correre in soccorso di uno dei suoi più promettenti giovani ALLORA TU SARAI IL PRIMO!! esclama inferocito, roteando lo spadone in aria e abbattendolo su Braccoraldo. Il colpo genera un lungo squarcio che parte dalla spalla sinistra del giovane falegname, fino al fianco destro, creando una sinistra diagonale rossa. L’ultima cosa che egli ha modo di sentire, prima di crollare a terra sotto lo sguardo atterrito dei cittadini, è la risata di Shagar inframezzata a un grido di terrore di Nocina. La caduta di Braccoraldo non tarda però ad essere accompagnata da quella di Giambecco, il quale semplicemente si arrende in quello scontro all’ultimo sangue, una condanna che l’orco esegue con spietata efficienza, trapassando il collo dell’allevatore di capre e decapitandolo brutalmente, ultimo di coloro che avevano provato ad opporsi a questa nuova minaccia.
Bene! tuona l’orco Sembra che sia bastato farne fuori un paio per mettervi in riga! Brave pecorelle! sghignazza, ricevendo un coro di scherno dai suoi scagnozzi. La morte di Giambecco e Braccoraldo colpisce come un maglio la cittadinanza, in quanto sebbene i due fossero giovani, erano ormai diventati parte del tessuto sociale di Biadagialla, parte del territorio che nessuno si sarebbe aspettato veder sradicato da un giorno all’altro. Con la loro dipartita e la tacita accettazione dei cittadini di quella condanna, il villaggio cade in una apatia per giorni. Sebbene le attività abituali proseguino, un silenzio di morte è calato tra i cittadini. A peggiorare la situazione, pochi giorni dopo, vi è l’arrivo di un contingente di una decina di orchi, i quali si stanziano presso la casa dei Caprera, facendone la loro nuova caserma.
Con lo stanziamento del nuovo contingente, ogni rimasuglio di speranza è infine del tutto perduto. Conquistata dalle truppe di Golgomath, Biadagialla diventa il primo avamposto di pianura dell’esercito del gigante delle montagne, uno snodo da dove egli conta di far partire la sua successiva conquista. Troppo distanti dalla capitale e con le pattuglie dei mostri in giro per quelle terre lontane, i cittadini sono infine costretti a fare la fame per sfamare le pance dei soldati di quell’esercito, sprofondando nella miseria più assoluta. Un destino amaro per quello che era nato come un villaggio in una terra fertile, ma vulnerabile per la sua mancanza di difensori.
Se Biadagialla era stata a un certo punto in grado disporre di eroi, essi erano morti provando o avevano rinunciato a cogliere l’occasione per diventarne.
FINE