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Dragons´ Lair

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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 18/07/2020 in tutte le aree

  1. A me non sembra che offenda né chi ha creato quei lavori né chi li ha acquistati. L'espressione "sbagliate allora come lo sono adesso" è un giudizio, opinabile, che rappresenta l'opinione di Wizards (*). Ma secondo me è un giudizio sulle cose (su alcuni contenuti di quei lavori), non sulle persone. Io, se avessi lavorato a una di quelle opere o se le avessi comprate e usate, non lo prenderei come un giudizio contro di me. Ma, come dicevamo prima, le persone hanno una sensibilità diversa: lo abbiamo appena dimostrato ancora una volta. Ciò che per qualcuno non è assolutamente un problema, qualcun altro lo trova offensivo, e per quanto ciò ci stupisca possiamo solo prenderne altro e accettarlo. Chissà, magari tra qualche anno uscirà un disclaimer del disclaimer. 🙂 (*) = l'opinione che Wizards vuole esternare, ovviamente per ragioni commerciali che ognuno è libero di definire ciniche ipocrite eccetera eccetera
  2. A me non infastidisce che abbiano messo un disclaimer ma Il testo di quel disclaimer. Hanno spaccato il fandom dicendo che quei maniali sono il frutto di cose "sbagliate allora come lo sono adesso", cosa a mio parere non vera e che offende il lavoro di professionisti del settore e i fan che hanno acquistato quei lavori. Avrebbero potuto fare la stessa cosa senza offendere il fandom che li ha nutriti fino adesso, sarebbe bastato scrivere semplicemente: "Questo manuale contiene dei contenuti che alcune persone potrebbero ritenere problematiche o offensive". Il che alla fine é anche vero, ci sono persone come te e quello che ha fatto partire questo "caso" che lo ritengono problematico e altre persone come me e quelli che lo difendono su DM Guild che non lo ritengono problematico. Se avessero ragionato meglio il disclaimer, invece che scopiazzarlo dalla Warner, avrebbero risolto la questione accontentando entrambe le parti.
  3. Non è rilevante per la discussione. Sto solo dicendo che se la soluzione adottata non crea problema a chi non ha un problema (etichetta per gli allergeni, avviso di materiale insensibile), il fatto che siano la maggioranza o meno non conta niente. E questo a prescindere se il problema di chi ha un problema sia ben posto o immaginario (argomento su cui abbiamo chiaramente un'idea diversa). Nessuna confusione, è semplicemente irrilevante. In particolare è irrilevante per un'operazione commerciale: se per una fascia della popolazione il tuo prodotto è problematico e non lo compra, se la loro posizione sia scientifica o meno non ti interessa (vedi ad esempio l'Olio di palma). Ma trovo anche irrilevante personalmente valutare se le motivazioni di una persona per non volere qualcosa siano basate su fatti o meno: se invito a cena una persona e mi dice che però non vuole mangiare fuori perché ha paura delle vespe, non mi interessa se sia allergica o se abbia una fobia irrazionale. Posso poi discutere a cena la cosa, ma nel frattempo è una sua libera scelta decidere cosa la renda poco confortabile, non spetta a me decidere se le sue motivazioni siano ben ragionate o meno. Il punto è che c'è una fascia di persone a cui questi prodotti crea problemi, ad esempio me. Se per te, o se per la maggioranza, non fosse invece un problema, non vedo comunque perché ti infastidisca l'avviso, che è il punto di questa discussione. Aggiungo l'ennesimo disclaimer: questo mio post si applica in particolare a questa discussione, l'uso di un disclaimer. Non sto dicendo assolutamente che in generale una deriva politically correct eccessiva non possa danneggiare una fascia di persone non interessate ai temi, è sicuramente un problema reale. Quando hanno rimosso dai cataloghi Community "Advanced Dungeons&Dragons", ero in prima fila a commentare che fosse un'assurdità. E quello che dicevo era: "ma perché non mettere semplicemente un disclaimer che spieghi come vi possono essere punti discutibili?" Questo anche se, a mio parere, non ve ne fossero. Continua a sembrarmi un compromesso assolutamente ragionevole.
