Uff...lunga lettura....
E, quindi, inevitabile lungo commento. @Alonewolf87, condivido la tua soddisfazione. Finalmente iniziano a uscire regole per il DM.
Anticipo, comunque, che è in arrivo la più recente versione del Mistico (forse l'ultima, prima della sua futura pubblicazione).
Riguardo a questo Arcani Rivelati, devo dire che concordo con @DarthFeder: sembra proprio un buon lavoro.
All'inizio ho storto il naso, al vedere le Trappole proposte con una impostazione che sembrava molto classica (Trappole distinte per livello, che mi richiamava le trappole distinte per GS). Arrivato, però, alla sezione dedicata al design mi sono ricreduto. Anzi: sono rimasto favorevolmente colpito.
Devo dire che queste regole approfondiscono meglio la progettazione delle trappole rispetto alle già buone regole della Guida del DM (capisco, comunque, che queste ultime non fossero bastanti). Le regole che spiegano come progettare le trappole, infatti, sono molto semplici e sembrano decisamente esaurienti. Trovo, in particolare, fondamentale l'approfondimento riguardo a cose come:
la differenza tra le prove di Saggezza (Percezione) e quelle di Intelligenza (Investigare); viene spiegata meglio al DM la differenza tra le due prove e, quindi, il diverso tipo di informazioni fornite. Ottimo, inoltre, il fatto che si suggerisca che non necessariamente individuare una parte della trappola significa aver capito che c'è una trappola, come funziona e come si smonta. Simili suggestioni stimolano la creazione di situazioni di maggiore tensione, dove le trappole smettono di essere solamente ostacoli da evitare con una banale prova di dado, ma vere e proprie occasioni per giocare in maniera più intensa e narrativa l'esplorazione del dungeon, così come il superamento della trappola stessa. Insomma, non necessariamente le prove fanno trovare la trappola, ma possono semplicemente dare informazioni su di essa che poi vanno interpretate. in questo modo è possibile creare una scena di gioco piena di tensione, nella quale i PG avanzano piano piano, avendo il compito di analizzare bene ogni elemento e di riflettere bene su cosa fare per poter evitare/disinnescare la trappola.
la spiegazione del fatto che numerose possono essere le prove utili per disattivare una trappola, non solo la canonica Destrezza. Qui si vede come la decisione di rimuovere il monopolio della disattivazione delle trappole dalle mani del ladro sia stata una delle scelte migliori prese in D&D 5e. Non solo, infatti, ora è molto più facile che vari tipi di PG possano dimostrarsi professionisti nello smantellare le trappole (anche se il Ladro può ancora contare sul "passepartout" chiamato Thieves' Tools) ma, suggerendo prove differenti per disattivare le trapopole, la regola aiuta DM e giocatori a considerare l'esistenza di più modi per agire sulla trappola stessa. Questa cosa è essenziale, perchè stimola a non irrigidirsi su un metodo, ma spinge piuttosto a cercare soluzioni creative.
la raccomandazione riguardo al non consentire di disinnescare una trappola semplicemente eseguendo una prova, ma pretendendo che il PG spieghi esattamente cosa fa per disinnescare e come si muove. Questa raccomandazione stimola ancora di più a giocare situazioni nelle quali le prove di dado non siano la soluzione per eliminare una trappola, ma solo un mezzo per ottenere le informazioni su di essa o, in questo caso, l'occasione di disattivazione che si ottiene solo se si agisce nel giusto modo.
La semplicità delle regole sulla creazione delle Trappole Semplici, inoltre, è tale che - una volta che si è preso un poco la mano con il sistema - diventa possibile improvvisare le trappole stesse.
Una volta preso confidenza con il sistema di progettazione, il DM non ha più bisogno di mettersi a scrivere tutti i dettagli di ogni singola trappola che vuole mettere di fronte ai PG. Gli basta ricavarsi velocemente le meccaniche (Livello dei PG, pericolosità della trappola, CD dei TS/Prove, Bonus d'Attacco e Danni), dopodichè può improvvisare velocemente qualunque trappola gli venga in mente. E improvvisare può consentire di creare trappole interessanti, mentre contemporaneamente può permettere al DM di adattare la trappola alle proposte interessanti fatte dai giocatori.
Riprendiamo per un attimo l'argomento da me precedentemente trattato della scoperta dei dettagli delle trappole un pezzo per volta, non solo grazie a una banale prova, ma grazie a prove combinate con attente riflessioni/esplorazioni fatte dai giocatori. Mettiamo che il DM ha improvvisato una trappola e abbia abbozzato nella sua mente una sua particolare forma (modo in cui la trappola funziona, effetto, metodo di attivazione, ecc.). Man mano che i PG procedeono con la perlustrazione, a questo punto, scoprono una porzione o tutta la trappola. Una volta scoperte determinate informazioni, i PG potrebbero suggerire modi particolari per disinnescare quella trappola e il DM, avendo improvvisato quest'ultima, sarà sempre nella libertà di accettare l'idea dei giocatori, se si rivela davvero intelligenze e interessante.
Infine, un commento sulel Trappole Complesse.
Sono decisamente più complesse.... ....ma grazie al fatto che D&D 5e ha un regolamento molto semplificato, il tutto risulta facile da utilizzare. Personalmente, tuttavia, non userei mai le Trappole Complesse così come presentate dai designer. Mi viene più facile pensarle come trappole terrificanti per campagne Horror/Thriller, trappole come quelle presentate nei film della saga dell'Enigmista: non trappole pensate per creare un ostacolo durante un combattimento o durante la ricerca di un antico tesoro, ma progettate allo scopo di creare inquietudine in un gruppo di PG imprigionato in un luogo terribile, dal quale deve capire come scappare se vuole sopravvivere.
Detto questo, le trappole Complesse sono un'ottima soluzione e mi danno anche spunto per la creazione di zone in cui si manifestano effetti ambientali pericolosi. Tali trappole, infatti, potrebbero essere usate come base per progettare l'effetto meccanico di eventi periodici o complessi durante un combattimento. Ad esempio:
Gli effeti ogni turno di un terremoto sullo scenario di scontro (dal tremore che minaccia di far cadere proni i presenti, fino al precipitare di detriti, alla creazione di zone disconnesse o di brecce, ecc.)
Gli effetti di una tempesta su una nave in mare aperto (il rollio della nave ogni turno, le onde che ogni tanto inondano il ponte rischiando di portare via qualcuno, un saltuario fulmine che precipita dal cielo, ecc.)