  4. Dal lato se sia o meno un problema, non è un argomento democratico. Può essere problematico per il 10% della player-base e un non problema per il 90%, ma non cambia di una virgola la situazione. Sarebbe interessante sapere per quanti non sia un problema se la soluzione scelta fosse di censurare, e quindi di danneggiarli in qualche modo. Ma la scelta di mettere un avviso non rovina in nessun modo il loro divertimento. Mettere l'avvertenza di allergeni sul cibo non mi rovina l'esperienza se non sono allergico a niente. Dal lato se il fatto che sia secondo in classifica sia un segnale di una preferenza nella player base, ovviamente la risposta è che non è un segnale di niente se non del fatto che si parla questa settimana di quel manuale. Se anche il 70% dei giocatori trovasse disgustoso il prodotto e il 30% non lo vedesse come un problema, una frazione sensibile del 30% dei giocatori che acquistano un manuale per ripicca lo manda chiaramente in top 10.* Oppure possiamo invertire la frase: Vedi? Il disclaimer non rovina o cambia l'esperienza in nessun modo, anzi: le vendite sono aumentate nonostante il terribile disclaimer! /s *
  5. Intanto la vendita dei pdf di Oriental Adventures sono aumentate a dismisura, rendendolo il secondo manuale in classifica, con una valanga di messaggi di supporto di purchasers riguardanti l'infondatezza della sua problematicità e del suo razzismo. Un segnale che dovrebbe far riflettere la Wotc su chi siano i fan che la sostengono economicamente per davvero.
  6. https://dnd4.fandom.com/wiki/4th_Edition
  7. T'kava interviene "I carri con gli umani non sono coperti. Hanno solo una specie di tetto di legno e dei mezzi muri. Per questo ho potuto contarli bene" D'altro canto il Colosso da il suo beneplacito "Se me lo chiederai, domani notte potrò piegare alcuni alberi e farli crollare sotto il loro peso. E anche chiedere agli spiriti dell'acqua di scacciare quelli del fuoco... dovrebbe essere sufficiente. Ti serve altro dagli spiriti?"
  8. 1 punto
    Kuruul Dannazione! ringhio famelico. La situzione non è bella: posso difendermi all'infinito, ma se non ho un nemico da colpire posso far ben poco con il mio spadone. Che cosa posso fare? D'un tratto vedo Prakyss che perde il controllo ed inizia ad annusare l'aria...che possa sentire l'odore della mantide? E' la mia unica speranza, motivo per cui mi accodo a lui seguendo il suo percorso. Continuando a difendermi con il mio spadone seguo la belva. Da bravo cucciolo! sprono il mio compagno. Annusa annusa! Poi papà Kuruul ti darà la ricompensa! sogghigno vagamente divertito.
  9. E così iniziò un nuovo, glorioso impero... o gli Stati Uniti d'America come colonia bretone.
  10. Torno dopo un po' sull'argomento, ma ora ho un quadro più chiaro, almeno per quanto riguarda la 5ed. : mi ci ero avvicinato con entusiasmo, ma devo dire che dopo averla provata per un po' mi ha deluso. Troppo semplificata, ti ritrovi ad avere personaggi poco personalizzabili e che ad un certo punto fanno sempre le stesse cose, attacchi o incantesimi che siano e questo non è capitato solo a me, ma a tutto il party. Ci siamo ritrovati in dei momenti che mancavano delle regole che davamo per scontato, tipo la carica o le tabelle per danneggiare gli oggetti, insomma non è un brutto gioco, ma per chi viene da anni di PF1 come me lo trova poco profondo. Ora stiamo per partire con PF2, vedo che lì c'è molta più possibilità di personalizzare il personaggio e speriamo che mi convinca. IMHO
  11. Alkidámas Annuisco a Bernabeus. Ok, o vado subito o subito di mattina prima che vi svegliate, tanto non dormo e serve liquidità anche a me. Volevo a parlare anche con Clearto, anche se abbiamo già un modo per incontrare il Triarca, gli volevo portare la lettera di Seravice: può darci informazioni utili per sapere dove ci stiamo andando a infilare. Mi perderò il risveglio di Ur, salutatemelo. Faccio l'occhiolino a Bernabeus, e vado.
  12. Ma sono cambiamenti diversi, non legati agli orchi che diventano buoni, ma a stereotipi razziali che colpiscono gruppi etnici reali, e non di fantasia, come i Vistani di Ravenloft, chiaramente ispirati a Rom e Sinti (etnia duramente e tragicamente discriminata e spesso dimenticata). Questi sono casi ovviamente diversi, e con una priorità diversa rispetto a discorsi accademici sulla morale degli Orchi.
  13. 1 punto
    Aggiunta la nuova specie. Non sono necessariamente malvagi, sono solamente in contrasto con i Trelithan e sfavorevoli all'uso dell'Ambrosia e degli innesti.
  14. Farò sicuramente così! Bella idea
  15. Giusto per chiarire, il disclaimer di WoTC è molto comune nei media, preso quasi parola per parola da simili esempi. Guardo spesso Tom & Jerry con mio figlio (2 anni) su Youtube, e tutti i cartoni della Warner Bross che presentano dei contenuti che sono invecchiati male hanno quasi esattamente le stesse parole. “The cartoons you are about to see are products of their time. They may depict some of the ethnic and racial prejudices that were commonplace in American society. These depictions were wrong then and are wrong today. While these cartoons do not represent today's society, they are being presented as they were orignally created, because to do otherwise would be the same as claiming these prejudices never existed.” Nel DVD questa frase è letta da Whoopi Goldberg, storica doppiatrice e collaboratrice WB. Personalmente tra chi dice di cancellare il passato e chi ignora i problemi che vi erano, la trovo una opzione estremamente bilanciata, e ho sempre considerato la strategia WB la più matura. "Ok, oggi non faremmo un libro come Oriental Adventures, ma all'epoca si faceva e non è compito nostro cancellare quel passato." Dal lato pratico non sta impedendo a nessuno di fare quello che vuole (leggere Oriental Adventures), ma allo stesso tempo non sta ignorando i problemi che vi sono (e se per qualcuno non ve ne sono, pace, può leggerlo comunque). La trovo un'opzione bilanciata. Rimane il fatto che Oriental Adventures sia una pessima espansione (sia la vecchia AD&D sia la ''nuova" 3.5), ma questo non si può salvare con un avviso.
  16. Perchè mettere uno sticker è assolutamente inadeguato ed incoerente con le dichiarazioni precedenti. Se pensi che il tuo libro abbia problemi li provi a risolvere prima di venderlo. Se pensi che vada bene com'è e che le persone si facciano problemi dove non esistono ti prendi la responsabilità di questa posizione e spienghi perchè pensi di aver ragione. Non ti nascondi dietro frasi generiche e banali tipo: Quel contenuto è presentato così come è stato originariamente creato, perchè fare diversamente sarebbe come affermare che quei pregiudizi non sono mai esistiti. Cioè mica stanno dando la caccia alle vecchie copie dei libri per bruciarle, si tratterebbe al massimo di smettere di vendere dei vecchi libri di scarsissimo valore storico/simbolico, editi da un altra casa editrice e di cui loro hanno comprato la proprietà intelletuale in blocco. Oh per inciso non è che distruggere, per esempio, i monumenti equestri a mussolini sia coinciso con l'affermare che non sia mai esistito. Non si sta discutendo di una damnatio memoriae per questi libri con la rimozione di tutte le infomazioni su questi. Solamente potrebero smettere di venderli se pensano che siano problematici. Il rischio dell'oblio è sostanzialmente inesistente a breve termine. Oppure potevano cercare una soluzione la cui complessità sia adeguata alla complessità del fenomeno in corso, per esempio affrontando le critiche rivolte ai libri spiegando perchè qualcosa non va bene e come poteva essere fatto in maniera più rispettosa. Perchè dire che una cosa era tanto sbagliata allora quanto lo è adesso e non fare nulla per sistemare le cose è ipocrita. Perchè dire che non rappresentano i valori del marchio di oggi ma continuare a farci soldi sopra, penso pure pochi, è ipocrita e piuttosto ridicolo. Perchè dire che questa parte del lavoro non finirà mai e pensare di aver risolto la questione con 6 righe generiche è ridicolo e ipocrita.
  17. 1. L'ambientazione ha un peso enorme nel successo di un GdR. Questo comprende anche l'artwork che spesso setta l'atmosfera quanto e più del testo. Un altro aspetto legato a questo è il tema. Un gioco costruito intorno a un sistema di investigazione, o di gestione dell'orrore, può girare in diverse ambientazioni (investigatori nella Roma repubblicana, horror tra gli esporatori di inizio novecento). Comunque il gioco avrà temi e atmosfere specifici a prescindere dall'ambientazione. In generale credo sia importante avere almeno un'ambientazione di base e un artwork adeguato alle atmosfere, per essere appetibili ai giocatori. La possibilità di essere generici è un di più. Certo ci sono esempi di sistemi generici di successo. Poi c'è il genere simulativo, per esempio giochi che simulano i supereroi in quadricromia senza proporre un'ambientazione specifica. Comunque IMHO è una difficoltà in più, sotto il profilo commerciale. Ai giocatori l'ambientazione importa quanto le regole e anzi di più. Basti vedere Vampiri, che un sistema di gioco praticamente nemmeno ce l'ha però è un classico grazie prima all'ambientazione e poi al metaplot. 2. Assolutamente sì, dato che la maggior parte dei giocatori ancora usa questi sistemi. Il problema semmai è "questi giocatori interessati, perché dovrebbero scegliere un sistema diverso da D&D"? Non è un problema da poco. Se un gioco non porta un valore aggiunto, i giocatori preferiranno D&D che ha almeno il valore aggiunto dei tanti giocatori e delle uscite continuative. Il mercato per i giochi iniziativa-CA-pf eccetera c'è senz'altro, bisogna vedere quanto sia possibile accedervi. 3. Stessa risposta del punto 2. Non sono un fan dei livelli, però vedo che tanti giocatori ne vanno matti. Anzi, senza la prospettiva di livellare manco giocherebbero. Il sistema a livelli è un plus nel mercato. Pure i videogiochi sono tutti basati sul diventare più potenti e fieri. Se dovessi seguire il mio gusto ti direi basta livelli, basta giocare per aumentare le stat e l'output di danni, basta questo e basta quello. Però se devo dirti cosa funziona sul mercato scrivo: metti i livelli assolutamente, il giocatore medio è sperso senza di essi.
  18. The Silver Marches è stato il primo supplemento geografico dei Forgotten Realms per D&D 3e. Era molto simile, come concetto, a quelli della 2e. E’ stato uno dei supplementi che ha venduto di meno. Perché? Perché aveva solo 6 classi di prestigio. Il resto era pura descrizione della zona. Sean K Reynolds, autore di moltissimi lavori sui Reami, lo ha raccontato nel 2002 qui: http://www.candlekeep.com/library/rumors/rumor7.htm La cosa è abbastanza evidente, un supplemento simile punta ai DM, i giocatori cercano altro. E’ per questo motivo che non vedremo MAI più materiale come quello prodotto durante la 2e, ed è per lo stesso motivo, che moltissimo materiale della 2e è validissimo anche oggi.
  19. Premesso che non mi trovo d'accordo nel definire il materiale della seconda edizione di scarsa qualità. Qualcuno dovrebbe indicarmi il prodotto e dirmi il motivo per cui è di scarsa qualità. Poi è evidente che su 60 prodotti all'anno è impossibile che tutti siano dei capolavori. Ricordo che è l'edizione che ci ha dato Planescape, Dark Sun, Spelljammer per dire 3 delle ambientazioni in questo momento più richieste. E ricordo anche che tutte le ambientazioni venivano prodotte in Boxed Set contenenti una miriade di accessori. Personalmente trovo più di "scarsa qualità" il materiale 3/3.5 incentrato (contrariamente all'edizione precedente) su meccaniche e opzioni per il personaggio. Al di là di questo, complimenti a @Muso per il lavoro fatto.
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